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CAP 6 PRESENTARE FORMAT INCLUSIVI: LE RAPPRESENTAZIONI VERBALI DELL'INSEGNANTE

La linea di indagine riguardante come progettare formati inclusivi applicabili nel contesto classe si inserisce all'interno del filone di ricerca dell'analisi delle pratiche educative e promuove la dimensione della nuova alleanza tra insegnanti e ricercatori, dove la logica utilizzata è la pratica didattica per una teoria dell'insegnamento. La necessità è quella di produrre parole del pratico al fine di diventare interpreti della conoscenza pratica degli insegnanti, per restituirlo attraverso la formazione iniziale e ricorrente. In questa articolazione cioè pratica-teoria-pratica altri importanti nodi concettuali emergono in merito alle questioni della formazione della professionalizzazione. Il professionista è riconosciuto come colui che possiede specifiche pratiche e competenze professionali e diventa il focus di riflessione di un nuovo approccio alla formazione.

iniziale econtinua. Questa prospettiva permette di apprezzare la visione di un professionista con un profilo di competenze e essenzialmente promuove due linee di azione in ambito della ricerca:
  • Individuare l'insieme specifico e plurimo dei saperi professionali;
  • Comprendere l'insieme di schemi di azione impiegati nell'esercizio della professione, e riguardanti l'habitus di un professionista, che determina le sue percezioni, interpretazioni, analisi e decisioni.
È l'habitus che permette di fronteggiare i problemi incontrati in situazioni complesse. Calderhead mette in luce gli studi sulle conoscenze sul pensiero dell'insegnante organizzandoli secondo tre categorie:
  1. Cognizione dell'insegnante: Nella cognizione dell'insegnante vengono inseriti gli studi sui processi di pensiero degli insegnanti, che differiscono prima, durante e dopo il momento dell'insegnamento.
  2. Conoscenze e credenze: Nella sezione credenza e

    Conoscenza dell'insegnante: si rintracciano gli studi che polarizzano l'attenzione sulla natura e sulla forma delle conoscenze che l'insegnante utilizza. Tra le tipologie di conoscenze individuate vi sono: conoscenze teoriche, della disciplina, pedagogica della disciplina, derivate dall'esperienza di apprendimento come studenti, su come gli alunni apprendono, conoscenza del mestiere o saggezza della pratica.

    Credenza dell'insegnante: Nella credenza dell'insegnante invece vengono raggruppate le ricerche che polarizzano l'attenzione sia sulle componenti sociali, affettive, valutative sia come su tali componenti si manifestano nell'attività di classe. In questa direzione, alcuni autori come Jorro e Belair trattano la questione della riconoscenza professionale con particolare attenzione alle forme e ai processi fondamentali. Il percorso parte dall'analisi delle pratiche professionali, le routine, i gesti, dall'interpretazione.

    della qualità della pratica stessa per giungere a un dialogo e riflessione con l'autore dell'azione professionale e ad una legittimazione dell'engagement professionale. Per quanto concerne la valutazione delle competenze professionali, interessante proposte sono quelle per esempio di Lacourse che grazie al portfolio delle competenze professionali presenta tre fasi per l'analisi critica della pratica professionale collegiale: autoanalisi, auto diagnostica e autoregolazione. Questi sono alcuni indicatori che permettono di sostenere la significatività dei percorsi strutturati volti dall'analisi delle pratiche educative ma anche alla presa di coscienza e di trasformazione degli schemi di azione o dell'habitus. Questa direzione permetterà di stabilire una supervisione adeguata della pratica e la consapevolezza per un ripensamento delle pratiche e delle teorie. PROGETTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ANCORATO ALLE PRATICHE: L'ASSETTO

    GENERALE

    Nel 2012 è stato attivato un percorso di formazione con otto insegnanti della scuola primaria di varie province delle Marche. Questi insegnanti avevano alcune caratteristiche comuni: o in servizio con altri 10 anni di servizio; o insegnanti incaricati di coordinare un gruppo per la progettazione di piani di inclusione; o responsabili della formazione interna; o volontari; o insegnanti critici e non soddisfatti dei tradizionali corsi di aggiornamento. Il percorso di formazione attuato si è fondato su una nuova articolazione tra teoria e pratica e si è realizzato come pratica-teoria-pratica. La formazione è stata realizzata mediante l'analisi delle pratiche secondo un movimento continuo e ricorsivo e la ricerca ha prodotto dei saperi sui processi. Le azioni sul percorso di formazione hanno riguardato i seguenti aspetti: -riflettere in gruppo intorno al dominio concettuale della didattica inclusiva; -analizzare il ruolo della formazione pratica nello

