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BLACKY PICTURES TEST

Il Blacky Pictures’ Test, è un test proiettivo volto a far emergere le dinamiche della

personalità di soggetti in età evolutiva, dai 5/6 anni fino ai 10/12. Il test, infatti, è

costituto di 12 vignette (le Blacky Pictures ) che raccontano le avventure del cane

Blacky e della sua famiglia composta da mamma, papà e da Tippy, una figura fraterna

di età e sesso imprecisati. L’utilizzo di animali come protagonisti è una scelta specifica

in quanto si ritiene che ciò faciliti il processo di identificazione del bambino. Con

questo test si invita il soggetto ad esprimere le sue preferenze e osservando

attentamente il comportamento del soggetto prima e durante la somministrazione è

possibile cogliere manifestazioni di ansia o semplice stanchezza.

Il Blacky Pictures’ Test: un test proiettivo per indagare le dinamiche di personalità

nei bambini

The OBJECT RELATIONS TECNIQUE" (O.R.T.) è una tecnica proiettiva di indagine della

personalità ideata da Phillipson (1973) e volta ad indagare i diversi tipi e livelli di

relazioni oggettuali svilluppate dal soggetto. La finalità di questa tecnica è di studiare

le relazioni del soggetto e il suo modo di gestire la tensione tra forze

inconsce e consce.

Cap. 6 Rapporto medico - paziente

Il rapporto medico – paziente si instaura tra un medico un paziente a partire da uno

stato di malattia di quest’ultimo e che è caratterizzata da specifici doveri e diritti

morali e giuridici. È un rapporto asimmetrico in cui la parte più vulnerabile è il

paziente, il quale è dipendente dalla competenza e dal potere del medico.

Generalmente questa relazione si esplica all’interno di un contesto sanitario, pubblico

o privato, e solo in casi particolari in un contesto domiciliare.

Il rapporto medico-paziente è una relazione asimmetrica(condizione di parità medico

paziente) fatta di fiducia e stima reciproca.

La reciprocità è legata al fatto che anche il medico deve potersi “fidare”del fatto che il

paziente seguirà le sue indicazioni, e deve poter contare sul fatto che il paziente sia

motivato a risolvere il suo problema clinico, o quanto meno ad affrontarlo nel miglior

modo possibile.

Il concetto di fiducia è collegato con l'affidare a qualcuno (medico) qualcosa da

custodire (salute del paziente).

Il paziente si presenta come un soggetto che soffre, conosce poco o nulla della sua

malattia e per questo richiede aiuto, protezione al medico che riveste il ruolo

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socio-culturale, di dominanza, ruolo conferitogli dalle conoscenze scientifiche e dalla

sua competenza clinica.

Il primo passo per poter avere una relazione medico-paziente è l’ascolto, cioè

dimostrare la propria presenza nella relazione, il rispetto e il riconoscimento. Il medico

quindi deve saper essere privo di pregiudizi nei confronti del paziente che può avere

uno stile di vita, dei valori diversi da lui. Il medico deve saper comunicare, occorre

disponibilità ed espressione di attenzione sincera, occorre spiegare al paziente, con un

linguaggio accessibile, come procederà l’iter diagnostico, chiarendo il significato di

esami, la diagnosi con la terapia, con gli eventuali rischi che questa può comportare

senza promettere facili guarigioni.

Il medico deve rivolgersi sempre direttamente al paziente, coinvolgendo i familiari,

deve non esprimere troppi concetti contemporaneamente, ripetendo l’info più volte e

ricorrere ad esempi, se necessario anche a qualche termine più colloquiale o dialettale

e infine accertarsi che il paziente abbia capito ed esprimere sempre ottimismo

incoraggiando il paziente in difficoltà. Per questo il medico può

essere definito counselor, ossia un professionista il cui scopo è aiutare le persone ad

aiutarsi.

Il termine "caregiving" può essere genericamente definito come "dono della cura“,cioè

il prendersi carico, da parte di una o più persone, di un’altra che necessita assistenza.

La sindrome del burn-out è l’esito patologico di un processo di stress che insorge in

soggetti che lavorano a contatto con la gente e può essere raggruppato in

componenti:

Esaurimento emotivo: consiste nel sentimento di essere emotivamente svuotato

o e annullato del proprio lavoro;

Depersonalizzazione: si presenta con atteggiamento di rifiuto;

o Ridotta realizzazione personale: riguarda la propria inadeguatezza al lavoro, la

o caduta dell’autostima.

Il soggetto colpito da burn-out manifesta sintomi aspecifici (tachicardia), psicologici

(depressione, senso di colpa). Tale situazione di disagio induce il soggetto ad abuso di

alcool o di farmaci.

Un altro elemento che si inserisce nella relazione medico-paziente: il farmaco.

Mediante il farmaco il medico mantiene una forma di presenza quasi costante presso il

malato e instaura un tipo di rapporto del tutto particolare in cui, viene lasciato ampio

spazio a possibili ritualizzazioni, simbolizzazioni e fantasie. Senza comunicazione tra

medico e paziente ogni farmacoterapia diventa un rapporto extraverbale manipolato,

dove i farmaci rischiano di prescindere dai pensieri e dalle emozioni del malato, che

può sentirsi non riconosciuto come partecipe di un’operazione che direttamente lo

riguarda.

