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Lingue iraniche della fase media e moderna
Se passiamo dalla fase antica alla fase media delle lingue iraniche (primo millennio a.C., ma caratteristica del 1° millennio d.C.) ORIENTE: abbiamo lingue come il sogdiano e il kothanese, con testi religiosi manichei; AREA SUD OCCIDENTALE abbiamo il medio persiano, con letteratura per lo più religiosa ma molto abbondante, come il primo trattato esteso sul gioco degli scacchi > scacco matto, in persiano “il re è morto”); AREA NORDOCCIDENTALE abbiamo il partico.
LINGUE IRANICHE IN FASE MODERNA: area orientale abbiamo il pashto (Afghanistan), sud occidentale il farsì (o persiano moderno, IX / X secolo), una delle grandi lingue letterarie; nord occidentale il curdo, che si parla in Iran ma anche fuori dall’Iran (concetto linguistico ma non geografico), in Siria, in Turchia (dove non è riconosciuto), in Armenia. Queste hanno differenze dialettali, sappiamo che hanno determinate caratteristiche diverse tra loro, abbastanza simili.
ma al loro interno hanno segmentazione dialettale. Tra le lingue iraniche si cita il Baluchi, attualmente parlato principalmente in Pakistan e nell'estremo est dell'Iran. È iranica e parlata molto a oriente rispetto alla geografia, ma come caratteristiche viene messa con le lingue occidentali. Si tratta di un gruppo iranico nomade, che ha sviluppato le sue caratteristiche nelle aree occidentali per poi trasferirsi a oriente in Pakistan, zona indoaria. Non abbiamo fonti storiche sull'origine di queste lingue, ma l'esame delle caratteristiche delle lingue ci permettono di fare differenze storiche. Lo stesso vale per i rom e i synth, che derivano dall'india centrosettentrionale.
Lingue indoarie:
- Antico indiano: - Vedico v sec fino: riflette dialetto valle dell'indio
- Sanscrito: vuol dire perfetto dopo v sec a.c: quelli del Gange: pracrito: varietà realmente parlata: sono lingue altamente formalizzate, sono varietà letterarie
particolarmente raffinate III sec a.c : editti di Ascioca: epigrafici, lingua più vicina a quella che veniva parlata è-Medio indiano: palèo-neoindiano: romanì
Lingue iraniche:
- FASE ANTICA:
- nord est: avestico: fine sec mill a.c
- Nord-ovest: medo
- Sud-ovest: antico persiano
- FASE MEDIA :
- nord est: serie di dialetti
- Nord ovest: partico
- Sud ovest: medio-persiano
- FASE MODERNA- :
- nord-est: pashto
- Nord ovest: curdo
- Sud-ovest: neopersiano:farsi
EPOCA MEDIA III SEC A.C
NORD OCC: partico, curdo, baluci
Sud occ: neopersiano
Ori; pashto, ossetico
si dividono in tre.
- Le prime sono le lingue dell'India centro-settentrionale (hindi, urdu, marathi, gujarathi, punjabi, sinhala, bengali, nepali – discendono dal sanscrito: lingua indoeuropea + antica attestazione e ancora oggi in uso come lingua sacra presso le caste dell'india
- le seconde sono le lingue iraniche (persiano, beluchi, pashto, curdo, tagico);
- le terze sono le lingue nuristane. Lingue indo-arie sono
Parlate in Europa dagli zingari, con varietà proprie dei discendenti dei gruppi rajput dell'India nord-occidentale che all'inizio del basso medioevo si dispersero fra il Medio Oriente asiatico e l'Europa.
Lingue isolate:
- Neogreco (dalle koiné ellenistico-romana): le prime attestazioni di un dialetto greco risalgono al 1500 a.C., mentre il greco moderno data al XVII secolo, ma forse anche già in età ellenistico-romana. Differisce dalla koiné ellenistico-romana a livello fonologico, morfologico e lessicale, ma ne risulta comunque prossima. I locutori sono attualmente 12 milioni.
- Albanese (dall'illirico): i locutori ammontano a 4 milioni. Si divide in due varietà: il dialetto tosco, su cui si basa la varietà standard dell'albanese moderno, e il dialetto ghego a cui risale il primo libro stampato in albanese: missale di giovanni buzuku.
- Armeno (dall'armeno classico): inventore alfabeto, si creò un sistema
CONVERSIONE AL CRISTIANESIMO
Armenia> conversione al cristianesimo nel 301 dC, ma più probabile 314, comunque all'inizio del IV secolo. Per volere della famiglia regnante, si convertono e per un secolo seguono la fede cristiana, senza avere nulla di tradotto in armeno> avvieranno una cultura scritta per fini prettamente religiosi.
