Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TELEMACO: «SE GLI UOMINI POTESSERO SCEGLIERE OGNI COSA DA
SOLI, PER PRIMA COSA VORREI IL RITORNO DEL PADRE» (OD. XVI,
vv. 147-148)
«Il complesso di Telemaco è un rovesciamento del complesso di
- Edipo: Edipo viveva il proprio padre come un rivale, come un ostacolo sulla
propria strada, I suoi crimini sono i peggiori dell'umanità: uccidere il padre e
possedere sessualmente la madre. L'ombra della colpa ricadrà su di lui e lo
spingerà al gesto estremo di cavarsi gli occhi. Telemaco, invece, coi suoi occhi,
guarda il mare, scruta l'orizzonte. Aspetta che la nave di suo padre - che non
ha mai conosciuto - ritorni per riportare la Legge nella sua isola dominata dai
Proci che gli hanno occupato la casa e che godono impunemente e senza
ritegno delle sue proprietà, Telemaco si emancipa dalla violenza parricida di
Edipo; egli cerca il padre non come un rivale con il quale battersi a morte, ma
come un augurio, una speranza, come la possibilità di riportare la Legge della
parola sulla propria terra.
Se Edipo incarna la tragedia della trasgressione della Legge, Telemaco
- incarna quella dell'invocazione della Legge; egli prega affinché il padre
ritorni dal mare ponendo in questo ritorno la speranza che vi sia ancora una
giustizia giusta per Itaca.
- il rischio di Telemaco è la malinconia, la nostalgia per il padre glorioso, per
il re di Itaca, per il grande eroe che ha espugnato Troia. La domanda di
padre, come Nietzsche aveva intuito bene, nasconde sempre l'insidia di
coltivare un'attesa infinita e melanconica di qualcuno che non arriverà mai»
Il lungo viaggio di Odisseo - Prof G. Palazzolo
(M. Recalcati, IL complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del
padre, Milano, Feltrinelli, 2013)
8/11
Osservazioni di natura sociologica sul testo letterario:
- noi analizziamo un testo attraverso i meccanismi stilistici e metrici inglobati
nel testo, ma possiamo anche usarlo come documento e testimonianza di un
mondo/epoca “altra” rispetto al nostro))
- Odissea come documento storico di un’epoca: con moderazione, non
dobbiamo sovrapporre in maniera meccanica la nostra idea di produzione
letteraria a testi di un’altra epoca., invece dobbiamo ricostruire per
congettura, ipotesi usando altri livelli di competenza per rispondere alla
domanda “qual era la società dell’epoca dell’ odissea?” Ma questa differenza
sociale appartiene alla società micenea della Grecia al tempo dell’ odissea
oppure a quella dell’autore?
- Come Alessandro Manzoni nei suoi promessi sposi gioca con un “doppio
sguardo” ironico su delle costanti che si mantengono tali nell’epoca (“così
vanno le cose nel mondo, o meglio così andavano nella società del ‘600), così
fa Omero.
studi sulla ricezione - L’orizzonte di attesa di Jauss applicato alla
● narrazione Omerica
- Orizzonte di attesa: quando noi acquistiamo un libro abbiamo già delle
attese, aspettative rispetto a quel testo. Questa attesa può essere in parte
soddisfatta, ma se viene soddisfatta totalmente non funzionerà poiché ci
annoieremo leggendola. Dunque le opere migliori sono quelle che ci
sorprendono.
- Studiare l’orizzonte di attesa è essenziale per comprendere i meccanismi della
produzione letteraria.
- Ad esempio l’autore nei romanzi di appendice finiva sempre le proprie storie
con un cliffhanger in modo da indurre il pubblico ad acquistare l’edizione
successiva
- I poemi epici nascevano dall’’oralità, dove il pubblico era fortemente attivo e
l’aedo “registrava” le loro attese.
- La prima produzione può aver influenzato lo spazio mediale dell’opera
Il lungo viaggio di Odisseo - Prof G. Palazzolo
Narrazione odissea = narrazione Odeporica (=del viaggio)
1. Primo tipo di viaggio = Nostos (il viaggio di ritorno)
2. Viaggio di scoperta: approdo a terre sconosciute, il nostos può essere viaggio
di scoperta
3. Viaggio di Esilio (exilium=uscita) il luogo di destinazione non coincide con
quello di partenza, ad esempio Enea che deve fondare una nuova terra, ma
anche Abramo nella Bibbia
4. Viaggio di Fondazione (tisis) : viaggio di esilio può essere di fondazione nel
caso di Enea, ma anche di scoperta
5. Viaggio immaginario: Luciano aveva immaginato di viaggiare sulla luna e
aveva incontrato un nuovo popolo di seleniti.
6. verso l’altro, verso la promessa: mentre il viaggio di Ulisse è circolare, il
viaggio di Abramo è un viaggio verso l’ignoto e la promessa, il nuovo e la
speranza (-Levinas, Totalità e infinito)
7. Viaggio di punizione: Genesi, l’uomo come la donna infrangono il divieto di
mangiare la mela dell’albero del giardino dell’eden; topos ricorrente in altre
letterature
8. Viaggio di riscatto: esodo degli ebrei in Egitto che tornano verso la terra
Promessa sotto la guida di Mosè, viaggio di ritorno, ma anche di riscatto;
uscita dallo stato di peccato dell’anima verso la salvezza e la redenzione
9. Discesa agli inferi, viaggio iniziatico (Orfeo che decide di scendere agli inferi
per farsi restituire Euridice, a patto che durante la risalita Orfeo non si doveva
voltare indietro, ma si voltò// viaggio dantesco come processo di redenzione
ed espiazione del peccato
10. Viaggi di Avventure (cavalieri), peregrinazioni (pellegrini, viaggio di
purificazione)
11. Romanzo picaresco
Il lungo viaggio di Odisseo - Prof G. Palazzolo
● topos del naufragio con spettatore
- Il topos creato da Lucrezio nel suo “de rerum natura” (poema in esametri)
riprende il pensiero di epicuro per trasmetterlo ai romani per indicare delle
norme di vita etiche.
