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Sono mutati, apparentemente, alcuni criteri dell'ordinamento narrativo

Si fa meno frequentela norma dell'entrelacement, grazie all'uso di sequenze insolitamente lunghe e continue, e le diverse vicende puntano a confluire in nuclei tematici che trasferiscono il principio di varietas all'interno di una problematica unitaria. Le riflessioni del narratore diventano inerentiall'azione principale, in un unico blocco organico es.: la vicenda di Rodomonte deluso in amore si concentra ora sulla psicologia amorosa, interiorizzandosi nei vari dibattiti all'osteria e nel gioco ambiguo di elogio e biasimo del sesso femminile cui prende parte in prima persona il narratore stesso. Dunque qualcosa cambia nel poema, a partire dallo spartiacque strutturale della follia di Orlando: una qualche cesura deve essere posta là dove l'azione culmina in una catastrofe esemplare; perciò dalla follia di Orlando il Furioso sembra mutare in parte la sua natura.

e ciò avviene perché muta da quel momento la natura dell'inchiesta. Dopo questa drammatica svolta si spengono gradualmente le varie ricerche in cui sono impegnati i cavalieri, Ma non per questo il movimento dell'inchiesta è concluso e il poema abbandona il suo principio costruttivo; piuttosto, lo dissimula sotto altre forma. La trasformazione di Orlando ha portato alla trasformazione del meccanismo dell'inchiesta: da ricerca materiale in ricerca conoscitiva: il movimento antico della quête si intellettualizza, assume valenze etiche e conoscitive, così che l'obiettivo dell'"acquisto" non è più un oggetto sfuggente, bensì una verità problematica. La vicenda di Orlando folle si situa al centro del poema, impostato sulla molteplicità d'azione. L'evento è infatti anticipato da vicende simili che toccano altri personaggi, es. le crisi di: - Ruggiero, che

medita il suicidio nella convinzione di non poter avere la donna amata;

  • Bradamante, la cui gelosia degenera in "folle frenesia";
  • Rinaldo, che cerca ossessivamente Angelica;
  • Rodomonte, beffato prima dalla volubile Doralice, poi dalla troppo fedele Isabella.

L'evento traumatico coinvolge ognuno in modi diversi, poiché della follia di Orlando ognuno è partecipe in misure differenti. La catastrofe del protagonista pertanto conferisce al poema una sorta di forma bipartita; entrelacement e bipartizione sono metodi di racconto familiari al genere epico e alla tradizione medievale, in particolare, lo schema bipartito è tipico di quelle forme narrative (vite dei santi, chansons de geste, romanzi cortesi) che si avvalgono di due tempi dell'azione distinti e separati da una catastrofe. Nel Furioso le due diverse organizzazioni sono controbilanciate dal processo di espansione/dispersione dell'inchiesta:

  1. da un lato, esprime
una coerenza narrativa e tematica fondata sulla centrale azione di Orlando di ricercare Angelica, il che si espande in molte altre azioni in tutti i personaggi; b) dall'altro, condiziona un mutamento strutturale con il progressivo modificarsi da quella materia (= movimento fisico alla ricerca di un oggetto fisico) in quella conoscitiva (= movimento intellettuale inteso all'esplorazione di una realtà problematica). All'inizio, dunque, la ricerca dei cavalieri è quasi esclusivamente materiale e lo scenario predominante è quello della selva dell'errore; in realtà, tutti i luoghi cruciali del poema sono attraversati da inchieste, dai primi sfondi arturiani al mondo allegorico della Luna. Proprio quest'ultimo metafisico scenario rappresenta l'ideale punto di approdo del processo di progressiva astrazione intellettualistica dell'inchiesta; anch'esso è meta di una ricerca, quella gestita da Astolfo per.investitura divina. Sulla Luna si dispiega un inventario di oggetti (ami,lacci, cicale etc.) in cui si deposita l'allegoria: si tratta di astrazioni materialistiche in cose,che si possono dunque acquistare o perdere: prima fra tutte, il senno di Orlando, che è di-ventato meta di ricerca della sua identità di cavaliere. Luna = senno ; Terra = follia.La Luna è una sorta di summa dell'inchiesta, perché è dove si deposita la riflessione arioste-sca di follia universale: ossia, dalla prospettiva lunare, i movimenti vorticosi della selva, di-versificati e giustificati sulla terra dai mutevoli oggetti del desiderio, diventano vani vistidall'alto. Alla natura mutata dell'oggetto di ricerca corrisponde una diversa inchiesta, nonpiù fondata su un oggetto, ma sul senno di Orlando; da qui la ricerca trova un carattere di in-vestigazione intellettuale e di acquisizione conoscitiva: la quête non scompare, ma cambia.mutato il senso della ricerca; ora l'intento con è più quello di colmare un'assenza troppo alungo protratta, ma di abbandonare l'autoinganno. Difatti, ciò che al fine Orlando trova nel-la sua ricerca non è la donna cercata, bensì le prove della sua definitiva perdita; così, gli oggetti (le iscrizioni sugli alberi e i versi scritti da Medoro sulle pareti della grotta, il braccialed onato da Angelica ai pastori) non sono più semplici realtà materiali, ma il segno di qual -cos'altro, gli indizi di una certezza per lui dolorosa (= verità conoscitiva). Il tradimento di Angelica non costituisce soltanto l'evento capitale della tragedia privata di un personaggio: segna una tappa importante nello sviluppo del dibattito sulla donna, che rappresenta uno dei filoni privilegiati della riflessione ariostesca. Nella seconda parte del Furioso la problematica femminile si concentra attorno a due episodi rilevanti:1.

lo “scorno” di Rodomonte (XXVII-XXVIII);

la “prova del nappo” di Rinaldo (XLII-XLIII).

