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DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

I disturbi della nutrizione e dell'alimentazione sono caratterizzati da comportamenti inerenti l'alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo di cibo che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale. I principali disturbi del comportamento alimentare sono:

  • Anoressia nervosa
  • Bulimia nervosa
  • Binge eating disorder
  • Pica
  • Disturbo di ruminazione
  • Disturbo da assunzione di cibo evitante/restrittivo

Anoressia nervosa

L'anoressia è caratterizzata da un volontario e prolungato rifiuto del cibo, pur conservando lo stimolo della fame. I criteri diagnostici includono:

  • Paura di ingrassare: tale timore è sproporzionato e acritico, e diviene più intenso e meno criticabile man mano che cala il BMI della paziente, rafforzando l'impulso alla magrezza e alla restrizione alimentare
  • Perdita di peso: la valutazione del peso è effettuata tramite il calcolo del BMI, ovvero il rapporto tra il peso in chilogrammi e il quadrato della altezza in metri

dell'altezza espressa in metri. Per parlare di anoressia nervosa il soggetto deve presentare un BMI pari o inferiore a 17; sottopeso moderato BMI 16-16.99; sottopeso grave BMI 15-15.99; sottopeso gravissimo BMI<15 kg/m2.

dispercezione corporea: il soggetto affetto da anoressia nervosa si percepisce come grasso e sovrappeso, nonostante il peso sia significativamente basso. Il modo in cui è vissuto il proprio peso o la forma del corpo, influenza l'auto-valutazione degli stessi o il persistente mancato riconoscimento della gravità dell'attuale peso corporeo, infatti la condizione di magrezza è riferita come desiderabile e fonte di benessere e autocontrollo.

I pazienti affetti da anoressia nervosa presentano: disidratazione, amenorrea (scomparsa del ciclo mestruale) alterazione della funzione cardiaca, perdita dei capelli, deficit cognitivi, infertilità. In genere giungono all'osservazione clinica sotto

pressione dei familiari, quando laperdita di peso è marcata; se, invece, è il soggetto stesso, di solito avviene per ildisagio relativo alle conseguenze somatiche e psicologiche del disturbo, non per lapreoccupazione del dimagrimento. Sottotipi di anoressia nervosa: - tipo con restrizioni: durante gli ultimi 3 mesi, l'individuo non ha presentatoricorrenti episodi di abbu ate o condotte di eliminazione; la perdita di peso èottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l'attività fisica eccessiva. - tipo con abbu ate/condotte di eliminazione: durante gli ultimi 3 mesi, l'individuoha presentato ricorrenti episodi di abbu ata o condotte di eliminazione. Ogni anno tra 10000 donne di età compresa tra i 14 e i 25 anni 40 si ammalano dianoressia nervosa Bulimia nervosa Le manifestazioni di questa patologia sono costituite da abbu ate e dainappropriati metodi compensatori per prevenire l'aumento di peso. - abbu ata: introduzione diuna grande quantità di cibo, in un breve periodo di tempo, accompagnata dalla sensazione disturbante di perdere il controllo, alcuni riferiscono di avere esperienze simili a derealizzazione e depersonalizzazione. L'episodio è accompagnato da un'intensa vergogna, e avviene solitamente in solitudine. Il cibo diventa una risposta compensatoria per arginare emozioni negative. Condotte compensatorie: vomito auto-indotto, l'abuso di lassativi, periodi di digiuno nelle ore o nei giorni successivi all'episodio, iperattività fisica. Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe almeno una volta alla settimana per 3 mesi. Bassa autostima: l'autostima nelle pazienti affette da bulimia nervosa è tipicamente bassa e strettamente legata alla forma e al peso corporeo, per cui variazioni anche non rilevanti di questi due elementi, sono vissute in modo angosciante tanto da favorire rilevanti alterazioni del tono dell'umore. Chi soffre di

anoressia può avere la bulimia (condotta eliminatoria), ma chi soffre di bulimia non ha un'eccessiva magrezza e una distorsione del corpo, al contrario di chi soffre di anoressia.

Ogni anno tra 10000 donne di età compresa tra i 14 ed i 25 anni 150 si ammalano di bulimia nervosa.

Binge eating disorder (BED)

Ricorrenti episodi di crisi bulimiche (abbuffate) in assenza delle condotte compensatorie inappropriate tipiche della bulimia nervosa. Si distingue da altri disturbi per epidemiologia, può insorgere a qualsiasi età ed il rapporto donna/uomo è di 10:4. Il disturbo dell'alimentazione nel binge eating è legato alla difficoltà a gestire le emozioni e il controllo degli impulsi, non a un bisogno di controllo sul corpo.

Il livello di gravità si basa sulla frequenza di episodi di abbuffate: lieve 1-3 episodi a settimana, moderato 4-7, grave 8-13, gravissimo 14 o più.

Ogni anno tra 10000

Soggetti di età compresa tra i 14 e i 25 anni: 160 donne e 80 maschi si ammalano di BED.

