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IL FESTIVAL DI SANREMO

La storia del Festival

La storia del Festival di Sanremo è un racconto affascinante che attraversa

più di 70 anni di cultura musicale e televisiva italiana.

Il Festival della canzone italiana, chiamato comunemente Festival di

Sanremo, nasce nel 1951 nella città ligure di cui ne porta il nome. L’idea del

concorso musicale venne ai gestori del casinò della città, che cercavano un

modo per rilanciare il turismo e attirare i clienti anche nei periodi di bassa

stagione.

La prima edizione del Festival si tenne nel gennaio del 1951 nel salone del

casinò, che ospitava diversi tavolini presso i quali i clienti si intrattenevano a

chiacchierare con la musica in sottofondo. Gli interpreti concorrenti a questa

prima kermesse erano solo 3, Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasana, che

si alternavano a cantare le venti canzoni in gara. Quell’anno vinse Nilla Pizzi

con la canzone “Grazie dei fiori”, vincita che segna l’inizio di una tradizione

che durerà decenni.

Negli anni ‘50 e ‘60 il Festival si consolida come un appuntamento annuale

fondamentale e vede la partecipazione di artisti come Domenico Modugno e

Claudio Villa che lo rendono sempre più popolare. Inoltre, in questi anni il

Festival comincia a riflettere anche i cambiamenti sociali e culturali del paese.

Le edizioni fino al 1954 vengono trasmesse solo per radio ma ben presto il

Festival fa il suo debutto in televisione, divenendo un evento televisivo

trasmesso in eurovisione del servizio pubblico Rai, su RaiUno.

Il suo incredibile successo viene testimoniato anche dal fatto che nel 1956, il

Festival funge da modello per l’istituzione dell’Eurovision song contest,

manifestazione musicale europea tuttora esistente a cui l’Italia partecipa ogni

anno col vincitore di Sanremo.

Negli anni ’60 e ‘70 il Festival cresce anche in termini di importanza politica e

sociale, in quanto gli artisti iniziano ad usare il palcoscenico per esprimere

messaggi di protesta. Un episodio che segna il Festival del 1967 è la tragica

morte di Luigi Tenco dopo la sua esibizione con la canzone “Ciao amore ciao”.

Il cantante, morto suicida, definì il suo gesto “un atto di protesta contro un

pubblico che manda Io tu e le rose in finale e a una commissione che

seleziona La rivoluzione”, facendo riferimento ai brani interpretati da Orietta

Berti e Gianni Pettenati scelti al posto del suo. Questo episodio, invece che

allontanare, accende ancora di più i riflettori sul Festival di Sanremo e tutto ciò

che gli gira intorno.

Negli anni ‘70 l’arrivo della televisione colorata e l’introduzione di nuove

tecnologie scenografiche, rendono il Festival un evento visivamente

spettacolare, coinvolgendo anche chi non è appassionato di musica.

Negli anni ‘80 il Festival raggiunge il massimo della sua popolarità, con

edizioni che attirano migliaia di spettatori. Durante questi anni il Festival è una

vetrina anche per i giovani artisti come Eros Ramazzotti, Laura Pausini,

Andrea Bocelli, e la musica si adatta alle nuove tendenze musicali, facendo

spazio anche alla musica pop, rock e disco. La musica italiana si espande a

livello globale e Sanremo raggiunge grande attenzione da parte degli italiani

residenti all’estero.

Dopo il boom raggiunto negli ultimi anni, nel 2000 il Festival affronta alcuni cali

di ascolti e fa molta fatica ad adattarsi alle nuove modalità di fruizione della

televisione. Inoltre, si ritrova a combattere con la concorrenza dei nuovi canali

e la nascita ed espansione dei reality show. Tuttavia il Festival di Sanremo

non ha mai perso il suo fascino e negli anni ha cercato di reinventarsi, stando

al passo coi tempi e cercando di coinvolgere il pubblico anche attraverso i

nuovi canali di comunicazione. Il Festival nella nuova era tecnologica è

riuscito ad uscire dallo schermo televisivo e ha invaso social, web e radio, che

lo hanno trasformato in un evento a tutto tondo, non più semplicemente un

concorso musicale. Ad oggi, il Festival di Sanremo è un fenomeno culturale,

sociale e di costume, che va a toccare tematiche economiche, politiche e

sportive, mantenendo comunque viva la passione per la musica e la cultura

italiana. I mezzi di comunicazione

Il Festival di Sanremo ha da sempre un forte rapporto con i mezzi di

comunicazione perché svolgono il ruolo cruciale di promuovere l’evento.

I principali mezzi di comunicazione coinvolti sono la televisione, la radio, la

stampa, i social media e le piattaforme digitali.

La televisione è stata e continua ad essere il pilastro centrale del Festival di

Sanremo, elemento essenziale che lo ha trasformato nella più importante

manifestazione musicale italiana. Il rapporto tra Festival e televisione è

simbiotico in quanto sono cresciuti parallelamente l’uno all’altra e si sono

influenzati a vicenda.

Il Festival fa ufficialmente il suo debutto in televisione nel 1955, e viene

trasmesso dalla Rai su RaiUno, che fa in modo che le esibizioni dall’Ariston

diventino spettacoli visibili su tutti i televisori italiani. La diretta televisiva,

infatti, ha un impatto profondo sulla popolarità del festival perché la possibilità

di poter seguire la musica e i momenti di intrattenimento, crea un’atmosfera di

immediatezza e partecipazione collettiva.

