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Le caratteristiche del project manager

Il project manager possiede le conoscenze tecniche essenziali, indispensabili alla comprensione e conduzione delle attività di progetto, ma soprattutto gli sono richieste elevate capacità gestionali e relazionali. A volte queste capacità sono di gran lunga superiori a quelle tecniche, anche perché i campi tecnici toccati da certi progetti possono essere assai numerosi e complessi, per cui sarebbe impossibile una loro conoscenza globale e approfondita. È comunque premiante una conoscenza tecnica ampia e completa, per quanto non profonda, piuttosto che una specifica, di dettaglio.

Il project manager deve soprattutto possedere abilità organizzative, gestionali e relazionali. In particolare:

  • deve essere in grado di impostare il progetto, avendo una visione globale e controllando attentamente il suo avanzamento fino alla conclusione;
  • deve intuire e anticipare sia le richieste del mercato e dei clienti,
sfruttare le competenze e le esperienze dei membri del team;6) promuovere un clima di fiducia e collaborazione;7) gestire le aspettative dei clienti e degli stakeholder;8) comunicare in modo chiaro ed efficace;9) essere flessibili e adattarsi ai cambiamenti;10) valutare e riconoscere il lavoro svolto dai membri del team. Inoltre, il project manager deve essere in grado di utilizzare strumenti e metodologie di project management, come ad esempio la pianificazione delle attività, la gestione dei rischi, il controllo del budget e delle scadenze, la gestione delle comunicazioni e la valutazione dei risultati. Infine, il project manager deve avere una buona conoscenza del settore in cui opera il progetto, al fine di comprendere le esigenze e le sfide specifiche e di poter prendere decisioni informate. In conclusione, il ruolo del project manager è fondamentale per il successo di un progetto. Deve possedere una serie di competenze tecniche, manageriali e relazionali, al fine di coordinare efficacemente le risorse e gestire le sfide che si presentano durante l'intero ciclo di vita del progetto.condividere l'autorità informale con i collaboratori; 6) incoraggiare la creatività e la propensione al rischio. Il project manager deve incoraggiare e stimolare i collaboratori anziché accentrare e conservare per sé il ruolo di esperto, favorendo la crescita del gruppo e non solo il conseguimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza. Il project manager si distingue operativamente da un manager tecnico, e in particolare: 1) ricerca soluzioni fattibili sotto i vincoli di tempo, budget e risorse, piuttosto che soluzioni perfette; 2) è finalizzato alla realizzazione, anche a scapito della perfezione tecnica; 3) guarda ai risultati globali di progetto, piuttosto che al solo output tecnico; 4) si specializza per migliorare e trovare nuove sinergie e fertilizzazioni; 5) vince con una squadra. Il project manager si trova al centro ed è motore dei flussi informativi del progetto: - con la direzione aziendale; - con il cliente/committente; - con i manager.

funzionali;- con il personale assegnato al progetto.Le sue caratteristiche principali sono dunque:- un ruolo di confine, tra l'organizzazione del progetto e l'esterno;- un ruolo d'interfaccia, negli scambi informativi interni ed esterni;- un ruolo intermedio, trovandosi spesso tra posizioni gerarchiche superiori e personale impegnato nelprogetto;- un ruolo di "agente del cambiamento" e promotore dell'innovazione.Il project manager deve mostrare anche autorevolezza derivata da competenze tecniche, organizzative egestionali e caratteristiche personali che ne determinano uno stile di leadership e una grande capacità dicomunicazione. 13Le responsabilità del project managerLa responsabilità generale del project manager, o capo progetto, è di garantire la realizzazione del progetto conl'obiettivo di massimizzare i risultati operativi ed economici e la soddisfazione del cliente. In particolare egli èresponsabile:-

  1. del raggiungimento degli obiettivi di progetto;
  2. della corretta pianificazione e integrazione fra le attività di progetti;
  3. dell'organizzazione del lavoro;
  4. della corretta acquisizione e dell'utilizzo equilibrato di risorse tecniche e umane;
  5. dell'efficace comunicazione di progetto verso tutti gli attori;
  6. della risoluzione di conflitti fra i membri del team di progetto;
  7. della valutazione periodica dell'andamento del progetto.

