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Il processo di inclusione nel panorama internazionale e nazionale

1. Gli esordi

Alla fine del secondo conflitto mondiale si assiste al risorgimento dei valori della democrazia e dei diritti umani che si concretizzano attraverso l'emanazione dei documenti fondamentali quali la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, la Dichiarazione universale sui diritti del fanciullo. Il fenomeno iniziò ad essere introdotto nell'ambito educativo e dell'istruzione grazie alla Convenzione contro la discriminazione nell'istruzione del 1990 promossa dall'Unesco, nella quale si promuoveva il riconoscimento del diritto di accesso all'istruzione e alla qualità della formazione attraverso l'eliminazione della discriminazione nella scuola.

L'adozione di misure volte a promuovere la parità di opportunità e di trattamento nel campo dell'educazione. La pedagogia speciale ha un improvviso sviluppo grazie ad alcuni medici illustri che innovano il concetto di integrazione e inclusione. Itard, successivamente alla scoperta di un "ragazzo selvaggio", e al suo trasferimento presso l'istituto per sordomuti, contro il parere degli esponenti illustri del tempo che ritengono il ragazzo un idiota insufficiente mentale ineducabile, propone di occuparsene. È la prima esperienza di un trattamento educativo che propone un trattamento pedagogico che si articola in più fasi: legarlo alla vita sociale con contatti umani significativi; sviluppo dell'autonomia e affettivo che egli chiama le affezioni dell'anima; l'estensione delle idee inserendolo in contesti che possano stimolare la sua curiosità e quindi lo sviluppo verso nuovi apprendimenti attraverso nuove abilità.

