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P

2) ETRARCA.

È il primo a concepirsi come un nuovo modello di autore, dandoci l’immagine di un intellettuale laico, libero

da condizionamenti politici ma al contempo attivo nel presente, in virtù della sua autorevolezza fondata

sulla dedizione agli studia humanitas. I due aspetti più rilevanti della sua attività sono lo studio filologico del

mondo classico e l’affermazione della centralità dell’individuo (è il primo a considerare il proprio io degno

alla rappresentazione letteraria). Gli studi, per Petrarca, non sono mai finalizzati solo alla pura erudizione,

perché hanno il fondamentale scopo di fargli conoscere se stesso.

Posteritati

All’inizio della leggiamo una dichiarazione alquanto singolare: “Nacqui in esilio ad Arezzo

nell’anno 1304, all’alba del 20 luglio”. In nessun autore italiano prima di lui troveremmo una simile

dichiarazione, perché nessuno era disposto ad accordare tanta importanza alla propria biografia. In questa

lettera Petrarca delinea un ritratto incentrato su alcuni elementi fondamentali:

 La passione per la conoscenza del mondo antico;

 L’esaltazione dello studio solitario;

 La rivendicazione dell’essere amato e onorato dai più potenti uomini del suo tempo, senza

rinunciare però alla sua libertà;

 La sua esperienza amorosa, perché è l’evento che lo ha portato alla conversione (che tuttavia non è

mai definitiva: è un tentativo sempre insufficiente di approssimazione a Dio);

 Il motivo della lotta interiore per non smettere di guardarsi dentro e conoscersi.

Un fatto importante da tenere a mente nell’analizzare le opere petrarchesche è che il poeta è un perfetto

bilingue, diviso tra volgare (destinato solo alla poesia poiché eminentemente letterario) e latino (adatto sia

9

a prosa che poesia). Per Petrarca, entrambi sono due codici ugualmente distanti dalla lingua d’uso comune,

e così la differenza sta solo nel pubblico a cui si indirizzano.

Secretum

Il è votato alla confessione personale, infatti lo stesso titolo allude alla sua natura privata (“Libro

sul segreto conflitto dei miei affanni”). L’idea di base è quindi quella di un libro senza pubblico sul modello

delle Confessiones di S. Agostino, il quale qui è il suo interlocutore che lo pone di fronte alla Verità.

Abbiamo così uno sdoppiamento di Petrarca in due personaggi: da un lato Agostino, che incarna un’istanza

a un tempo morale e razionale; dall’altro c’è, invece, lui stesso con la sua irresolutezza da peccatore.

Vediamo la suddivisione dei libri e il contenuto:

I. Dedicato alla meditazione della morte e ai “fantasmi della mente”. Agostino spiega che l’anima del

cristiano è imprigionata nel corpo, che la degrada a causa delle passioni;

II. Qui Agostino sottopone Francesco a un esame sui suoi peccati in cui lo costringe ad ammettere di

essere vittima di superbia, lussuria e accidia, individuata come il peggiore dei suoi mali;

III. Votato ai principali valori a cui il poeta ha consacrato la sua esistenza, cioè l’amore per Laura e la

brama di gloria, ma anche in questo caso il suo interlocutore lo spinge a riconoscere che essi, più

che valori, siano peccati.

La conclusione del Secretum è ambigua: Francesco promette ad Agostino (dopo che questi gli rimprovera

che, scrivendo degli altri, ha dimenticato se stesso) che sarà presente a se stesso quanto più potrà, e che

raccoglierà gli sparsi fragmenta della sua anima; tuttavia, rimanda questo momento asserendo subito: “Ma

ora mi aspettano molte e importante faccende”. Di conseguenza ci si può chiedere quanto Petrarca sia

disposto a operare davvero la conversione, che lui stesso riconosce necessaria, dopo che Agostino gli ha

mostrato la frammentarietà della sua anima è la causa del suo male. Familiares Epystole

Al 1350 sono datate due importanti opere “dell’introspezione”: le lettere e le .

 Le Familiares sono un progetto letterario complesso -poiché anche le raccolte epistolari

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petrarchesche sono costruite per frammenti - che consta di 350 lettere in prosa suddivise in 24 libri

secondo un ordine non cronologico, benché concorrano alla costruzione dell’autobiografia. La

necessità della scrittura è innescata dal trauma della peste del 1348: il sentimento della morte

incombente è il grande tema che presiede tutta la raccolta. Infatti, Petrarca impara dalle

Confessiones l’inconsistenza del tempo umano rispetto all’eternità del regno di Dio e, se il tempo è

consumazione, se il soggetto sente venir meno -attimo dopo attimo- ogni cosa, allora la scrittura

serve ad affidare alla memoria ciò che va perdendosi.

 Le Epystole sono invece scritte in versi: 66 lettere in esametri suddivise in 3 libri, con l’intento di far

conoscere “i vari affetti dell’animo mio” (qui troviamo A Se Stesso).

Accanto a queste due grandi raccolte, Petrarca scrive altre lettere che raccoglierà solo più tardi, dedicate

alla polemica antiavignonese condotta con i toni della satira contro la corruzione dei costumi ecclesiastici

Sine Nomine

francesi. Queste lettere saranno isolate con il titolo di , volto a proteggere sia autore che

destinatari. Seniles

L’ultima raccolta epistolare, della maturità, è quella delle , datata post 1361 e comprendente ben

127 lettere suddivise in 17 libri. Il procedimento di ordinamento è il medesimo attivo nelle Familiares, e gli

argomenti privilegiati sono la vecchiaia, la morte e la politica; troviamo poi anche alcune lettere indirizzate

a Boccaccio, tra le quali anche la traduzione in latino della novella conclusiva di Griselda.