- “Dolce, quando nel grande mare i venti turbano la distesa del mare, dalla
terra guardare la grande sofferenza di un altro;
(2 personaggi: uno si trova in mezzo al mare, l’altro si trova a terra, dice che è
dolce e piacevole guardare la sofferenza altrui di chi si trova sofferente in mezzo al
mare);
- “Non perché il piacere consiste nel vedere qualcun altro sofferente, ma
perché è dolce (ricomposizione ad anello) vedere i mali di cui noi siamo privi.
(Metafora del saggio epicureo: il saggio è colui che riesce ad allontanarsi dalle
sofferenze in una dimensione teorica distaccata dal male superfluo e da quello che
porta alla morte)
Blumenberg interpreta il poema di Lucrezio (1975) e individua delle Coppie:
- attore (il naufrago) - spettatore (chi si trova sulla terra e guarda)
- Prassi (chi prova a salvarsi) - teoria (chi guarda)
- Sicurezza (chi guarda) - rischio (chi prova a salvarsi)
- Estraneità (spettatore) - coinvolgimento
- Immobilità - movimento
Il lungo viaggio di Odisseo - Prof G. Palazzolo
(Matrice di attualità: noi guardiamo dall'esterno, ma non ci sentiamo dentro e
coinvolti nelle vicende del mondo; siamo spettatori del naufragio)
Altri testi che riprendono il topos del naufragio con spettatore:
- svolta “copernicana” di Pascal: “Vous êtes embarqués” - non c’è
stabilità, tutti noi siamo sulla nave. La sicurezza che proviamo è effimera e
illusoria. Il naufrago non può più essere distinto dallo spettatore. La sicurezza
contemplativa dello spettatore viene abbandonata.
- “Ci piacerebbe conoscere l’onda sulla quale andiamo alla deriva
nell’oceano; solo, quell’onda siamo noi stessi” - Burckhardt - non c’è
niente che non ci riguardi, siamo sempre coinvolti nel moto ondoso della
storia
- Dante, inf I vv 22-27 - Dante sente di essere scampato dal pericolo e con
una dissociazione percettiva, si volse indietro , ma non sarà ancora al sicuro e
noi lo sappiamo.
- A. Manzoni, il 5 maggio vv 61-72, ode a Napoleone: nella sponda dell’isola
di Sant’elena, Napoleone seppur fulmineo nell’azione anche quando cerca di
scrivere le proprie memorie, ricorda le imprese, il comando, il celere ubbidir,
le battaglie, le vittorie e le sconfitte, questo ricordo è come l'onda che solleva
in alto il naufrago gli fa vedere la salvezza e poi lo opprime schiacciandolo
causando il motivo stesso della sua angoscia (e sull’eterno pagine/ cadde la
stanca mano). Tutta l’ode si basa su un diagramma di forze di abbassamento e
innalzamento, metafora dei suoi trionfi e vittorie. Il disonor del golgota (la
croce); figura sacrilega: Napoleone “sfolgorante in solio” è una sorta di
divinità pagana che si è autoattribuito; 2 volte sulla polvere, 2 volte sull’altare
(inno sacro mascherato); ode bifronte: da una parte la gloria umana, dall’altra
la gloria di dio.
- G. Ungaretti, allegria di naufragi (edizione del 1919) (“Allegria”):
naufragio di tipo esistenziale, ma anche concreto a situazioni di attualità
- Alessandro Leogrande, “il naufragio, Morte nel mediterraneo”
(2011): racconta dell’episodio di una motovedetta albanese, la Kater i rades,
che viene speronata da una corvetta della marina militare italiana, la Sibilla. È
la sera del venerdì santo, i superstiti sono solo 34, contro 57 morti. “È la più
grande tragedia del mare prodotta dalle politiche di respingimento” -
fenomeno globale e storico di cui noi siamo gli spettatori al sicuro rispetto alle
tragedie dei naufragi veri e propri che avvengono lungi da noi.
Il lungo viaggio di Odisseo - Prof G. Palazzolo
Libri I-IV
●
LIBRO 1 - Approfittando dell'assenza di Poseidone, in viaggio presso gli Etiopi, la
dea Atena intercede presso Zeus per Il ritorno di Odisseo. Ottenuta l'approvazione
dal padre degli dei, Atena si reca ad Itaca, dove i pretendenti aspirano al governo di
Itaca e alla mano di Penelope. La dea, giunta alla reggia sotto le sembianze di Mente,
re del Tati, viene accolta amabilmente da Telemaco, al quale consiglia di partire in
cerca di notizie sul padre.
LIBRO II - il mattino dopo Telemaco, convocata l'assemblea degli Itacesi, chiede
inutilmente una nave e l'equipaggio
Solo l'intervento di Atena, che stavolta ha assunto l'aspetto di Mentore, gli assicura i
mezzi per partire, Quindi il giovane, insieme ad Atena-Mentore, salpa alla volta di
Pilo, regno di Nestore.
LIBRO III - Ancora in compagnia di Atena-Mentore, Telemaco giunge a Pilo, dove è
ricevuto in maniera esemplare da Nestore. Le domande di Telemaco sulla sorte del
padre spingono l'anziano re a ricordare i fatti successivi alla guerra di Troia: la
partenza da Illo, il ritorno di Neottolemo, di Filottete, di Menelao, la morte di
Agamennone: Ma Nestore non sa nulla del destino di Odisseo e così, il giorno dopo,
Telemaco e Pisi