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ANALOGICO/DIGITALE

Si tratta di due diverse possibilità di rappresentazione.

- ANALOGICO→qualifica l’ambito operativo di quel genere di apparati mediali che, nel

ricevere un segnale lo restituiscono in forma continua (es. la voce di una trasmissione

radiofonica, l’immagine in una macchina fotografica).

La sperimentazione delle Avanguardie artistiche nei primi decenni del Novecento hanno

promosso un esonero di tali media dalla loro funzione meramente rappresentativa e

riproduttiva.

Es. pittore che utilizza il pennello per misurare.

L’ordine di medialità analogica comporta una determinata taratura degli organi di senso:

una precisa, anche se costantemente in formazione, relazione reciproca tra gli organi di

senso, nonché il loro riconfigurarsi nel rapporto mediale.

Questo lungo percorso ci conduce a un tratto comune all’ambito analogico, ovvero al fatto

che l’ordine intorno a cui esso ruota, è tendenzialmente legato a un preciso atto di

misurazione, ovvero, all’elaborazione di proporzioni, con cui un oggetto esterno è

riportato, ad esempio, sulla tela della pittura, oppure, più in generale, con cui gli elementi

sono coordinati tra loro in un quadro, operazioni attraverso le quali stabiliamo ciò che è

astratto e a distanza o vicino e concreto.

- DIGITALE→il materiale di base è costituito dai pixel.

In regime di digitalità elettronica, l’immagine si “emancipa” dal piano della copia,

diventando “un dato numerico”. Costituiti da dati, l’immagine o il suono possono esser

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sottoposti a costante manipolazione, mutandone gli algoritmi (es. aggiustamenti di

Photoshop).

Digitale come aspetto di miniaturizzazione→intende evidenziare non la riduzione di

dimensioni si processi, bensì il processo di negoziazione tra forme mediali, tra media

culturali (es. pittura, fotografia, film, teatro) i quali non scompaiono del tutto, bensì

acquistano altro valore posizionale all’interno del medium inclusivo e convergente,

costituito dal computer.

Il digitale consente lo spostamento di piano di intere pratiche e gesti.

MEDIALE/CROSSMEDIALE

Francis Bacon→la realtà, in quanto dimensione cui si accede, in cui si svolgono azioni, in cui si

pratica sapere, è questione sempre e comunque di natura mediale.

Pittura e fotografia costituiscono due diverse modalità di accesso alla realtà, le quali stanno tra di

loro in relazione reciproca di tipo particolare, tale, cioè che l’una apre l’altra: nessuna delle due si

assimila all’altra.

Ciò vuol dire che le soglie di realtà rese visibili dalla fotografia non si limitano tanto ad applicare il

campo di intervento nella pittura su altri ambiti fenomenici o a estendere il nostro apparato

percettivo. Nell’aprirsi di un medium all’interno di un altro (fotografia nella pittura) è in gioco

qualcosa di ben diverso→La realtà dischiusa nella fotografia, promuove infatti, in doppio senso

una rivoluzione nel paradigma pittorico: da un lato mostra soluzioni possibili a questioni non

risolvibili nel paradigma corrente, dall’altro rende visibili problemi inediti, soglie di realtà cui la

convenzione “normale” non consentiva coscienza.

Greenberg→l’identità della pittura è connessa esemplarmente al contrassegno bidimensionale

del suo supporto fisico: la superfice della tela, inconfondibile con altre medialità, la quale è

condizione di sviluppo del proprio linguaggio, costituito da colori e forme bidimensionali. Su tale

base identitaria, quasi si trattasse di una sorta di condizione pura, stabilita in partenza, si fonda

l’autonomia del genere artistico, garanzia contro ogni “confusione delle arti”, nonché tra arte e

ciò che è non-arte.

Adorno→il rapporto di pittura e musica, rispettivamente con spazio e tempo è di natura storica,

cioè connesso a problemi di volta in volta incontrati da ciascun genere, nello sviluppo del proprio

linguaggio. E’ proprio tale ricerca a spingere l’un genere artistico a misurarsi sul piano dell’altro.

CROSSMEDIALITA’→va inteso non come passaggio debole da un medium all’altro, ovvero di

ricordo a risorse resesi disponibili, perché senza più appartenenza, bensì come modalità di

procedere, per cui il problema si apre e viene a luce tra, in mezzo, nel medium, appunto.

CONCRETO/VIRTUALE

In una accezione generale, il termine concreto indica l’esistenza di qualcosa di tangibile nella sua

costituzione caratterizzata da un definito intreccio di forma e materialità: qualcosa di

sensibilmente presente che, in quanto tale, è perlustrabile.

Il termine virtuale, nel suo senso più generale, richiama invece una dimensione di realtà non

compitamente dispiegata, sempre precaria e instabile.

Tale dimensione si è arricchita nel momento in cui, con il termine virtuale si intende oggi indicare

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quell’ambito di realtà generato in rapporto al computer→generato attraverso un linguaggio di

programmazione e mantenuto in vita dalle azioni e passioni di un soggetto attivo.

LA CONDIZIONE POSTMEDIALE – PETER WEIBEL

PETER WEIBEL→parla delle trasformazioni portate dal digitale in ambito artistico.

Ogni ambito disciplinare è stato mutato dai Media, il cui effetto abbraccia tutte le arti. Gli effetti

dei media sono universali e quindi tutta l’arte è postmediale, che comunque non rende superflui i

caratteri distintivi del mondo dei singoli apparati, le loro proprietà intrinseche.

