BIOGRAFIA
Avvio del nuovo sistema di Signorie; affermazione di una nuova filosofia morale attenta all'interiorità
Nasce ad Arezzo nel 1304 da un padre notaio Petracco di Ser d'Arezzo notaio amico di Dante ed in esilio, come lui, da Firenze dal 1302 ed Eletta Canigiani
1312 La famiglia si trasferisce in Provenza, ad Avignone sede pontificia dal 1308 al 1378
Dal 1316 al 1320 studia diritto all'Università di Montpellier successivamente dal 1320 al 1324 studierà Diritto a Bologna
Nel 1326 lui ed il fratello Gherardo, trasferiti all'Università di Bologna per completare gli studi, sono costretti a tornare ad Avignone per la morte del padre
Nel 1330 dopo aver estinto il patrimonio familiare ed abbandonata la carriera giuridica diventa chierico assunto al servizio dei Colonna con la quale rimane vincolato fino al 1347.
1333 è in viaggio per l'Europa, dimostrando di avere un'avveduta capacità di autopromozione
1337 visita Roma
e ne resta commosso1. 1341 fa in modo di essere esaminato da Roberto d'Angiò, il quale ne accerta la natura dotta e quindi... 8 aprile 1341 viene incoronato in Campidoglio. Tra il 1341-1342 si sposta a Parma ospite di Azzo da Correggio, successivamente torna in Provenza ad Avignone. 1343 è di nuovo in missione a Napoli e Parma (dove legge in biblioteca le lettere di Cicerone). Nel 1348-1350 si sposta tra Verona, Parma, Padova, Mantova, Roma e Firenze dove diventa amico di Boccaccio. 1351 Rientra in Provenza ma si sente in forte disagio per la corruzione del papato. Boccaccio lo invita a Firenze perché accetti un insegnamento presso uno studio fiorentino (lui declina). 1353 Scrive un'epistola in latino all'Italia "tellus sanctissima" lascia la Francia e torna in Italia, accetta l'invito presso l'arcivescovo Giovanni Visconti (signore di Milano) fino al 1361. 1361 causa epidemia di peste si sposta a Padova. 1362 si sposta a Venezia dove...Risiede presso la Riva degli Schiavoni (San Marco)1368 da Venezia torna a Padova ospite di Francesco da Carrara (signore della città)1370 si ritira in una villetta ad Arquà sui colli Euganei19 luglio 1374 muore alla vigilia del suo settantesimo compleanno
I suoi viaggi lo rendono altamente internazionale non stretto a vincoli locali. È il promotore di un rinnovamento etico e morale di ispirazione antica. La sua collaborazione in quelle importanti corti portano l'intellettuale ad offrire il suo servizio all'autorità politica, il suo prestigio e la sua cultura in cambio di agio, sussidi e tranquillità nello studio.
L'attenzione, nel suo caso, si sposta dal mondo della realtà al mondo dell'io cercando di far luce nel groviglio dell'interiorità individuale;
Nella sua carriera utilizza sostanzialmente due lingue: volgare e latino assegnandole funzioni diverse; il latino conferisce prestigio e fama a ciò che scrive.
è lo strumento della comunicazione culturale e della trasmissione ufficiale, recupera lalimpidezza dello stile classico e serve alla circolazione delle idee, per lui è il modo normale di esprimersi. Il volgare è lalingua delle liriche che compone con dedizione infinita, la lingua dell’effettività che da espressione ai più intimi motidell’intelletto.
A Petrarca importa la forma assoluta, la purezza dell’espressione, per lui ogni parola rilascia le credenziali dell’autore elo qualifica per l’eternità; scrive per riscrivere e lavora in modo minuziosissimo alle sue opere, come ci confermano isuoi autografi. Inoltre, sviluppa una forte passione per la classicità (padri della Chiesa, classici latini, classici greci inlatino).
OPERE
Compone i suoi epistolari avendo come punto di riferimento Cicerone e le divide in 4 sezioni:
- liber familiarum: epistole che indirizza a personaggi illustri, con finalità artistiche.