La televisione negli anni ha introdotto delle innovazioni che hanno reso il

Festival più coinvolgente, come ad esempio il televoto, che ha permesso al

pubblico di partecipare attivamente alla scelta dei vincitori.

La televisione, inoltre, è stata il mezzo attraverso il quale alcuni conduttori del

festival sono divenuti vere e proprie celebrità e parte integrante della cultura

popolare italiana. Basti pensare a personaggi come Mike Bongiorno, Raffaella

Carrà e più recentemente Amadeus.

La radio è in realtà il mezzo di comunicazione da cui è partita la trasmissione

del Festival di Sanremo. Sebbene la televisione adesso rappresenti il canale

principale di fruizione dell’evento, la radio continua a ricoprire un ruolo molto

importante. Le trasmissioni radiofoniche creano una sorta di seconda

dimensione del Festival dove forniscono non solo aggiornamenti in tempo

reale su quello che accade sul palcoscenico, ma anche approfondimenti sui

brani in gara, interviste esclusive degli artisti, discussioni e commenti

sull’evento.

Le emittenti, in particolare quelle della RAI come Rai Radio 1 e Rai Radio 2,

hanno un vero e proprio programma parallelo e lineare al Festival che

permettono a chi non può vedere il concorso in televisione di vivere

ugualmente l’esperienza in modo coinvolgente.

La stampa gioca un ruolo fondamentale nel racconto del Festival di Sanremo,

sia prima, che durante, che dopo la sua conclusione. La stampa racconta,

analizza e commenta tutti gli aspetti che gravitano attorno al Festival,

cercando di alimentare l’attesa e la curiosità del pubblico per questo grande

evento.

I giornali e le riviste oltre a riportare i risultati della gara, raccontano

retroscena, storie e aneddoti legati agli artisti, rendendo così il Festival non

solo una competizione canora ma anche un fenomeno di costume ed

intrattenimento. Giornali, sia cartacei che online, come La Repubblica,

Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, dedicano ampio spazio a Sanremo con

articoli, interviste e commenti da parte di esperti del settore musicale e dello

spettacolo.

La stampa, inoltre, lascia posto anche all'espressione delle polemiche e

controversie che possono nascere attorno al Festival ma che sono parte

integrante dell’evento stesso, e che se da una parte dividono, dall’altra

uniscono.

I social media negli ultimi anni sono divenuti parte integrante del Festival di

Sanremo e sono usati sia come strumento di promozione dell’evento, sia

come strumento di interazione tra pubblico, artisti e media.

Le piattaforme come Twitter, Instagram e TikTok sono diventate dei luoghi nei

quali gli spettatori possono condividere le loro idee, le reazioni, le opinioni in

tempo reale. Mediante l’utilizzo di hashtag come #Saremo2025, infatti, si crea

una comunità virtuale che segue l’evento e ne discute insieme anche se a

distanza.

Inoltre, un aspetto rilevante dei social media, legato al Festival di Sanremo e

che si è sviluppato negli ultimi anni con l’evoluzione tecnologica, è il fenomeno

dei meme. Ogni anno, infatti, il contest genera una grande quantità di

contenuti umoristici generati da momenti divertenti, gaffe o imprevisti. Questi

meme poi rimangono anche oltre la fine del Festival e vengono usati anche

per situazioni differenti.

In merito alla promozione del Festival, i social sono uno degli strumenti più

utilizzati e si avvalgono di una strategia chiave che permette di amplificare al

massimo l’evento in diversi ambiti. Per esempio, per incuriosire e creare

attesa si utilizzano contenuti teaser, e quindi anticipatori, come i dietro le

quinte o la preparazione delle esibizioni.

Un tema sempre più rilevante di Sanremo è la presenza di influencer, creator,

blogger e youtuber invitati a commentare l’evento sui loro canali social, creare

contenuti inerenti e spesso partecipare attivamente ad esso. È infatti noto

come alcune persone influenti sul web e con un grande pubblico al seguito

siano state coinvolte attivamente anche nella conduzione di attività collaterali

del Festival, come backstage o interviste. Gli influencer sono quindi diventati

un mezzo di comunicazione per aumentare la popolarità del Festival sui social

e per far avvicinare il mondo tradizionale della musica a quello digitale.

Le piattaforme digitali e i servizi di streaming, come RaiPlay, sono strumenti

che offrono la possibilità di guardare il Festival in diretta o in differita, la

visione di contenuti extra e interviste esclusive per chi non si accontenta solo

delle performance canore. Ogni anno, inoltre, viene rilasciata un’applicazione

ufficiale di Sanremo che consente di leggere notizie, visualizzare le

classifiche, partecipare a sondaggi e votazioni.

Il Festival di Sanremo è quindi un evento che vive attraverso una sinergia tra

media tradizionali, quali televisione, radio e stampa, e nuovi mezzi di

comunicazione, come i social media e le piattaforme digitali.

Modello comunicativo di Shannon e Weaver

Il modello comunicativo di Shannon e Weaver, chiamato anche modello

matematico, è uno dei modelli fondamentali nella teoria della comunicazione

ed è elaborato nel 1949 dal matematico e ingegnere Claude Shannon e dal

linguista Warren Weaver. Il suo scopo principale è descrivere in modo

semplice e preciso come avviene la trasmissione di informazioni da una

sor

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher susannaprt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di storytelling, la narrazione dei generi: stampa, radio, tv, cinema, web e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Angelo Romeo.
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