capacità; condurre il ragazzo all'uso della parola attraverso l'imitazione; l'esercizio del linguaggio pantomima lo sviluppo dell'espressività dei suoi bisogni fisici più semplici. Itard sostiene che non si può ritenere ineducabile alcun individuo. Decroly arriva a sostenere che l'uomo partecipa alla vita attraverso il corpo che fonda la struttura identitaria della persona, in un insieme di funzioni bio-psico-sociali che costituiscono la personalità del bambino. Gli autori citati contribuiscono a far evolvere quel concetto di inclusione che ha alla sua origine una connotazione esclusivamente teorica e posta quasi sul livello astratto rispetto a quello relativo all'educazione. Il concetto di inclusione, infatti viene accolto dal Rapporto Warnock nel 1978, nel quale si sosteneva che fosse sbagliato classificare gli individui in riferimento al loro handicap ma occorreva il riconoscimento dei loro bisogni educativi e.l'introduzione di talicategorie di alunni nelle classi comuni. Il Rapporto illustrava gli stadi progressivi dell'integrazionescolastica dei bambini con bisogni educativi speciali e dei loro coetanei, proponendo un curricolospeciale in riferimento a quattro elementi: definizione degli obiettivi, scelta dei materiali e delleesperienze, scelta dei metodi di insegnamento e apprendimento per raggiungere gli obiettivi,valutazione dell'adeguatezza degli obiettivi e dell'efficacia dei mezzi per conseguirli.Nel 1990, con la World Declaration on Education for All, un nuovo impulso viene dato allatrattazione delle tematiche circa l'istruzione inclusiva rivolta a tutti gli individui, al rispetto deldiritto umano all'istruzione primaria, all'impegno a migliorare la qualità dell'istruzione di base etrovare modi più efficaci per soddisfare le esigenze dell'apprendimento di base dei gruppi dipopolazioni svantaggiate. Tali impostazioni venneroribadì nel 1993 dalla Dichiarazione di Delhi, nella quale si auspicava di eliminare le disparità di accesso all'istruzione di base derivanti da sesso, età, reddito, differenze familiari, culturali, etniche, linguistiche e distanze geografiche. 2. Verso un consolidamento del concetto di inclusione L'impegno dell'Onu e dell'Unesco culmina nell'organizzazione della Conferenza di Salamanca, svoltasi in Spagna nel 1994, dal titolo "i bisogni educativi speciali: accesso e qualità". In essa il concetto di scuola come comunità equa ed inclusiva assunse un ruolo di primo piano. L'obiettivo della Conferenza mondiale fu quello di approfondire il problema della scuola per tutti, al fine di un'integrazione nel sistema scolastico aperto ad ognuno ed in particolare a coloro che avevano dei bisogni educativi speciali. Dopo questa iniziativa circolarono sempre più i termini "bisogni speciali" e "inclusione". La Conferenza di Salamancariaffermò il diritto all'istruzione di ogni persona, come sancito nel 1948 dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, e precisò che si doveva tener conto delle diversità personali ma anche delle funzionalità, le persone con bisogni educativi speciali dovevano avere accesso alle scuole normali. Si sottolinea il principio dell'inclusione sostenendo che le scuole dovrebbero accogliere tutti i bambini indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, intellettuali, sociali, emotive, linguistiche o di altro tipo. Le scuole regolari con questo orientamento inclusivo sono i mezzi più efficaci per combattere gli atteggiamenti discriminatori, creare comunità accoglienti, costruire una società inclusiva e raggiungere l'educazione per tutti. Il processo di deistituzionalizzazione, ovvero lo spostamento delle strutture speciali in prossimità delle scuole comuni e non più in istruzioni separate, in Europa si è svolto.conlentezza e cautela. Il processo di inclusione secondo l'Unesco si configura come un processo, inteso come ricerca infinita volta all'identificazione e alla rimozione delle barriere all'apprendimento, in cui ciascuno è autore presente e partecipe del proprio processo apprenditivo in un contesto garantista per tutti.
  1. La stagione dell'equità e l'Education for All
I documenti, i report, i principi e le raccomandazioni emanati possono essere ascritti a due filoni di intervento: no more failurs e education for all. Il primo promuove la cosiddetta stagione dell'equità volta a promuovere il successo scolastico di ogni studente, indipendentemente dalle caratteristiche individuali e sociali. Il secondo filone è denominato educazione per tutti nel quale si vuole presentare una visione di insieme dell'educazione in cui l'istruzione di base, non solo deve essere fornita a tutti, ma a tutti deve essere data la possibilità di.raggiungere e mantenere un livello accettabile di apprendimento. Ainscow e Miles, riflettendo circa l'education for all, ritengono che se da un lato ha finalmente riconosciuto i gruppi vulnerabili ed emarginati studenti che sono stati regolarmente privati del loro diritto fondamentale all'istruzione, tuttavia, ha anche indotto a diminuire il vero significato della frase education for all, poiché poteva indurre ad una eccessiva accondiscendenza nei confronti di individui svantaggiati. La realtà si presentava molto lontana dai traguardi prefissati, tale fallimento era da ricondurre innanzitutto alla debole volontà politica, alle risorse finanziarie insufficienti, all'assenza di impegno per superare le disparità di genere. Il ventunesimo secolo porta con sé una spinta innovatrice grazie alla Convenzione sulla protezione e promozione della diversità nelle espressioni culturali, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, masoprattutto la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene. Il quadro di dichiarazioni internazionali inerente a questi due filoni si presenta oggi piuttosto estesa e densa di iniziative. I principali atti sono nel 2000, la Strategia di Lisbona stabilisce come obiettivo strategico quello di promuovere un'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica in grado di realizzare una crescita. Ci sono due significative azioni del Consiglio d'Europa: la prima fu la Dichiarazione politica in occasione della seconda Conferenza europea dei ministri responsabili delle politiche per l'integrazione delle persone con disabilità dal titolo "Migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, condurre una politica coerente per e mediante una piena partecipazione" tenutasi a Malaga nel 2003; la seconda fu la Raccomandazione del Comitato dei Ministri e gli Stati membri sul piano d'azione del Consiglio.d'Europa 2006-2015 per la promozione dei diritti e della piena partecipazione nellasocietà delle persone con disabilità. Il 2009 fu un anno particolarmente proficuo, ad esempio con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, fu conferito alla Carta dei diritti fondamentali del 2000 lostesso effetto giuridico vincolante dei trattati. La pubblicazione dell'Agenzia europea per losviluppo dell'istruzione degli alunni disabili dal titolo “Principi guida per promuovere la qualitànella scuola inclusiva - Raccomandazioni politiche” Con l’intento di promuovere la partecipazionenella scuola inclusiva assicurando la qualità dell’istruzione, vennero individuati 7 principi guidavalidi per tutti i rami dell'istruzione per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Tante iniziativesono ancora in corso di sviluppo come, ad esempio quella del 2010 intitolata Europa 2020: Unastrategia per una crescita intelligente.sostenere l'integrazione e l'inclusione degli studenti con disabilità all'interno delle scuole ordinarie. Questi Paesi hanno scelto di non istituire scuole speciali separate, ma di offrire supporto e risorse aggiuntive agli studenti con disabilità all'interno delle scuole regolari. Questo approccio è stato adottato dalla Svezia, la Danimarca, l'Italia e la Norvegia. - La seconda categoria ha inizialmente istituito scuole speciali separate, ma successivamente ha invertito questa tendenza e si è orientata verso l'integrazione. Questi Paesi includono la Germania, la Finlandia, i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca. - La terza categoria ha inizialmente istituito scuole speciali separate e ha mantenuto questa pratica. Tuttavia, alcuni di questi Paesi hanno apportato modifiche legislative per consentire ai genitori di scegliere tra scuole speciali e scuole ordinarie. Questi Paesi includono la Spagna, la Grecia e il Portogallo, così come l'Austria, i Paesi Bassi, il Regno Unito e la Lituania. In generale, l'obiettivo di tutti questi Paesi è quello di promuovere un sistema educativo inclusivo e di garantire che gli studenti con disabilità abbiano accesso a un'istruzione di qualità.

inserire tutti gli alunni nelle classi comuni come Spagna, Grecia, Italia, Portogallo, Svezia, Islanda, Norvegia, Cipro

La seconda categoria, multidirezionale, ha adottato un approccio molteplice offrendo una notevole varietà di servizi tra i sistemi

Dettagli
A.A. 2022-2023
19 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daria.borsellino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Pedone Francesca.