vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
D’ora in avanti, senza particolari
ATTENZIONE - 1
) ( )
( , = , ( ) .
1 2 1 2
avvisi, useremo sempre la matrice simmetrica. 2
Nel nostro caso, la matrice associata è
5 −4
Osservazione - Qualunque forma quadratica ( )
0 5
assume il valore 0 in corrispondenza del vettore e la matrice simmetrica ad essa corrispondente è
nullo (in questo le forme quadratiche somigliano 5 −2
=( ) .
alle trasformazioni lineari). −2 5
Per portare la forma quadratica in forma canonica
Nota bene - In genere, per ogni i, j si può scrivere 12 22
)
( , = +
1 2
+ +
+ = + è sufficiente determinare un cambiamento di base
2 2 (cioè determinare una nuova base) rispetto alla
e da tale formula deriva la possibilità di esprimere quale la forma quadratica sia rappresentata da una
la forma quadratica con una matrice simmetrica. .
matrice diagonale
La matrice della forma quadratica è - per 3
definizione - simmetrica e il teorema spettrale ci
garantisce che è diagonalizzabile.
La forma diagonale della matrice ci fornirà la ).
( ,
forma canonica della forma quadratica 1 2
Si tratta, quindi, di applicare l’algoritmo della
4
diagonalizzazione .
3 Teorema spettrale riferito alle matrici - Ogni 2) Si calcolano gli autovettori associati agli autovalori.
matrice simmetrica reale è simile ad una matrice 3) Si ricavano le molteplicità algebriche e geometriche
diagonale tramite una matrice ortogonale. degli autovalori della matrice.
Come conseguenza del teorema, per ogni matrice 4) Se la matrice non è diagonalizzabile ci fermiamo, se,
invece, è diagonalizzabile, si scrive la matrice i cui
simmetrica esistono una matrice ortogonale (cioè
⊥
= ) elementi diagonali sono gli autovalori della matrice,
tale che ed una matrice diagonale per cui
⊥ −1
= = scrivendo ciascun autovalore tante volte quante sono
⊥ ⊥
⊥ indicate dalla corrispondente molteplicità algebrica.
In particolare, gli autovalori di una matrice simmetrica −1
= ,
5) Se si vuole, si verifica la relazione
sono tutti reali.
4 Algoritmo della diagonalizzazione .
1) Si calcolano gli autovalori della matrice
Forme quadratiche 3
−1
−
Nota - Tutto il processo della diagonalizzazione e, quindi, l’altro autovettore è: ( ) = ( ) e,
1
può evitarsi in quanto la matrice diagonale è −1
si ha l’unico autovettore
costituita solo dagli autovalori della matrice = 1 ( )
ponendo che
1
simmetrica, rappresenta la base relativa all’autovalore = 7.
2
.
Calcoliamo gli autovalori di Si ha: Ricordando che l’autospazio relativo ad un certo
5− −2 2
(5
det( − ) = = − ) − 4 .
| | autovalore è dato da tutti gli autovettori trovati per
−2 5 − quel certo autovalore ai quali bisogna unire anche
risolviamo l’equazione:
Uguagliamo a zero e un’origine:
2
(5 − ) − 4 = 0 {0̅}.
{Tutti
() = gli autovettori di } ∪
2 2
25 − 10 + − 4 = − 10 + 21 = 0 Nel nostro caso:
= 5 ± √25 − 21 = 5 ± =
√4
1,2 1 {0̅}
)
( = (3) = ( ), ∀ℎ ∈ ℝ} ∪ ,
{ℎ
=3 1
1 1
=5±2={ .
= 7 −1
2 {0̅}
)
( = (7) = ( ), ∀ ∈ ℝ} ∪ .
{
2
Entrambi gli autovalori hanno molteplicità 1
(3) (7)
= = 1
algebrica e, quindi, la
Dimensioni degli autospazi - Ricordiamo dalla
molteplicità geometrica è necessariamente pure 1 teoria che sussiste la relazione:
(ricorda che la molteplicità geometrica di un ( ) )),
≝ dim((
autovalore è sempre minore o uguale alla
molteplicità algebrica e non può essere nulla!). cioè la dimensione di un autospazio è uguale alla
sua molteplicità geometrica.
Calcoliamo gli autovettori. Sempre dalla teoria, sappiamo che la molteplicità
= 3
Per si ha: geometrica non può essere mai nulla e deve
1 2 −2
5 − 3 −2 essere sempre minore o uguale alla molteplicità
( )=( ),
−2 2
−2 5 − 3 algebrica (per lo stesso autovalore).
da cui discende l’equazione = 1
Quindi, in virtù di quanto detto, per la
1
2 −2 0
1
( ) ( ) = ( ) molteplicità geometrica è 1, essendo 1 anche la
−2 2 0
2 corrispondente molteplicità algebrica ed anche per
da cui il sistema = 5 la molteplicità geometrica è 1, essendo 1
2 − 2 = 0 2
1 2 ,
{ anche la corrispondente molteplicità algebrica.
−2 + 2 = 0
1 2 Riassumendo:
dove vediamo che le due equazioni sono dim(( = 3)) = 1,
identiche. Parametrizziamo il sistema ponendo, 1
= ℎ.
per esempio, Si ha: dim(( = 7)) = 1 .
