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Storytelling nella Radio
Per analizzare lo storytelling all'interno della radio è bene prima approfondire la sua nascita. Bisogna risalire alla fine dell'800 per i primi esperimenti che portarono alla nascita della radio operativa, che, perfezionata nel tempo, divenne un mezzo di comunicazione di massa negli anni '20 del 900.
Questo viene considerato un momento fondamentale perché rappresenta una svolta nella storia della comunicazione di massa, in questo momento storico la comunicazione inizia ad essere narrata e condivisa.
La radio entrò nella quotidianità dei cittadini stravolgendo la narrazione degli eventi filtrata dai rapporti personali (amici, famigliari, colleghi, ecc.). Negli anni '40 nessuno raccontava che cosa accadeva nella città di appartenenza se non la persona con cui si aveva a che fare, ma con la radio tutto cambiò, la narrazione degli eventi venne modulata, in modo da essere accessibile a tutti.
raccontare della diffusione della stampa, tutto questo viene anche il di ciò che viene modificato. Avveniva quando non si aspettava di quella vicenda venne modello. Se analizziamo il modo di narrare della radio, vediamo come viene tenuto presente il modello comunicativo dell' politologo Harold Lasswell. Questo modello ci fa cogliere gli elementi base del contenuto della comunicazione e analizzarlo tramite cinque domande: 1- Chi dice? 2- Che cosa? 3- A chi? 4- Attraverso quale canale? 5- Con quale effetto? Queste domande sono il pane quotidiano della comunicazione di massa tradizionale ma, sotto certi aspetti, anche di quella digitale. Se rapportiamo questo modello alla comunicazione della radio, possiamo analizzare quindi l'emittente/la speaker se è autorevole o fake news. Questo aspetto si lega al problema contemporaneo delle fonti non autorevoli. Nell'attività di storytelling alla radio, possiamo mettere ordine.Il ruolo della radio è quello di dare un senso alle esperienze quotidiane che racconta, in sostanza la sua missione diventa quella di migliorare la conoscenza raccontando storie. Cioè il famoso "make people know better".
In questo modo si svilupperà anche un rapporto di fiducia tra gli ascoltatori e la persona al microfono che sposerà l'oggettività con il coinvolgimento che una radio deve sapersollecitare.
Infatti, ci sono alcuni momenti importanti nella storia della comunicazione di massa che ci fanno capire il senso di come viene narrata questa comunicazione falsa.
Un esempio tipico è il caso della Guerra dei Mondi (30 ottobre 1938 - Orson Welles), un esperimento attuato da due speaker radiofonici americani che dissero, in diretta nazionale, che erano sbarcati i marziani sulla terra. Circa 6 milioni di radioascoltatori seguirono il programma, circa 1 milione credette che gli Stati Uniti fossero stati invasi dai marziani.
È importante il modo in cui si comunica qualcosa. Questo fa capire quanto siano importanti e da considerare a priori che effetti può avere questo "qualcosa" su chi ascolta, è quindi quanto sia decisivo il ruolo di chi sta comunicando. Bisogna considerare che l'esperimento fu fatto durante gli anni '30, quindi tempi dove la popolazione aveva ancora un livello di scolarizzazione molto basso e guardavano a questi media come qualcosa di potente sempre veritieri, e quindi ponendo molta attenzione alle loro parole.
Storytelling nella Televisione
Per analizzare lo storytelling all'interno della televisione è importante prima fare un breve excursus sulla nascita di questo media. Nel 1949, tralasciando tutta la parte di invenzione tecnologica, possiamo passare direttamente all'anno in cui a Torino e a Milano iniziano le prime trasmissioni televisive, anche se il battesimo vero e proprio della tv si può datare al tre gennaio 1954.
