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La prospettiva psico-corporea
La psicomotricità è un movimento di pensiero complesso, nato in Francia a inizio Novecento dall'incrocio della psichiatria classica (disciplina che studia i processi mentali e usa il movimento per ripristinare le funzioni psichiche disturbate) con la neurologia e la psicologia clinica, arricchitosi (psicologia genetica di Piaget, psicobiologia di Wallon, psicoanalisi di Freud...) ed affermatosi attorno al 1970. Al suo interno nasce il concetto di educazione psicomotoria. Tra i padri fondatori: Le Boulch, Vayer, Aucouturier. Coerentemente col cognitivismo, indirizzo della psicologia scientifica che studia i processi mentali, la psicomotricità valorizza l'attività del soggetto come essere pensante, capace di produrre delle rappresentazioni mentali, e si focalizza su ciò che avviene nel cervello, ovvero sui processi che producono il movimento, non sui prodotti (come faceva la prospettiva biologica). Storicamente, iprimi fondamenti apparvero verso il 1890. Tissié individuò un legame a livello cerebrale tra i centri psichici e il movimento ed istituì la ginnastica medica. Dupré parlò di un'unica sindrome che riuniva turbe motorie e psichiche ed osservò l'esistenza di "coppie psico-motorie", associazioni di disturbi motori a disturbi mentali. Furono poi i pedagogisti ad utilizzare la ginnastica per prevenire disordini psichici e fisici nei bambini, individuando nel movimento le dinamiche della nascita e della strutturazione dell'intelligenza, considerata da Piaget come forma di adattamento dinamico dell'organismo all'ambiente. Con le teorie psicanalitiche, si riscoprì la valenza "irrazionale" dell'azione. Il comportamento psicomotorio divenne espressione della personalità dell'individuo, voce al contempo della sua volontà e del suo inconscio. Tale idea di movimento si discosta.dal modellototalizzante della ginnastica tradizionale, che invece non tiene conto della soggettività individuale. Novità rispetto all'approccio biologico-anatomico. Il corpo non è più considerato come un oggetto da addestrare con l'allenamento, ma qualcosa da formare attraverso le varie esperienze corporee. Nuova concezione: si passa da un corpo dualistico, meccanico, da sottomettere alla ragione, ad un corpo dinamico, "informazionale" poiché incaricato di sentire, elaborare e trasformare le informazioni ricevute dal suo interno e dall'esterno in idee e in esperienze. In ambito educativo ciò si traduce nell'importanza di favorire tre momenti: innanzitutto mettere il bambino in condizioni di ricevere informazioni attraverso le vie sensoriali interne ed esterne, in seguito favorire la presa di coscienza di tali informazioni ed infine facilitare l'elaborazione mentale. Cambia dunque la modalità educativa:da un'orizzontalità che permette ai soli bambini capaci di raggiungere un risultato omologato (uguale per tutti) ad un'obliquità che consente ad ogni bambino con le proprie specificità di superare gli ostacoli.Psicocinetica di Le Boulch
Abbandona l'idea classica di movimento come macchina di leve, da studiare secondo punti di vista settoriali, a favore di un'idea di condotta globale che evidenzia il ruolo attivo del soggetto. Il corpo è apertura dell'Io al mondo, è un supporto all'attività del soggetto. L'uomo è studiato, dunque, in senso globale, facendo ricorso ad una pluridisciplinarità. Le Boulch ha una concezione strutturalista, per cui un atto deve sempre essere funzionale alla soddisfazione del bisogno che lo ha generato. Egli dunque parla non tanto di comportamenti, quanto di funzioni psicomotorie che concorrono a definire la condotta umana. Atteggiamenti (azioni), posture e movimenti
sono l'insieme dei comportamenti che vediamo dall'esterno, azionati dall'intenzionalità e dalla motivazione. Il movimento realizza l'unione tra corpo inconscio e corpo conscio. Lo schema corporeo è per lui un'intuizione o conoscenza immediata che si ha del proprio corpo, in rapporto alle diverse parti tra loro e nei rapporti con spazio e oggetti che lo circondano.
Il modello scientifico: il mosaico funzionale. La condotta motoria rappresenta per Le Boulch una forma di adattamento dell'organismo all'ambiente che, come in Piaget, si realizza nel tentativo di ricostruire l'equilibrio (→ nozione di omeostasi) che è stato momentaneamente rotto da un bisogno. I movimenti possono avere un carattere difensivo, ovvero di protezione dell'organismo dalle aggressioni, oppure appropriativo, ovvero tendente all'assimilazione di un elemento esterno.
Il ruolo del Sistema nervoso centrale. È la struttura che governa
Il processo di adattamento, lo strumento più elevato degli scambi tra il soggetto e l'ambiente, inteso non più come mero fatto di tipo cognitivo, ma anche tonico-affettivo, che dipende pertanto dal potenziale energetico della persona. Il SNC sovraintende all'attività delle funzioni mentali e coordina l'insieme delle funzioni di nutrizione (consentono la sopravvivenza - funzioni circolatoria, digestiva, respiratoria, escretoria), di relazione (si strutturano nell'interrelazione tra individuo e ambiente - funzioni sensoriali e motorie) e sessuali (legate allo sviluppo psicomotorio, maturano fra i 12 e i 14 anni, quando il soggetto ha completamente strutturato la sua personalità).
