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GABRIELE D’ANNUNZIO 1863-1938

Nasce a Pescara nel 1863, studia a

Prato e Roma lettere, scrivendo sin da

subito versi di chiara matrice

carducciana “Primo Vere”. Nel 1889,

dopo il periodo romano estremamente

estetizzante, dà vita a “il

Piacere” (stesso anno di MDG di Verga),

anno questo che vede in Italia la fine

del Verismo e l’adozione del

nascente Decadentismo, dove con

D’annunzio e “il piacere” l’artista

diventa esteta, l’arte per l’arte, il verso

è tutto, l’arte non deve rispondere a

nessuna morale, se non a sé stessa.

Nel 1892 scrive “L’innocente” e nel

’94 “il Trionfo della Morte” e nel ’95 “Le

vergini delle rocce”, dove parla della

teoria del superuomo

(concetto ripreso da Nietzsche secondo

cui l’uomo è modello di umanità libero

da superstizioni e forme

tradizionali, è individuo singolo in grado

di realizzarsi per proprio conto.

D’Annunzio esaltò la parte velleitaria

e trasformò l’esteta del piacere in

superuomo, colui che oltre al culto

della bellezza ha anche quello della

forza, superiore a tutti e intende il

mondo come oggetto di possesso). Tra

il 1881-1891 dà vita al ciclo delle

Laudi del cielo, del mare, della terra e

degli eroi, che inizialmente doveva

contenere 7 libri, ma ne porta a

compimento solo 4, tra cui “Alcyone”

pubblicato nel 1904. Nel 1902 scrive

“Novelle della Pescara” dove

recupera il tema centrale di Vita dei

Campi di Verga. Nel 1910 si rifugia a

Parigi per fuggire da alcuni debiti e

creditori, rientra in patria solo nel 1915

in tempo per partecipare al primo

conflitto mondiale come

interventista, dove viene ferito ad un

occhio e costretto ad un anno di

riabilitazione a Venezia, dove scrive “il

Notturno”. Nel 1919-20 guida la

Battaglia di Fiume, e successivamente

si ritira a Riva del Garda, dove nella

villa del Vittoriale muore nel 1938.

D’Annunzio e il cambiamento: con

D’Annunzio, l’Italia morigerata di

Carducci cambia volto e diventa

disfatta

ed avventurosa. Il Positivismo lascia

spazio all’irrazionalità e all’intuizione

che prende il posto della ragione e

della scienza; il bello è posto al centro

e vi è una continua ricerca della

bellezza attraverso l’arte stessa che si

imbellisce e si carica di un linguaggio

ricercato e lussurioso, l’arte diventa

importante per sé stessa ed

evasione dal quotidiano.

Opera dannunziana: egli incarna

l’autore nel quale convergono le varie

correnti europee, non solo per la

vastità di opere letterarie, ma anche

per i temi trattati che ne fanno un

esponente del Decadentismo, con

l’erotismo letterario, il culto del bello,

del sacro e profano, della bellezza e

della morte, dell’amore e dell’odio;

per di più in una cornice di

sperimentalismo anche nelle forme,

dalla lirica al melodramma, dalla prosa

di

memoria, alla tragedia e al romanzo.

Questo sperimentalismo linguistico,

stilistico e tematico in lui si gode e

basta.

Critica: Croce lo definì un dilettante, a

livello psichico, di sensazioni, autore

dove le cose appaiono sconnesse

e perdono il loro valore di relazioni.

D’Annunzio verrà criticato anche da

autori della generazione medesima

alla sua, considerato come una foglia

non attaccata a nulla. Montale nel

dopoguerra dirà che per i giovani

che vogliono dare una nuova poesia al

mondo è necessario attraversare

D’Annunzio.

Alcyone e “La pioggia nel pineto”: terzo

libro delle Laudi, del 1903/04 (stesso

anno della pubblicazione del

Fanciullino e dei Canti di Castelvecchio

di Pascoli), si presenta con 88 testi,

scritti dal 1899 al 1903. Prima di

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Publisher
A.A. 2021-2022
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher barbuscia_90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Del Gatto Antonella.