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Appunti di Maia Miragliotta
U è indebitata, quindi V = E + DL
Si può decidere di acquistare 1% di azioni di U, perché ci si vuole indebitare:
investimento = 1% dell'E = 1% del V
rendimento dell'azionista = 1% dei profitti
Oppure di acquistare 1% di azioni L e 1% di obbligazioni L, perché non ci vuole indebitare:
investimento = 1% del D + 1% dell'E = 1% del V
rendimento dell'azionista = 1% del D + 1% dell'E = 1% dei profitti
Oppure di acquistare 1% di azioni di L:
investimento = 1% dell'E = 1% di (V - D)
rendimento = 1% dei profitti al netto degli interessi
Oppure di acquistare 1% di azioni di U e 1% di debito di L:
investimento = 1% di (V - D)
rendimento = 1% dei profitti al netto degli interessi
La tesi di M&M circa l'irrilevanza della struttura finanziaria sul valore dell'impresa, definito dall'attivo dello stato patrimoniale.
è detta “proposizione I” ed è l’applicazione della legge di conservazione del valore, secondo la quale il valore di un’attività rimane inalterato indipendentemente dalla natura dei diritti vantati nei suoi confronti.
La proposizione I di M&M permette concettualmente di separare le decisioni di investimento da quelle di finanziamento.
Tale legge può essere applicata anche alla scelta della tipologia di azioni da emettere, secondo la regola, ipotizzando la perfezione dei mercati e la non influenza della scelta sulle decisioni finanziarie, la scelta della tipologia è irrilevante; come può essere applicata alla scelta della tipologia di debito da impiegare.
Le ipotesi alla base dell’irrilevanza della struttura finanziaria sono:
- che variando la fonte impiegata, l’impresa non diminuisce la possibilità di scelta degli investitori; il che vuol dire che:
- gli investitori non hanno esigenze di scelta
La decisione di indebitamento di un'impresa comporta una responsabilità limitata degli azionisti. Nel contesto dei mercati finanziari perfetti, tale decisione non influisce né sul reddito operativo né sul valore totale di mercato dei titoli dell'impresa. Tuttavia, si riconosce che l'effetto della leva finanziaria sui rendimenti è significativo.
Si deduce che la decisione di indebitamento non influisce sul rendimento atteso delle azioni (r), ma aumenta il tasso di rendimento atteso delle azioni di un'impresa indebitata (r'). Questo aumento dipende dal rapporto d'indebitamento (D/E) espresso in valore di mercato, secondo la "proposizione II" del WACC (Costo Medio Ponderato del Capitale).
Di conseguenza, gli azionisti possono rimanere indifferenti all'aumento della leva finanziaria, poiché il prezzo delle azioni non aumenta. Tuttavia, è importante considerare l'effetto della leva finanziaria sui rendimenti attesi delle azioni.
se questa contribuisce ad aumentare i rendimenti attesi, e la risposta è che ogni aumento dei rendimenti attesi è totalmente controbilanciato da un aumento del rischio (dovuto al maggiore indebitamento, il rischio che lo spread r - r non sia più positivo). Quindi, l'uso del debito comporta un aumento della variabilità dei rendimenti, che deve essere compensato da uno spread positivo. Il debito crea rischio per creditori e azionisti portando alla richiesta di un aumento del tasso di interesse e ad aumento del rendimento atteso delle azioni, ma il WACC rimane invariato. Più debito significa che il costo dell'equity aumenta, ma allo stesso tempo diminuisce la quota di equity! Se il rendimento atteso delle azioni non crescesse, il rendimento delle attività calerebbero. Se E=A è r = re a Se E+D=A, con leva positiva sarà se r = r, allora r = r; se r < r, allora r < rd a a e d a a e! Più r cresce, più r aumenta, inmodo più che proporzionalea e! più r cala, più r diminuisce, in modo più che proporzionalea e
Visto che le variazioni della struttura finanziaria influiscono sui rendimenti attesi, quali sono gli effetti sui beta?
Gli azionisti e gli obbligazionisti ricevono entrambi una quota del flusso di cassa dell'impresa ed entrambi sopportano parte del suo rischio, ma obbligazionisti sopportano un rischio molto minore (0<b<0,2).