Primi prodotti:
televisivi. Se prendiamo in esame i programmi televisivi, possiamo notare come questi erano caratterizzati da una narrazione molto lenta, frutto di un freno imposto dall'impossibilità di utilizzo di altre forme espressive oltre al movimento e alla prossemica. Questa prima tappa, seppur sembri il contrario, è da considerare importante perché ha rappresentato una preistoria della narrazione; la tv era uno strumento presente in poche famiglie, fondavano solo su poche programmazioni e, di conseguenza, poche persone si potevano affacciare alla narrazione a causa dei bassi livelli di scolarizzazione. Più passava il tempo, più il prezzo delle televisioni si abbassava e il livello di scolarizzazione aumentava; perciò, la tv si iniziò a diffondere anche nei nuclei familiari. Questo fu un passaggio fondamentale perché la tv svolse un ruolo di educatrice tramite l'osservazione dei fatti che non venivano vissuti direttamente.narrazione di alcuni che direttamente (telegiornale e primigiochi tv), questo nuovo medium metteva alla prova quell'utente che non poteva studiare o frequentare determinati luoghi. uso più privato modifica e rimodulazione dello stile di vita La conseguenza di un fu la delle famiglie, iniziarono a cambiare gli orari di pranzo, cena e incontri perché tutto ormai ruotava intorno alla tv. Quando si parla dello storytelling dei primi prodotti tv va presa in riferimento una teoria specifica: la teoria della coltivazione, storyteller. Questa teoria ci fa capire il senso proprio della comunicazione televisiva. Il semiologo Francesco Casetti ci dice a riguardo: "La funzione affabulatoria della televisione è strettamente legata alla riflessione sulla natura orale del discorso televisivo: la televisione parla, racconta, propone storie che riflettono l'attitudine dello spirito umano a ricercare emozioni. In questo senso, la televisione"stimola l'immaginario dei soggetti, soddisfa il loro bisogno di evasione, ne incarna le fantasie realizzandole in storie vicine alla loro quotidianità.". Casetti parla di "funzione nel senso che questo media ciaffabulatoria e bardica della tv" immerge contesto racconta storie stimola in un talvolta immaginario, ci e cinell'immaginazione evasione; anche con un senso di quindi, ci trasporta in un contesto diverso dalla nostra vita quotidiana. Tutto questo processo dipende, ovviamente, dal modo incomunicativa cui si narrano alcuni contenuti e dall'abilità con cui si fa televisione. tempo Sempre tenendo conto della teoria della coltivazione, il davanti alla televisione, ormai di socializzazione, considerata come un'agente si concentra su telespettatori che le dedicano molto tempo deboli. e telespettatori considerati invece È chiaro che questa teoria analizza gli effetti che ha la televisione in particolare su quelle persone che ci passanoMolto tempo e chedipendenzagià in quei tempi avevano una dalla tv. La teoria diventa quindi importante percriticità sui suoi prodotticogliere alcune e, di conseguenza, per comprendere la narrazioneattivata.
Storytelling nel Cinema
- cinema
Per poter analizzare l'attività di storytelling all'interno del è importante primasoffermarsi sulla storia e sulla nascita di questo media. 1895,L'anno di fondamentale importanza per questa analisi è il anno in cui i fratelli Lumièrecinematografo;Parigi brevettarono un apparecchio chiamato questo viene considerato ilprimo grande passo con cui il cinema entra ufficialmente nella storia dei mezzi dicomunicazione di massa.
La storia del cinema, che accompagna i cambiamenti socioculturali di ogni epoca, continua poimuto.
Questo nuovo tipo di comunicazione affascina e incuriosisce con un linguaggio chefondato solo sulle immagini.di fatto eraIl politologo Francis Balle ci spiega come, fin
dal principio, il cinema venne paragonato ad un spettacolo del circo, continuazione rivisitata del teatro, vedendolo quindi come un medium popolare. Sempre Balle ci fa ancora notare però come, in seguito, il cinema iniziò a diventare mass media un'industria e un medium a tutti gli effetti. Inizialmente il cinema muto aveva un tipo di comunicazione focalizzata principalmente sulla gestualità e sullo sguardo; le storie narrate erano molto semplici. In seguito, le nuove innovazioni sonore cambiarono grazie all'avvento di dialoghi che trasformarono il cinema: il sonoro e il colore. Da questo momento in poi i film e i mass media iniziano a raccontare storie vere e proprie, seguendo così una narrativa non più con storie semplificate ma mettendo in luce contenuti anche più importanti; questo fino ad arrivare al cinema di oggi. Durante il '900 il cinema diventa un'industria vera e propria, più passano gli anni e più diventa strutturato prodotti di.qualità più raffinata. Dal punto di vista tecnico, iniziando a garantire, il linguaggio rispecchia la società. Con l'inserimento del sonoro si inizia a sviluppare un che si sperimento passa quindi da una fase dove il cinema è un fino ad un cinema che diventa un'industria in tutto per tutto grazie a strumentazioni tecnologiche sempre più all'avanguardia. I primi prodotti cinematografici, se prendiamo in esame i, possiamo notare come questi erano narrazione molto lenta, caratterizzati da una frutto di un freno imposto dall'impossibilità di utilizzo di altre forme espressive oltre al movimento e alla prossemica. Specchio della società; cambiamento. Con l'avanzare dei tempi il cinema diventa poi uno a tecnologico tipo di storytelling della del cinema corrisponde un nuovo e un'evoluzione società. Il regista Wrangler ci fa notare come il cinema muto degli albori essenzialmente ignorava le influenze della lingua; perciò,Poteva in egual modo interessare tanto i bambini quanto gli anziani. Questo ragionamento ci evidenzia il tipo di movimento della narrazione, e poco strutturato che caratterizzava quel periodo, mentre oggi è tutto l'opposto.
Il cinema dei nostri giorni si concentra sul storytelling, caratteristica che si adatta perfettamente alla nostra odierna movimentata società.
Inoltre, il cinema muto ignorava i dialetti e gli accenti delle diverse aree geografiche, ma questo aspetto poteva essere preso in considerazione grazie alla nostra immaginazione; da qui troviamo quindi l'importanza dell'immaginazione nel cinema.
Maturando con l'inse