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Le "Prose della volgar lingua" di Bembo

Le "Prose della volgar lingua" di Bembo hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo della lingua italiana. Bembo fu uno dei primi a riconoscere il valore intrinseco dell'italiano e a lavorare per ristabilire la sua dignità. Le sue idee e proposte linguistiche hanno ispirato molti altri autori e studiosi, che hanno continuato a perfezionare la lingua italiana nel corso dei secoli successivi.

"Il Libro del Cortegiano" di Baldassarre Castiglione

"Il Libro del Cortegiano" di Baldassarre Castiglione è stato pubblicato nel 1528 ed è stato un vero e proprio best-seller del Rinascimento. L'opera fu scritta in uno dei momenti culturalmente più significativi d'Italia, la corte di Urbino, dove intellettuali, artisti, poeti e nobili si riunivano per discutere di argomenti culturali e sociali.

In "Il Libro del Cortegiano", Castiglione tratta dell'ideale del cortigiano.

de-scrivendo le qualità e i comportamenti che un individuo dovrebbe possedere per essere considerato un perfetto cortigiano. Secondo Castiglione, il cortigiano ideale doveva essere un uomo colto, raffinato e abile in diverse discipline, come la letteratura, la musica, la danza e lo sport. Dovrebbe inoltre essere in grado di conversare su ogni argomento, dimostrando eloquenza e grazia.

Equilibrio tra virtù e abilità. Un aspetto importante del cortigiano ideale, secondo Castiglione, era l'equilibrio tra virtù morali e abilità pratiche. Il cortigiano non doveva essere solo un uomo di grande cultura e raffinatezza, ma anche una persona eticamente retta e virtuosa. Castiglione sottolineava l'importanza del comportamento onesto, leale e generoso per un cortigiano di successo.

La donna cortigiana. Un'altra caratteristica interessante de "Il Libro del Cortegiano" è l'attenzione dedicata alla figura femminile. Castiglione descrive il concetto di

“donna cortigiana” che, simile al cortigiano ideale maschile, doveva possedere virtù, cultura e bellezza. Tuttavia, la donna cortigiana era vista in un ruolo di compagnia per l’uomo cortigiano, sottolineando i limiti imposti alle donne nella società rinascimentale.

14.3 Impatto della trattatistica di Castiglione

“Il Libro del Cortegiano” di Castiglione ha avuto un’ampia diffusione e ha influenzato profondamente la società rinascimentale. L’opera si è guadagnata il plauso di molte corti nobiliari in tutta Europa e ha contribuito a diffondere i valori e le idee rinascimentali. Inoltre, “Il Libro del Cortegiano” ha influito sulla concezione del gentiluomo moderno, influenzando anche le arti e la letteratura del tempo.

14.4 Conclusioni

Le opere di Pietro Bembo e Baldassarre Castiglione rappresentano due importanti contributi alla trattatistica del Cinquecento. Entrambi gli autori si occuparono di temi centrali del Rinascimento, come la

lingua e il comportamento sociale. Bembo riuscı̀ a ristabilire la dignità dell’italiano, proponendo un nuovo standard linguistico basato sull’imitazione delle lingue classiche. Castiglione, d’altra parte, delineò l’immagine del cortigiano ideale, definendo le qualità e i comportamenti necessari per eccellere nella società rinascimentale. Entrambe le opere hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo dell’italiano come lingua letteraria e sulla codificazione del comportamento sociale nella società del Cinquecento.

Niccolò Machiavelli: una figura poliedrica

Niccolò Machiavelli è considerato uno dei più importanti pensatori politici e filosofi italiani del Rinascimento. Nato a Firenze nel 1469, Machiavelli ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama intellettuale del suo tempo e la sua opera continua ad avere un’incidenza significativa sulla teoria politica contemporanea. In questo testo, esamineremo due delle sue opere

più celebri: “Il Principe” e “La Mandragola”, analizzando i loro temi principali e il loro impatto sulla letteratura e sulla politica.

15.1 Il Principe: il manuale di politica per i governanti

“Il Principe” è senza dubbio l’opera più celebre di Machiavelli ed è considerata uno dei trattati politici più importanti della storia. Scritto nel 1513, il libro è dedicato a Lorenzo de’ Medici e si propone di fornire un manuale di istruzioni per i governanti, offrendo consigli pratici su come conquistare e mantenere il potere politico.

