PREVISIONE DELLA DOMANSA E DEMAND PLANNIG:
Quando si vuole prevedere e/o pianificare la domanda, una differenza fondamentale è
se l’azienda possiede o meno direttamente i dati che riguardano la domanda dei
consumatori finali. Quindi in base al possesso o meno dei dati che riguardano la
domanda finale sell out si possono verificare due situazioni:
Si possiedono i dati e si fanno valutazioni dirette
Non si possiedono i dati e si fanno valutazione indirette sell-in
Si può dimostrare che risalendo la catena di fornitura, che la variabilità della domanda
del consumatore finale aumenta e questo fenomeno può essere descritta
dall’effetto Bullwhip o Forrester: con ξ direttamente proporzionale all’errore di
previsione e inversamente proporzionale alle
ridondanze del modello di previsione (ovvero alle sue capacità di funzionare
correttamente al variare delle assunzioni di base
Nel caso in cui non si possiedono i dati storici della domanda, la stima della domanda
risulta un po’ più complicata, ma possono essere comunque sfruttate altre
informazioni come per esempio:
Gli ordini dei propri clienti, anche se non sono consumatori finali.
Guardare il fatturato di propri clienti (ovviamente nel caso BTB) ovvero colui che
ha effettuato l’ordine.
Viceversa, nel caso in cui si disponga direttamente dei dati di consumo del
consumatore finale, ovvero dei dati storici della domanda si è più avvantaggiati e per
poter prevedere la domanda è necessario effettuare un’analisi delle serie storiche.
I livelli di aggregazione delle serie storiche sono i seguenti:
Prodotto
Mercato
Tempo
Ovviamente maggiore è il livello di aggregazione più accurata sarà la previsione,
mentre minore sarà il tempo sul quale si effettua l’analisi, più accurata sarà la
previsione.
Per definire la prevedibilità delle serie storiche si considerano poi le seguenti
metriche:
Coefficiente di variazione CV individua quanto la domanda è variabile
Intervallo medio di arrivo della domanda ADI serve per definire la
caratteristica della domanda di essere saltellante.
È fondamentale sapere che i valori di CV e ADI sono robusti ma non immutabili ed
eterni.
In base ai valori di CV e ADI si possono individuare le seguenti classi di domanda:
REGOULAR CV basso, ADI basso, facilmente prevedibile
INTERMITTENT CV basso, ADI alto, difficilmente prevedibile anche
con appositi modelli.
VARIABLE CV alto, ADI basso, prevedibile ma risulta opportuno
investigare sulle motivazioni che comportano un CV elevato.
ERRATIC CV alto, ADI basso, difficilmente prevedibile anche con
appositi modelli.
SERIE CONTINUE = R + V (serie prevedibili)
SERIE SPORADICHE = I + E
LE COMPONENTI DELLA DOMANDA
Analizziamo ora le componenti della domanda:
L livello di partenza del trend, ovvero livello di partenza della domanda.
T trend, andamento della domanda, domanda che aumenta o diminuisce
regolarmente secondo un determinato trend.
S stagionalità, variazioni regolari e ripetitive e possono essere:
Stagionali se di ripetitività <12mesi
A ciclicità se di ripetitività >12 mesi
R rumore, fluttuazioni casuali, ovvero ciò che rimane dopo aver individuato e tolto
le altre componenti della domanda.
Premessa: sia t un pedice che indica il periodo temporale di riferimento e D la
domanda che i vuole prevedere allora la domanda può essere espressa come una
funzione generica del trend al tempo t, stagionalità al tempo t e rumore al tempo t:
PROCESSO DI PIANIFICAZIONE DELLA DOMANDA
Il processo di pianificazione della domanda si basa su 4 step:
1) D ANALYTICS analisi e individuazione delle caratteristiche della domanda
storica, bisogna comprendere quanto più o meno facile sia prevedere la
domanda e vedere in base ai diversi livelli di aggregazione se la domanda
risulta più prevedibile o meno.
2) SALES CLEANING pulizia dei dati da anomalie, eliminare valori annualmente
alti o bassi, eliminare le stagionalità, individuare poi gli antlier, l’obbiettivo è
proprio quello di eliminare gli antlier. La rettifica degli antliers può avvenire
riportandoli:
- Al limite valutato
- Al valore medio
- Al valore precedente
Una volta fatto ciò ripristino i trend e le stagionalità.
3) SALES FORCASTING utilizzo di strumenti matematici parametrizzati per
elaborare le previsioni di vendita future sulla base dei dati storici. È importante
sapere quindi che il sales forcasting si basa su dati puliti e possono essere
utilizzate tecniche qualitative o quantitative e intrinsechi o estrinsechi.
in questa fase l’obbiettivo è quello di prevedere la domanda commerciale con la
massima accuratezza previsionale, di solito si utilizzano algoritmi appartenenti a
classi diverse i cui parametri sono “inizializzati” al meglio attraverso:
-best fit parametrico individuazione dei parametri che fanno performare al
meglio il modello.
-best fit algoritmico individuazione dell’algoritmo o classe che permette la
previsione più accurata.
