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DAL CATTOLICESIMO AD ALTRO IN UNO POSSIBILE DEI TRE "PECCATA"
All'apostata oggi non è chiesto di abiurare. L'abiura è un atto formale di ammissione e sottomissione, che non appartiene più al mondo contemporaneo. Nella non agevole separazione, che non conosciamo, tra questi tre peccata, parebbe evidente che l'apostata, non solo quando abbia scelto l'ateismo ma anche quando abbia scelto di aderire ad un'altra credenza, allora sarà anche un scismatico.
CATTOLICI DA RISTORANTE
Sono cattolici che non rispettano dogmi e che aggiungono i loro pensieri e filosofia al cristianesimo. Quindi non si tratta di un essere ma di un sentire. Riconoscersi tali solo per un'opinione di se stessi. Sono, per esempio, i cattolici favorevoli all'aborto e all'eutanasia.
IL DIVORZIATO
Il divorzio o il matrimonio acattolico o la convivenza, si trasformano in problemi sociali quando si riverberano su questi cattolici che scelgono quali
regole da seguire e quali no. Per coloro che desiderano amministrare il proprio matrimonio secondo il rito cattolico, tale condizione è considerata totalmente statica e salvo la vedovanza e casi eccezionali, normalmente non hanno la possibilità di celebrarlo nuovamente. Secondo i dati dell'istat, la propensione a separarsi è minore nei matrimoni svolti con rito cattolico. I divorziati non possono partecipare all'eucarestia, ma quando questi ultimi vogliono educare i propri figli al cristianesimo, i sacerdoti e la comunità devono dare prova di una attenta sollecitudine affinché essi non si considerino come separati dalla chiesa, alla vita della quale possono e devono partecipare in quanto battezzati. Con l'Assemblea Costituente della Repubblica italiana le condizioni non mutano tout court proprio perché il cattolicesimo è estremamente radicato e non si devia immediatamente dalla linea di norma.
4.3.3 L'ATEO IMPEGNATO
Nella ricerca
è sconosciuto il dato relativo alla richiesta di uscire formalmente dalla Chiesa. Lo sbattezzo è un atto che non cancella i dati dell’ex battezzato, è semplicemente una nota. Non cancella il fatto storico ma aggiorna i dati personali. Il fatto di non aver trovato alcuno tra gli 11 ateo-agnostici, neanche tra i 177 casi dell’insieme totale, che affermasse come propria tale condizione di sbattezzato, fa almeno supporre che questa pratica non sia seguita in numero così elevato da poter essere ancora considerata un fenomeno sociale. Ateismo è la negazione di Dio, l’ateo è colui che ne nega l’esistenza e tenta anche di dimostrarla. Nel caso di un soggetto dello scopus che sia anche rispondente alla definizione di ateo, egli risponderebbe anche alla definizione di apostata. L’agnostico però non è assimilabile all’ateismo e si tratta di una condizione di negazione o dubbio verso dio. Queste forme di
e lode sono dei casi speciali della preghiera. Secondo il Catechismo, la lode è la forma di preghiera che più immediatamente riconosce che Dio è Dio. L'adorazione, invece, è la forma di preghiera che si rivolge direttamente a Dio, riconoscendo la sua grandezza e la sua santità.È la disposizione fondamentale dell'uomo che si riconosce creatura davanti al suo creatore. La tab.4 conferma la sostanziale carenza di partecipazione dei dichiarati cattolici. La preghiera che si è rivelata nelle interviste viene più spesso intesa come preghiera personale. Nel Compendio tra le forme essenziali di preghiera troviamo l'adorazione e la lode, e la chiesa è il luogo proprio per le preghiere. Quanto le affermazioni di errore dottrinale sono imputabili all'ignoranza? Dubbi sull'esistenza di dio non può essere caso di ignoranza. Nel risultato finale solo 3 casi sembrano coerenti con le affermazioni date e solo 1,94% rivolgono queste due preghiere fuori dalla liturgia eucaristica. Sembrerebbe come se la vita liturgica vissuta nei momenti di rituali, non traslasse fluidamente nella vita quotidiana espressa anche solo nel linguaggio. 4.4.2 TIPIZZAZIONE DELLA PREGHIERA L'analisi del perché si prega. Sono state trovate.Unità testuali che rispondono a questo quesito solo per 68 casi su 164. Abbiamo trovato 4 categorie riassunte secondo nostra interpretazione:
- Rifiuto (classe 1): Coloro che pur non pregando esprimono la propria opinione e/o posizione negativa verso la preghiera stessa. Comprende 7 casi.
- Negativo (classe 2): Fanno della preghiera un atto di richiesta in stato di difficoltà, di bisogno fisico soprattutto personale. Comprende 26 casi.
