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ADNKRONOS, RADIOCOR, APCOM, PMF.
Giornata tipo:
9.30/10 riunione mattutina per il programma giornaliero. Il programma viene
stilato sulla base delle indicazioni della sera prima ricevute, e gli appuntamenti
del giorno, gli appuntamenti fissi in parlamento, borsa ecc.
Il caporedattore riceve i lanci, li controlla e li manda in rete. Le notizie sono
moltissime, le agenzie sono un anello chiavo per mandare messaggi a radio, tv
e stampa.
Come funziona un quotidiano
Un quotidiano è come tanti piccoli giornali messi insieme: interni, esterni,
economia, politica ecc. per ogni sezione vi sono persone apposite ed esperte.
Spesso è il caporedattore (capo desk) il responsabile.
La mattina si leggono i giornali e i lanci delle agenzie stampa, il capo desk
stende un programma per la giornata. Tutti i responsabili partecipano a una
riunione mentre i redattori si mettono a lavoro. I caposervizio concordano con
la direzione gli argomenti previsti e i commenti da mettere.
Nel pomeriggio si inizia un nuovo controllo delle agenzie, si fa una seconda
riunione e alla fine i caposervizio disegnano il menabò.
Il titolo in alto a sinistra è il titolo di apertura, il più importante. Quello a destra
è la spalla. Scendendo, nei giornali italiani, ci sono i “tagli” linee orizzontali
lungo le quali ci sono i titoli di importanza minore “titoli di taglio”.
Più in basso si scende, meno importanti sono gli argomenti.
Quando si consultano le rassegne, si leggono ritagli di giornale, per questo non
si può sapere dove è stata collocata la notizia. Per cercare di capirlo bisogna
vedere la grandezza dei caratteri del titolo, maggiore è la dimensione,
maggiore sarà stato il posizionamento).
In un quotidiano il lavoro è una serie incessante di correzioni, l’avvenimento
che sembrava importante al mattino sarà sostituito da una serie di altre notizie.
Tra le 21 e le 23 si invia in tipografia tutto.
Come funziona un settimanale
Un settimanale funziona più o meno come un quotidiano, il tempo di
produzione è una settimana. Si inizia sempre con la riunione di redazione, ma
all’importanza del testo si affianca quella delle fotografie. Il “colore” come
vengono chiamate le immagini, devono essere inviate prima del testo in
tipografia. Ciascuno è padrone di un certo numero di pagine, vi sono varie
sezioni.
Le segnature sono gruppi di pagine (multipli di otto) lavorate tipograficamente
insieme, ovvero provenienti dallo stesso foglio. L’insieme costituisce il giornale.
Diverso dal quotidiano è il taglio, mentre in quotidiano l’attenzione è rivolta alla
notizia, in un settimanale che ovviamente viene bruciato sui tempi, è
importante l’approfondimento, l’intervista, l’esclusiva.
Come funziona un periodico
Il periodico è ben lontano dalla novità. Un periodico è una pubblicazione che
viene resa disponibile a intervalli di tempo regolari.
Questo si specializza su un determinato argomento, cinema, moda, automobili.
Ovviamente, più lungo è il tempo di produzione, più piccola è la redazione. I più
grandi sono Panorama e L’espresso. Solitamente la redazione di un mensile non
supera mai le 20 persone.
I tempi sono lunghi e il giornale viene mandato in stampa venti giorni prima.
Come funziona la radio o la tv
Il funzionamento di una redazione radiofonica o televisiva è simile a quella del
quotidiano. Riunione mattutina per decidere il menu dell’edizione meridiana dei
giornali (12/13.30). le immagini sono mandate in onda con un commento
preparato in redazione, i servizi possono però essere anche di solo testo oppure
accompagnate da immagini di archivio, talvolta ci sono collegamenti in esterno
dove il giornalista legge il proprio articolo.
Verso le 16 c’è una nuova riunione per la sera e l’operazione si ripete.
Capitolo 7 – L’ultimo dei media: internet
Il progenitore e precursore della rete Internet è considerato il progetto
ARPANET, finanziato dalla Defence Advanced Research Projects Agency
(inglese: DARPA, Agenzia per i Progetti di ricerca avanzata per la Difesa), una
agenzia dipendente dal Ministero della Difesa statunitense (Department of
Defense o DoD degli Stati Uniti d'America). In una nota del 25 aprile 1963,
Licklider aveva espresso l'intenzione di collegare tutti i computer e i sistemi di
time-sharing in una rete continentale che avesse funzionato anche in caso di
guerra. Avendo lasciato l'ARPA per un posto all'IBM l'anno seguente, furono i
suoi successori che si dedicarono al progetto ARPANET.
Internet nasce dalla collaborazione di Vinton Cerf, Standford Research Institute
e Robert Kahn direttore di Arpa.
I primi nodi si basavano su un'architettura client/server, e non supportavano
quindi connessioni dirette (host-to-host). In pochi anni, ARPANET allargò i suoi
nodi oltreoceano, contemporaneamente all'avvento del primo servizio di invio
pacchetti a pagamento: Telenet della BBN. Definendo il Transmission Control
Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA e ARPA diedero il via ufficialmente
a Internet come l'insieme di reti interconnesse tramite questi protocolli.
