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Riassunto esame Letteratura italiana I, Prof. Del Gatto Antonella, libro consigliato Letteratura italiana. Un metodo di studio, Gino Tellini Pag. 1
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Tommaseo, rifiuta Foscolo come

uomo più che come poeta, essendo un cattolico.

Con De Sanctis inizia la critica in senso moderno: De Sanctis reagisce alla

critica romantica pur Nell’Atheneum Schlegel

conservandone molti aspetti. parla di poesia

romantica, come poesia

trascendentale, che non può avere un elemento di autoriflessività. De

Sanctis rivendica l’autonomia della

critica, sostiene l’inscindibilità di forma e contenuto. Il contenuto dà forma

alla letteratura. De Sanctis

reagisce anche alla critica rinascimentale, che aveva guardato più al

contenuto che alla forma. Egli è il

dell’originalità letteraria di Foscolo

primo a parlare . Lega la produzione non

solo alla personalità dell’autore,

ma anche al momento storico. Afferma che Foscolo interpreta in maniera

personale un momento di crisi

della storia, lo vede come il primo a mettere in versi la crisi di un secolo (

cantore della crisi). De Sanctis “Ultime lettere di Jacopo Ortis”

smonta tutta la retorica, vede nelle le

necessità psicologiche della storia,

eliminando così i giudizi moralistici. Considera Foscolo un esempio positivo

rispetto a Monti o Cesarotti.

Foscolo ridà contenuto alla forma e riempie la forma di una coscienza. Il

vuoto per De Sanctis è la

caduta/crollo di tutti i valori, l’epoca di crisi. De Sanctis coglie anche le

contraddizioni di Foscolo, un certo

stridore tra i modelli classici e la sensibilità nuova. Si tratta di inserire un

contenuto nuovo all’interno di

forme classiche. Lo stridore diventa quasi un punto di forza. Giosuè

Accanto alla critica di De Sanctis, una critica importante è quella di

Carducci , che fa parte di una

scuola diversa, quella del metodo storico, che deriva dal metodo scientifico

positivista ed è votata

all’oggettività (si basa molto sulla filologia). Il suo lavoro è focalizzato sui

testi, indaga le fonti con

attenzione sia alla forma sia all’aspetto lessicale. Anche Carducci sottolinea

l’aspetto di novità, la modernità

e l’intimità del classicismo foscoliano.

Nel secondo ‘800 Foscolo è vittima di una nuova mitografia da parte degli

Scapigliati e viene interpretato

come poeta maledetto alla stregua di Baudelaire. critica idealistica

Nel ‘900 i maggiori risultati sono stati prodotti nella ,

ovvero la critica che nasce con

Benedetto Croce, sull’Estetica.

dopo il suo saggio Nasce in opposizione al

metodo storico, poiché rifiuta

tutto ciò che è al di fuori del testo. Secondo il concetto di estetica crociana

l’arte è tale solo se è intuizione

(da parte del soggetto) pura a priori, dunque non legata a nient’altro che a

sé stessa, al di là di ogni

contesto esterno. Il merito grande di questo approccio è stato quello di

“Grazie”,

rivalutare le l’ultima

opera poetica foscoliana, rimasta incompiuta. Quest’opera era stata fino a

questo momento rifiutata da

tutte le letture precedenti, De Sanctis ne parlava come di una involuzione

classicista, vuota. La critica

crociana focalizza l’attenzione sulla lirica in sé e comprende il valore lirico

Grazie

delle foscoliane. La ricerca Grazie

idealistica fa sì che si possa riconoscere nelle quasi integralmente la

Grazie

poesia pura. Nelle il

poeta non abdica nei confronti dell’artista. Ogni scuola critica permette di

volta in volta di illuminare aspetti

diversi. È un continuo ripensamento.

Eugenio Donadoni, un altro critico idealista, pubblica uno studio molto

voluminoso su Foscolo. Il centro

focale non è il periodo storico, ma il mondo interiore del poeta. Non si parla

più di una sensibilità nuova

dentro forme canoniche, ma quelle stesse forme diventano espressioni

sincere della vita interiore di

Foscolo. Questo studio ha dei limiti, presta poca attenzione allo stile, ma è il

Grazie

primo a rivalutare le ed

è contrario al pensiero di De Sanctis. Inoltre, è il primo che mette in

evidenza la presenza di Vico nel

pensiero foscoliano.

Una nuova svolta all’interno del panorama critico su Foscolo si ha con un

Fubbini “Ugo

saggio di del 1928,

Foscolo”, che supera l’ambito idealistico. Diventa la base sostanziale per

tutte le revisioni successive di

Foscolo, egli esprime la volontà di studiare Foscolo come poeta nel suo

tempo, ma senza dare etichette, elaborando un discorso più organico. Così

si preserva la complessità di Foscolo. Una tale lettura era

impensabile prima.

La mitografia foscoliana non si era ancora spenta negli anni ’30/’40 del

‘900, perché una nuova costruzione Gentile,

mitografica di Foscolo viene fuori nel ventennio fascista. filosofo

post-idealista, inserisce Foscolo

precursori del fascismo. Giuseppe

fra i Questa lettura è recuperata da

Buttai, un fascista che viene dal Primato,

Futurismo, e nel 1940 fonda una rivista, nella quale utilizza una

citazione di Foscolo per incitare i

giovani a combattere. A questa lettura di Foscolo combattente, che viene da

Mazzini, si oppone a un

Luigi Russo,

articolo di che interpreta Foscolo come il poeta dei vinti. Su

questa scia, dal 1948 in poi, Foscolo

diventa un reazionario, un moderato. Il discorso di Russo, insieme ad uno di

Gramsci (rappresentante della

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher barbuscia_90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Del Gatto Antonella.