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Risorse? • Che circostanze hanno mosso la persona. • Rapporto tra la

domanda e al situazione di disagio.

4. Le azioni e i tentativia dottati in precedenza per fronteggiare le difficoltà.

5. Le soluzioni che il soggetto si è dato per reggere fino al momento della

domanda.

6. Le intenzioni e le previsioni rispetto alla situazione.

7. Le aspettative del servizio.

8. Le modalità con cui il soggetto si presenta.

Disparità della relazione:

Il rapporto tra i due è particolarmente sbilanciato soprattutto in termini di

potere: da una parte l’As esperto del sistema dei servizi, dall’altro la persona

interprete di una situazione problema, in possesso di strategie operative deboli o

perdenti.

La relazione è speso una scelta obbligata, e può capitare che l’utente metta in

pratica delle strategie elusive che rischiano di compromettere il significato degli

scambi. La consapevolezza di ciò da parte dell’As lo induce ad entrare

limitatamente e gradualmente nella sua realtà per evitare stati di panico e forme

di aggressività.

In seguito alla richiesta, infatti si deve produrre un’alleanza operativa tra i due

soggetti, pur mantenendosi in una posizione di asimmetria, da punti di vista

diversi, ma convergenti in relazione all’obiettivo.

Tuttavia in alcune situazioni l'As dovrà mettere al riparo i soggetti deboli.

Bilateralità e trasparenza:

Per bilateralità si intende la continua e reciproca interazione e la condivisione

partecipativa che si realizza nel processo comunicativo e lo contrassegna. Va al

di là del coinvolgimento sul progetto, poiché sottende alle proposte anche

divergenti avanzate dalla persona.

Alla bilateralità è sottesa la trasparenza che riguarda l’esplicitazione di

contenuti e la comunicazione delle tappe da intraprendere nell’operare. La

trasparenza durante il processo di ricostruzione della realtà facilita

l’individuazione di uno spazio di lavoro comune e la maturazione di un

intenzionalità condivisa, che fondi il progetto di intervento.

Preparazione del colloquio e prima fase:

L’As prepara il colloquio: considera i dati noti e si prefigura emotivamente

l’evento, ridefinibile nel corso dello scambio.

• Accoglie la persona, e lascia che essa esprima la domanda, ascoltando la

presentazione che la persona si è preparata.

Durante l’esposizione coglie gli aspetti comunicati spontaneamente che

rientrano nei fuochi di attenzione.

L’As integra quanto comunicato dal soggetto sia apportando dati a lui noti, sia

esprimendo quesiti che vengono giustificati, quando suscitano resistenze, in

vista dello sviluppo di un intervento fruttuoso.

Nel corso dello scambio l’As si attiene a precise indicazioni metodologiche che

lo orienteranno poi durante tutto il processo:

• Aiuta a parlare ed ascolta: (mettersi nei panni dell’altro)

• Restituisce contenuti, sentimenti: mentre restituisce la versione alla persona

durante tutto lo scambio, consente anche ad essa di sentirsi ascoltata, dandole

anche la possibilità di rivedere e correggere le percezioni dell’As. I contenuti

delle restituzioni richiedono una decelerazione nello scambio, che per essere

tale, deve procedere secondo i tempi della persona in modo da consentirle di

seguire i passaggi mentalmente, di riflettere e a sua volta di fare delle scoperte.

• Aiuta ad elaborare e connette: l’As fa un’iniziale elaborazione degli elementi

comunicati, mette in sequenza i fatti e ricompone la situazione in termini

razionali. Fa un processo di sintesi interna.

• Amplia eventualmente la raccolta di dati

• Individua azioni e memorizza: durante il colloqui, in relazione alla situazione

si individuano le

prime attività da svolgere e si informa tempestivamente l’utente.

La richiesta di aiuta è una manifestazione della non autosufficienza del soggetto

unità alla fragilità delle sue reti.

Capitolo VII: Il progetto per la persona

La comprensione del quadro situazionale, in cui viene collocata la domanda-

problema è finalizzata all’individuazione del campo su cui lavorare. La

domanda analizzata può venire concordemente ridefinita nel senso di una

riduzione del campo o di un ampliamento rispetto alla semplificazione

risolutiva riportata alla persona, come si possono individuare campi

problematici troppo scoperti di risorse per essere affrontati in prima istanza. Il

problema bersaglio che viene scelto deve essere riconosciuto esplicitamente ed

accettato dal soggetto, che desidera affrontarlo o condivide la necessità di farlo.

