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Riassunto esame Letteratura Italiana, Prof. Gentili Sonia, libro consigliato L'antichità come futuro, Assunto Pag. 1
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Nobile semplicità, quieta grandezza

Pensieri sull'imitazione degli antichi: Winckelmann pubblica nel 1755 i linee programmatiche, presupposti teorici di un'arte che si modellasse sulla nobile semplicità degli antichi e sulla loro quieta grandezza. Quindi il modello è rappresentato dagli antichi greci e in particolare dalla statuaria, vista come stella fissa. Attua una definizione della categoria estetica che verrà poi ripresa da molti come Kant. Stretto rapporto tra estetica di Winckelmann e illuminismo razionalistico: antichità concepita come modello insuperabile che si deve imitare pur sapendo che esso imitabile non è. Dedica a Vitruvio nella sua opera.

Quelle forme ignobili, quelle passioni forzate: Bernini fu oggetto costante delle critiche di Winckelmann, rifiuto dell'idea estetica berniniana. La bellezza consiste nell'armonia delle parti per Winckelmann ed è una perfezione sensibile per Wolf. C'è

Una corrispondenza tra il piacere estetico e il ragionare della mente: le forme sono sempre aderenti al concetto e la linearità del pensiero corrisponde all'armonia e all'equilibrio delle forme. L'Antichità è la Ragione. Concezione astorica dell'Antichità, in quanto la storia è sempre storia di un allontanamento dalla purezza delle origini. Due binomi: antichità-natura, antichità-ragione. Circa mezzo secolo dopo Pietro Giordani si fa portavoce degli ideali di Winckelmann anche se modificandone alcuni aspetti. «Il vel fuggente biancheggiar fra' mirti»

Anche per il Giordani, Bernini rappresenta il risvolto negativo dell'arte. Giordani definisce perfettamente l'effetto che le opere fanno su di noi: ci permettono di godere della varietà composta ad unità e dell'imitazione del naturale, tutto ciò con l'animo, lo esercita, lo nobilita, lo esalta.

dilettazione è tranquilla, facile, costante, schietta. Per Giordani le opere di Canova sono caratterizzate da gentilezza e grazia che non allettano i sensi ma rallegrano la mente. La grazia è il piacevole secondo ragione. Nelle opere canoviane troviamo il congiungimento della grazia con il sublime e il configurarsi quindi di un "sublime grazioso". Grazia rococò festeggia la vita e soltanto la vita, mentre la grazia winckelmanniana non esclude la morte dal proprio orizzonte, ma la investe di sé, la attira verso la vita e la include in essa come definitivo riconoscimento di sé da parte della vita stessa. In Foscolo l'idea di grazia fa da attributo alla rappresentazione della morte = quiete dell'anima al cospetto della morte. In realtà l'estetica neoclassica non è dialetticamente opposta all'estetica rococò, né è il suo superamento (infatti entrambe condividono esigenze comuni, ad esempio la

ricerca della grazia, anche se nei due movimenti artistici ha un valore diverso). La bellezza è tutt'uno con la verità. 2) La storia, sorella della natura..."talché l'entrare abbia del vago e del maestoso" Ode on a Grecian Urn Sessantaquattro anni dopo l'opera di Winckelmann, Keats scrive "Descrizione del Foro" che descrive poeticamente la quiete winckelmanniana. Nella Bonaparte, Giordani espone la sua concezione di architettura come un "servizio sociale" e quindi ogni edificio deve essere espressione di una funzione sociale: i tracciati urbani tendono a razionalizzarsi e a geometrizzarsi. Avviene un ribaltamento al futuro dell'ideale estetico di antichità. Che è ideale prospettico e principio operativo (non solo retrospettivo). Questo ideale è ben visto dai sovrani assoluti ma anche alla base della Rivoluzione francese e parte integrante della cultura napoleonica e poi della Restaurazione. Giordani

afferma che il presente è felice e il presente non può dare altra espressione della propria felicità se non quella che alla felicità meglio si addice, ovvero la forma che non imita servilmente l'antico, ma si riconosce nello spirito dell'antichità, lo proietta davanti a sé come futuro e come valore per perfezionare se stesso. Aspirazione a restituire al mondo le forme e i lavori di cui l'antichità splendeva. Sempre per quanto riguarda l'architettura, si evidenzia un legame profondo tra società e natura, quindi la città tende progressivamente a fondersi con la campagna.