Nel processo di adattamento sono coinvolte tre funzioni psicomotorie:
- Funzione di veglia (energetica): è la funzione che rende il soggetto disponibile al trattamento delle informazioni, prioritaria poiché consente di avviare le azioni umane.
Attraverso un'analisi al contempo funzionale e strutturale si comprende quale significato l'azione osservata dall'esterno assuma all'interno del soggetto che la compie, cioè quale intenzionalità la scaturisca;
- Funzione di aggiustamento (l'adattamento di Piaget): è una funzione operativa che consente al soggetto di agire nell'ambiente. È sollecitata dal confronto con situazioni problematiche e si arricchisce delle esperienze sperimentate;
- Funzione di percezione (l'assimilazione di Piaget): rappresenta il trattamento cosciente delle informazioni (interne ed esterne) di origine sensoriale.
La classificazione delle prassie. Le Boulch classifica i movimenti in base al principio dell'adattamento all'ambiente, considerandoli come condotte motorie. Quando il soggetto stabilizza nuove condotte, esse divengono abitudini complesse, dette prassie. Egli distingue le prassie a carattere simbolico, in rapporto
col desiderio di comunicare, possiedono un elevato livello di socializzazione;- a carattere estetico, tendenti anch'esse a trasmettere un messaggio, ma che si concentrano più alla qualità formale di esso;- a scopo transitivo, che invece implicano un'azione diretta sull'oggetto per modificarlo. Possono essere più o meno- automatizzate (dipendenti dallo scopo) e possono riferirsi a livello globale o dei singoli movimenti.
L'apprendimento motorio in Le Boulch. Concezione mutata da Piaget, il quale con apprendimento intende il modo in cui l'intelligenza umana è in grado di adattarsi all'ambiente e alle sue regole, grazie all'equilibrio fra le due funzioni dell'assimilazione e dell'accomodamento, che in Le Boulch diventano percezione e aggiustamento. Per Le Boulch l'apprendimento avviene secondo due livelli: senso-motorio e percettivo-motorio.
Livello senso-motorio: si realizza quando l'allievo si
Confronta con una situazione problematica che implica una libera assunzione delle informazioni. Le fasi della risoluzione del problema sono quattro:
- Esplicitazione dello scopo da raggiungere, perché in base all'obiettivo si costruiscono inconsciamente le modalità di risposta;
- Esplorazione - l'allievo, attraverso la sua personale indagine, comprende la nuova situazione ed impara a gestire le informazioni da essa derivanti. È importante che metta in atto tentativi sperimentali senza l'intervento o la guida di altri;
- Fase percettiva, durante la quale può essere necessario aiutarlo a porre l'attenzione sui dati significativi. In questa fase il bambino acquisisce (o affina) degli schemi efficaci sollecitati dall'ambiente esterno;
- L'ultima fase riguarda le conseguenze dell'apprendimento sul piano cognitivo. Permette all'allievo di valutare lo scarto tra l'intenzione e il risultato della sua azione.
Il processo di apprendimento si conclude con l'automatizzazione dell'atto.
Livello percettivo-motorio-cognitivo: questo apprendimento è possibile solo se l'allievo ha maturato una elevata disponibilità motoria, se possiede un controllo dell'energia messa in gioco nell'azione e se ha raggiunto la maturità dello schema corporeo.
L'obiettivo di questo apprendimento è sviluppare la capacità di modificare un automatismo attraverso l'adeguamento globale. È possibile inoltre programmare il gesto nella mente ancor prima di averlo eseguito.
Evoluzione stadiale. Le Boulch condivide con Piaget anche la concezione di evoluzione stadiale dell'intelligenza che avviene in base ai cambiamenti della struttura cognitiva del soggetto (gli schemi), e si costruisce alla base dell'interazione fra soggetto e ambiente. La motricità appare dunque funzionale allo sviluppo dell'intelligenza rappresentativa.
dell'adattamento intelligente. Per Le Boulch la tappa della rappresentazione mentale e della conoscenza del "corpo proprio" si pone a compimento dell'amaturazione dello schema corporeo. Il modello didattico di Le Boulch: metodologia per problemi. La psicocinetica rappresenta un esempio di metodologia di tipo induttivo basata sui problemi, nella quale l'accento è posto sulla presa di coscienza e sul processo che consente la comprensione del reale (sotto forma di schemi). In ciò è distante dai tradizionali metodi di insegnamento basati su metodologie di tipo addestrativo, che prevedono la scomposizione meccanica del gesto e la sua successiva automatizzazione. Le Boulch ritiene che la psicocinetica debba essere utilizzata in maniera trasversale dalla scuola dell'infanzia fino alla fine della pubertà, per formare al meglio il futuro cittadino e per garantire la stabilità della persona, che ruota attorno al corpo. Inoltre, leattività motorie influenzano positivamente il processo formativo, sviluppando fondamentali competenze psicomotorie trasversali. Per realizzare questo ambizioso obiettivo è necessario che gli insegnanti di tutte le discipline condividano una medesima strategia, ovvero agiscano con coerenza educativa.Competenze psicomotorie trasversali |
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Equilibrio |
Coordinazione |
Forza |
Flessibilità |
Agilità |