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LA GRANDE CORSA:

L’eroe tenta di colpire un bisonte femmina ma sbaglia il colpo; segue le tracce dell’animale ferito ed entra

in un tipi invitato da una donna con suo figlio. Al risveglio si ritrova da solo; giunge alla fine nel mondo dei

bisonti dove viene sottoposto ad una serie di prove che si concludono con la Grande Corsa. Dalla parte dei

bisonti si schierano tutti gli animali: solo il corvo e la gazza gareggiano al fianco del cacciatore. La gara

viene vinta dal cacciatore e come premio i bisonti permettono di mangiare la loro carne e insegnano

all’uomo la Danza del Sole.

La gara stabilisce un nuovo rapporto tra uomini e animali, in cui questi ultimi si rivelano non solo come

coloro che donano il proprio corpo a beneficio degli uomini, ma anche come fonte di insegnamenti rituali e

di rivelazioni visionarie. Uomini e animali posseggono la stessa natura: entrambi appartengono al mondo

sotterraneo ed hanno lo stesso sangue. Gli Cheyenne non mangiano la parte di carne sotto la gola del bisonte

perché viene considerata carne umana. Secondo i Lakota, la Grande Corsa avvenne tutto intorno alle Black

Hills. Secondo i Sioux l’uomo è nato dalla roccia rossa di Pipestone con cui si fabbricano le pipe. Questa

roccia si è prodotta in seguito a un diluvio che uccise tutti gli esseri viventi: il suo colore è dovuto al sangue

dei bisonti e umani morti durante il cataclisma. Il cerchio della grande corsa si trovava anche in cielo con la

congiunzione delle stelle dei Gemelli, stella del Procione, Sirio, Rigel, le Pleiadi, Capella, e una stella

dell’Auriga. DONNA: gli uomini nei miti ottengono la possibilità di disporre

degli animali come cibo, grazie all’intermediazione di un

rapporto matrimoniale tra un umano e una donna-animale. In

cambio gli uomini dovranno provvedere a celebrare determinate

attività rituali, le cui istruzioni sono fornite dagli stessi animali.

Il mito della Donna con i Capelli Gialli racconta di due

cacciatori che raggiungono un’alta montagna tramite un fiume.

Nel farlo, uno dei giovani viene aggredito da un serpente

acquatico ucciso con un coltello da un uomo vestito con la pelle

di un coyote. I due giovani sono portati nella caverna della

montagna dove trovano una vecchia e una giovane donna; il

coyote chiede se i giovani vogliono accogliere la giovane donna

come sorella o moglie. I due tornano con la donna al villaggio

insieme ad un rito per richiamare i bisonti e con la promessa di

non dire mai la frase“povero animale!”. La proibizione viene

infranta dalla donna dai capelli gialli presa dalla compassione.

Da quel giorno gli animali scomparvero.

L’uomo con la pelle di lupo è lo Spirito del Tuono, la vecchia nella caverna simboleggia la Terra. La Donna

dai Capelli Gialli è uno spirito-bisonte, trasformatosi in essere umano per allacciare una relazione con gli

umani. La donna è quindi una mediatrice tra mondo degli uomini e mondo animale. Il legame tra bisonte e

femminilità è una caratteristica posta fortemente in evidenza in numerosi miti. La striscia di pittura rossa che

le donne ponevano sulla partitura dei capelli era chiamata “segno del bisonte”. Donna e bisonte erano

entrambi simbolo di rigenerazione, crescita e fecondità.

La moglie del costruttore della Capanna doveva avere un rapporto sessuale con la guida cerimoniale. L’uomo

indossava una pelle di bisonte (rappresentava i bisonti che dovevano ricevere un’offerta, lasciando in cambio

che i cacciatori li uccidessero), mentre la donna rappresentava la madre terra. Insieme la coppia raffigurava

anche l’amplesso di Sole e Luna. La donna offre il proprio corpo all’Istruttore così come il danzatore offre il

proprio corpo durante la celebrazione della danza. Questa unione aveva lo scopo di un sacrificio che doveva

aumentare il potere del marito durante la Danza del Sole. La donna era il veicolo attraverso cui l’energia si

riversava sul popolo e sul mondo animale.

Quando alcune donne manifestavano particolare interesse per attività e imprese che appartenevano sopratutto

alla sfera maschile (acquisizione di beni, comportamento aggressivo o dominante nella sfera domestica/

sessuale) venivano definite “donna con un cuore di uomo”. Questa designazione era associata anche alla

figlia di una famiglia influente, o la moglie di un personaggio di rilievo. Alcune di queste donne potevano

anche adottare l’abbigliamento maschile, prendere altre donne in moglie per raggiungere posizioni di potere,

come capi banda o condottieri in spedizioni di guerra.

LA SPOSA DEGLI ASTRI:

1. Mito di una ragazza che esprime il desiderio di avere la Stella del Mattino come sposo. Poco tempo dopo

appare la stella in forma di un giovane uomo che la porta con sé in cielo. La donna dà alla luce un bimbo e

decide in seguito di dissotterrare una rapa selvatica, nonostante le fosse stato proibito di farlo. Attraverso il

buco lasciato dal tubero, scorge il mondo sottostante e il suo villaggio. Stella del Mattino cala la donna e il

bimbo sulla terra tramite una tela di ragno.