4) CONSENUS-BASED FORCASTING integrazione con altre funzioni
aziendali (soprattutto commerciale e marketing) per ottenere il demand plan:
impressioni, informazioni di piani, previsioni numeriche.
INDICATORI DI AFFIDABILITÀ DELLE PREVISIONI
Gli indicatori di affidabilità delle previsioni misurano l’affidabilità dei modelli
previsionali adottati, questi indicatori si classificano in due categorie:
Indicatori di misure puntuali su singole previsioni (poco utili in quanto si
riferiscono a singole previsioni)
Indicatori di misure globali su previsioni multiple, questi indicatori a loro
volta si classificano in due classi
- Misure di distorsione misurano l’accuratezza dei modelli.
- Misure di dispersione misurano la precisione dei modelli.
Questi indicatori possono poi presentare due metriche diverse:
Metrica assoluta indicatori misurati con l’unità di misura delle grandezze
che sto misurando.
Metrica relativa indicatori misurati con valori adimensionali, numeri puri
privi di unità di misura.
In base a queste caratteristiche gli indicatori di affidabilità delle prestazioni vengono
classificati nel seguente modo:
DISGREGAZIONE DEI PIANI DI PRODUZIONE
Partendo dal PP piano di produzione aggregato si passa poi all’MPS ovvero piano
principale di produzione riducendo gli orizzonti e gli intervalli temporali e
implementando il livello di dettaglio successivamente disgregando l’MPS si passa al
FAS ovvero piano finale di produzione, il quale è caratterizzato da orizzonti e intervalli
temporali inferiori e livello di dettaglio maggiore.
La disgregazione dei piani di produzione avviene tenendo conto degli orizzonti
temporali distinti fra:
Orizzonte di pianificazione tutto (= orizzonte confermato + orizzonte di
tentativo)
Orizzonte di tentativo variazioni libere poiché si opera su ordini predefiniti,
pianificati.
Orizzonte confermato eventuali variazioni vanno concordate con fornitori o
con la produzione in quanto trovandosi all’interno dell’ di LTC, sono già stati
emessi ordini d’acquisto e/o di fabbricazione dei codici figli e nipoti di distinta
base. Ciò comporta la possibilità di eventuali cambiamenti del piano di
produzione sostenendo però dei costi aggiuntivi.
Orizzonte congelato variazioni non ammesse, ordini codice padre già
rilasciati, le variazioni quindi non sono ammesse previe eventuali deroghe della
direzione per esigenze molto particolari.
ATP
Una tecnica che consente di valutare periodo per periodo le quantità di materiale
effettivamente a disposizione dall’azienda per nuovi ordini, cioè che possono essere
promesse ai nuovi clienti è l’ AVAIABLE TO PROMISE ovvero ATP.
L’ATP in generale viene definita come una funzionalità dell’MPS che indica la quantità
di produzione distribuita nel tempo non ancora coperta da ordini clienti acquisiti e
quindi disponibile per nuovi ordini ovvero che può soddisfare le richieste di nuovi
clienti. L’ATP consente di definite la data di consegna di un ordine cliente in
funzione della disponibilità di materiale.
L’ATP si calcola nel primo intervallo temporale del record MPS ed in ogni
intervallo in cui si prevede una produzione (ovvero MPS > 0).
ATPt = giacenza iniziale * + (eventuale) MPS nel periodo t – ordini promessi
entro il successivo MPS
*giacenza iniziale La giacenza iniziale viene inserita solo nel calcolo di ATP al
primo periodo utile, poi omessa.
Nei periodi successivi al primo l’ATP sarà (ovviamente quando MPS>0):
ATP = MPS nel periodo t – ordini già promessi entro il successivo MPS.
CTP
Le funzionalità offerte dalle applicazioni ATP standard coprono solo una porzione delle
effettive esigenze di gestione degli ordini clienti in quanto le verifiche di disponibilità
riguardano esclusivamente i PF. Qual ora l’ATP dei PF risulti insufficiente a coprire
ulteriori ordini dei clienti nella data richiesta al fine di individuare la prima data utile di
evasione degli ordini è necessario verificare da un lato la disponibilità dei codici figli di
primo livello della distinta base e dall’altro la disponibilità di capacità produttiva delle
lavorazioni finali. Questa verifica viene eseguita da una procedura nota come CAPABLE
TO PROMISE – CTP.
La CTP è una funzionalità dell’MPS che estende le logiche dell’ATP in quanto
considera le info sulla capacità produttiva.
L’ATP considera esclusivamente la disponibilità dei materiali e assume di
operare con risorse produttive a capacità infinita.
La CTP considera sia la disponibilità dei materiali che della capacità, dando un quadro
più realistico della possibilità di soddisfare una domanda all’interno di un certo
intervallo temporale.
La CTP richiede:
L’inserimento delle nuove richieste dei clienti.
L’ATP sui componenti figlio di primo livello, qual ora l’ATP dei figli non dia esito
positivo allora:
- MRP da oggi al più presto per individuare la prima data utile.
-l’MRP del punto precedente considera la priorità cliente ed ammette
sbranamento di un piano di consegna già attivo “cannibalismo”. Il
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