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Capitolo I - Le Avanguardie nella musica del Novecento
Nel corso del Novecento, le Avanguardie, intese come sconvolgimenti che hanno cambiato radicalmente la musica, possono essere ricondotte nella musica romantica della seconda metà dell'Ottocento ed in alcuni musicisti come Wagner, Strauss e Mahler che iniziano a mettere in discussione la tradizione secolare del sistema tonale e armonico. Particolare importanza ebbe Wagner perché, dopo di lui si procede fino ad una sospensione totale della tonalità ormai consolidata tra gli ascoltatori che lascia il posto al sistema atonale.
Arnold Schoenberg, primo esponente delle Avanguardie, vive una prima fase atonale, fu sostenitore della capacità comunicativa dell'arte e dà vita alla dodecafonia, un nuovo linguaggio che non aveva nulla a che vedere con la tonalità ma che consentiva l'espressione e l'inventiva del musicista. Le avanguardie del dopoguerra hanno continuato sulle orme di Schoenberg. Con il radicalizzarsi della ci si.
Mahler, Webern e la scuola di Darmstadt.Webern e Darmstadt ci pensa Boulez che individua la genealogia Debussy, Stravinskij, Webern e Darmstadt. Secondo Boulez la grande novità del Novecento non è tanto la dodecafonia con "distruggendo" la Schoenberg ma è da identificarsi con Debussy che ha minato il concetto di opera, costruzione formale (tonalità, dodecafonia) per dare spazio alla bellezza del suono. Le radici delle Avanguardie possono essere identificate geograficamente tra Vienna e Parigi e le rispettive scuole, Schoenberg e Debussy sono all'incirca contemporanei, andando ad analizzare la loro produzione tra si possono trovare somiglianze come l'opposizione al wagnerismo ed il 1905-1915 il rifiuto per le sostengono l'utilizzo di formi brevi o brevissime, gradi orchestre, la presenza di troppi suoni assieme, la presenza di un'orchestra piccola anche in caso di forme sinfoniche e la prevalenza di sonorità singole ed in particolare del pianoforte come strumento prescelto.
La presenza del silenzio come parte della musica. Sei piccoli pezzi (Schoenberg) e Préludes (Debussy), opere dei primi anni del Novecento sono accomunati dal rigore espressivo e da un tocco leggero. Debussy altera il senso classico e romantico del tempo che prevedeva lo sviluppo dei temi secondo un inizio ed una fine che va a dissolvere la tensione creata. Per Debussy il tempo è suddiviso in istanti più o meno lunghi destinati a finire, in qualche modo sono autosufficienti (un momento non per forza si protrae anche nel seguente), nell'ascoltatore comporta la perdita della continuità e razionalità. Il musicista è vicino alla corrente del simbolismo, è da notare il senso della natura che emerge dall'opera, sentita come sollecitazione all'immaginazione, la sua espressione viene concentrata in istanti unici e irripetibili. Debussy e Schoenberg si contrappongono alla forma sonata ovvero una determinata organizzazione del materiale.
musicale all'interno di un singolo movimento (di solito il primo movimento di una Sonata, di una Sinfonia, di un Concerto, o di un Quartetto d'archi), è tripartita e bitematica, e alla progettazione quindi della musica oltre che dei valori forti di cui è portavoce. Wagner avrebbe introdotto l'atonalità e Schoenberg avrebbe proseguito Secondo la tesi di Adorno, sulle sue ombre fino alla dodecafonia. La teoria di Adorno che vede come padre fondatore delle Avanguardie è forse da rivedersi ed assieme a lui aggiungere Debussy, le scuole russe, ungheresi espagnole, scuole e nomi che Adorno non citera mai nei suoi saggi.
