Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 1 Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Ufficio Stampa ed Eventi, prof. Peruzzi, libro consigliato La Guida del Sole 24 Ore all'Ufficio Stampa, Veneziani Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ADNKRONOS, RADIOCOR, APCOM, PMF.

Giornata tipo:

9.30/10 riunione mattutina per il programma giornaliero. Il programma viene

stilato sulla base delle indicazioni della sera prima ricevute, e gli appuntamenti

del giorno, gli appuntamenti fissi in parlamento, borsa ecc.

Il caporedattore riceve i lanci, li controlla e li manda in rete. Le notizie sono

moltissime, le agenzie sono un anello chiavo per mandare messaggi a radio, tv

e stampa.

Come funziona un quotidiano

Un quotidiano è come tanti piccoli giornali messi insieme: interni, esterni,

economia, politica ecc. per ogni sezione vi sono persone apposite ed esperte.

Spesso è il caporedattore (capo desk) il responsabile.

La mattina si leggono i giornali e i lanci delle agenzie stampa, il capo desk

stende un programma per la giornata. Tutti i responsabili partecipano a una

riunione mentre i redattori si mettono a lavoro. I caposervizio concordano con

la direzione gli argomenti previsti e i commenti da mettere.

Nel pomeriggio si inizia un nuovo controllo delle agenzie, si fa una seconda

riunione e alla fine i caposervizio disegnano il menabò.

Il titolo in alto a sinistra è il titolo di apertura, il più importante. Quello a destra

è la spalla. Scendendo, nei giornali italiani, ci sono i “tagli” linee orizzontali

lungo le quali ci sono i titoli di importanza minore “titoli di taglio”.

Più in basso si scende, meno importanti sono gli argomenti.

Quando si consultano le rassegne, si leggono ritagli di giornale, per questo non

si può sapere dove è stata collocata la notizia. Per cercare di capirlo bisogna

vedere la grandezza dei caratteri del titolo, maggiore è la dimensione,

maggiore sarà stato il posizionamento).

In un quotidiano il lavoro è una serie incessante di correzioni, l’avvenimento

che sembrava importante al mattino sarà sostituito da una serie di altre notizie.

Tra le 21 e le 23 si invia in tipografia tutto.

Come funziona un settimanale

Un settimanale funziona più o meno come un quotidiano, il tempo di

produzione è una settimana. Si inizia sempre con la riunione di redazione, ma

all’importanza del testo si affianca quella delle fotografie. Il “colore” come

vengono chiamate le immagini, devono essere inviate prima del testo in

tipografia. Ciascuno è padrone di un certo numero di pagine, vi sono varie

sezioni.

Le segnature sono gruppi di pagine (multipli di otto) lavorate tipograficamente

insieme, ovvero provenienti dallo stesso foglio. L’insieme costituisce il giornale.

Diverso dal quotidiano è il taglio, mentre in quotidiano l’attenzione è rivolta alla

notizia, in un settimanale che ovviamente viene bruciato sui tempi, è

importante l’approfondimento, l’intervista, l’esclusiva.

Come funziona un periodico

Il periodico è ben lontano dalla novità. Un periodico è una pubblicazione che

viene resa disponibile a intervalli di tempo regolari.

Questo si specializza su un determinato argomento, cinema, moda, automobili.

Ovviamente, più lungo è il tempo di produzione, più piccola è la redazione. I più

grandi sono Panorama e L’espresso. Solitamente la redazione di un mensile non

supera mai le 20 persone.

I tempi sono lunghi e il giornale viene mandato in stampa venti giorni prima.

Come funziona la radio o la tv

Il funzionamento di una redazione radiofonica o televisiva è simile a quella del

quotidiano. Riunione mattutina per decidere il menu dell’edizione meridiana dei

giornali (12/13.30). le immagini sono mandate in onda con un commento

preparato in redazione, i servizi possono però essere anche di solo testo oppure

accompagnate da immagini di archivio, talvolta ci sono collegamenti in esterno

dove il giornalista legge il proprio articolo.

Verso le 16 c’è una nuova riunione per la sera e l’operazione si ripete.

Capitolo 7 – L’ultimo dei media: internet

Il progenitore e precursore della rete Internet è considerato il progetto

ARPANET, finanziato dalla Defence Advanced Research Projects Agency

(inglese: DARPA, Agenzia per i Progetti di ricerca avanzata per la Difesa), una

agenzia dipendente dal Ministero della Difesa statunitense (Department of

Defense o DoD degli Stati Uniti d'America). In una nota del 25 aprile 1963,

Licklider aveva espresso l'intenzione di collegare tutti i computer e i sistemi di

time-sharing in una rete continentale che avesse funzionato anche in caso di

guerra. Avendo lasciato l'ARPA per un posto all'IBM l'anno seguente, furono i

suoi successori che si dedicarono al progetto ARPANET.

Internet nasce dalla collaborazione di Vinton Cerf, Standford Research Institute

e Robert Kahn direttore di Arpa.

I primi nodi si basavano su un'architettura client/server, e non supportavano

quindi connessioni dirette (host-to-host). In pochi anni, ARPANET allargò i suoi

nodi oltreoceano, contemporaneamente all'avvento del primo servizio di invio

pacchetti a pagamento: Telenet della BBN. Definendo il Transmission Control

Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA e ARPA diedero il via ufficialmente

a Internet come l'insieme di reti interconnesse tramite questi protocolli.