Cap. 7 Delirium, Demenza, Disturbo amnestico

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Delirium: il delirium è un’ALTERAZIONE DELLA COSCIENZA; si tratta, quindi, della

difficoltà a concentrarsi e a focalizzare l’attenzione per mantenere coerente il flusso

dei propri pensieri. Nelle prime fasi del delirium la persona appare spesso irrequieta,

specie di notte, mentre di giorno la persona è sonnolenta; inoltre sono frequenti gli

incubi. Le persone che soffrono di delirium sono incapaci di impegnarsi in una

conversazione poiché la loro attenzione è labile e il loro pensiero frammentato. alcuni

individui affetti da delirium possono perdere la capacità di orientarsi nel tempo e nello

spazio e di riconoscere le persone. Talvolta la loro capacità di attenzione è talmente

labile che diventa impossibile porre loro domande per indagarne la capacità di

orientamento. Si tratta dunque di deficit che colpiscono perlopiù la MBT (memoria a

breve termine). Nell'arco della giornata, tuttavia, tali persone hanno degli intervalli di

lucidità durante i quali sono vigili e coerenti. Molto frequenti sono anche le alterazioni

percettive; inoltre gli individui possono scambiare situazioni non familiari per familiari,

per esempio affermando di trovarsi a casa anziché in ospedale. . Gli individui che

soffrono di delirium sono molto instabili dal punto di vista emozionale e possono

passare con rapidità estrema da uno stato emotivo all'altro: ansia, depressione, paura,

collera, euforia e irritabilità. Sono frequenti anche manifestazioni come febbre,

vampate al volto, pupille dilatate, tremori, tachicardia, sbalzi di pressione e

incontinenza delle urine e delle feci. Il delirium può presentarsi in persone di ogni età,

ma è più comune tra i bambini e soprattutto gli anziani.

La diagnosi del delirium è clinica associata a indagini di laboratorio e strumentali,

mentre la terapia richiede un trattamento psichiatrico d’urgenza per poter individuare

e rimuovere la causa scatenante.

Il tasso di mortalità per il delirium è elevato: circa il 40% dei pazienti muore.

La demenza è la perdita della facoltà di pensiero, è un disturbo psichico

caratterizzato da deficit cognitivi multipli; ha un esordio che inizia dai 65 anni e

consiste in un graduale deterioramento delle capacità intellettive fino al punto in cui

risultano compromessi il funzionamento sociale e lavorativo . La difficoltà a ricordare le

cose, specialmente gli eventi recenti, è il sintomo più rilevante della demenza. Alcuni

individui che soffrono di demenza possono lasciare incompiuti dei compiti poiché dopo

un'interruzione dimenticano di tornare a quello che stavano facendo. Può accadere che

un genitore non ricordi più il nome di un figlio, o dimentichi addirittura di avere dei

figli, e quando questi lo vanno a trovare può non riconoscerli. I soggetti con demenza

possono perdersi in un ambiente familiare. Inoltre la loro capacità di giudizio risulta

spesso alterata, e hanno difficoltà a comprendere le situazioni, a pianificare delle

attività o a prendere delle decisioni.. Risulta possibile che questi individui presentino

anche un deterioramento delle funzioni del linguaggio, che si manifesta in un eloquio

vago o vuoto e nell'incapacità di ricordare il nome di oggetti familiari. La demenza può

essere PROGRESSIVA, STATICA O REMITTENTE, a seconda della causa. Nelle ultime

fasi della malattia il soggetto non è più consapevole di ciò che lo circonda: i parenti e

gli amici riferiscono che la persona non è più la stessa.

Per il trattamento della demenza possiamo fare riferimento ad alcuni farmaci tra i

quali ricordiamo il donepezil, la rivastigmina e la galantamina.

Il disturbo Amnestico è un disturbo della memoria distinto in una forma transitoria

da epilessia, diabete e una forma cronica da trauma cranico, patologie

cerebrovascolari. Dal punto di vista clinico il disturbo ha un esordio

subdolo(ingannevole) ad evoluzione lenta e progressiva; nelle fasi iniziali si hanno dei

fenomeni detti confabulazioni, cioè il paziente riempie i vuoti di memoria con info

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false, col passare del tempo scompaiono. La terapia del disturbo amnestico si basa sul

trattamento della causa che lo ha determinato poiché non esistono teorie specifiche.

Cap. 8 Schizofrenia

La schizofrenia è un termine coniato da Bleuler per indicare un tipo di psicosi

endogena, funzionale, quindi indica un gruppo di disturbi mentali gravi.

È una forma di malattia psichiatrica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di

alterazioni del pensiero, del comportamento e dell’emozione, con una gravità tale da

limitare le normali attività della persona.

Dal punto di vista epidemiologico ha una distribuzione ubiquitaria nelle varie aree

geografiche e l'età di picco di insorgenza è tra i 20 e i 28 anni per i maschi e tra i 26 e

i 32 anni per le femmine.

Essendo gli effetti della malattia così vari è stato necessario suddividere i sintomi in:

• Positivi comprendono gli eccessi, comportamenti in più del soggetto, come:

Allucinazioni: percezione di qualcosa che non esiste; quelle di tipo uditivo

o sono assai più frequenti di quelle di tipo visivo, ma le più comuni sono

quelle che si riferiscono ad una voce che ripete i pensieri della persona e

a volte litig

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A.A. 2013-2014
31 pagine
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SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paperina91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cedro Clemente.