CAPITOLO II- DEBUSSY E IL SIMBOLISMO
Con Debussy si sviluppa la questione della sua appartenenza al movimento artistico dell'impressionismo o simbolismo. Il relegare Debussy all'interno dell'impressionismo significa relegarlo all'interno di un episodio storico e geografico definito e concluso, invece,
collocarlo all'interno del simbolismo invece significa rivolgerlo verso il valore del futuro, con valore e potenzialità ancora da esplorare e comprendere a fondo. Debussy in vita ha rifiutato ogni tipo di classificazione circa la sua persona e la sua arte nonostante fosse entrato in contatto con diverse correnti artistiche come il naturalismo, impressionismo, espressionismo, simbolismo, etc. L'unica corrente artistica che non lo influenza è il cubismo. Con il filone vincente di Wagner, scuola di Vienna, atonalità, dodecafonia fino ad arrivare alla scuola di Darmstadt dove c'è un controllo teorico e concettuale oltre che di concezione intervallare e andando a tralasciare la scuola di Parigi e relativi musicisti (Debussy, Ravel, Bartok). A sostenere Wagner, Schoenberg, Webern, Darmstadt ci sono le teorie di Adorno, Hegel. Non è un caso che Adorno sia stato tradotto in diverse lingue e critici, ad esempio.francesi sono rimasti pressoché sconosciuti. È emerso il critico musicale Jankélévitch, ma anche Bacherlard, Valéry e le rispettive saggistiche che smuovono verso un panorama anti-adorniano ed hegeliano. In Italia nel dopoguerra si è parlato di Debussy come musicista impressionista, è stato visto come portavoce della tradizione francese legata al naturalismo dedita alla descrizione della natura e attenta alle armonie e ai timbri, veniva escluso dal movimento dell'avanguardie storiche. La musica di Debussy ascoltata in chiave naturalistica è un esempio di interpretazione naturalista buona musica ma che non dispone di emozioni profonde. Di Debussy e il suo essere un simbolista e il progettare la sua opera musicale secondo un nuovo concetto di flusso di tempo necessita una nuova visione sia storica sia filosofica rispetto a quella di Adorno. Jankélévitch si muove in direzione anti-adorniana, le sue attenzioni sono
rivolte a musicisti come Listz, Ravel, l'intuizione che Debussy e a filosofi come Bergson e poeti come Baudelaire e Mallarmé. Comunque, l'avanguardia del secondo dopoguerra si trovi nella musica di Debussy e non in quella di Wagner o Schoenberg è dovuta a Pierre Boulez che negli anni Cinquanta determina la genealogia Debussy, Stravinskij, Webern, Darmstadt. Il pensiero di Hegel vede la musica come mezzo per sfiorare e di accostarsi per un istante alla realtà che non si tratta di un divenire necessario e legato al progresso ma è un divenire più avventuroso dagli esiti incerti. La musica può risultare inespressiva se per la fiducia piena nel linguaggio musicale. L'inespressività musicale secondo espressione si intende è dovuta alla sua ambiguità e al suo "campo" indicibile e inesprimibile, la musica è ambigua come è ambiguo e inafferrabile il flusso del tempo, letrasmettere sensazioni e emozioni senza l'uso di parole. La sua musica è caratterizzata da una grande varietà di colori timbrici, grazie all'utilizzo di strumenti orchestrali in modo non convenzionale e all'uso di accordi e progressioni armoniche insolite. Inoltre, Debussy introduce nuove forme musicali, come il preludio e la suite, che si discostano dai canoni tradizionali della musica classica. La sua ricerca artistica si basa sull'idea di creare un'atmosfera suggestiva e evocativa, in cui il silenzio e il mistero giocano un ruolo fondamentale. La sua musica è spesso descritta come impressionista, poiché cerca di catturare l'essenza di un'immagine o di un'emozione attraverso l'uso di suoni e colori. Debussy ha influenzato molti compositori successivi, che hanno cercato di esplorare nuove strade nell'espressione musicale. La sua musica rappresenta un punto di svolta nella storia della musica, aprendo la strada a nuove possibilità creative e aprendo la mente dei musicisti a nuove forme di espressione. In conclusione, la musica di Debussy rappresenta un'alternativa al linguaggio musicale tradizionale, cercando di trasmettere sensazioni ed emozioni attraverso l'uso di suoni e colori. La sua ricerca artistica ha aperto la strada a nuove possibilità creative e ha influenzato molti compositori successivi.dare peso ai singoli suoni e non di accordi (che nella tradizione si susseguono), viene meno il legame che univa armonia e melodia. La musica del Novecento è influenzata da diversi fattori culturali che si incrociano all'interno dei musicisti, per questo la classificazione delle avanguardie non è molto opportuna. L'articolo di Boulez "Schoenberg è morto" commette l'errore di voler stabilire le differenze tra passato e futuro e dimenticando in qualche modo che anche Schoenberg è ambiguo e inclassificabile (secondo Boulez con lui finisce un'epoca). L'eredità lasciata da Debussy si manifesta in maniera altalenante in tutto il Novecento. Il merito di Debussy è quello di avere aperto la strada del pensiero sonoriale ovvero la ricerca del suono scissa da tradizionali parametri di melodia e armonia. L'idea di Boulez e la sua genealogia Schoenberg-Webern-Scuola di Darmstadt- viene sostituita dalla genealogia che,dell’imprevedibilità e della libertà nell’organizzazione del materiale sonoro. La musica contemporanea si è aperta a nuove possibilità espressive, sperimentando con nuovi suoni, tecniche compositive e forme non convenzionali. Questo ha portato ad una maggiore diversità e pluralità nella musica contemporanea, con compositori che abbracciano una vasta gamma di stili e approcci. La musica contemporanea è diventata un terreno fertile per l’esplorazione e l’innovazione, sfidando le convenzioni e ampliando i confini della musica tradizionale.di una nuova forma svincolata dal wagnerismo. Nel primo caso l'esito può essere un silenzio e una negazione dell'opera musicale mentre nel secondo caso