Nternet (contrazione della locuzione inglese interconnected networks, ovvero
"reti interconnesse") è una rete mondiale di reti di computer ad accesso
pubblico, attualmente rappresentante il principale mezzo di comunicazione di
massa, che offre all'utente una vasta serie di contenuti potenzialmente
informativi e servizi.
Si tratta di un'interconnessione globale tra reti informatiche di natura ed
estensione diversa, resa possibile da una suite di protocolli di rete comune
chiamata "TCP/IP" dal nome dei due protocolli principali, il TCP e l'IP, che
costituiscono la "lingua" comune con cui i computer connessi ad Internet (gli
host) sono interconnessi e comunicano tra loro ad un livello superiore
indipendentemente dalla loro sottostante architettura hardware e software,
garantendo così l'interoperabilità tra sistemi e sottoreti fisiche diverse.
L'avvento e la diffusione di Internet e dei suoi servizi hanno rappresentato una
vera e propria rivoluzione tecnologica e sociologica dagli inizi degli anni
novanta (assieme ad altre invenzioni quali i telefoni cellulari e il GPS) nonché
uno dei motori dello sviluppo economico mondiale nell'ambito dell'Information
and Communication Technology (ICT) e oltre.
In generale a livello fisico la rete Internet può essere vista come una complessa
interconnessione di nodi con funzionalità di ricetrasmissione, appoggiata a
collegamenti trasmissivi di vario tipo, sia cablati che wireless che consentono
l'interconnessione da estremo a estremo (end to end) di un agente umano o
automatico a un altro agente, praticamente qualsiasi tipo di computer o
elaboratore elettronico oggi esistente.
Ogni dispositivo terminale connesso direttamente a Internet si chiama nodo
ospite, in inglese host o end system (sistema finale o terminale utente), mentre
la struttura che collega i vari host si chiama link di comunicazione passando
attraverso i vari nodi interni di commutazione.
In quanto "Rete delle reti" Internet non possiede dunque una topologia ben
definita, ma varia e soprattutto di natura capillare fino agli utenti, com'è tipico
anche della rete telefonica.
Dal punto di vista trasmissivo e informativo ciò che viaggia in Internet sono i
pacchetti dati, che costituiscono l'unità minima di informazione in questo vasto
sistema di comunicazione. Tali pacchetti viaggiano nei link e nodi interni di rete
usando una tecnica di commutazione nota come commutazione di pacchetto
(packet switching) che consente di condividere più di un possibile cammino
piuttosto che fare uso di un percorso unico dedicato e fisso come accade
invece nella classica commutazione di circuito della rete telefonica. In pratica i
pacchetti dati di una comunicazione che viaggiano da un host all'altro non
seguono percorsi di instradamento predefiniti, ma quelli più congeniali nel
preciso momento di attraversamento in base alla disponibilità fisica di
collegamento dei link della rete e/o alle condizioni di congestione della rete
stessa. Di conseguenza i pacchetti di una stessa comunicazione possono
seguire percorsi diversi verso lo stesso destinatario.
Per potersi collegare ad Internet ed usufruire dei relativi servizi, il solo requisito
logico-funzionale richiesto a un qualsiasi agente o dispositivo elettronico
(tipicamente detto client) è quello di poter "dialogare" con il destinatario e i
nodi interni di rete per mezzo di opportuni protocolli di rete che, nel caso in
questione, fanno parte della cosiddetta suite di protocolli Internet, regolando
opportunamente l'invio e la ricezione dei pacchetti informativi e
implementando a livello software tutte le funzionalità richieste in una tipica
architettura di rete a strati o livelli (layer).
I protocolli più importanti di tale suite, cioè quelli che garantiscono
l'interoperabilità e il buon funzionamento tra le diverse sottoreti, sono il
Transmission Control Protocol (Protocollo di Controllo di trasmissione dati, TCP),
l'User Datagram Protocol (UDP) e l'Internet Protocol (Protocollo Internet, IP): il
primo ha funzionalità di controllo di trasmissione, il secondo di inoltro semplice,
il terzo ha funzionalità di indirizzamento/instradamento nei nodi interni di
commutazione.
Come detto, la struttura della comunicazione è a strati (simile al modello di
architettura ISO-OSI) in una pila o stack protocollare di 5 livelli dal livello fisico
al livello applicativo: secondo tale struttura, il protocollo TCP o UDP occupa il
livello superiore (livello di trasporto) rispetto a IP (livello di rete). Al di sopra di
questi ci sono i protocolli di tipo applicativo connessi al particolare servizio
richiesto da espletare, al di sotto ci sono i protocolli di trasporto tipici delle reti
locali, metropolitane e geografiche da interconnettere, dei collegamenti di
raccordo (backhauling) e di dorsale (backbone), altri ancora sono collocati al
loro stesso livello.
Internet è bidirezionale, perché se scrivo su un giornale resta fermo, ma se
scrivo un’email, sicuramente avrò risposta.
Nel 1991 presso il CERN di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il
protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un sistema che permette una
lettura ipertestuale, non-sequenziale dei documenti, saltando da un punto
all'altro mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente, hyperlink). Il
primo browser con caratteristiche simili a quelle attuali, il Mosaic, venne
realizzato nel 1993. Esso rivoluzion&og