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Letteratura italiana 2 Alessandro CR
Letteratura italiana 213 stampata solo nel 1904 poiché a Campanella fu consentito di pubblicarne soltanto la redazione latina. Si tratta di un dialogo tra un cavaliere di Malta e un navigatore genovese, dove questi descrive le istituzioni e i costumi di un'immaginaria città di un'isola orientale, secondo il metodo dell'utopia. Ma l'utopia di Campanella non è pura astrazione: il suo modello corrisponde al progetto che egli aveva elaborato in occasione della fallita rivolta calabrese. Campanella manifestò sempre uno spiccato interesse per la poesia: le sue idee in proposito partono dal presupposto che vi sia uno stretto legame tra poesia e magia. I suoi testi veramente importanti sono tutti compresi nella Scelta d'alcune poesie filosofiche di Settimontano Squilla (soprannome dove Squilla rinvia per metonimia a Campanella), che risalgono al primo decennio della prigionia. La poesia riassume il senso.
globale dell’esperienza umana, filosofica, politica e religiosa di Campanella. Il suo tragicodestino individuale si pone qui come segno e parte di un più ampio destino dell’umanità, regolato dallo sguardo di Dio. Campanella sembra risalire a Dante, sia nelle scelte linguistiche, sia nell’anelito di giustizia, nel tono appassionato e profetico. Si percepiscono echi di un rude linguaggio popolare, riprese sublimi del linguaggio biblico. Tutto ciò viene espresso con una concentrazione assoluta che semplifica il movimento sintattico e lo rende spesso aspro e oscuro. La materia filosofica più astrusa si accende di presenze materiali e corporee. Galileo Galilei La nuova scienza sperimentale e le scoperte rivoluzionarie di Galilei sono radicate in un contesto di rapporti sociali, di collaborazione con poteri e istituzioni, e suscitano l’interesse di molti esponenti della nobiltà e del clero. Alla ricerca delle migliori condizioni per loLo sviluppo del lavoro scientifico mira alle accademie scientifiche, che intendono mettere in rapporto tra loro studiosi e scienziati di origine diversa, al di fuori delle tradizionali istituzioni universitarie e cortigiane, e permette, con l'ausilio di forze diverse, lo svolgimento di complessi programmi di studio della natura. Nel 1603, per iniziativa del principe Federico Cesi (1585-1630), venne fondata a Roma l'Accademia dei Lincei, allo scopo di favorire lo sviluppo di un nuovo sapere a cui lo stesso Galilei aderì nel 1611. La morte di Cesi e la condanna di Galilei da parte della Chiesa furono un duro colpo per l'Accademia, che cessò la sua attività nel 1651. Nella seconda metà del Seicento altre importanti accademie scientifiche sorsero in altri centri italiani: la fiorentina Accademia del Cimento attiva tra il 1657 e il 1667 e la napoletana Accademia degli Investiganti (fondata nel 1650). La vita di Galileo è incentrata sulla lotta per un
libero lavoro scientifico. Gli eccezionali risultati dalui raggiunti suscitano nella cultura laica un entusiastico assenso. Ma la Chiesa della Controriformanon accetta il principio della libertà e dell'autonomia della ricerca scientifica. Di nobile famiglia,Galileo nasce nel 1564 a Pisa. Nel 1581 entrò nell'Università di Pisa come studente di medicina.Nel 1585 tornò a Firenze dove scrisse un trattato Teoremi sul centro di gravità dei solidi e untrattatello in volgare La bilancetta, descrizione di una bilancia idrostatica da lui inventata. Neglianni '90 intraprese le ricerche sul moto e scrisse il trattato De motu. Nel 1592 fu chiamato allacattedra di matematica di Padova. Strinse amicizia con Paolo Sarpi e iniziò rapporti epistolari conKeplero, Welser e Gassendi. Ebbe tre figli. Nel periodo padovano scrisse il Trattato difortificazione, la Breve istruzione all'architettura militare e Le Meccaniche, il Trattato dellaSferaovvero cosmografia e Le operazioni del compasso geometrico e militare. Nel 1609 costruì il primo cannocchiale. Nel 1610 scrisse il Sidereus Nuncius riguardante le proprie scoperte. Successivamente tornò a Firenze. A Roma poi cercò un appoggio per le proprie ricerche. Nel 1612 scrisse il Discorso intorno alle cose che stanno in su l'acqua o che in quella si muovono, che accentuava le sue posizioni antiaristoteliche. Ben presto crebbe la polemica dei gesuiti contro Galileo che divenne aperta ostilità dopo la pubblicazione di tre lettere indirizzate a Welser col titolo di Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti, in polemica proprio con un gesuita. Poiché le più gravi riserve della Chiesa erano dovute alla rivoluzione copernicana che andava contro alcune cose scritte nella Bibbia, Galileo scrisse quattro lettere, le lettere copernicane sui rapporti tra
scienza e sacra scrittura. Ma nonostante gli appoggi di cui godevaricevette una denuncia e gli scritti di Copernico furono proibiti. Non fu condannato. Tornato aFirenze egli riprese ben presto il suo lavoro. Egli scrisse Il Saggiatore, stampato nel 1623 ededicato a papa Urbano VIII che faceva sperare in una più grande apertura della Chiesa. In questoclima scrisse il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano. Dopo lapubblicazione gli fu ordinato di recarsi a Roma dove fu processato. Urbano VIII aveva intantorinunciato a difendere Galileo. Il 22 giugno 1633 Galileo dovette abiurare. Il suo ultimo trattatoscientifico fu Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti allameccanica ed i movimenti locali. Morì ad Arcetri nel 1642.Già dalla giovinezza è di Galileo è visibile il bisogno di misura ed equilibrio linguistico, con unorientamento classicistico. Notevoli sono le Considerazioni al Tasso, un
insieme di appunti sulla Gerusalemme Liberata. Egli critica Tasso esaltando Ariosto. Galileo rifiuta l'aristotelismo, consigliando di non accettare passivamente ciò che è scritto nei libri. Nelle lettere copernicane Galileo afferma che l'ambito religioso e l'ambito scientifico devono essere nettamente separati. Si nega comunque ogni pensiero di tipo magico. La scienza matematica ha quindi un ruolo fondamentale, fornendo schemi di misurazione e di calcolo delle forze che agiscono in natura.