Il paradiso perduto e ritrovato

La bellezza delle statue greche può essere scoperta prima di quella della natura. Si aprono tre possibilità a ogni concezione dell'arte come mimesi: imitazione della realtà, imitazione dell'idea, imitazione dell'arte. Quest'ultima rinvia all'arte per

eccellenza, ovvero l'arte degli antichi che aveva congiunto in sé la sublimità dell'idea e la grazia della natura. Il classicismo tradizionale e quello neoclassico differiscono per alcuni punti: il primo teorizza la bellezza come un'idea sovrastante alla natura, mentre il secondo ritiene che nell'arte degli antichi risieda la bellezza stessa che si dà come grazia della natura e che si è rivelata in se stessa solo agli antichi. Quindi l'arte antica è la migliore rappresentazione possibile della bellezza, ma non è la bellezza in sé. L'arte è il punto di arrivo della storia. "come un nobile ramo da un tronco sano" Storicizzare il bello ideale vuol dire immedesimarlo nel mondo degli uomini, compiere quindi un passaggio dal piano metafisico a quello storico-sociale. Winckelmann si domanda perché e come proprio i greci abbiano raggiunto un tale livello artistico e su qualicondizioni aprirono ai greci la strada verso la concezione dell'idea superiore alla natura. In primis le ottime condizioni naturali ("influenza di un cielo mite"), il mondo greco viene paragonato ad un paradiso terrestre (questo panorama verrà perfettamente descritto da Foscolo). L'idea del bello naturale si incarna nell'arte attraverso una sublimazione e una cristallizzazione. Il bello non si identifica con le forme della natura materiale, ma possiamo apprendere la bellezza solo risalendo ai concetti che si innalzano sopra la forma ordinaria della materia. Inoltre bisogna considerare l'educazione e la forma di governo (rapporto tra arte e istituzioni politico-sociali): la libertà permette la fioritura delle arti. Per questo spesso si fa un parallelismo tra Firenze rinascimentale e Atene del V secolo. La libertà fu la causa principale della superiorità artistica e la libertà ha avuto la sua sede in Grecia e in particolare ad Atene.

Atene con la democrazia. Questo concetto dà i suoi frutti durante l'umanesimo tedesco. Ma anche durante il periodo giacobino e in Carducci.

Il cipiglio dei tribuni e il sorriso delle grazie "peindre comme on parlait à Sparte"... Divisione dell'eredità di Winckelmann in due filoni: idealismo estetico ellenizzante=sublime + grazia (Schiller e Höldering) e trascrizione quiritario-spartana=sublime senza grazia (nel gusto della Francia rivoluzionaria) sono due maniere diverse di esprimere il rapporto bellezza-libertà. In più ascendenze neoclassiche dell'estetica kantiana. Esteticità=condizione della libertà autentica.

David esponente del pensiero estetico giacobino: idea di riportare al presente il passato della storia concepito come un valore eterno=immortalità eroica di Bruto e Marat, allora l'antichità diventa un modello estetico-politico. David nel Giuramento degli Orazi

Unisce a tematiche sublimi e giacobine forme graziose illuministiche eneoclassiche. La Grecia però è al contempo Licurgo (legislatore di Sparta simile a Roma e simile agli ideali giacobini) e Solone (legislatore di Atene). Esteticità della storia…

Schiller propone uno stato estetico che prendesse la Grecia di Winckelmann come ideale regolativo, quindi la politica deve essere fondata sulla categoria estetica pensata come storicità mediatrice di natura e di idea. Schiller deplora la Rivoluzione francese perché in essa la libertà conta meno della passione per il bene pubblico e il fine politico viene raggiunto calpestando la morale. L'antichità è presente nella storia e presente nell'arte. Solone e Licurgo (Atene e Sparta) sono i due volti dell'ideale neoclassico e insieme rappresentano l'unità del sublime (ragione) e della grazia (natura) = sublimità della grazia e graziosità del sublime.

La Rivoluzione francese invece fa appello solo al sublime. All'indomani della caduta dei tiranni il buon gusto di diffonde tra tutti: rapporto meccanico tra libertà politica e buon gusto estetico, la caduta dei tiranni si configura non solo come evento politico, ma al contempo come evento estetico. L'estetica è politica. E non solo, per Winckelmann e Schiller la bellezza viene prima della libertà, in quanto alla libertà si giunge solo attraverso la bellezza. (Opere di David simili alle tragedie alfieriane). Diversi tipi di classicismo: 1. Platonico: identifica categoria estetica con un'idea antecedente e sovrastante alla storia, 2. Concezione preromantica: identifica esteticità con la natura non corrotta dalla storia, 3. Estetica razionalista cartesiana: identifica categoria estetica come razionalità identica a sé e operante attraverso la storia = Identificazione della categoria estetica come storia, determinazione storica della

Sua genesi e della sua perfezione... e storicità dell'estetica

Storia dell'arte come sistema filosofico dell'arte: Hegel. Egli in realtà raccoglie e sviluppa il lascito wickelmanniano e riconosce il suo debito. Ma oltre ad Hegel, anche Cicognara si rifà alle teorie neoclassiche che facevano nascere dalla storia la categoria del bello e non la postulavano in un cielo di pure idee né nella semplice natura.

Cicognara delinea la ricostruzione delle vicende del bello artistico dall'arte primordiale all'arte greca e quindi dall'arte simbolica a quella classica (=Hegel). Cicognara mette in luce la differenza tra scultura greca e quella egizia: quest'ultima infatti ha un carattere triste e malinconico, misterioso e allegorico e non sa essere piacevole ed amena. Arte egizia: sublime ma sgraziata. Nella storia la tematica del sublime e della grazia ora si congiungono ora si allontanano o addirittura vengono in conflitto tra loro.

AncheGiordani vede la storia dell'arte come una storia di idee estetiche.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliarama di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Gentili Sonia.