Al contrario, le specificità, la dimensione propria dei singoli mondi mediali viene a differenziarsi

sempre più.

La condizione postmediale è definita da due fasi:

1. L’equivalenza dei media→riconoscere ai nuovi media – fotografia, film, video arte digitale

– lo stesso valore artistico dei media tradizionali come pittura o scultura.

Si è mirato in tutti i media alla specificità propria di ciascun medium. Per quanto riguarda

la questione relativa al riconoscimento del loro valore artistico e conoscitivo, questa fase è

più o meno conclusa. La specificità mediale, la funzione di riflessione critica sono, ormai,

aspetti del tutto acquisiti

2. Il mischiarsi dei media: mescolare la specificità mediale dei media e verificarne la portata

sia sul piano artistico che su quello conoscitivo. Tutte le arti vivono delle innovazioni

tecniche provenienti dall’ambito digitale. Il codice segreto di tutte queste forme artistiche

è il codice binario del computer e l’estetica segreta è costituita dalle regole algoritmiche e

dai programmi

Tale situazione della prassi artistica attuale, è dunque, da definirsi come condizione postmediale,

in quanto non domina più un solo medium, bensì i media si influenzano e condizionano

reciprocamente. L’insieme di tutti i media forma un medium universale, il quale contiene sé

stesso. L’ARTE E LE ARTI – THEODOR ADORNO

ADORNO→Sfrangimento: processo di sconfinamento delle arti rispetto ai loro domini “classici”

(es. musica e pittura).

La convergenza non è da confondere con l’assimilazione di un genere all’altro, bensì come un

processo di confronto tra le arti, che proviene da esigenze e problemi nuovi che insorgono nei

singoli ambiti artistici e nella elaborazione da questi compiuta dei rispettivi materiali storici, dei

rispettivi linguaggi. 35

PARTE QUARTA: MISTERO E LINGUAGGI

CAPITOLO 10

L’IMMAGINAZIONE HA UNA GRAMMATICA? – ANDREA BALZOLA

IMMAGINAZIONE/SEGNO

GIANNI RODARI→Se avessimo anche una Fantasia, come una Logica, sarebbe scoperta l’arte

dell’inventare.

E’ un invito irresistibile a riflettere ed elaborare una grammatica dell’immaginazione.

Importanza della facoltà dell’immaginazione nell’evoluzione umana.

Corrente esistenzialista tedesca e francese→la conoscenza non dipende dalla percezione della

realtà fenomenica, ma è frutto di una coscienza intenzionale che modella l’esperienza percettiva e

configura una visione soggettiva del mondo→L’essere umano vede ciò che sa.

L’immaginazione elabora le percezioni e le sensazioni creando una grande rappresentazione

metaforica, simbolizzando ogni aspetto della vita psichica.

Nell’immaginario si attua un incessante scambio tra pulsioni soggettive e stimoli provenienti dal

contesto naturale e sociale, che ha un fondamentale valore formativo nella relazione tra individuo

ed esperienza. Esiste una connessione profonda e costante tra le attività gestuali e motorie del

corpo, le funzioni dei centri nervosi e le rappresentazioni simboliche→per questo i bambini hanno

una fervente vitalità immaginativa, spesso inibita dagli adulti o dal sistema educativo

L’immaginazione non si genera in opposizione o in alternativa al mondo reale, ma è uno

strumento molto utile per la sua interpretazione ed elaborazione, come dimostrano le narrazioni

mitologiche e fiabesche.

Segni simbolici→veicoli di associazioni mentali molto profonde e sono degli agenti di

trasformazione in immagini di esperienze coscienti e inconsce.

Noi possiamo dare un senso al flusso incessante e mutevole degli stati d’animo, delle emozioni,

dei pensieri e delle idee soltanto se assumono delle forme, in parte ispirate al nostro vissuto reale

e in parte radicate nella cultura simbolica in cui nasciamo e cresciamo, che ovviamente muta nel

tempo (diacronia) e nello spazio (sincronia).

E’ necessario contestualizzare l’apparizione di un elemento immaginario, cercando di

comprenderne origine e motivazione, analizzando le relazioni temporali: ciò che avviene prima o

dopo o insieme; e le relazioni formali: analogia o contrasto di forme, misure, colori.

Nel Novecento la comunicazione pubblicitaria ha utilizzato strumentalmente la potenza dei

simboli, svuotandoli di contenuti trascendentali, morali o ideologici, per farne veicoli semplificati

di una conversione di massa al consumo dei beni materiali→Pop Art, Andy Warhol.

In questi casi il simbolo viene desacralizzato dalla pubblicità commerciale, e l’artista se ne

appropria per ridargli un nuovo senso.

Il flusso immaginativo, a differenza del linguaggio, non è facilmente riconducibile a un codice

unico e rigido: le immagini sono per loro natura molto più ambigue e sfuggenti delle parole,

hanno sempre una pluralità di significati e quindi di interpretazioni possibili, anche contrastanti.

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La retorica non svolge soltanto il compito, come vuole la tradizione dell’arte oratoria, di

classificare e analizzare le forme persuasive, decorative del discorso, ma rivela il modo in cui le

immagini s

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
39 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nora.ca00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fenomenologia e critica d'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Ferrario Giovanni.