3 Si ricordi che il Petrarca è solito trascrivere le sue lettere in due copie: una destinata alla spedizione, l’altra

conservata privatamente. 10

De Remediis

Negli anni delle Seniles, porta avanti anche l’ultima sua grande opera di carattere morale, il

Utriusque Fortunae , dedicato al tema della libertà dell’individuo di esercitare la virtus in maniera

autonoma rispetto alla fortuna (intesa come forza che cade al di fuori della sua volontà). Il trattato è diviso

in 2 libri: nel primo, a ogni capitolo corrisponde un dialogo tra le allegorie della Ratio, di Gaudium e della

Spes; il secondo comprende invece i dialoghi tra Ratio, Dolor e Metus. Petrarca segue quindi ancora una

volta la strada della sintesi tra etica pagana (che chiede proprio all’uomo di individuare in sé la propria

verità) e fede cristiana (la quale riconosce che il soggetto non possa liberarsi definitivamente delle

passioni). Tutto ciò è schematizzato molto bene nel titolo del capitolo 75 del II libro: Il conflitto interiore

dell’animo fluttuante, il vero nucleo di ogni dialogo petrarchesco.

opere polemiche

C’è inoltre un gruppo di . Il primo gruppo è costituito dall’invettiva contro l’aristotelismo

che all’epoca dilagava nelle università; a seguire vediamo quattro Invective contra Medicum, in cui Petrarca

condanna la medicina che si prende cura del corpo e non dell’anima, e pertanto non meritevole di essere

considerata arte (qui consegna il primato delle arti alla poesia, in quanto forma più pura di conoscenza). Poi

troviamo altre invettive contro uomini di potere che non hanno virtù né conoscenza [Dante? N.d.R.] e

addirittura una “contro un tale che maledisse l’Italia” (riferita a un teologo che rivendicò la superiorità

culturale della Francia, difendendo così la legittimità della sede papale ad Avignone). Tra queste opere

polemiche, tuttavia, la più significativa è quella Sull’Ignoranza propria e degli altri, che ha duplice scopo:

vertere sul primato dell’etica e dare una definizione di essa (Es.: Secondo quali criteri si può definire un

uomo “buono”? Cosa rende buoni? Come si fa a diventarlo? Ecc.).

Fragmenta

Il progetto dei comincia a formarsi tra il 1347 e il 1350, contando circa 150 componimenti. Da

qui in poi il libro perde il suo criterio tematico d’origine e assume un’organizzazione narrativa, per due

motivi: la suddivisione in due parti (pre e post morte di Laura) e la collocazione del sonetto proemiale Voi

ch’ascoltate in rime sparse il suono. Il lavoro di assemblaggio si protrae per un ventennio, ma il progetto

resta coerente: preparare un libro unitario che raccolga il diario intimo di un’anima (quindi per la prima

volta i componimenti che lo costituiscono sfuggono a una lettura isolata). Il precedente più diretto di cui

Petrarca dispone è certamente la V. N., ma la sua operazione segna un passaggio ulteriore, perché

l’eliminazione delle parti in prosa fa sì che lo sviluppo narrativo dipenda solo dall’organizzazione dei

componimenti, senza alcun appiglio extralirico. Nella sua forma definitiva, il Canzoniere è formato dal

sonetto proemiale + 365 liriche: i componimenti fino al 263 fanno parte della sezione in vita di Laura, gli

altri di quella in morte. A spezzare di tanto in tanto il filo portante della storia amorosa troviamo alcuni testi

che ospitano la polemica politica, e la canzone più esemplare è Italia mia, benché parlar sia indarno. La

preghiera alla Vergine, infine, è la canzone conclusiva. Il tema amoroso è però importante non solo per la

sua predominanza, ma anche per il fatto che reca sempre al suo interno un grande interrogativo destinato a

restare senza risposta: l’esperienza amorosa è un ostacolo o un tramite all’amore divino? Quindi tutto il

Canzoniere è giocato sulla giustapposizione dell’amore-eros e dell’amore-caritas. All’unità del libro

corrisponde l’unità della lingua (monolinguismo lirico): l’ideale perseguito è quello di un volgare fiorentino

depurato di ogni tratto dialettale che possa ricondurlo alla lingua del “volgo ignorante”. Contini definisce

questa soluzione un volgare trascendentale, aulico ed equilibrato, limpido e armonioso, come una sorta di

classicismo del volgare. I

L’altra opera a cui Petrarca lavora negli ultimi anni di vita, senza tuttavia riuscire a concluderla, è

Triumphi , poema allegorico-narrativo in terza rima, sul modello della Commedia. Qui l’io narrante riceve

sei visioni che scandiscono la struttura dell’opera: Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo ed Eternità; e il

libro si apre e si chiude con la figura di Laura. 11

B .

3) OCCACCIO

Boccaccio appare come una sorta di Giano bifronte: una testa, quella giovanile, guarda al volgare e al

codice cortese; l’altra, della maturità, al latino e alla cerchia dei dotti. Il passaggio da una parte all’altra

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
33 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ila.mitra di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Morando Simona.