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EFFETTI COLLATERALI DEI SALI DI LITIO:
• aumento della sete • aumento della diuresi • leggero malessere o nausea • lievi crampi allo stomaco
• sensazione di ottundimento • leggera debolezza muscolare • lieve senso di vertigine
• diminuzione della potenza sessuale o della libido • tremore fine alle mani lieve • bocca secca
• diarrea episodica aumento di peso sapore metallico • peggioramento di acne o psoriasi. • sonnolenza
Effetti collaterali dell'Acido Valproico
disturbi gastrointestinali - disturbi epatobiliari - disturbi del metabolismo e della nutrizione - disturbi muscolo scheletrici - disturbi del
sistema nervoso - disturbi psichiatrici - disturbi del sistema emolinfopoietico - disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo - disturbi
vascolari - disturbi a carico dell'orecchio - disturbi renali e urinari - disturbi del sistema immunitario
Spesso per le terapie si usano anche farmaci che non sono psicofarmaci come Disulfiram, Antabuse, Etiltox
CAPITOLO 5: I LUOGHI E LE LEGGI DELLA PSIHIATRIA
TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio): (in passato definito ricovero coatto). Per procedere a tale ricovero occorre il parere di due
medici, la conferma del ricovero da parte del Sindaco e del giudice tutelare.
SPDC (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) questo servizio è costituito da un piccolo reparto psichiatrico posto all’interno di un
ospedale generale, svolge interventi psichiatrici in regime volontario o obbligatorio (TSO) che richiedono il ricovero ospedaliero.
L'EDUCATORE PROFESSIONALE organizza e gestisce progetti e servizi educativi e riabilitativi in ambito socio-sanitario rivolti a persone
in difficoltà: (minori, tossicodipendenti, disabili, pazienti psichiatrici e anziani ecc.). Lavora in équipe multidisciplinari, stimola i gruppi
e le singole persone a perseguire l'obiettivo di reinserimento sociale definendo interventi educativi, assistenziali e sanitari rispondenti ai
bisogni individuali attraverso lo sviluppo dell’autonomia, delle potenzialità individuali e dei rapporti sociali con l’ambiente esterno.
CAPITOLO 6: DISTURBI PSICHIATRICI, PARTE 2
Dipendenze patologiche
Tossicodipendenza: irrefrenabile bisogno di fare uso continuato di sostanze psicoattive, senza alcun riguardo per il danno che ne deriva.
In linea di massima si parla di tossicodipendenza quando la persona spende molto tempo per procurarsi le sostanze, per consumarle e per
smaltirne gli effetti.
Abuso e dipendenza: A definire queste condizioni concorrono tre criteri conosciuti informalmente come le tre C:
– Uso continuativo
– Uso compulsivo
– Perdita di controllo
La dipendenza porta a sintomi fisici come la tolleranza e l’astinenza.
• tolleranza: adattamento del corpo alla sostanza indicato dal bisogno di quantità sempre maggiori per raggiungere l’effetto desiderato.
• astinenza: presenza di sintomi fisici o fisiologici se l’uso della sostanza viene sospeso o anche solo diminuito.
Alcool. L’alcol è un sedativo. Per tale motivo può ridurre l’ ansia sociale. Può causare gravi danni sul feto in caso di alcoldipendenza
materna. Nella crisi d’astinenza appare confuso e disorientato. Compare una condizione definita «delirium tremens» che è da ricovero. Il
corpo si attiva, la pressione sanguigna si innalza, si manifesta tachicardia, sudorazione e tremori.
GLI STIMOLANTI (sostanze psicoattive che aumentano l’attività del SNC. Es. cocaina, anfetamine)
Cocaina. È lo stimolante più forte conosciuto. Tolleranza e dipendenza si sviluppano velocemente. L’uso cronico di cocaina può provocare
intensi e cronici sbalzi di umore, si associa alla comparsa di sintomi psicotici e può esaltare precedenti tratti patologici di personalità.
Nicotina. Blando stimolante. Dà fortissima dipendenza e può essere tossica se ingerita in grandi quantità.
È assorbita rapidamente e raggiunge il cervello molto velocemente (20 secondi)
Caffeina. Assunta in dosi moderate si hanno: sollievo da affaticamento, aumento vigilanza, sollievo dal mal di testa.
Può causare dipendenza fisica e psicologica, tuttavia la caffeina non è particolarmente tossica
Marijuana. Gli effetti sono vari, includono alcune proprietà inibitorie, allucinogene, stimolanti. È la droga illegale più usata al mondo.
COMPONENTI COMPORTAMENTALI: basati su 3 pilastri della teoria comportamentale: condizionamento operante, classico e modeling.
In termini di condizionamento operante, le droghe possono essere altamente rinforzanti perché:
• inducono potenti stati emozionali piacevoli (rinforzo positivo);
• alleviano quelli spiacevoli (rinforzo negativo);
• danno sollievo dallo stress (rinforzo negativo) si parla di riduzione della tensione. 12
Disturbi dissociativi
Disturbo dissociativo della identità (anche definito Personalità multipla) è caratterizzato dalla presenza nella stessa persona di due o
più stati distinti di identità.
Amnesia dissociativa. Alcuni pazienti, si solito vittime di traumi o di gravi eventi stressanti, manifestano una forma di grave amnesia. La
amnesia dissociativa è uno dei possibili sintomi del disturbo dissociativo di personalità.