- Positivo (classe 3): Fanno della preghiera un atto di ringraziamento, di richiesta quale intercessione verso altri, di religiosità in senso simmeliano; un atto di contatto/legame a diversi livelli di intensità con la Divinità. Questo comprende sia il benessere spirituale per se stessi ma indotto dalle relazioni con la Divinità, sia le richieste per un utilità che potremmo dire indiretta. Ai massimi livelli questo tipo di agire si sublima nel concetto di altruismo, dove il massimo interesse di ego si concentra in alter.
L'agire altruistico ha alla base il valore che Alter rappresenta per ego.
Il Nullo (classe 4): coloro che o sono indifferenti o la intendono come "misticismo miracolo", o come momento proprio di altre credenza (chakra).
Non è coerente che un nato cattolico rifiuti la preghiera.
4.4.3 FUNZIONE ECONOMICA DELLE PREFERENZE NELLA PREGHIERA.
Preferenza: la persona o la cosa, per noi è l'ente, cioè l'oggetto a cui si riferisce il soggetto nelle sue scelte tra possibilità alternative, a cui poi è possibile dare un valore. Una preferibilità che l'individuo ha verso questi oggetti in quanto gli danno la quantità di soddisfazione di un bisogno, la felicità, la gratificazione... insomma un utilità.
Utilità: Quantità di soddisfazione di un bisogno che un individuo ottiene dal consumo di una quantità di un bene, anche immateriale. Si parla di utilità totale quando ci si riferisce
alla soddisfazione complessiva dell'individuo. Si parla di utilità marginale quando si guarda solo l'incremento dell'utilità totale che quel soggetto ottiene dal consumo di un'unità. Ofelimità: utilità immediata che in sostituzione ad essa o sua alternativa, designa la sensazione che un individuo associa all'uso o detenzione di un bene. Rappresenta un valore economico puramente soggettivo. Sia che in essa che nell'utilità si esaltino i valori individuali più che quelli sociali. Oggettività non è altro che la maggiore estensione della condivisione tra individui fino a raggiungere il livello sociale di una qualsiasi cerchia. Nulla, di per sé, è un valore effettivamente oggettivo perché non ci sarà mai, se non in astratto, un consenso assoluto su un solo ente univoco. Tutto ciò è applicabile nella preghiera che nel nostro caso risponderà a tre definizioni dei.Bisogni espressi con la preghiera
Soddisfazione di questi bisogni ottenuti mediante preghiera
Soddisfazione aggiuntiva all'aumentare dell'atto di preghiera
La preferenza è senza dubbio individuale, ciò che appare strettamente individuale resta solo ipotetico e alla fine deve fare i conti con la presenza degli altri.
Individualità assoluta esiste solo nella teoria.
Trattandosi di comportamento dell'agire economico (qui inteso come convenienta) sembra diventare più comprensibile la proposta del paradigma economico della religione: alle utilità della preghiera, è sufficiente sostituire l'utilità o l'offerta limitata che possono essere scelte all'interno di ogni offerta fatta con qualsiasi aggiunta extradottrinale.
RELIGIONE, RELIGIOSITÀ, FEDE E RELIGIOSISMO
Riguardo allo scopus possiamo portare una nuova suddivisione:
Religione: intesa come dogmi, canoni, precetti
proposta al credente (che a sua volta è inteso come colui che aderisce alla chiesa). Riguarda la professione dell'insegnamento. Sarebbe la differenza che passa tra la chiesa, come struttura sociale organizzata, e la chiesa, come ecclesia riunione dei fedeli nel loro modus vivendi liturgico e morale. Religiosismo/pseudo-religiosità: comportamento esteriore, visibile in particolare nei riti in cui la comunità si riunisce. È una sorta di ribalta in cui l'agire individuale di ego è molto condizionato dall'alter. Ego però non è mai una totale nullità e partecipa comunque a condizionare la società. Religiosità/spiritualità: Sentire interiore del credo che il credente vive nel rapporto con la divinità, atteggiamento che entra nel progetto di azione individuale e che si manifesta come agire individuale o sociale. Implicando direzione e intensità di Ego vs alter, ma sempre con un risultato e unaazionereciproca.Fede: assoluta e cosciente convinzione del proprio specifico credo; Spiegazionedell'inespiegabile. Si manifesta esclusivamente come agire individuale. E' datao non lo è. Stato essenziale che esiste o non esiste. E' un idealtipo. L'uomocomune non si può confrontare con quello di fede perchè quest'ultimaspiega ogni cosa con essa.
5. RESOCONTO RIFLESSIVO E NOTE SULLA FALSAANTINOMIA DEI METODI.
5.1 discettando del metodo
Perché usare il metodo misto? Le analisi con tecniche standard lo sonoeffettivamente solo dopo la raccolta dei dati e quindi nella fase di imputazioneed elaborazione. Le risposte poi standarizzate come molto, tanto ecc potrebberonon corrispondere alle esigenze dell'intervistato. La standarizzzazione non meteal sicuro dal cattivo risultato
5.2 DELLA PROCEDURAL'interrogazione dei testi è avvenuta mediante la scheda di rilevazione prigettatada Mar