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DIMOSTRAZIONE

Ciò è evidente per le definizioni 3 e 5.

PROPOSIZIONE II

Due sostanze che hanno attributi diversi non hanno nulla di comune tra di loro.

DIMOSTRAZIONE

È evidente nella definizione 3. Ciascuna, dev’essere in sé e deve essere concepita per

sé il concetto dell’una non implica il concetto dell’altra.

PROPOSIZIONE III

Delle cose che non hanno nulla di comune tra di loro, l’una non può essere causa

dell’altra.

DIMOSTRAZIONE

Se non hanno nulla di comune tra di loro, esse (per l’assioma 5) non possono neanche

essere conosciute l’una mediante l’altra e (per l’assioma 4) l’una non può essere

causa dell’altra.

PROPOSIZIONE IV

Due o più cose distinte si distinguono tra di loro o per la diversità degli attributi o per

la diversità delle affezioni di queste medesime sostanze

DIMOSTRAZIONE

Tutto ciò che è, è o in sé o in altro (per l’assioma 1) cioè (per le definizioni 3 e 5) nulla

è dato fuori dell’intelletto se non le sostanze e le loro affezioni. Nessuna cosa è data

fuori dell’intelletto per la quale più cose si possano distinguere tra di loro se non le

sostanze o i loro attributi e le loro affezioni.

PROPOSIZIONE V

Nella natura non si possono dare due o più sostanze della medesima natura ossia del

medesimo attributo

DIMOSTRAZIONE

Se si dessero più sostanze distinte, essi si dovrebbero distinguere tra di loro o per la

diversità degli attributi o per la diversità delle affezioni. Se si distinguono soltanto per

la diversità degli attributi, non esiste se non una sola sostanza del medesimo attributo.

Se si distinguono per la diversità delle affezioni, poiché la sostanza è anteriore per

natura alle sue affezioni si fa astrazione delle affezioni, la sostanza considerata per

sé, ovvero considerata secondo verità non si potrà concepire come distinta da

un’altra, non potranno esistere più sostanze, ma una soltanto.

PROPOSIZIONE VI

Una sostanza non può essere prodotta da un’altra sostanza

DIMOSTRAZIONE

Nella natura non si possono dare due sostanze del medesimo attributo. l’una non può

essere causa dell’altra.

Una sostanza non può essere prodotta da altro => se una sostanza potesse essere

prodotta da altro, la conoscenza di essa dovrebbe dipendere dalla conoscenza della

sua causa, dunque non sarebbe una sostanza,

PROPOSIZIONE VII

Alla natura della sostanza appartiene di esistere.

DIMOSTRAZIONE

La sostanza non essendo prodotta da altro sarà causa di sé la sua essenza implica

necessariamente l’esistenza.

PROPOSIZIONE VIII

Ogni sostanza è necessariamente infinita

DIMOSTRAZIONE

Esiste un’unica sostanza di un solo attributo e alla sua natura appartiene di esistere o

come finita o come infinita, questa non dovrebbe essere limitata dall’esistenza di

un’altra, dal momento che non possono esistere due sostanze di medesimo attributo.

La sostanza è infinita.

SCOLIO I

Essere finito, è in parte una negazione ≠ essere infinito è l’affermazione assoluta

dell’esistenza d’una natura la sostanza deve essere infinita

SCOLIO II

Coloro che ignorano le vere cause delle cose, confondono tutto, e senza che la loro

mente vi ripugni, così anche coloro che confondono la natura divina con l’umana

attribuiscono facilmente a Dio gli affetti umani, finché ignorano gli effetti che si

producono nella mente.

Ma se gli uomini prestassero attenzione alla natura della sostanza, non dubiterebbero

della verità della prop.7 sarebbe per tutti un assioma.

Per sostanza intenderebbero ciò che è in sé ed è concepito per sé => ciò la cui

conoscenza non ha bisogno della conoscenza di un’altra cosa.

Per MODIFICAZIONE ---> ciò che è in altro e il cui concetto è formato mediante il

concetto della cosa nella quale esse sono. Noi possiamo avere idee di modificazioni

non esistenti, sebbene esse non esistano in atto fuori dall’intelletto.

La verità delle sostanze fuori dell’intelletto non è se non il loro interesse, perché esse

si concepiscono per sé.

Se qualcuno ammettesse che una sostanza è creata, costui ammetterebbe nello

stesso tempo che un’idea falsa è divenuta vera, non si può concepire nulla di più

assurdo, perciò si deve necessariamente riconoscere che l’esistenza di una sostanza,

allo stesso modo che la sua essenza è una verità eterna.

PROPOSIZIONE IX

Quanta più realtà o essere ciascuna cosa possiede, tanto maggiore è il numero di

attributi che le competono.

DIMOSTRAZIONE

Per def.4

PROPOSIZIONE X

Ciascuno attributo d’una medesima sostanza dev’essere concepito per sé

DIMOSTRAZIONE

Un attributo è ciò che l’intelletto percepisce d’una sostanza come costituente la sua

essenza e quindi deve essere concepito per sé.