La scelta di Doralice a favore di Mandricardo contro Rodomonte è lo spunto ispiratore di una serie di sequenze narrative successive fra loro concatenate a costruire un piccolo nu-cleo ‘romanzesco’: Rodomonte, deluso dalla sua donna e sdegnato contro il suo re, abban-dona il campo pagano, lanciando un’invettiva contro le donne che è biasimata dal poeta; sosta in un’osteria di Arli dove l’oste per consolarlo gli racconta la novella di Astolfo e Jo-condo. Un vecchio cliente interviene contraddicendo la morale della novella e parlando nuovamente in difesa delle donne e della loro fedeltà; Rodomonte lo minaccia, ma segue poco dopo una diretta conferma dall’eroico martirio di Isabella. Isabella suicida esaltata dalle lodi del poeta. Mentre all’opposto, subito dopo, anche Angelica esce di scena, cadendo poco dignitosamente.

da cavallo; il poeta non nasconde il suo compiacimento, ma poi faammenda per essersi lasciato andare anch’egli a un’invettiva sul sesso femminile.

La dialettica di approvazione o biasimo delle donne trova spesso l’intervento del narratore, il quale sottopone tale opinione alla sua esperienza: si tratta di un metodo sperimentale che porta il poeta a porsi sulla lunghezza d’onda dei suoi personaggi, trovandosi così a sua volta in un’inchiesta (= l’inchiesta ariostesca sulle donne), ove oggetto di ricerca è la fedeltà femminile.

L’inchiesta del narratore si assimila al viaggio fisico dei due cercatori della fedeltà femminile, Astolfo e Jocondo, nella novella raccontata dall’oste a Rodomonte; tale viaggio è deciso dai due amici per sperimentare su più soggetti l’infedeltà delle mogli.

Le ricerche degli antichi cavalieri erranti erano vincolare nello spazio fisico e di un’acquisizione

Di oggetti materiali: Ariosto ne ha tratto uno strumento di indagine sperimentale con cui esplorare la crisi conoscitiva del suo tempo, da lui avvertita come suprema sfida della ragione avventurata nei labirinti dell'errore. La verità di cui tutti vanno in cerca - come Angelica - non la si possiede, o, una volta posseduta si rivela il contrario di ciò che si credeva; difatti la ricerca di Angelica muta nella ricerca della verità circa la natura femminile. Si tratta di una presa di coscienza (= ironia) di Ariosto, che vuole mostrare il carattere vano del gesto cavalleresco, fine a sé stesso; ma l'uso ironico viene da Ariosto reinterpretato, e il movimento vano e ripetitivo è visto come uno step verso la verità: la vanità dell'errore è un passo verso la consapevolezza che nobilita gli antichi cavalieri in personaggi dalla dignità tragica, che si confrontano con la fatalità di un destino.

e non più semplicemente con la casualità di un'avventura. Sulla base di ciò, le conseguenze dell'inchiesta autolesionistica di Orlando vanno oltre alla semplice perdita della donna amata: Orlando perde sé stesso e Ariosto usa l'espediente della perdita di Orlando per invocare un ideale di equilibrio che, sospeso sempre sui rischi del precipizio, si fa regola aurea di un'età dominata, nei scrittori più rappresentativi, dall'idea di acquisizioni stabili e definitive, ad esempio: - in Castiglione la preoccupazione di acquistare o perdere la grazia; - in Machiavelli il problema di costruire o mantenere un'efficiente struttura di potere. Questo contesto di ricerca viene simboleggiato da Ariosto nella dialettica di acquisto o perdita di oggetti materiali affidati all'inchiesta dei cavalieri erranti. III. L'oggetto dell'inchiesta: Nella letteratura cavalleresca l'identità delcavaliere si concepisce come somma di attributi: il personaggio è costruito come un insieme di parti funzionali a formare un'identità. L'eroe più prestigioso di tutti, Orlando, è tale anche in quanto possiede la spada Durindana, il cavallo Brigliadoro, l'elmo di Mambrino. La mancanza di qualcuno di questi attributi è consequentemente avvertita come sottrazione di identità: Orlando sa di aver perduto Angelica – a opera di Medoro – subito dopo aver perduto la spada – a causa di Mandricardo – e la catena delle perdite materiali prelude simbolicamente all'alienazione del senno, che si manifesta come svestizione delle armi e delle insegne cavalleresche. Come qualsiasi altro oggetto materiale, il senno dovrà essere recuperato per ripristinare l'identità del paladino. In realtà tutti i protagonisti del poema sono contraddistinti da una mancanza, e senza questa condizione diprivazione non esisterebbe il meccanismo costruttivo del poema (l'inchiesta): una ricerca di identità che coincide quasi sempre con il possesso di beni materiali. Proprio perché l'id
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A.A. 2019-2020
22 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

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