Nternet (contrazione della locuzione inglese interconnected networks, ovvero

"reti interconnesse") è una rete mondiale di reti di computer ad accesso

pubblico, attualmente rappresentante il principale mezzo di comunicazione di

massa, che offre all'utente una vasta serie di contenuti potenzialmente

informativi e servizi.

Si tratta di un'interconnessione globale tra reti informatiche di natura ed

estensione diversa, resa possibile da una suite di protocolli di rete comune

chiamata "TCP/IP" dal nome dei due protocolli principali, il TCP e l'IP, che

costituiscono la "lingua" comune con cui i computer connessi ad Internet (gli

host) sono interconnessi e comunicano tra loro ad un livello superiore

indipendentemente dalla loro sottostante architettura hardware e software,

garantendo così l'interoperabilità tra sistemi e sottoreti fisiche diverse.

L'avvento e la diffusione di Internet e dei suoi servizi hanno rappresentato una

vera e propria rivoluzione tecnologica e sociologica dagli inizi degli anni

novanta (assieme ad altre invenzioni quali i telefoni cellulari e il GPS) nonché

uno dei motori dello sviluppo economico mondiale nell'ambito dell'Information

and Communication Technology (ICT) e oltre.

In generale a livello fisico la rete Internet può essere vista come una complessa

interconnessione di nodi con funzionalità di ricetrasmissione, appoggiata a

collegamenti trasmissivi di vario tipo, sia cablati che wireless che consentono

l'interconnessione da estremo a estremo (end to end) di un agente umano o

automatico a un altro agente, praticamente qualsiasi tipo di computer o

elaboratore elettronico oggi esistente.

Ogni dispositivo terminale connesso direttamente a Internet si chiama nodo

ospite, in inglese host o end system (sistema finale o terminale utente), mentre

la struttura che collega i vari host si chiama link di comunicazione passando

attraverso i vari nodi interni di commutazione.

In quanto "Rete delle reti" Internet non possiede dunque una topologia ben

definita, ma varia e soprattutto di natura capillare fino agli utenti, com'è tipico

anche della rete telefonica.

Dal punto di vista trasmissivo e informativo ciò che viaggia in Internet sono i

pacchetti dati, che costituiscono l'unità minima di informazione in questo vasto

sistema di comunicazione. Tali pacchetti viaggiano nei link e nodi interni di rete

usando una tecnica di commutazione nota come commutazione di pacchetto

(packet switching) che consente di condividere più di un possibile cammino

piuttosto che fare uso di un percorso unico dedicato e fisso come accade

invece nella classica commutazione di circuito della rete telefonica. In pratica i

pacchetti dati di una comunicazione che viaggiano da un host all'altro non

seguono percorsi di instradamento predefiniti, ma quelli più congeniali nel

preciso momento di attraversamento in base alla disponibilità fisica di

collegamento dei link della rete e/o alle condizioni di congestione della rete

stessa. Di conseguenza i pacchetti di una stessa comunicazione possono

seguire percorsi diversi verso lo stesso destinatario.

Per potersi collegare ad Internet ed usufruire dei relativi servizi, il solo requisito

logico-funzionale richiesto a un qualsiasi agente o dispositivo elettronico

(tipicamente detto client) è quello di poter "dialogare" con il destinatario e i

nodi interni di rete per mezzo di opportuni protocolli di rete che, nel caso in

questione, fanno parte della cosiddetta suite di protocolli Internet, regolando

opportunamente l'invio e la ricezione dei pacchetti informativi e

implementando a livello software tutte le funzionalità richieste in una tipica

architettura di rete a strati o livelli (layer).

I protocolli più importanti di tale suite, cioè quelli che garantiscono

l'interoperabilità e il buon funzionamento tra le diverse sottoreti, sono il

Transmission Control Protocol (Protocollo di Controllo di trasmissione dati, TCP),

l'User Datagram Protocol (UDP) e l'Internet Protocol (Protocollo Internet, IP): il

primo ha funzionalità di controllo di trasmissione, il secondo di inoltro semplice,

il terzo ha funzionalità di indirizzamento/instradamento nei nodi interni di

commutazione.

Come detto, la struttura della comunicazione è a strati (simile al modello di

architettura ISO-OSI) in una pila o stack protocollare di 5 livelli dal livello fisico

al livello applicativo: secondo tale struttura, il protocollo TCP o UDP occupa il

livello superiore (livello di trasporto) rispetto a IP (livello di rete). Al di sopra di

questi ci sono i protocolli di tipo applicativo connessi al particolare servizio

richiesto da espletare, al di sotto ci sono i protocolli di trasporto tipici delle reti

locali, metropolitane e geografiche da interconnettere, dei collegamenti di

raccordo (backhauling) e di dorsale (backbone), altri ancora sono collocati al

loro stesso livello.

Internet è bidirezionale, perché se scrivo su un giornale resta fermo, ma se

scrivo un’email, sicuramente avrò risposta.

Nel 1991 presso il CERN di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il

protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un sistema che permette una

lettura ipertestuale, non-sequenziale dei documenti, saltando da un punto

all'altro mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente, hyperlink). Il

primo browser con caratteristiche simili a quelle attuali, il Mosaic, venne

realizzato nel 1993. Esso rivoluzion&og

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
43 pagine
12 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ladycroft17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ufficio stampa ed eventi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Peruzzi Gaia.