SCOLIO

Sebbene due attributi siano concepiti come realmente distinti, cioè l’uno senza l’aiuto

dell’altro, non si può affermare che essi costituiscano due esseri o due sostanze

differenti è nella natura della sostanza che ciascuno dei suoi attributi sia concepito

per sé, l’uno non ha potuto essere prodotto dall’altro, ma ciascuno esprime la realtà o

l’essere della sostanza. Più una sostanza ha attributi più questa esprimerà la sua

eternità e infinità. L’essere assolutamente infinito si deve definire come l’essere che è

costituito da un’infinità di attributi, ciascuno dei quali esprime una determinata

essenza eterna ed infinita.

PROPOSIZIONE XI

Dio, ossia la sostanza costituita da un’infinità di attributi, ciascuno dei quali esprime

un’essenza eterna ed infinta, esiste necessariamente.

DIMOSTRAZIONE

Se tu lo neghi concepisci, se è possibile, che Dio non esista. La sua essenza allora

(assioma 7) non implica l’esistenza. Ma ciò è assurdo, dunque dio esiste

necessariamente.

ALTRIMENTI

Di ogni cosa si deve assegnare la causa o la ragione per la quale essa esiste o per la

quale non esiste (non esiste una causa che impedisce che esista o che toglie la sua

esistenza. Questa ragione o causa deve essere contenuta nella natura della cosa o

essere fuori di essa.

Es. la ragion per cui un circolo non esiste è perché questa natura implica

contraddizione.

La causa per la quale la sostanza esiste segue parimenti della sua sola natura, cioè

implica l’esistenza.

La causa per cui una cosa esiste o non esiste dipende dall’ordine della natura

corporea, da questo ordine deve seguire quella cosa esiste necessariamente o che è

impossibile che già esista.

Se, dunque, non può essere data nessuna ragione o causa che impedisca che Dio

esista, o che tolga la sua esistenza, si deve concludere che egli esiste

necessariamente.

Una sostanza che fosse di natura diversa, non avrebbe nulla in comune con Dio e

quindi non potrebbe né porre né togliere la sua esistenza, poiché la ragione o la causa

che toglierebbe l’esistenza divina non può essere data fuori della natura divina, essa

dovrà necessariamente essere data, se è vero che dio non esiste, nella stessa natura

di dio, la quale implicherebbe una contraddizione.

Né in Dio né fuori di Dio è data alcuna causa o ragione che tolga la sua esistenza e

quindi Dio esiste necessariamente.

ALTRIMENTI

Poter non esistere è impotenza ≠ esistere è potenza

Se ciò che esiste in modo necessario sono gli esseri finiti, allora questi sono più potenti

dell’Essere assolutamente infinito, ma questo è assurdo o non esiste nulla o l’Essere

infinito esiste pure, in modo necessario. Noi esistiamo o in noi o in un’altra cosa che

esiste necessariamente. Dio esiste necessariamente.

SCOLIO

Spinoza non parla di cose che sono state prodotte da cause esterne, ma delle sostanze

le quali non possono essere prodotte da nessuna causa esterna. Mentre le cose

prodotte da cause esterne, sono costituite di molte o poche parti, tutto quello che

hanno di perfezione o di realtà è dovuto alla virtù della causa esterna, la loro esistenza

deriva dalla sola perfezione della causa esterna non dalla loro perfezione.

Una perfezione posseduta da una sostanza, non è altro che la sua essenza, dal

momento che non ha origine da cause esterne.

La perfezione di una cosa non toglie l’esistenza, ma la pone, l’imperfezione la toglie.

Siamo certi dell’essere assolutamente infinito la sua essenza esclude ogni

imperfezione e implica la perfezione assoluta.

PROPOSIZIONE XII

Non può essere concepito secondo verità alcun attributo della sostanza dal quale

segua che la sostanza possa essere divisa.

DIMOSTRAZIONE

Le parti della sostanza dovranno essere infinite ed è causa di sé dovrà essere

costituita da un attributo diverso, dunque da una sola sostanza si potranno formare

più sostanze il che è assurdo. È tant’altro assurdo pensare che queste parti non

abbiano niente in comune o potrebbe essere concepita senza le sue parti.

È assurdo che le parti non conservino la natura della sostanza.

PROPOSIZIONE XIII

La sostanza assolutamente infinita è indivisibile.

DIMOSTRAZIONE

Se essa fosse divisibile, le parti divise o conservano o non conservano la natura della

sostanza infinita. Nel primo caso ci saranno più sostanze di medesima natura, assurdo,

nel secondo caso una sostanza potrà cessare di essere, il che è assurdo.

COROLLARIO

Nessuna sostanza, sostanza corporea, è divisibile.

PROPOSIZIONE XIV

Oltre dio non si può dare né si può concepire alcuna sostanza.

DIMOSTRAZIONE

Dio è l’essere assolutamente infinito del quale non si può negare alcun attributo che

esprima l’essenza di una sostanza, egli esiste necessariamente, se esistesse una

qualche sotanza oltre dio esso si dovrebbe spiegare mediante qualche attributo di dio

e così esisterebbero due sostanze di medesimo attributo, il che è assurdo, oltre dio

non si può dare né si può concepire alcuna sostanza.

PROPOSIZIONE XV

Tutto ciò che è, è in Dio, e senza Dio nessuna cosa può essere né essere

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher grace.sorre di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Donna Diego.