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Maria Corti – Scritti su Cavalcanti e Dante. La felicità mentale. Percorsi dell’invenzione e altri saggi riassunto 1. «Il libro della memoria» e i libri dello scrittore 1.1 Aristotele e san Tommaso consideravano che la memoria, come «senso interno», fosse legata all’immaginazione e fosse una tappa obbligata sulla via della conoscenza. La memoria rappresenterebbe, così, una sorta di cava dalla quale estrarre il materiale da costruzione. Le più geniali riflessioni per l’epoca greca su quest’argomento si incontrano nell’opera aristotelica Della memoria e della reminiscenza1, conosciuta indirettamente da Cavalcanti e Dante attraverso i commenti di Alberto Magno e san Tommaso. Secondo Aristotele, la memoria ha sede nell’anima sensitiva, dove si producono i phantasmata o immagini delle cose attraverso il contributo dei sensi, primo fra tutti la vista (virtus visiva), e della virtus imaginativa. Quando un uomo ricorda qualcosa, può compiere due operazioni: • • contemplare l’immagine in sé → in questo caso, il phantasma (l’immagine) è considerato in sé stesso; quindi, è nell’anima al pari di un pensiero; riferire l’immagine a un oggetto reale, storico, del passato o del presente → in questo caso, il phantasma è funzionalizzato a qualcosa che riguarda la realtà pratica di chi ricorda. Bisogna notare che, mentre gli uomini partecipano della seconda operazione (quella per così dire di uso pragmatico della memoria), lo scrittore, cosciente rilevatore di entrambe le fasi, opta per il processo di pura contemplazione dei phantasmata, delle immagini della memoria al di là dei collegamenti e delle relazioni con i contesti reali → le guarda, cioè, con l’occhio mentale per sognarle e inserirle così nella propria immaginazione poetica. Nell’uomo medio le immagini memoriali rappresentano il caso più semplice dei procedimenti di scarto attraverso cui l’immaginazione poetica forma le proprie immagini. Inoltre, la costruzione del ricordo si distanzia da una morta riproduzione e si avvicina a quella della riproduzione artistica. Quindi, come non esiste nessuna immaginazione che non poggi sulla memoria, così non esiste nessuna memoria che non contenga un aspetto della immaginazione. E allora, la rievocazione del ricordo è allo stesso tempo una metamorfosi. Ovviamente, il percorso dei dati memoriali in un poeta non è assimilabile a quello comune. Subita la suggestione dei phantasmata, l’artista è lentamente preso nelle spire del ricordo, prima analitico, poi assoggettato alla sintesi creativa → quindi, il ricordo da atto lentamente si trasforma in prodotto dell’invenzione. Il neurologo Alberto Oliviero, inoltre, sottolinea che i ricordi non sono entità fisse e immutabili nel tempo. Al contrario, essi vengono modificati da afferenze che provengono dall’interno del sistema 1 Titolo originale greco: μνήμη και ἀνάμνησις nervoso (ES da un continuo confronto con altre memorie) e dall’
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Riassunto esame Letteratura italiana, Prof. Carta Ambra, libro consigliato Il libro della memoria e i libri dello scrittore (pp 179-199). Scritti su Cavalcanti e Dante. La felicità mentale. Percorsi dell’invenzione e altri saggi, Corti Pag. 1 Riassunto esame Letteratura italiana, Prof. Carta Ambra, libro consigliato Il libro della memoria e i libri dello scrittore (pp 179-199). Scritti su Cavalcanti e Dante. La felicità mentale. Percorsi dell’invenzione e altri saggi, Corti Pag. 2
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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

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