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3. IL GRANDE RISVEGLIO. LA GRECIA (VII-V SEC. A.C.)

L’isola di Creta era tanto ricca da permettersi di mandare delle ambascerie in Egitto. Nessuno sa

esattamente quale fu il popolo che dominò a Creta, la cui arte fu copiata nel continente greco,

particolarmente a Micene;

Tribù guerriere provenienti dall’Europa penetrarono nella penisola greca. Qualcosa dello

splendore e della bellezza di quell’arte, distrutta nel protrarsi delle guerre, sopravvive soltanto nei

canti che ci narrano queste battaglie, ovvero i poemi omerici. Nei primi secoli di dominio delle

tribù greche, l’arte fu piuttosto rozza e primitiva→non c’era niente dello stile dinamico cretese,

piuttosto riprendeva la rigidezza egizia.

Al contrario delle piramidi, i templi greci furono edificati a persone umane per persone umane.

Cominciando a scolpire statue in pietra, gli artisti greci presero le mosse da quello che per gli egizi

e gli assiri era stato un punto di arrivo. Così cominciarono a imitare le statue egizie, ma ogni

scultore greco voleva sapere come egli stesso avrebbe rappresentato un dato corpo.

Pitture vascolari→questi vasi dovevano contenere acqua o olio. La pittura di questi vasi divenne

ad Atene un’importante industria.

In un primo momento era ancora forte la modalità di rappresentazione che i greci avevano

appreso dagli egizi, ma poi se ne distaccarono, cominciando a rappresentare le scene, non più con

l’intenzione di voler includere tutto, ma rappresentando lo scorcio (tenevano conto dell’angolo da

cui si vedeva l’oggetto)→es. Achille e Aiace giocano a dadi: scudo e piedi.

Nacquero poi la scienza, la filosofia e il teatro.

Dopo aver ricacciato l’invasione persiana, il popolo ateniese cominciò a ricostruire, sotto la guida

di Pericle, il quale trattava gli artisti come suoi pari, senza snobbarli come era avvenuto in passato.

Il motivo principale per cui quasi tutte le famose sculture del mondo antico sono scomparse è che,

dopo la vittoria del cristianesimo, si considerava un pio dovere distruggere ogni statua pagana. La

maggior parte delle sculture dei nostri musei è costituita da copie di seconda mano eseguite ai

tempi di Roma.

Grazie alle numerose competizioni sportive come le Olimpiadi, i greci diventarono abili a

rappresentare il corpo umano in movimento e non bisogna dimenticare che questi giochi non

erano scollegati da riti religiosi e credenze del popolo→il vincitore era visto come un uomo a cui

gli Dei avevano concesso il dono dell’invincibilità.

Es. Discobolo di Mirone→poco importa se quello sia il vero e proprio movimento del lancio del

disco. 4. IL REGNO DELLA BELLEZZA. LA GRECIA E IL MONDO GRECO (IV SEC. A.C. – I SEC. D.C.)

→grande

520-420 A.C. risveglio dell’arte alla libertà. Gli artisti vengono ancora considerati

artigiani ma cominciano a essere rivalutati e si comincia a dibattere sull’importanza delle scuole.

Guerra tra Atene e Sparta che aveva posto fine alla prosperità della Grecia.

Si assiste a un mutamento del gusto più improntato alla delicatezza e raffinatezza.

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Non esiste un corpo simmetrico, ben costruito e bello come una statua greca. La gente dice che i

greci idealizzarono la natura e li pone quindi sul piano di un fotografo intento a ritoccare un

ritratto e a cancellarne i piccoli difetti. Ma una fotografia ritoccata e una statua idealizzata

generalmente mancano di carattere e vigore. In realtà il modo di procedere dei greci era

precisamente l’opposto→i vecchi modelli cominciavano a muoversi e a respirare.

→modello

Es. L’Apollo del Belvedere ideale del corpo maschile. Posa, reggendo l’arco con il

braccio teso, il capo volto come se stesse seguendo con lo sguardo una freccia.

Durante il periodo di Alessandro Magno assistiamo a una diffusione e rivalutazione dei ritratti; la

difficoltà nel giudicare i ritratti sta nel fatto che non possiamo verificarne la somiglianza.

Non si parla più di arte greca ma ellenistica quando ci si riferisce agli Imperi fondati dai successori

di Alessandro Magno in Oriente.

Esempio del mutamento del periodo ellenistico è L’Altare di Pergamo: lotta tra Dei e Titani;

mancanza dell’armonia tipica del periodo precedente e emerge la drammaticità. I goffi titani

vengono sopraffatti dagli Dei trionfanti (espressione di tormento e agonia).

Gruppo del Laocoonte→ venne alla luce nel 1506 e gli amatori d’arte rimasero sconcertati.

In quel periodo in molti cominciarono a collezionare opere e in molti cominciarono a scrivere di

arte.

A Pompei sono stati ritrovati affreschi di nature morte e paesaggi.

5. I CONQUISTATORI DEL MONDO. ROMANI, BUDDISTI, EBREI E CRISTIANI (I-IV SEC. D.C.)

La maggior parte degli artisti che lavoravano a Roma erano greci, e i collezionisti romani perlopiù

acquistavano opere, o copie, dei grandi maestri greci. Quando Roma divenne la dominatrice del

mondo, l’arte tuttavia subì un certo cambiamento (maggiori risultati ottenuti nell’ingegneria

civile→strade, ponti, acquedotti).

→solo

Pantheon tempio di tutta l’antichità classica tuttora adibito al culto. Venne trasformato in

una chiesa nei primi anni dell’era cristiana e così si salvo dalla distruzione.

I romani realizzavano i ritratti in maniera molto più veritiera dei greci, ma l’arte cominciò a essere

usata dai romani anche per ostentare le vittorie militari→Colonna di Traiano che narra la vittoria

dei romani contro i Daci.