2 2
2 − 2 = 0 → − = 0 → = ℎ
1 2 1 2 1
1
ℎ
( ) = ℎ ( )
e, quindi, il primo autovettore è: e, Ci chiediamo, ora, se i due autovettori che
1
ℎ abbiamo trovato possono rappresentare una base
1
si ha l’unico
ℎ = 1 ( )
ponendo autovettore che 2
ℝ
per , cioè se i due vettori sono indipendenti.
1
la base relativa all’autovalore = 3. Deve aversi il determinante formato dai due
rappresenta 1
= 7 vettori (colonna non nullo). Vediamo!
Per si ha:
2 1 −1
−2 −2
5 − 7 −2 = 1 + 1 = 2 ≠ 0.
| |
( )=( ), 1 1
−2 −2
−2 5 − 7
da cui discende l’equazione
−2 −2 0 I due vettori sono linearmente indipendenti e
1
( )( ) = ( )
2
−2 −2 0 ℝ
costituiscono una base per lo spazio .
2
da cui il sistema Vogliamo sapere se questo sistema di vettori è
−2 − 2 = 0
1 2 ortogonale, cioè se i due vettori sono tra loro
,
{ −2 − 2 = 0 perpendicolari. Se lo sono, il loro prodotto scalare
1 2
e vediamo che le due equazioni sono identiche. (prodotto interno) deve essere nullo.
Parametrizziamo il sistema ponendo, per esempio, 1 −1
( ) ∙ ( ) = −1 + 1 = 0.
= . Si ha: 1 1
2
2 − 2 = 0 → + = 0 → = − I due vettori costituiscono un sistema ortogonale.
1 2 1 2 1
dove è la matrice assegnata e è la matrice avente
per colonne gli autovettori associati agli autovalori
.
della matrice
Forme quadratiche 4
Per avere il sistema ortonormale, rispetto al Quarto passo - Se indichiamo con e le
1 2
quale sarà riferita la forma canonica della nuove coordinate da assegnare alla quadratica in
quadratica assegnata, dobbiamo normalizzare i forma canonica, sappiamo che deve valere la
1 −1 relazione:
= ( ) e = ( ).
due vettori: 1 2
1 1 1
( ) ( )
, = , ∙ ∙ ( ) ,
can 1 2 1 2
Si ha: 2
essendo la matrice diagonale la cui diagonale
2 2
√1
‖ ‖ = + 1 = + 1 = ,
√1 √2
1 principale è costituita dagli autovalori messi
2 2
‖ ‖ √(−1)
= + 1 = + 1 = ,
√1 √2
2 nell’ordine con il quale li abbiamo trovati. Quindi:
e, quindi:
1 0 1
( ) ( )
, = , ∙ ( ) ∙ ( ) =
1 1 can 1 2 1 2
1 0 5
) ̂
( = = = ( ), 2
1 1
‖ ‖ 1 ∙ 1 + ∙ 0
√2 1
1 1
1 2
1 =( ) ∙ ( ) = ( ) ∙ ( ) =
1
5
∙ 0 + ∙ 5
−1
2 2 2
2
1 2
) ̂
( = = = ( ).
2 2 12 22
= + 5 .
‖ ‖ 1
√2
2 Concludendo, la forma quadratica canonica è:
Abbiamo così un sistema di vettori ortonormale. 12 22
( )
, = + 5 .
can 1 2
Ricordando che la matrice diagonale ha nella Ciò che non è richiesto dal testo, ma che faremo a
diagonale principale gli autovalori e gli altri titolo di esercizio e per fare una maggiore pratica
termini sono tutti nulli: 3 0 nel trattare tali argomenti è quanto segue.
=( ),
0 7
si ha, in conclusione, la forma canonica della Autovettori - Ad ogni autovalore, corrispondono
forma quadratica data è: uno o più autovettori.
3 0 = 1,
Per si ha:
(,
(, ) = ) ( )( ) = 1
0 7 3 − 1 −2 2 −2
= ( )=( )
3 + 0 =1
2 2 −2 3 − 1 −2 2
1
( ) ( ) = 3 + 7 .
0 + 7 a cui corrisponde il sistema: =
2 − 2 = 0 − =0
→ →
{ { {
=
−2 + 2 = 0 − + = 0
parametrizziamo il sistema ponendo, per esempio,
Quindi l’autovettore relativo
= ℎ → = ℎ.
all’autovalore = 1 è:
1
ESERCIZIO - Ridurre a forma canonica la 1
ℎ
( ) = ℎ( ) .
quadratica: 1
ℎ
2 2
(, ) = 3 − 4 + 3 . = 5,
Per si ha:
2
–
Soluzione Risolviamo seguendo i seguenti −2 −2
3 − 5 −2
= ( )=( )
=1
passi. −2 −2
−2 3 − 5
1
a cui corrisponde il sistema:
Primo passo: scriviamo la matrice simmetrica = −
−2 − 2 = 0 +=0
.
associata alla forma quadratica → →
{ { {
= −
−2 − 2 = 0 +=0
3 −4 3 −2
=( ) →=( ).
0 3 −2 3 parametrizziamo il sistema ponendo, per esempio,
Quindi l’autovettore relativo
Ricorda che = → = −.
3 −2 all’autovalore = 5 &eg