Il project manager può assumere differenti ruoli a seconda della dimensione del progetto e dei modelli organizzativi adottati dalle organizzazioni. Tali ruoli implicano un numero crescente di responsabilità e di complessità nella gestione dei progetti. I tre ruoli principali sono quello di project leader, program manager, account manager.

Nel caso di grandi progetti è possibile prevedere la figura del sub-project leader. A volte si preferisce utilizzare il termine di project leader al posto di quello di

project manager per sottolineare che questi non è necessariamente un dirigente, ma semplicemente il conduttore/responsabile del progetto.

Parametri per la selezione del project manager dovrebbero essere:

  • esperienza pregressa nell'ambito del progetto;
  • background tecnico coerente con il progetto;
  • maturità come project manager;
  • disponibilità almeno parziale in fase di definizione delle specifiche di progetto;
  • disponibilità totale dal momento dell'avvio del progetto;
  • buoni rapporti con il senior management che dovrà supervisionare il progetto;
  • credibilità tecnica e gestionale riconosciuta dal gruppo di progetto;
  • capacità di mantenere un buon clima col futuro gruppo di progetto.

La professione di project manager

La transizione dal ruolo di tecnico esperto a quello di project manager non deve essere né istantanea, né automatica, ma frutto di un processo graduale guidato dall'organizzazione. Le tappe di

crescita per un project manager comprendono: - partecipazione a corsi di formazione; - assunzione graduale di responsabilità all'interno dei progetti (project planner, project controller, sub-project leader, project manager) e successiva attribuzione di progetti piccoli; - feedback continuo e supervisione da parte di chi ha maggiore esperienza nel ruolo di capo progetto. Capitolo 5 14 La gestione delle risorse umane è una delle attività di progetti maggiormente che deve essere amministrata sin dalle prime fasi del progetto. Nel delicato equilibrio delle relazioni interpersonali gioca un ruolo comunicazione di progetto, che deve essere opportunamente pianificata. Le responsabilità di progetto e la gestione dei conflitti L'attribuzione delle responsabilità deve essere effettuata con estrema cura al fine di evitare equivoci o conflitti successivi nel gruppo di progetto. Il conflitto costituisce una parte intrinseca ed essenziale del progetto, in quanto da un

Lato assicura la fonte di confronto e lo stimolo alla risoluzione dei problemi; dall'altro lato la conflittualità può indicare che i componenti del team sono interessati al successo del progetto e al raggiungimento degli obiettivi loro assegnati.

Anche qui va detto che i conflitti di origine tecnica lasciano il posto a conflitti di tipo non tecnico, e cioè organizzativi, gestionali e relazionali; essi riguardano prettamente:

  • l'esiguità di risorse, umane e finanziarie, disponibili per un singolo progetto, a causa della concorrenza di altri progetti;
  • il sovraccarico di lavoro gravante sul risorse umane e tecniche coinvolte nel progetto;
  • l'articolazione della POBS e l'assegnazione delle responsabilità di sotto-progetto;
  • la sottostima o l'inadeguata suddivisione dei costi per le attività della WBS;
  • la cattiva schedulazione delle attività della WBS e l'attribuzione delle cause dei ritardi;
  • problemi legati
ai profili individuali e alle personalità coinvolte. Le soluzioni classiche di gestione dei conflitti sono: 1) la rinuncia; 2) l'attenuazione; 3) il compromesso; 4) la pressione; 5) il confronto. Fra le tecniche per ridurre i conflitti vi è sicuramente la matrice delle responsabilità e dei rapporti, in cui vengono preventivamente formalizzate le responsabilità e i rapporti fra i vari manager in relazione alle varie fasi di sviluppo del progetto. Vengono, inoltre, specificati i tipi di responsabilità: 1) Responsabilità generale (direzione di coloro i quali sono state delegate le responsabilità operative); 2) Responsabilità operativa (adempimenti organizzativo-gestionali delega); 3) Responsabilità specifica (compiti legati all'assolvimento di attività della WBS); 4) Consultazione necessaria (per poter prendere decisioni rilevanti in quella fase); 5) Consultazione possibile (non obbligatoria); 6) Comunicazione

obbligatoria (alla persona specificata);

7) Approvazione necessaria (dalla parte della persona coinvolta).