- Poema epico in esametri: "AFRICA", lode alla Roma repubblicana sulle vicende della seconda guerra punica e su Scipione Africano per modello l'Eneide
- il "BUCOLICUM CARMEN" 12 egloghe redatte tra il 1346 e il 1348 modello le Bucoliche di Virgilio
- le "EPISTOLAE METRICAE" 66 componimenti versi di corrispondenza
- i sette "PSALMI PENITENZIALES" preghiere in versi
- “DE VITA SOLITARIA” 1346 oppone la solitudine agreste di Valchiusa alla corruzione caotica e dispersiva di Avignone
- “DE OTIO RELIGIOSO” 1347 dedicata al fratello Gherardo (monaco) indica l’ideale modello di vita monastico
- “DE REMEDIIS UTRIUSQUE FORTUNAE” 1366 2 libri; nella prima tratta i rimedi contro i mali della buona fortuna, nel secondo i mali che derivano dalla cattiva sorte
- “INECTIVE CONTRAMEDICUM” contestazione alla falsa scienza medica a difesa della poesia
- “INVECTIVA CONTRA QUENDAM MAGNI STATUS HOMINEM SED NULLIUS SCINTIAE ET VIRTUTIS” colpisce un cardinale reo di aver criticato la sua carriera
- “DE SUI IPSIUS ET MULTORUM” 1373 attacca i vizi e le follie dell’umanità
Liber delle seniles: epistole con veri destinatari che trattano di riflessioni esistenziali personali.
Liber delle sinenominae: epistole senza destinatario con riferimento alla curia avignonese e alla corruzione (spinto da un motivo politico).
Liber delle varie: ampia raccolta doveva chiudersi con l'epistola "Posteritati" originale autobiografia (poi incompleta ed esclusa dalla raccolta).
Le Seniles appaiono in stampa per la prima volta a Venezia nel 1501.
IL SECRETUM 1343- 1359 De secreto conflictu curarum mearum (sul segreto conflitto delle mie preoccupazioni) diario privato non destinato alla pubblicazione, Petrarca è impegnato in un'autoanalisi. Elaborato nel 1343 e compito nel 1359, è dato alla stampa nel 1473.
Articolato in 3 libri espone un dialogo tra lui e Sant'Agostino alla presenza di una figura femminile (la personificazione della verità). Sviluppato in tre giornate di dialogo, è un dissidio angoscioso tra la fede.
religiosa e l'incapacità di sottrarsi alle seduzioni terrene. Agostino incalza e interroga il poeta rimproverandolo di due peccati: - l'amore per Laura - l'ardore di gloria poiché legano Petrarca alla terra allontanandolo da Dio; lui si riconosce colpevole ma esplicita la sua incapacità nel liberarsene. Tutto ciò avviene dentro Francesco, un'autoanalisi senza via d'uscita, una mera investigazione dell'Io.
SCRITTI MINORI IN LATINO:
TRATTATI STORICO ERUDITI:
"DE VIRIS ILLUSTRIBUS" con dedica a Francesco da Carrara,
Biografie di grandi personaggi- “RERUM MEMORANDARUM LIBRI” silloge enciclopedica di fatti notabili nell’antichità- « ITINERARIUM SYRIACUM » guida storico- geografica per un pellegrinaggio in Terrasanta
TRATTATI MORALI:
ATTACCHI POLEMICI:
IGNORANTIA” contro 4 filosofi averroisti colpevoli di aver la vemenza di poter decifrarel’universo- “INVECTIVA CONTRA EUM QUI MALEDIXIT ITALIE” contro un frate francese che rivolse parole oltraggiose all’Italia
IL CANZONIERE 1373-1374 prima opera in volgare organicamente strutturata; libro che ricompone le vicende interioridel poeta ed i frammenti sparsi della sua anima-Opera come romanzo dell’io che movimenta stati d’animo. Il tema è l’amore per Laura collocata su un piano diemblematica esemplarità, come mito poetico, avventura spirituale, sondaggio introspettivo, desideri insoddisfatti einterrogativi sul senso della vita; anche il nome della ragazza diviene spunto di associazioni che ne sottolineano il valore(Laura, il lauro, l’auro, l’oro, l’aura, l’aria).