Il fine principale non fu più l’armonia, la bellezza, o l’espressione drammatica.

Nei secoli dell’era cristiana l’arte ellenistica e l’arte romana sostituirono l’arte degli imperi

orientali.

Gli egizi continuavano a mummificare i defunti, ma invece di ritrarne le sembianze in stile egizio, le

facevano dipingere da un artista che conoscesse i ritrovati della ritrattistica greca→realismo.

INDIA→l’arte della scultura era fiorita in India assai prima che il Paese fosse toccato dall’influenza

ellenistica. L’arte greca e romana, che avevano insegnato all’uomo il modo di raffigurare

mirabilmente Dei e eroi, aiutarono anche gli indiani a creare un’immagine del loro salvatore,

Budda.

Anche l’EBRAISMO imparò a rappresentare le storie sacre per ammaestrare i fedeli.

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6. LA STRADA SI BIFORCA. ROMA E BISANZIO (V-XIII SEC.)

Durante le persecuzioni non c’era stata alcuna possibilità di costruire pubblici luoghi di culto.

Nel 313 d.C. Costantino proclama la libertà di culto per il cristianesimo.

Il cristianesimo cominciò quindi a costruire i propri luoghi di culto, fondati sulle “basiliche” del

periodo classico. Nelle nuove basiliche cristiane non dovevano esserci immagini di Dio o dei santi,

“idoli” condannati dalla Bibbia→come avrebbero potuto i pagani appena convertiti afferrare la

differenza tra il paganesimo e il cristianesimo?

Occidente→cambio di direzione: “La pittura può servire all’analfabeta quanto la scrittura a chi sa

leggere”.

Oriente→ i bizantini portarono all’estremo questo concetto. Le immagini sacre erano diventate

ormai misteriose emanazioni del mondo soprannaturale.

7. GUARDANDO VERSO ORIENTE. ISLAM, CINA (II-XIII SEC.)

ISLAM (VII-VIII SEC.)→la religione del Medio Oriente fu ancora più rigorosa del cristianesimo nel

proibire le immagini e per questo gli artisti diedero sfogo alla loro fantasia creando motivi dalle

forme più varie (es. arabesco).

Più tardi alcune sette diedero un’interpretazione meno rigorosa, permettendo la rappresentazione

di immagini, purché non religiose.

CINA→ nei secoli immediatamente anteriori e posteriori alla nascita del cristianesimo, i cinesi

adottarono riti funebri simili a quelli egizi e nelle cripte tombali rimangono impresse vivaci scene.

Gli artisti cinesi però, preferivano le linee curve e sinuose.

L’impulso maggiore all’arte cinese fu dato dall’influenza religiosa del buddhismo→monaci

rappresentati in statue di straordinaria verosimiglianza. I cinesi ebbero il merito di porre l’artista

sullo stesso piano del poeta ispirato.

L’arte, data l’influenza buddhista, non venne usata per rappresentazioni sacre ma quasi a scopo

meditativo→gli artisti cominciarono a dipingere l’acqua e le montagne.

Gli artisti cinesi non dipingevano all’aperto, ma imparavano la loro arte attraverso un sistema di

concentrazione e meditazione.

8. L’ARTE OCCIDENTALE NEL CROGIOLO DI FUSIONE. EUROPA (VI-XI SEC.)

Il periodo che seguì alla caduta dell’impero romano è in genere conosciuto come “età delle

tenebre”→migrazioni, guerre, agitazioni.

Dal 500 al 1000 non si assiste alla nascita di uno stile chiaro e uniforme, ma piuttosto a un conflitto

tra stili diversi.

Soprattutto chi conosce la storia dell’alto Medioevo sa che erano numerosi gli uomini colti

appassionati e collezionatori di libri antichi, custoditi nelle biblioteche e provenienti dall’antichità.

Furono però spesso vittime di scorrerie e distruzione a opera di tribù come i goti o i vandali, che

avevano un’idea dell’arte probabilmente improntata sulla magia (es. draghi intagliati vichinghi).

Alla corte di Carlo Magno la tradizione dell’artigianato romano fu ripristinata.

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Nel Medioevo l’artista impara a esprimere nella sua opera ciò che sente.

9. LA CHIESA MILITANTE (XII SEC.)

1066→i vescovi e nobili, nuovi signori feudali dell’Inghilterra, cominciano ad affermare la loro

potenza fondando abbazie e cattedrali in uno stile che in Inghilterra venne chiamato normanno e

nel continente romanico.

La fondazione di una chiesa era di fondamentale importanza per la comunità, che aveva un posto

dove riunirsi; inoltre, una chiesa, spesa importante anche dal punto di vista economico, doveva

trasformare la città→artigiani, estrattori di pietre ecc.

L’alto medioevo non aveva per nulla cancellato la memoria delle prime chiese, le basiliche, e delle

forme adottate dai romani per i loro edifici; generalmente la pianta era la stessa→navata centrale

che conduceva a un’abside e due o quattro navate laterali.

In alcune chiese venne poi aggiunto il transetto per formare una croce.

Chiese→massicce e possenti, ricordavano quasi delle fortezze medievali. Erano fatte per

esprimere il concetto di CHIESA MILITANTE: sulla Terra è dovere della Chiesa combattere le

potenze delle tenebre finché con il giorno del giudizio albeggi l’ora del trionfo.

Fu però in Francia che si cominciò a ornare le chiese romaniche con sculture.

10. LA CHIESA TRIONFANTE (XIII SEC.)

Nell’Oriente gli stili duravano migliaia di anni e pareva che non avrebbero dovuto mai mutare

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
31 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nora.ca00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fenomenologia e critica d'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Ferrario Giovanni.