I vantaggi dell'utilizzo della matrice delle responsabilità e dei rapporti sono:

  • sintesi e leggibilità;
  • orientamento ai processi;
  • possibilità di analisi di coerenza: per righe, per colonne o per cluster.

Mentre le principali criticità da affrontare nella sua definizione è relativa all'esplicitazione delle responsabilità, non sempre agevole. In particolare è necessario:

  • chiarire con la massima trasparenza di chi sono le responsabilità e le persone verso le quali si è responsabili;
  • coinvolgere ciascuno nella definizione dei livelli di prestazione di cui sarà responsabile;
  • collegare le responsabilità sia alle relazioni di lavoro sia ai risultati;
  • rafforzare la credibilità di chi deve valutare e aumentare la frequenza di osservazione sui risultati individuali.

Team working di progetto

collaborazione e la comunicazione all'interno del gruppo, promuovendo la partecipazione attiva di tutti i membri);- le regole (che devono essere definite e condivise da tutti i membri del gruppo, al fine di garantire un clima di fiducia, rispetto reciproco e responsabilità condivisa);- i ruoli (che devono essere assegnati in base alle competenze e alle capacità di ciascun membro, al fine di favorire una distribuzione equilibrata dei compiti e delle responsabilità);- la leadership (che deve essere presente all'interno del gruppo, al fine di coordinare le attività, motivare i membri e favorire il raggiungimento degli obiettivi comuni);- la comunicazione (che deve essere aperta, chiara e efficace, al fine di favorire lo scambio di informazioni, l'ascolto attivo e la condivisione delle idee all'interno del gruppo);- la fiducia (che deve essere presente tra i membri del gruppo, al fine di favorire la collaborazione, la condivisione delle conoscenze e la risoluzione dei problemi in modo costruttivo);- la valutazione (che deve essere presente all'interno del gruppo, al fine di valutare i risultati raggiunti, individuare eventuali criticità e apportare eventuali miglioramenti).Il lavoro di gruppo può portare numerosi vantaggi, tra cui:- maggiore creatività e innovazione, grazie alla diversità di prospettive e competenze presenti nel gruppo;- maggiore efficienza e produttività, grazie alla divisione dei compiti e alla collaborazione tra i membri;- maggiore motivazione e soddisfazione, grazie al senso di appartenenza e al raggiungimento degli obiettivi comuni;- maggiore apprendimento e crescita professionale, grazie allo scambio di conoscenze e all'opportunità di confrontarsi con gli altri membri del gruppo;- maggiore resilienza e capacità di affrontare le sfide, grazie al supporto reciproco e alla condivisione delle responsabilità.Il lavoro di gruppo, tuttavia, può presentare anche delle sfide, come ad esempio:- difficoltà nella gestione dei conflitti, dovute alle diverse opinioni e interessi presenti nel gruppo;- difficoltà nella comunicazione, dovute a possibili incomprensioni o mancanza di chiarezza nelle informazioni trasmesse;- difficoltà nella coordinazione delle attività, dovute alla necessità di sincronizzare i tempi e le azioni di tutti i membri del gruppo;- difficoltà nella gestione delle diverse personalità, dovute alle differenze di carattere, stili di lavoro e abitudini lavorative dei membri del gruppo.Per affrontare queste sfide e favorire un lavoro di gruppo efficace, è importante adottare alcune strategie, come ad esempio:- favorire la comunicazione aperta e chiara, promuovendo la condivisione delle informazioni e l'ascolto attivo tra i membri del gruppo;- favorire la collaborazione e la condivisione delle responsabilità, promuovendo la partecipazione attiva di tutti i membri e la valorizzazione delle competenze individuali;- favorire la gestione dei conflitti in modo costruttivo, promuovendo il confronto e la negoziazione tra i membri del gruppo;- favorire la creazione di un clima di fiducia e rispetto reciproco, promuovendo la trasparenza, l'onestà e la responsabilità condivisa;- favorire la valutazione periodica dei risultati raggiunti, al fine di individuare eventuali criticità e apportare eventuali miglioramenti.Il lavoro di gruppo è quindi un'importante modalità di lavoro, che può portare numerosi vantaggi se gestito in modo efficace e consapevole.creatività anche le sinergie di gruppo);- i ruoli (in
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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulio_Domenichini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione dei progetti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Nonino Fabio.
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