MONOSTILISMO E MONOLINGUISMO (no Dante)È sviluppato attraverso 9 tappe, la prima nel 1336 e l’ultima nel 1374
Codice autografo: Vat. Lat.
3195 "codice degli abbozzi" Codice Idiografo: Vat. Lat. 3196
L'amore per Laura discende da un valore che da energia e che alimenta la vita secondo i canoni stilnovistici, ma Laura è una creatura terrena che diventa specchio dell'anima del poeta che l'ama chiave di autoconoscenza; è emblema del cielo in terra ma resta umana, scompare ogni interesse teorico che vibra con Beatrice. Troviamo una spiccata passione erotica e ossessivi effetti delle sue parole sull'animo del poeta; la morte poi introduce il tema del vuoto, la mancanza logora e affanna e la mancanza ne ampia il desiderio. La donna diventa creatura misteriosa ed ambigua "dolce nemica" che consola e uccide.
L'opera ha bisogno di una forma linguistica rarefatta, un linguaggio che scruta le pieghe della mente; Petrarca si rifà alla lingua della lirica stilnovistica concentrandola.
Se la Commedia si installa in un contesto fortemente fiorentino, il Canzoniere nasce
ovunque fuor che dalla Toscana. La lingua del Canzoniere è contraria alla lingua della Commedia, non è plurilinguista ma mono linguista. La sua lingua si tonifica con sottrazioni sempre mirate, la sua espressività cerca forme assolute, divenendo facilmente imitabile; è però un modello di lirica amorosa. I TRIUMPHI a più riprese dal 1339/40 ed il 1374 lasciato incompiuto con abbozzi documentati dal codice Vaticano Latino 3196. L'opera è articolata in sei successive "visioni". Al poeta addormentato in Valchiusa appaiono sei processioni trionfali, guidate da figure allegoriche formate da un folto gruppo di personaggi storici. Il disegno del poeta è un itinerario di ascensione dalla terra al cielo, dal peccato alla salvezza attraverso la loro opposizione dialettica. Nel Primo quadro (il trionfo dell'amore) Cupido celebra la sua vittoria sui grandi amanti della leggenda e sul poeta; nel secondo (il trionfo dellaNel primo trionfo (trionfo dell'amore) Laura rappresenta la bellezza che conquista il cuore del poeta. Nel secondo (trionfo della pudicizia) Laura afferma il suo potere sull'Amore; nel terzo (trionfo della morte) la morte vince sulla castità che sottrae Laura ai vincoli terreni. Nel quarto (trionfo della fama) la fama sconfigge la morte, nel quinto (trionfo del tempo) il tempo ha la meglio sulla fama e nell'ultimo (trionfo dell'Eternità) l'eternità trionfa anche sul tempo aprendo la strada alla contemplazione di Dio.
I temi sono i medesimi del Canzoniere solo che i frammenti sono tessuti in un rigido schema dottrinario intellettuale.
Utilizzo di una cornice storica: riferimento alle entrate trionfali degli imperatori.
Poema Didattico-allegorico GIOVANNI BOCCACCIO (16 giugno 1313 Certaldo – 21 dicembre 1375 Certaldo)
BIOGRAFIA
1313 nasce a Firenze, figlio illegittimo (poi legittimato) di Boccaccino di Chelino mercante fiorentino e da madre incerta
1327 il padre si trasferisce a Napoli per lavorare alla corte di Roberto D'Angiò come agente della potente
“compagnia” dei Bardi e con lui anche Giovanni. A Napoli inizia dapprima con l’apprendistato bancario e alla pratica mercantile successivamente s’immerge nella vita
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