Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Disdici quando
vuoi
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento
2. CONFUTAZIONE DELL’IDEALISMO - GEORGE EDWARD MOORE
fi
fi
fi
fi
fl
fi
ff
ff
ff
fi
fi
ff
ffi
fi
fi
fi
fi
fi
Il saggio di Guido Bonino analizza uno dei lavori più in uenti del losofo britannico
George Edward Moore, intitolato "Confutazione dell’Idealismo", pubblicato per la
prima volta nel 1903. In questo saggio, Moore a ronta e critica l'idealismo, una
corrente loso ca che sostiene che la realtà ultima è di natura mentale o spirituale
piuttosto che sica. L'idealismo sostiene che il mondo esterno e gli oggetti che
esso contiene esistono solo in quanto percepiti da una mente; la realtà è
intrinsecamente legata alla mente e alle percezioni mentali. Moore, invece, difende
una posizione realista, sostenendo che gli oggetti esistono indipendentemente
dalle nostre percezioni di essi. Tra i principali bersagli delle critiche di Moore vi
sono i loso idealisti come George Berkeley e, in particolare, le interpretazioni
dell'idealismo di F.H. Bradley e di John McTaggart. Uno degli assunti centrali
dell'idealismo è il principio "Esse est percipi" ("essere è essere percepito"),
proposto da George Berkeley. Moore prende di mira questo principio,
distinguendo il conoscere e l’oggetto conosciuto, il "cogito" (l'atto del pensare) e il
"cogitatum" (l'oggetto del pensiero). Secondo Moore, l'idealismo commette un
errore categoriale confondendo l'atto di percepire con l'oggetto percepito. Per
esempio, se vediamo un albero, l'idealismo sostiene che l'albero esiste solo in
quanto percepito. Moore, invece, a erma che l'albero esiste indipendentemente
dal nostro percepirlo. Per spiegare meglio la sua posizione, utilizza l'esempio del
colore giallo: secondo gli idealisti, il giallo e l'esperienza di vedere il giallo sono la
stessa cosa; Moore, invece, a erma che vedere il colore giallo (l'esperienza) è
diverso dal colore giallo stesso (l'oggetto). Questa distinzione è fondamentale
perché, se non la si riconosce, si nisce per dire che ogni esperienza è identica al
suo contenuto, cosa che Moore ritiene insostenibile. Inoltre, discute come sia più
appropriato parlare di "oggetto" dell'esperienza piuttosto che di “contenuto": dire
che il giallo è il contenuto dell'esperienza rischia di far pensare che l'esperienza
stessa debba essere gialla. Moore vuole mostrare che c'è una relazione più
plausibile tra coscienza e oggetto dell'esperienza, che rende l'esperienza del giallo
un'esperienza di quel colore speci co, senza bisogno di fare complesse astrazioni.
Il suo principale obiettivo è dimostrare che possiamo avere conoscenza del mondo
esterno in modo diretto e indipendente dalla percezione mentale. Moore utilizza un
argomento semplice ma e cace: solleva una mano e dice: "Ecco una mano".
Solleva poi l'altra mano e dice: "Ecco un'altra mano". Da questo conclude che
esistono almeno due oggetti esterni. Questo esempio ha lo scopo di mostrare che
possiamo avere conoscenza diretta del mondo esterno senza ricorrere a teorie
complesse.
Moore no
Dettagli
SSD
Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia321 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della scienza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Graziano Mario.