2. La luna decide di prendere in sposa una moglie tra gli umani, il sole prende in sposa un rospo dato che gli

umani quando lo guardano fanno delle smorfie. Luna prende l’aspetto di un porcospino, la prescelta si

arrampica su un albero per prenderlo e viene così trascinata in cielo. Il Sole sposa la donna-rospo,

chiamata anche donna-acqua (chiamata così perché nella prova di masticazione della carne l’umana riesce

a masticare, la donna-rospo non avendo denti sbava). Poco dopo la moglie di luna si scopre in attesa di un

bimbo. Il padre degli astri afferma che da quel giorno i bambini non dovranno più nascere inaspettatamente

ma le donne dovranno poter prevedere il decorso della gravidanza. La donna-rospo indispettita si avvinghia

sul petto della luna (le macchie lunari rappresentano la donna-acqua). La sposa della luna scava con un

bastone il terreno del cielo e apre un buco da cui vede la terra sottostante e presa da nostalgia decide di

calarsi con una corda, che però è troppo corta. Luna accorgendosi che la moglie è scappata prende una

pietra e la tira in basso, uccidendo la donna ma non il bimbo che cade tra l’erba.

Un tema dominante in questi miti è l’istituzione di un ordine spazio-temporale: le vicende hanno precise

coordinate spaziali e tutto è basato sui cicli del movimento degli astri. Il punto in cui cade il figlio della luna

è il centro della terra e corrisponde al punto centrale della Capanna Sacra. Sole e Luna possono essere

identificati come maschili o femminili a seconda delle circostanze e dei racconti. La Luna era venerata dagli

indiani come rappresentante del sole piuttosto che separatamente (“sole notturno”). La Donna-Rospo

rappresenta la donna durante il periodo mestruale. Quando nasce il bimbo della donna umana il padre degli

astri afferma che i bimbi non nasceranno più in maniera incontrollata: viene instaurato un rapporto di

mediazione tra i cicli degli astri e quelli che governano la fisiologia della donna. Il mito instaura infatti un

ordine periodico tra il ciclo della luna e del sole e le facoltà riproduttive della donna. Le due donne

rappresentano la condizione femminile nei suoi aspetti generali. A causa della loro natura di esseri periodici

le donne rischiavano di minacciare l’ordine dell’universo. Per i Lakota la donna era come una sorte di

avversario, la conquista di donne con “il cuore d’uomo” veniva considerata come una vittoria in battaglia. Vi

era una sorta di innata diffidenza tra i sessi, che si esprimeva in una tendenza a frequentare sopratutto

individui appartenenti al proprio genere. Le differenze di sesso erano enfatizzate in ogni aspetto della vita,

con diverse attività e comportamenti. Nel mito e nel rituale i maschi erano considerati come superiori, ma

nella vita quotidiana maschi e femmine erano complementari (gli indiani mettevano in rilievo più la

responsabilità nei confronti degli altri che l’autorità). Il berdache era un maschio che assumeva

l’abbigliamento, il comportamento, le occupazioni e gli atteggiamenti tipici del sesso femminile. Era una

figura avvolta da un alone di mistero, poiché la sua condotta era ispirata dalle sue esperienze personali,

oniriche e visionarie. Nella sua condotta combinava aspetti maschili e femminili; spesso a lui era dato il

compito di individuare il tronco per il palo sacro, perché era un individuo connesso ai “limiti”. Questi

ragazzi non operavano mai una scelta consapevole di diventare tali. Erano impregnati di un potere

soprannaturale che li rendeva wakan (sacri) e li separava da altri membri della società.

Riprendiamo il mito dalla caduta del bambino nell’erba: vi sono numerosi miti che seguono questo schema

del bimbo orfano e di una vecchia (personificazione della Terra durante il periodo invernale) che si prende

cura di lui. L’orfano è l’immagine prototipo dell’emarginazione sociale. Negli accampamenti Lakota, la parte

più esterna del cerchio di tende era riservata agli orfani e alle donne anziane che vivevano da sole e di

frequente si occupavano dei bambini, trasmettendo il sapere tradizionale. Tuttavia i miti sottintendono che a

volte è proprio dalle persone più deboli e marginali che ci si può aspettare di ottenere conoscenze preziose.

L’orfano cresciuto assume il ruolo di guerriero che uccide ogni genere di mostro e attira i bisonti con il

GIOCO DEL CERCHIO E DELLA BACCHETTA (gioco con significato rituale per attirare bisonti, in

cui i contendenti divisi in 2 squadre facevano rotolare un cerchio fornito di raggi, mentre gli avversari

lanciavano dei bastoncini contro il bersaglio, cercando di colpire il punto centrale o lo spazio tra un raggio e

l’altro. A seconda della porzione colpita veniva assegnato un punteggio). Il bimbo trovato nell’erba in alcuni

miti è STELLA DEL MATTINO: si riteneva consentisse la comunicazione con le potenze celesti e che

fosse donatore della conoscenza sul corretto modo di agire che garantiva la continuità dell’esistenza umana.

Si dice infatti che chi guarda Stella del Mattino diventerà saggio; un ornamento rappresentante Stella del

Mattino era anche indossata dai danzatori (nel corso del mito l’eroe si trova a combattere contro i serpenti ed

è uno di questi che causa la sua morte introducendosi nell’ano del ragazzo e attorcigliandosi al teschio

dell’eroe. Dopo un periodo di pioggia e di sole torna in vita, dona il suo arco ad un giovane e si trasforma in

una stella). Inoltre nel mito, l’eroe viene terrorizzato nel vedere un feto di bisonte: la spiegazione si può

trovare nel fatto che Stella del Mattino identificata con Sirio dai Crow, non compare d’estate nel momento in

cui i bisonti partoriscono.

STORNELLO: nei miti funge da soccorritore del bimbo trovato nell’erba.

Si dice che parlasse e com

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Publisher
A.A. 2016-2017
18 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/06 Storia delle religioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mad_Cupcake di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia delle religioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Comba Rinaldo.