Pica: Mangiare in modo persistente sostanze non nutritive, non alimentari per almeno 1 mese; il comportamento alimentare non è parte di una prassi normativa culturalmente o socialmente condivisa; se il comportamento alimentare si verifica nel contesto di un altro disturbo mentale (Disabilità Intellettiva, Disturbo dello spettro autistico, schizofrenia) o condizione medica (compresa la gravidanza), è sufficientemente grave da giustificare ulteriore attenzione clinica.

Disturbo da ruminazione: Ripetuto rigurgito di cibo per un periodo di almeno 1 mese. Il cibo rigurgitato può essere rimasticato, re-ingerito o sputato; il rigurgito ripetuto non è attribuibile ad altra condizione medica; il disturbo alimentare non si manifesta esclusivamente durante il corso di Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Binge-eating Disorder o Disturbo dell'assunzione di cibo.

evitante/restrittivo;Disturbo dell'assunzione di cibo evitante/restrittivoApparente mancanza di interesse per il cibo; evitamento sulla base di caratteristiche sensoriali del cibo; preoccupazione per le conseguenze spiacevoli del mangiare, associato a: significativa perdita di peso, carenza nutrizionale significativa, dipendenza da supplementi nutrizionali orali, interferenze marcate con il funzionamento psicosociale; il disturbo non si manifesta esclusivamente durante il corso di AN o BN e non vi è alcuna evidenza di un disturbo nel modo in cui viene vissuto il proprio peso e forma corporei. Fattori di rischio dei disturbi dell'alimentazione: la predisposizione genetica interagisce con fattori di rischio ambientali, biologici e psicosociali; i fattori genetici determinano oltre il 50% della predisposizione individuale al disturbo; ereditarietà stimata tra 50% e 83%; tra i fattori precoci ambientali: alterazioni del neurosviluppo causate da complicanze perinatali, eventi divita stressanti durante la gravidanza, abusi durante l'infanzia; tra i fattori di rischio psicosociali: perfezionismo, comportamenti di dieta, impulsività, abusi di sostanze, discordie familiari. Trattamenti terapeutici: - Diagnosticare e trattare le complicanze mediche; - Migliorare motivazione e collaborazione al trattamento; - Aumentare il peso corporeo (per AN); - Ristabilire un'alimentazione adeguata per quantità, qualità e regolarità (psicoeducazione alimentare); - Correggere cognizioni e atteggiamenti distorti riguardo al cibo e al peso (terapia cognitivo-comportamentale); - Curare i disturbi psichiatrici associati; - Cercare la collaborazione e fornire informazioni e sostegno ai familiari; - Migliorare l'autostima; - Prevenire le ricadute. SESSUALITÀ Parafilie Sono costituite da fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente, che in generale possono riguardare oggetti inanimati, la sofferenza oludiche o sessuali con minori. L'esibizionismo è la tendenza a mostrarsi sessualmente in pubblico, mentre il voyeurismo è il piacere di osservare gli altri durante attività sessuali. Il masochismo è la ricerca di piacere attraverso l'umiliazione o il dolore, mentre il sadismo è il piacere derivante dall'infliggere dolore o umiliazione agli altri. Il frotteurismo è l'atto di toccare o strofinare contro persone sconosciute senza il loro consenso. Il feticismo è l'attrazione sessuale verso oggetti inanimati o parti del corpo non genitali, mentre il travestitismo è l'atto di vestirsi con abiti del sesso opposto.

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sessuale con bambini prepuberi(13 anni o meno). Per poter definire un soggetto pedofilo, questi deve avere almeno 16 e dev'essere di almeno 5 anni più grande del bambino (per i soggetti tardo adolescenti atti da pedofilia non viene specificata una differenza d'età). I soggetti pedofili possono esprimere il loro disturbo commettendo abusi sui propri figli, gliastri, o bambini al di fuori della cerchia familiare. L'idea che i pedofili siano affetti da una patologia narcisistica è oggi l'ipotesi più accreditata: l'attività sessuale con bambini prepuberi comprometterebbe la fragile stima di sé.

Esibizionismo

Comporta l'esposizione dei genitali ad un estraneo. Qualche volta il soggetto si masturba mentre si mostra. L'insorgenza del disturbo avviene di solito prima dei 18 anni, anche se può cominciare in età più avanzata. Le azioni esibizionistiche possono insorgere come conseguenza di un'umiliazione subita.

da parte di unadonna, il soggetto si vendicherebbe scioccando delle sconosciute.

Voyeurismo

Comporta l'atto di osservare soggetti ignari mentre sono nudi o impegnati in attività sessuali. L'atto di guardare comporta l'eccitazione sessuale, e di solito non viene ricercata alcuna attività sessuale con la persona osservata. L'esordio avviene di solito prima dei 15 anni. Fenichel ha associato il voyeurismo ad una fissazione inconscia al momento in cui il soggetto, da bambino, vide o sentì per la prima volta i propri genitori avere un rapporto sessuale. Tale evento, in psicanalisi, prende il nome di scena primaria.

Masochismo sessuale

Comporta l'atto (reale, non simulato) di essere umiliato, percosso, legato, di subire sofferenza inflitta dal partner. Il dolore attiva il piacere. Le pratiche possono condurre a morte per incidenti occasionali che si possono verificare nel corso delle pratiche.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
34 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia321 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cedro Clemente.