Disturbi dell’alimentazione
Il limite minimo per un peso normale è un BMI di 17,5. BMI > 40 obesità grave, < 17,50 sottopeso pericoloso.
Cause che favoriscono la obesità sono la genetica, la obesità prima dei 12 anni, le diete.
Anoressia Nervosa
Insorge in genere in un’età compresa fra i 12 e i 20 anni. Prevalenza femmina-maschio di 10:1.
•
• Nel DSM-5, l’amenorrea non rappresenta più un criterio vincolante per la diagnosi di anoressia nervosa
• In molte pazienti anoressiche sono presenti tratti ossessivo-compulsivi e fobici.
• Il vomito autoindotto o l’uso di lassativi possono essere presenti sia nell’anoressia che nella bulimia.
Bulimia Nervosa
• Caratterizzata da ricorrenti abbuffate seguite dall’adozione eccessiva di mezzi inappropriati di eliminazione, come vomito autoindotto,
uso di lassativi.
• Sensazione di perdere il controllo durante l'episodio.
• I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo.
• Gli individui con bulimia nervosa, tipicamente si vergognano dei loro problemi e tentano di nascondere i loro sintomi. Le abbuffate
avvengono in solitudine.
• Nella popolazione femminile la frequenza è circa dell’1-2% per la bulimia nervosa. Prevalenza in età adolescenziale e giovanile 4%.
• La diagnosi differenziale più importante è ovviamente quella fra bulimia e anoressia
¾ L’aspetto più importante riguarda il peso (l’anoressica ha un BMI inferiore a 17,5).
¾ la bulimica si vergogna di perdere il controllo, l’anoressica è convinta e fiera di mantenerlo.
¾ La bulimica chiede più facilmente aiuto a clinici o familiari.
• ABBUFFATA: episodio in cui l’individuo mangia in un limitato periodo di tempo, in genere 2 o 3 ore, una quantità di cibo notevolmente
superiore alla quantità che una persona “normale” riuscirebbe a mangiare nello stesso intervallo di tempo.
• CONDOTTE DI ELIMINAZIONE: Ricorso costante ai mezzi di compenso che i soggetti utilizzano per evitare l’aumento di peso dopo
un’abbuffata e, talvolta, anche dopo l’assunzione di qualsiasi cibo (vomito autoindotto, lassativi, diuretici).
Disturbo da Binge Eating
• Si riscontrano le abbuffate tipiche della bulimia, ma non sono seguite dai sistemi di eliminazione
• Gli episodi di abbuffate sono associati ad almeno 3 dei seguenti caratteri:
¾ Mangiare molto più rapidamente del normale
¾ Mangiando grandi quantità di cibo pur non sentendo la fame
¾ Mangiare in solitudine
• Tuttavia, il disturbo da binge eating è distinto dall’obesità. La maggior parte degli individui obesi non si abbandona a ricorrenti abbuffate.
• Differisce dalla bulimia poiché nel binge eating manca la restrizione dietetica marcata tra un episodio di abbuffata e l’altro.
I pazienti con disturbo da binge eating differiscono dai bulimici per i seguenti aspetti:
¾ sono meno ansiosi
¾ provano meno colpa per essere sovrappeso
¾ sono meno preoccupati della condotta alimentare
Disturbi della personalità
PERSONALITA’: modalità strutturata di pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di
un soggetto e che risulta da fattori costituzionali e dell’esperienza sociale.
• EGOSINTONIA: un qualsiasi comportamento, sentimento o idea che sia in armonia con i bisogni e desideri dell'Io, o coerente con
l'immagine di sé del soggetto.
• EGODISTONIA: non in armonia con i bisogni dell'Io, o specificatamente coerente con l'immagine e la percezione di sé che ha il soggetto
Un disturbo di personalità:
• È inflessibile e pervasivo in diverse situazioni personali e sociali. Determina disagio clinicamente significativo
• È costante, stabile nel tempo e di lunga durata, e si può far risalire l'esordio almeno all'adolescenza o alla prima età adulta.
• Compito del clinico è valutare la stabilità dei tratti di personalità nel tempo e in diverse situazioni. La valutazione può essere complicata
dal fatto che l'individuo considera le caratteristiche che definiscono un disturbo di personalità egosintonici.
La classificazione classica vede i disturbi di personalità raccolti in tre gruppi/cluster in base ad analogie descrittive. Tali raggruppamenti
risultano utili a livello di ricerca e di didattica, ma spesso le persone presentano una concomitanza di DP appartenenti a gruppi diversi.
Nella nuova concettualizzazione dei disturbi di personalità del DSM-V nella sez. 3 non sarà più presente il disturbo dipendente. 13
Cluster A
1. Il disturbo paranoide di personalità sfiducia e sospettosità, per cui le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole.
à
Dubitano, senza giustificazione, della lealtà o affidabilità di amici o colleghi, le cui azioni vengono analizzate dettagliatamente per
scoprire intenzioni ostili.
2. Il disturbo schizoide di personalità distacco dalle relazioni sociali e da una ristretta espressività emotiva. Sembrano non desiderare
à
l’intimità e le relazioni affettive, nè trarre particolare piacere dal far parte di un gruppo sociale
3. Il disturbo schizotipico di personalità disagio acuto nelle relazioni affettive, distorsioni cognitive o percettive ed eccentricità
à
comportamentale.
Cluster B
1. Il disturbo antisociale di person