Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 39
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 1 Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Geografia, Prof. De Felice Pierluigi, libro consigliato Compendio di geografia umana , Zanichelli  Pag. 36
1 su 39
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

- L’INTERAZIONE TRA ESSERE UMANO E AMBIENTE

La cultura si sviluppa in un dato ambiente fisico. Le interrelazioni tra individui e l'ambiente di

una determinata area geografica e l'impatto che l'agire umano ha sull'ambiente sono

problematiche affrontate dalle ecologia culturale, disciplina che Indaga le relazioni tra un

gruppo culturale e l'ambiente naturale da esso occupato. - IL CONTROLLO ESERCITATO

DALL'AMBIENTE

I geografi hanno da tempo respinto le idee del ossia la teoria nata nel

determinismo ambientale,

19° secolo, secondo la quale l'ambiente fisico da solo plasma gli esseri umani, le loro azioni e il

loro pensiero. Secondo la cioè la scuola di pensiero opposto al

teoria del possibilismo geografico,

determinismo, sono gli individui, non gli ambienti in sé, a rappresentare le forze dinamiche

dello sviluppo culturale. Ciascuna società utilizza le risorse naturali in conformità alle proprie

necessità e competenze tecniche.

- L’IMPATTO DELL'ESSERE UMANO

La geografia, compresa la esamina sia l'influenza esercitata dall'ambiente

geografia culturale,

fisico sull'essere umano sia alle conseguenze dell'azione umana sull'ambiente. Il paesaggio

è definibile come la superficie terrestre dall'azione propria dell’uomo. I tipi di

culturale

abitazione, le reti di trasporto, i parchi e i cimiteri sono alcuni indicatori dell'utilizzo del

territorio da parte dell'uomo. Le azioni umane, volontarie e involontari, che modificano o

persino distruggono l'ambiente sono probabilmente antiche quanto il genere umano stesso. Gli

uomini hanno utilizzato, alterato e sostituito la vegetazione. Hanno cacciato intere specie di

animali fino a provocarne l'estinzione. Attraverso l'abuso della terra e delle sue risorse, essi

hanno reso sterili e deserte regioni produttive. Il fuoco è stato considerato il primo grande

strumento dell'uomo, dopo l'indipendenza il governo del Kenya, nell'africa orientale venne

proibito. Con la proibizione del fuoco le foreste cominciarono a riappropriarsi del loro habitat

naturale e la fauna delle praterie venne soppiantata da altre specie di animali erbivori tra cui

rinoceronti, ippopotami ed elefanti. Gli esempi di impatto dannoso dell'uomo abbondano fin dai

tempi più antichi. Ricordiamo le stragi durante l'età della pietra, in cui avvenne la perdita di

intere specie di animali di grossa taglia in tutti i continenti abitati, la caccia indiscriminata, in

alcuni casi provoc l'estinzione totale delle specie per opera di società che ricorrevano al fuoco

per stanare gli animali ed erano fornite armi per macellarli. Non soltanto la distruzione degli

animali, ma anche dello stesso ambiente vitale, è stata una conseguenza del cattivo uso delle

aree geografiche da parte dell'essere umano.

- LE RADICI DELLA CULTURA

Circa 11000 anni fa, i massicci ghiacciai cominciarono a ritirarsi. Gli animali, le piante, le

popolazioni cominciarono a diffondersi. Nel l’antica età della pietra, piccoli gruppi

Paleolitico,

sparsi cominciarono a differenziarsi tra regione e regione per sostentarsi. Tutti erano cacciatori-

raccoglitori, le popolazioni pre-agricole dipendevano dalla disponibilità di prodotti alimentari,

sia vegetali che animali che si assicuravano con i pochi e rudimentali utensili e armi di pietra a

loro disposizione. Anche al culmine dell'Era le parti non ghiacciate dell'Europa erano

Glaciale,

ricoperte di muschi, licheni e bassi cespugli che risultavano troppo fredde per poter accogliere

le foreste all'epoca. L'Europa Sud orientale e la Russia meridionale avevano foreste, tundra e

praterie, mentre le regioni mediterranee erano ricoperte di foreste. Le enormi mandrie di

erbivori, come renne, bisonti, mammut e cavalli brucavano, si riproducevano e migravano

attraverso le praterie. Un abbondante vita animale popolava le foreste. La migrazione

dell'essere umano verso Nord, richiese una serie di utensili e provviste più elaborati rispetto al

passato per far fronte alle necessità di alloggio e abbigliamento. Alla fine del periodo Paleolitico

gli esseri umani si erano diffusi in tutti i continenti tranne l'Antartide, portando con sé le loro

culture di cacciatori e raccoglitori e le loro organizzazioni sociali. I cacciatori e raccoglitori, via

via che occupavano regioni diverse, dovevano utilizzare differenti varietà di alimenti, in base

alle risorse presenti nelle nuove aree di insediamento. Le migliori tecnologie per la manifattura

degli utensili ampliarono la gamma delle opportunità di utilizzo dei materiali disponibili a livello

locale. Ne conseguì uno sfruttamento dell'ambiente fisico più ampio rispetto a quanto fosse

stato possibile in passato. Alla fine dell'Era Glaciale, la lingua, la religione, il commercio a lunga

distanza, gli insediamenti permanenti appaiono elementi consolidati molte aree culturali

europee. Quanto appreso e creato dal singolo veniva trasmesso all'interno del gruppo

culturale.