    sviluppo professionale degli insegnanti; - sperimentare dispositivi formativi per l'analisi delle rappresentazioni verbali; - sperimentare modalità integrate di analisi delle pratiche di progettazione; - sperimentare i dispositivi per la riflessione per l'autoregolazione professionale. Sia i testi trascritti del focus group, che i video che i diari di bordo sono stati analizzati anche in modalità incrociata e hanno condotto alla individuazione delle unità significative e alla marcatura delle stesse con un titolo a breve didascalia fino a giungere a dei documenti di sintesi condivisi. Due dispositivi sono stati strutturati per la riflessione. 1. La prima scheda veniva compilata dai corsisti al termine di ogni incontro dove annotavano punti forti e deboli dell'esperienza di analisi o di negoziazione e riflettevano su cosa potevano migliorare nell'analisi delle pratiche didattiche. Le schede venivano poi inserite nell'auto profilo formativo cheÈ il secondo strumento. 2. L'auto profilo formativo è uno strumento pensato per promuovere la convergenza delle pratiche, di analisi, di riflessioni per divenire consapevoli della propria identità professionale. La struttura generale comprendeva tre sezioni. La prima parte, compilata prima dell'inizio del corso, chiedeva di riflettere sulle aspettative, sulle competenze possedute. Al termine della compilazione l'insegnante attribuiva un titolo. La seconda parte dell'auto profilo veniva compilata liberamente durante il corso e prevedeva prima di selezionare raccogliere le esperienze, i materiali, i video, gli artefatti e poi di indicare le motivazioni della scelta. Al termine della selezione dei materiali, i corsisti venivano inviati a creare una rappresentazione grafica o narrazione con i materiali selezionati. La terza sezione permetteva di riflettere sulle competenze acquisite, sugli obiettivi raggiunti. Era prevista l'individuazione degli.

    obiettivi futuri e di una riprogettazione dell’auto profilo. In sintesi, il corsista scriveva prima gli obiettivi raggiunti e le competenze secondo una scala ternaria (insufficiente sufficiente buono); in un secondo momento indicava il livello raggiunto dal corsista durante il percorso formativo. A questo seguirà la compilazione della sezione relativa le prospettive future e le riflessioni personali nel confronto tra autovalutazione ed eterovalutazioni.

    Progettare format inclusivi: DISCUSSIONE, ANALISI E MAPPA CONDIVISA

    Il focus group è una metodologia di ricerca qualitativa che si fonda sul ruolo di un gruppo che discute intorno a un tema che si intende approfondire. Nel caso appena descritto, il gruppo era composto da otto partecipanti, un moderatore e un assistente moderatore, rappresentato da un ricercatore esperto di analisi di pratiche educative. I componenti hanno autorizzato la registrazione audio e video delle discussioni, con un'estensione temporale di

    un'ora e mezzo per 12 incontri. Gli incontri si sono articolati tradiscussione sugli argomenti centrali e rimando delle trascrizioni e delle analisi dei testi scritti dellediscussioni. Le differenti questioni da affrontare sono state organizzate secondo le cinque tipologiedi Kruger: domande aperte, domande di introduzione, domande di transizione, domande chiavi,domande finali. La trascrizione delle registrazioni del focus group e l'analisi dei contenuti secondola procedura della Grounded theory è stata realizzata con l'ausilio di specifici software e di un gruppodi lettura incrociata dei materiali. Tale metodologia ha permesso di ottenere una mappa condivisadegli argomenti principali. In sintesi questa teoria è una metodologia definita dalla ricercaqualitativa come 'analisi per teoria ancorata' e si articola secondo questa progressione:

    • Codificazione iniziale dei materiali;
    • Categorizzazione degli elementi emersi;
    • Analisi delle relazioni tra le categorie;
    • Sviluppo di una teoria ancorata ai dati.
    Integrazione delle categorie; • Teorizzazione Quanto riguarda l'analisi condotta di seguito, alcune fasi fondamentali sono:
    1. Raccolta dei dati e codifica aperta
    2. Integrazione dei primi focus group e analisi divise e comparata di tutti i testi
    3. Individuazione delle categorie, macro categorie e rispettive proprietà
    4. Individuazione delle categorie centrali di una mappa condivisa.
    La prima fase di codifica ha avuto inizio con il ripetuto ascolto da parte del ricercatore dell'intervista. Si è passati poi alla trascrizione di queste ultime e poi alla codifica più dettagliata del testo parte per parte, orientata sull'analisi di frasi più che delle singole parole. L'analisi ricorsiva delle frasi ha permesso di individuare le unità di significato minime rispetto alla domanda di ricerca, inserendole poi in un elenco ordinato. Ad ogni unità di significato è stata attribuita prima una breve didascalia e poi.

    un'etichetta concettuale che ha individuato il marcatore chiave. Per il processo di nominazione, l'uso di un verbo all'infinito che permetterebbe di esprimere dinamicamente il movimento e la traiettoria di significato che si vuole evidenziare. La seconda fase centrale dell'analisi ha riguardato la restituzione, l'integrazione dei primi focus group, l'analisi condivisa e comparata di tutti i testi e dei relativi documenti di analisi di sintesi. I primi documenti sono stati inviati e poi discussi in un ulteriore incontro in presenza con i docenti per la restituzione e i possibili approfondimenti. Questa fase è di fondamentale importanza per condividere, puntualizzare ed approfondire ulteriormente l'unità significative emerso dalle prime analisi. Per quanto riguarda l'individuazione delle categorie, macro categorie e proprietà, questa fase si è concretizzata nei tentativi di raccolta delle politiche concettuali in

    esti raggruppamenti sono stati definiti in modo astratto, al fine di coprire una vasta gamma di dimensioni della progettazione. Successivamente, sono state definite delle sottocategorie più specifiche all'interno di ciascuna macro categoria, al fine di fornire una maggiore precisione nella descrizione dei formati. Questo approccio gerarchico nella categorizzazione dei formati permette di organizzare in modo efficace le informazioni e di individuare facilmente la dimensione della progettazione desiderata.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
67 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvanap27 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Massaro Stefania.