Machiavellismo: L’opera è spesso associata all’ideologia del “machiavellismo”, un termine coniato nel XVII secolo per riferirsi all’uso calcolato del potere e alla mancanza di scrupoli nella gestione degli affari politici. Tuttavia, questo termine ha spesso un’accezione negativa, mentre in realtà Machiavelli intendeva analizzare l’arte della politica in modo

realistico e descriptivo, senza giudizi morali. Scetticismo politico Un tema centrale de "Il Principe" è il suo atteggiamento scettico nei confronti della natura umana e della politica. Machiavelli ritiene che gli esseri umani siano motivati dal proprio interesse personale e che i governanti debbano essere pronti a compiere azioni considerate immorali o crude per il bene comune e per il mantenimento del potere. Secondo Machiavelli, la fine giustifica i mezzi. Le virtù del principe In "Il Principe", Machiavelli elenca una serie di virtù che un principe (o qualsiasi governante) dovrebbe possedere per essere un leader efficace. Tra queste virtù vi sono la prudenza, l'astuzia, la fermezza e la capacità di adattarsi alle circostanze mutevoli. Secondo Machiavelli, un leader debole o incapace non può sperare di mantenere il proprio potere in un mondo politico spietato. Il realismo politico Un'altra caratteristica distintiva de "Il Principe" è il suo realismo politico. Machiavelli analizza la politica senza idealizzazioni o illusioni, riconoscendo che il potere è spesso ottenuto e mantenuto attraverso l'uso della forza e della manipolazione. Machiavelli sostiene che i governanti devono essere pronti a prendere decisioni difficili e a utilizzare ogni mezzo necessario per raggiungere i propri obiettivi politici.

Il suo approccio realistico alla politica. Machiavelli crede che i governanti dovrebbero guardare con attenzione alla realtà politica così come è, piuttosto che impegnarsi in teorie astratte o idealistiche. Per Machiavelli, la politica è una scienza pratica che richiede osservazione, analisi e azione.

La Mandragola: commedia e critica sociale. Oltre a "Il Principe", Machiavelli è famoso anche per le sue opere teatrali, tra cui spicca "La Mandragola". Scritta nel 1518, questa commedia satirica si svolge a Firenze e offre una critica pungente della società dell'epoca.

Satira sociale. La Mandragola prende in giro le convenzioni sociali e morali dell'epoca, mostrando personaggi corrotti e ipocriti. La trama ruota attorno a Callimaco, un giovane che cerca di conquistare Lucrezia, la moglie di Nicia, un uomo ricco e sciocco. Machiavelli utilizza il linguaggio umoristico e la trama intricata per far emergere le debolezze umane e mettere in ridicolo la società.

Suscitato numerose critiche e controversie. La sua visione della politica come un'arena senza scrupoli ha spesso attirato l'accusa di immoralità e disumanità. Tuttavia, interpretare le opere di Machiavelli in modo unidimensionale sarebbe un errore, in quanto esse sono caratterizzate da una complessità e da una profondità di pensiero che vanno al di là delle superficiali etichette.

In conclusione, Niccolò Machiavelli è un'autore che ha lasciato un'impronta significativa nella storia del pensiero politico e nella letteratura italiana. "Il Principe" e "La Mandragola" offrono un'analisi acuta della politica, della società e della natura umana, delineando un approccio realista che ha contribuito a ridefinire il concetto di potere e di governo. L'influenza di Machiavelli si estende ben oltre il suo tempo, lasciando un'eredità duratura che continua ad essere oggetto di studio e dibattito.

16 Ludovico

Ariosto e l'epica italiana

Ludovico Ariosto, nato a Reggio Emilia nel 1474 e morto a Ferrara nel 1533, è considerato uno dei più grandi poeti e scrittori italiani di tutti i tempi. La sua opera più celebre è l'Orlando furioso, un poema epico di grande rilevanza nella storia della letteratura italiana.

La vita di Ludovico Ariosto

Figlio di un nobile cavaliere di origini ferraresi, Ludovico Ariosto crebbe in un ambiente colto, circondato da intellettuali e artisti. Studiò legge a Ferrara, ma il suo vero amore era la letteratura. La sua passione per la poesia lo portò a comporre numerose opere già durante gli anni universitari.

Nel corso della sua vita, Ariosto lavorò per diverse corti, tra cui quella dei Gonzaga a Mantova e quella degli Este a Ferrara. Nonostante le varie responsabilità a cui fu chiamato, riuscì sempre a dedicarsi alla sua opera principale, l'Orlando furioso.

L'Orlando furioso: trama e temi

L'Orlando furioso è un poema epico che narra le gesta degli eroi carolingi, in particolare di Orlando, il paladino di Carlo Magno. La trama è ricca di avventure, intrighi amorosi e battaglie, e si sviluppa in un mondo fantastico popolato da creature magiche e personaggi mitologici.

Dettagli
A.A. 2023-2024
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgio.martinez di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Baldassarri Gabriele.