M&M non dicono che il debito sia un elemento negativo, bensì che i manager finanziari devono fare attenzione al rischio finanziario creato dal debito, che può essere molto rischioso quando il prestito non è ben in vista.
Esempio: M&M 1 e 2
ipotesi: r = 8%, r = 6%, D/D+E = E/D+E = 50% e dr = 0,08*0,5 + 0,06*0,5 = 7%
introducendo un aumento del debito: D/D+E = 60% e ipotizzando: r = 6%, T = 0
d cD/E = 0,6/0,4 = 1,5
r = 0,07 + (0,07-0,06)*1,5 = 8,5%
er = 0,085*0,4 + 0,06*0,6 = 7%
Aipotizzando T = 0,5c
WACC = 0,085*0,4 + 0,6*0,6*0,5 = 5,2%
Implicazione alla proposizione II tradizionalisti hanno una posizione intermedia, poiché l'idea è che un moderato grado di leva finanziaria fa aumentare r, ma meno di quanto previsto da M&M nella 2° proposizione, quindi all'aumentare del rapporto d'indebitamento r prima diminuisce e poi aumenta: il punto minimo di r individua la struttura finanziaria ottima.
Inoltre, secondo loro gli investitori non noterebbero un moderato indebitamento: confusione tra il rischio d'insolvenza (= non essere in grado di restituire il capitale e gli interessi; d'interesse dell'obbligazionista) e rischio finanziario (= maggiore volatilità del rendimento atteso delle azioni rispetto al rendimento atteso delle attività; d'interesse dell'azionista).!! Il rischio d'insolvenza può essere irrilevante se un'impresa
è scarsamente indebitata, ma quando esso è inesistente, il rischio finanziario è comunque presente.
Si accetta il ragionamento di M&M solo se applicato a mercati finanziari perfetti, infatti a causa delle imperfezioni di mercato, le imprese che si indebitano possono rappresentare opportunità favorevoli per gli investitori: se così fosse, le azioni di imprese indebitate potrebbero essere negoziate a un prezzo maggiore rispetto a quello teorico che si avrebbe in caso di mercati finanziari perfetti.
Ciò accade per esempio nell'ipotesi che le imprese possano contrarre debiti a costi minori di un generico investitore "servizio unico", in quanto all'investitore converrebbe contrarre debiti indirettamente, possedendo azioni di imprese indebitate. Sarebbe quindi disposto ad accettare un tasso di rendimento atteso che non lo compensa completamente per il rischio finanziario e operativo che sopporta.
La clientela soddisfatta non è
Disposta a pagare un premio per azioni di imprese indebitate sarà validità della proposizione I di M&M.
Un' imperfezione che favorisce la violazione della proposizione I è stata introdotta dal Governo degli Stati Uniti mediante l'imposizione di un limite al tasso di interesse che poteva essere pagato sui depositi bancari, introdotto al fine di proteggere le banche, limitando la concorrenza nella raccolta di fondi. Ciò offrirà agli intermediari finanziari l'opportunità di creare valore offrendo fondi di investimento cosiddetti monetari, cioè fondi comuni di investimento che acquistano strumenti di debito di alta qualità a breve termine e in cui possono investire tutti coloro che abbiano qualche migliaio di dollari da investire.
Si ricordi che in un mondo reale si hanno delle tendenze di struttura finanziaria, a seconda del settore di appartenenza, infatti le compagnie aeree, le imprese di pubblici servizi, le banche e le
checompongono il portafoglio, ma il costo del capitale totale resta invariato, ciò è tropposemplicistico, basti pensare alla complicazione originata dal beneficio fiscale degli interessi.!! se le imprese godono di un beneficio fiscale sul pagamento degli interessi, il WACC dopole imposte cambiano al variare di D/E 69Appunti di Maia MiragliottaIl reddito operativo (£1), conseguito dall’impresa, viene impiegato per pagare:- interesse, dove le imposte sono 0, quindi il reddito netto imposte è uguale al lordo (1£)e viene ricevuto dagli obbligazionisti; si tratta di un costo fiscalmente deducibile- reddito azionario (dividendi), dove le imposte sono T , quindi il reddito netto imposte ècinferiore al lordo [1£*(1-T)] ed è ricevuto dagli azionis