L'Armeno si parla anche oggi in Armenia (armeno orientale), ex repubblica socialista sovietica, ma anche fuori Armenia, nelle zone vicine, ma anche nella diaspora del genocidio (detto armeno occidentale), che sono più al di fuori del territorio.
I figli dei sopravvissuti in Anatolia che erano in pericolo si sono sparsi per il mondo, fondando anche nuove comunità armene.
Il lessico armeno è così ricco di prestiti iranici che sembra una lingua iranica, ma in realtà non è così. Gli studiosi furono deviati dall'enorme numero di parole iraniche che la lingua
possedeva.Incalz-a-nt-eMis-cred-e-nt-eGRECO: dialetto Atene Vsec a.cGOTICO;Wulfila: tradusse tutto il nuovo testamento ad ecc ebrei, tradusse anticotestamento ad ecc libri dei re 4Non tradusse apocalisse: perché non ancora accettata dalla allora universalechiesa, non tradusse lettera agli ebrei perché era un inno alla divinità di cristoArio: sacerdote egiziano che nel iv sec mente in dubbio omosostanzialità delpadre e del figlio, in questa forma che i goti ricevono il cristianesimo, questotesto non veniva considerato canonicoNo trad: perché o goti erano troppo bellicosi, wulfila pensò di non tradurre xnon fomentare indole bellicosa dei loro connazionaliOltre al nuovo testamento in gotico abbiamo: skeireins : che commenta alccap dei vangeli di giocanniNo antenato lingue germaniche: è solo la prima ad essere attestataPALEOSLAVO: varietà slava + anticamente attestato, dialetto in cui cirillo emetodio, che erano nativi di Tessalonia,
La Grecia nord-orientale è una città bilingue del 9° secolo d.C. Metodio, brillante carriera, divenne anche vescovo e furono inviati per cristianizzare la Repubblica Ceca, per avviare l'evangelizzazione. Nel 862-863, tradussero le Sacre Scritture dal greco al dialetto slavo meridionale. Le varietà slave non erano così differenziate come lo sono oggi. I testi sono una traduzione di alcune parti dell'Antico e del Nuovo Testamento. Inventarono l'alfabeto glagolitico, che fu poi affiancato da un alfabeto cirillico ed elaborato nelle scuole di traduzione che riconoscevano Cirillo come loro maestro. Riciclarono alcuni segni runici, che erano legati a riti pagani, dall'alfabeto runico paleoslavo. Il paleoslavo è una delle lingue slave, non è un antenato, ma solo una varietà slava meridionale. Il sistema prevede 11 vocali. Ci sono 6 timbri, di cui 5 rappresentano vocali brevi e lunghe. Nelle diverse lingue slave, le vocali medie si abbassano e diventano tutte "A". Nell'antico indiano, le vocali brevi diventano "a", "e", "o" diventano "e", "o".
A lunga. Le altre vocali sono invariate: I-I, U-U, A. Tutte le forme che sono ricostruite e non sono attestate.
Da antico indiano a greco: il vocalismo del greco è molto conservativo. Ad eccezione di a lunga, le altre vocali rimangono immutate. Per a e o brevi sono immutate. Per a lunga: in greco, a secondo del soggetto, nel dialetto di Sparta è ass conservata nei dialetti storici. Ad Atene e nei dialetti ionici, passa da a lunga ad e lunga aperta in tutti gli altri casi, a meno che non fosse preceduta da R, I, U. O ed e lunga sono ben conservate in greco, ma le vocali lunghe medie hanno una pronuncia medio bassa. I breve e i lunga sono immutate, ma nel dialetto attico la U è passata a y (u*).
LATINO: conservativo in sillaba tonica, non c'è grafia per distinguere vocali lunghe e vocali brevi. Ci sono due strategie:
- Conoscere la metrica latina: alternanza dei versi di sillabe vocali brevi e lunghe.
- Le lingue romanze soprattutto per e, i, o, u hanno esiti romani diversi se vocali brevi o lunghe.
lungaGOTICO:- la A e O brevi e lunghe confluiscono nello stesso esito, diverse per le brevi e perle lunghe : hanno lo stesso esito in A LE BREVI IN O LE LUNGHE- e breve: indoeuropea solo in gotico aveva come esito principale I , però se sitrova davanti a r, h, hr- h: fricativa glottidale- i, [3] <aì> si pron è: la cosidetta FRATTURA GOTICA- e lunga : è immutata- i breve rimane tale ma se si trova davanti a r, h, hr; subisce la frattura à- problema cronologia relativa: quali mutamenti sono venuti prima e quali dopo- 1- un mutemnto frattura- 2- passaggio di e breve ad I: ma anche subito la fratturaQuale dei due arrivato prima: la I BREVE SI FRATTURA: se la frattura fosseavvenuta a carico di i breve quando e breve non ancora