LETTERATURA ITALIANA 2 ALESSANDRO CR
Letteratura italiana 215 Il Settecento
L'età della ragione e delle riforme (1690-1789)
Tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento comincia un periodo pieno di trasformazioni radicali: il sistema sociale e culturale di antico regime sembra entrare in crisi. Accanto a problematiche e condizioni preesistenti (confini netti tra classi sociali, potere economico nelle mani di nobiltà e clero, povertà generale e
Con l'avvento delle grandi scoperte geografiche e delle guerre, si fanno largo nuovi commerci grazie alla colonizzazione e ai progressi tecnici nel campo della navigazione. Nasce una particolare attività di riflessione e di ricerca che mette in discussione le certezze ideologiche e morali religiose e politiche, così come i saperi. Lo storico Paul Hazard parla di una nuova apertura verso la discussione e l'indagine razionale. Si va verso una laicizzazione del sapere: esso è ricerca e interrogazione della realtà nei suoi aspetti più concreti. Si diffonde il concetto della conoscenza come "illuminazione", come fuga dalle "tenebre dell'errore". Nasce la critica in senso moderno: analisi senza pregiudizi dei fatti umani; essa si propone di indagare la credibilità dei testi e dei documenti storici (anche i testi sacri). Si sviluppa un senso di cooperazione tra gli intellettuali, tutti gli uomini di cultura collaborano impegnandosi in ricerche che ammettono vari punti di vista.
Nonesistono ancora confini ben netti tra i saperi, l'umo di cultura fa parte di una comunità universale icui membri sono definiti “letterati” (che significa coloro che producono testi scritti), quindi nonsono solo coloro che appartengono alla letteratura, ma che appartengono all'intero ambito dellaconoscenza. Tra loro c'è un'intensa attività epistolare: la lettera è lo strumento fondamentale diinformazione e dibattito. Tutto questo non è rivolto più a un pubblico ristretto (società di corte)ma si estende a un pubblico molto più vasto. A questo si aggiunge la crescita della produzioneeditoriale favorita dallo sviluppo della stampa. Grande strumento di diffusione di informazioni è lastampa periodica (Il Giornale e La Gazzetta). Nel frattempo hanno successo anche altri modelli: unesempio è quello che nasce nell'ambito della corte di Francia, lo stile rococò.Inghilterra è la piccola aristocrazia dei gentlemen la protagonista di incontri culturali e scambi, arrivando a formare un vero e proprio mercato letterario dove prende vita il romanzo moderno che cerca di raffigurare ed interpretare la società contemporanea (da ricordare Robinson Crusoe di Defoe).
L'Italia si trova a doversi confrontare con una cultura europea nuova, lontana dai vecchi modelli. Tuttavia predomina ancora la tradizione galileiana e alcuni intellettuali italiani del '700 suscitano grande attenzione in tutta Europa. Resta la meta privilegiata dei viaggi degli intellettuali. Comincia a nascere l'apertura verso l'Europa e questo si vede dagli scambi linguistici, specialmente col francese (l'italiano si arricchisce e si modifica). Nonostante ciò l'attività culturale resta circoscritta al ceto nobile e al clero (dato il bassissimo livello di alfabetizzazione in tutto il paese). In alcuni grandi centri, come Napoli, nasce
Un "ceto civile", un gruppo di uomini di legge e funzionari che ha un ruolo determinante nell'elaborazione di una cultura storica e giuridica. In Italia fu realizzata una riforma del linguaggio poetico col tentativo di portare la cultura italiana al passo degli altri paesi d'Europa, con lo scopo di rendere la comunicazione chiara e rigorosa. L'intellettuale Gian Vincenzo Gravina nel suo trattato "Della ragion poetica", definisce la poesia (come le antiche favole) strumento capace di trasmettere le verità più nascoste della realtà attraverso la finzione, altrimenti impossibili da comunicare alle "menti volgari". Attraverso la maschera delle favole si comunica la sapienza razionale al popolo. Dunque attribuisce una funzionalità sociale alla poesia.
LETTERATURA ITALIANA 2 ALESSANDRO CR
Letteratura italiana 216 L'Arcadia
Nel 1690 un gruppo di scrittori fondò l'Accademia dell'Arcadia, considerata non solo
Come una semplice scuola di pensiero, ma come un vero e proprio movimento letterario che si sviluppa e si diffonde in tutta Italia durante tutto il Settecento in risposta a quello che era considerato il cattivo gusto dell'epoca, nasce il movimento del Neoclassicismo.