- I GERMI DEL CAMBIAMENTO

Il ritiro degli ultimi ghiacciai decret la fine dell'era paleolitica avviando successivi processi di

evoluzione culturale come lo sviluppo delle tecniche agricole e d'allevamento, per poi arrivare

ai processi di urbanizzazione e industrializzazione delle società e delle economie moderne. Non

tutte le culture hanno attraversato contemporaneamente le diverse fasi di cambiamento, si

parla infatti di divergenza culturale tra gruppi umani. Col ritiro dei ghiacci il clima divenne più

mite e iniziarono a comparire foreste sulle aperte pianure. Il periodo del (media età

Mesolitico

della pietra) segn il passaggio dalla semplice raccolta alla produzione del cibo. Queste fasi

dell'età della pietra si sono succedute in diversi intervalli di tempo nelle varie aree del mondo,

segnando variazioni distintive negli utensili, negli insediamenti e nelle complessità sociali delle

culture.

- LE ORIGINI E LA DIFFUSIONE DELL'AGRICOLTURA

Alla fine del periodo glaciale la popolazione di cacciatori e raccoglitori crebbe lentamente. Man

mano che il rapido cambiamento climatico incideva negativamente sulle loro risorse alimentari

vegetali e animali, gli individui sperimentarono la delle piante e degli animali,

domesticazione

come conseguenza dell'abitudine di tenere negli alloggi animali selvatici di piccola taglia. La

domesticazione delle piante alimentari, come quella degli animali, pu essere rintracciata in un

numero limitato di aree di origine dalle quali si diffusero le sue tecniche. Le varie regioni di

origine dell'agricoltura condividevano molti elementi: in ognuna la domesticazione fu

incentrata su specie vegetali, per la capacità di fornire grandi quantità di calorie o proteine; in

ognuna vi era una popolazione in grado di dedicare tempo a selezionare, diffondere e

migliorare quelle piante rese disponibili da una vegetazione variegata. Alcuni sostengono che

la domesticazione del grano possa risalire a 13.000 anni fa, come reazione alla penuria di cibo

indotta dall'improvviso innalzamento delle temperature estive e dall'aridità della Valle del

Giordano. Quello stress ambientale, riducendo le provviste alimentari per l'estate e

distruggendo gli habitat della cacciagione selvatica, favorì la coltivazione di cereali in legumi

annuali a breve stagione i cui i semi potevano essere immagazzinati e piantati durante le

stagioni invernali, più fredde e più umide. I contrasti tra i cacciatori-raccoglitori e le società

agricole sedentarie aumentarono, laddove i due gruppi entravano in competizione per il

controllo territoriale, gli agricoltori avevano la meglio sui cacciatori-raccoglitori. Il conflitto

proseguì fino ai tempi moderni. Nel corso degli ultimi 500 anni, i colonizzatori europei

dominarono completamente le culture di cacciatori-raccoglitori. Il contrasto tra cacciatori-

raccoglitori e agricoltori fornisce una prova drammatica dei conflitti che si possono generare a

partire da differenti usi di uno stesso territorio.

- LE INNOVAZIONI DEL NEOLITICO

Il rappresent una fase di cambiamento culturale. Il termine dato a tale epoca rinvia

Neolitico

alla creazione di utensili e tecnologie più avanzate per far fronte alle circostanze e alle

necessità di una popolazione in espansione e sedentaria. Non tutte le popolazioni della terra

vissero contemporaneamente la stessa transizione. La velocità del mutamento culturale

aument : le innovazioni tecnologiche e sociali si produssero con una velocità superiore a tutti i

periodi precedenti. Gli esseri umani hanno appreso l'arte di filare e tessere le fibre animali e

vegetali, impararono a utilizzare e a cuocere l'argilla per farne utensili, idearono tecniche per

produrre mattoni, cementarli e costruire. Questa società soppiant la precedente uguaglianza

tra adulti propria dell'economia fondata sulla caccia e sulla raccolta, alla fine del periodo

Neolitico, alcuni gruppi cominciarono a modificare specie animali e vegetali, a gestire le risorse

del suolo, del terreno, idriche e minerarie, impiegarono metalli per costruire utensili raffinati e

armi superiori. Man mano che gli individui si raccoglievano in comunità più ampie, nascevano

regole nuove e più ufficiali, sorsero i governi per far rispettare le leggi e definire le punizioni.

Nella vita di tutti i giorni le occupazioni diventarono sempre più specializzate, dunque i ruoli

sociali si fecero più definiti. I lavoratori di metallo, i vasai, i marinai, i sacerdoti, i mercanti, gli

scribi e in alcune aree i guerrieri, andarono ad aggiungersi, quali figure sociali, agli agricoltori e

ai cacciatori.

- I FOCOLAI CULTURALI

Il termine viene utilizzato per descrivere tali centri di innovazioni e di

focolaio culturale

invenzione da cui importanti tratti ed elementi culturali si spostarono per esercitare la loro

influenza sulle regioni circostanti, facendosi portatori di particolari paesaggi culturali. Fra i

molti e importanti focolari culturali che si attivarono nel periodo Neolitico, ci furono l'Egitto,

Creta, la Mesopotamia, la Cina settentrionale, ecc., essi si svilupparono in area del mondo

molto lontane e in periodi diversi. L'antropologo Julian Steward propose il concetto di evoluzione

per spiegare le caratteristiche comuni di culture molto lontane ipotizza che

multilineare,

ciascuna zona ambientale principale tenda a generare tratti comuni di adattamento nelle

culture di coloro che la sfruttano, tali tratti si baserebbero sullo sviluppo dell'agricoltura e

sull’emergere di strutture culturali e amministrative simili nei molti focolai culturali; ma simili

non significa identiche. La teoria opposta, il diffusionismo,

è la convinzione che le somiglianze culturali si verifichino principalmente tramite la

propagazione nello spazio da un

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
39 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Silviapast5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof De Felice Pierluigi.