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ELEMENTI DELL’INTERCULTURA : CULTURA, DIVERSITÀ, IDENTITÀ CULTURALE
LE TRE DIMENSIONI DI KLUCKHOHN
1) ogni essere umano, in quanto sociale, è un essere di cultura
CULTURA →
2) ogni essere umano ha un’appartenenza culturale
CULTURE →
3) ognuno ha la propria identità personale.
PERSONALITA’ → LA CULTURA
L’idea di cultura che abbiamo, come insieme complesso di conoscenze,arte,diritto,costume e tutto ciò che
l’uomo ha acquisito in quanto membro di una società, è SBAGLIATA
questa idea di cultura l’ha data Tylor nel 1871, il suo è un approccio evoluzionista che non corrisponde alla
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contemporaneità. Questa definizione segna un vantaggio rispetto ad una condizione precedente.
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idea che trasmette questa definizione:
cultura come altissima elevazione riservata a pochi
Taylor però sottolinea che cultura è “qualsiasi altra capacità o abilità acquisita”, con qualsiasi altra però è
vago, viene normale chiedersi quali sono queste “qualsiasi” capacità.
Ciò che è GIUSTO: la cultura ha a che fare con un numero infinito di elementi
Altra cosa SBAGLIATA: parte da un errato presupposto oggettivista: io penso alla cultura come se fosse
fatta da cose che esistono realmente, confinando tutti questi elementi in un insieme (“da qui a qui c’è la
cultura spagnola, da qui a qui quella francese ecc”).
Questo tende a far insorgere il procedimento della REIFICAZIONE, per cui a forza di parlare della cultura
come un oggetto materiale, finisco per credere che lo sia davvero. Non devo pensare alle culture come
qualcosa di tangibile, che esiste davvero.
La conseguenza di questo approccio è anche la FREGATURA DISCONTINUISTA, per cui penso che le culture
siano separate le une dalle altre, quando in realtà
le culture per definizione sconfinano, tendono a mescolarsi, a impastarsi
Le culture sono riconoscibili, ma non come oggetti, non come elementi chiari e immutabili.
Come posso identificare le culture l’una dall’altra? tra le culture non esistono confini, ma scart relativamente
significativo di diversità ↓
il confine è relativo, dipende dal mio punto di vista. Posso scegliere dove porre il confine, posso insegnare dove va
messo e dove non va messo. Il confine è nella mia testa.
LA CULTURA NON È OGGETTO, NON HA CONFINI E NON È OGGETTIVA. LA CULTURA NON È
BAGAGLIO.
DEFINIZIONI DI CULTURA
DEFINIZIONE DI GEERTZ
“cultura = tessuto di significati nei cui termini gli uomini interpretano la loro esperienza e
guidano le loro azioni”
- interpretativismo, per cui le culture non sono le cose, ma i significati che le cose hanno.
- Il compito dell’antropologo è descrivere i significati degli elementi da cui la cultura è composta,
per le persone che la vivono, dunque interpretare i segni della cultura
DEFINIZIONE DI HANNERZ
“cultura = insieme organizzato di diversità”
Lui dice di pensare alla cultura come un fiume
La cultura vista da lontano è chiaramente marcata: in realtà le culture CAMBIANO, non hanno
caratteristiche statiche e fisse
LEVIS STRAUSS
strutturalista che afferma: ciò che accomuna le culture è il TABU DELL’INCESTO, il divieto di allontanarsi dal
nostro piccolo centro, ma senza scambio la vita non continua, per generare vita ho bsogno di incontrare
l’altro, è la diversità che mantiene la vita. Perché abbiamo questo bisogno di chiederci se è l’opposto di
quello che ci serve?
DEFINIZIONE PEDAGOGICA
La cultura è un processo
Dunque esso è uno svolgimento estremamente aperto e dinamico, relazionale, non esistono le culture ma
PERSONE CHE ESPRIMONO LE CULTURE. Le culture sono EDUCABILI. Non sono mai criticabili in senso
generale, lo è per le sue espressioni ma non nel suo insieme.
Relativismo e etnocentrismo sono pericolosi per l’intercultura.
Invece, è giusta l'auto-preferenza naturale inclinazione per i modi della propria cultura
→
+ è giusto il relativismo-etico attitudine a provare a guardare la realtà anche dal punto di vista
→
dell’altro LA CULTURA E UN PROCESSO:
1. Aperto e dinamico= poiché ogni cultura è tessuta da una miriade di diversità e non esiste e non si
sviluppa in una situazione di isolamento.
2. Relazionale = la cultura passa attraverso lo scambio di significati che sono le relazioni tra persone.
3. Contestuale = ogni società appartiene ed elabora una cultura tramite forme altamente differenziate di
esse e si manifesta soltanto nel concreto delle situazioni e condizioni.
4. Educabile IDENTITÀ
è qualcosa di complesso, stratificato e in divenire
Vi sono due livelli:
- “identità personale” che distingue l’io da tutto il resto del mondo. Questa inizia
piano individuale,
a svilupparsi fin da subito.. ma quando finisce?mai, è qualcosa in continuo divenire ma non
completamente sganciato da ciò che c’era prima, dunque è al contempo stabile e indivenire
- “identità culturale”, che distingue il noi dal voi. Ognuno ha bisogno di sentirsi in un
piano sociale,
“noi”. Si sviluppa presto come il primo, anche se si identifica in un piccolo gruppo, ma non finisce
mai di formarsi. Essa è un interiorizzazione dei tratti fondamentali della nostra cultura
Questa è una concezione puramente concettuale, nella realtà non sono distinguibili: per esempio, una mia
qualsiasi sensibilità etica dipende dall’insegnamento che mi è stato dato.
nella realtà le due identità sono INSEPARABILI
→ DEFINIZIONE
“L’identità è il risultato della sintesi dinamica che ognuno dà di questa duplice dimensione
identitaria.”
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L’identità è educabile, poiché si tratta di un processo aperto,dinamico relazionale e contestuale
IDENTITÀ ETNICA E STRANIERI
!! L'IDENTITÀ NON È IDENTITÀ ETNICA !!
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