Deve essere un problema preciso e definito, e rappresenta quindi un potenziale

fulcro di cambiamento.

La definizione del problema e delle modalità risolutive fa sì che la persona

segua consapevolmente il processo di cambiamento e acquisisca maggiore

fiducia nelle proprie capacità.

I criteri di scelta considerati per l'individuazione dell'area bersagio sono:

− la competenza dell'ente

− l'intenzionalità/ disponibilità della persona

− l'accessibilità

− l'opportunità/utilità sociale

La definizione di un progetto deve svilupparsi con il continuo contributo della

persona e corrispondere più ad un processo di accompagnamento di un intento

risolutivo che all’esecuzione di un piano dell’As. Egli favorisce in un clima di

fiducia l’espressione di ciò che la persona vuole raggiungere, aiutandola a

passare dalla formulazione di obiettivi generali alla definizione di propositi più

specifici, dai tempi lunghi alle brevi scadenze. Coglie le manifestazioni di

volontà risolutiva, le iniziative, per riconoscerle e restituirle. Registra anche,

direttamente o indirettamente, le espressioni di passività o i segnali di

intenzionalità divergente: recepisce le perplessità, l’insistenza in altre direzioni,

gli appuntamenti mancati o il rifiuto di presentarsi.

L’As mentre facilita l’espressione dell’intenzionalità, ne favorisce

l’elaborazione a confronto con la situazione di realtà, restituendo il quadro

insieme ricostruito, stimolando con le domande, e informando sulle possibilità.

Aiuta a collocarsi nella situazione , a concentrarsi sugli aspetti disfunzionali per

farli diventare domanda.

Le risorse esistenti a fronte della volontà della persona costituiscono in buona

sostanza gli elementi fondamentali che rendono diversamente trattabile la

situazione presentata.

L’intenzionalità comune, che si costruisce lungo un percorso corrispondente alla

fase pre-contrattuale della relazione, si sviluppa come direttrice dell’impegno

dei due durante la fase operativa. Se al momento della formulazione della

richiesta e nella prima ricostruzione della situazione si sono incontrate due

intenzionalità diverse o addirittura contrapposte, nel corso della relazione esse

devono trovare concordemente mete comuni rispetto ad un ambito suscettibile

di un intervento trasformativo, in cui il richiedente sia in grado di produrre un

esito precisato nelle sue caratteristiche. (dal consolidamento di una situazione

fragile, al cambiamento di comportamenti, situazioni e atteggiamenti).

Costruzione e componenti di un progetto

L’As ricostruita e riordinata la situazione, definisce un’ipotesi di progetto a

partire dall’intesa di massima intercorsa con la persona rispetto al campo

problematico da assumere e agli obiettivi in vista dei quali operare.

Il progetto struttura l’intervento e lo direziona, con il fine di rispondere al

problema stesso. I

l pensiero risolutivo si colloca nel contesto di risorse e vincoli che

caratterizzano la situazione e si confronta con gli spazi e i tempi utili e

disponibili.

Si può articolare in tappe che assumono a loro volta degli obiettivi operazionali

in sequenza e si verifica sulla produzione degli esiti preventivati.

Gli elementi del progetto che rispondono alle domande: chi/con chi, per chi,

con che cosa, in che modo, corrispondono a diversi sistemi operativi presenti

nel campo, che vengono messi a fuoco nei contenuti.

Il sistema degli attori di cambiamento è costituito invece dai professionisti che

hanno contribuito ad elaborare il progetto e che opereranno attivamente ed in

modo finalizzato per la situazione. L’As deve infatti individuare con chi potrà

operare, poiché il suo intervento sarà sempre parziale e richiede congiunzioni

reticolari con soggetti terzi, istituzionali e non. Gli attori di questo sistema

devono trovare tra loro, attraverso processi di scambio e confronto, sintonie e

convergenze per essere efficaci.

Il sistema utente viene definita la persona che utilizza l'offerta o il gruppo che

viene preso in carico, chiarendone i componenti, i soggetti che saranno

beneficiari dell'azione sia le persone o le aree idealmente da influenzare in

direzione di un'eventuale modifica.

Il sistema risorse l'as si domanda se vi sono soggetti nel mondo vitale della

persona che la possano sostenere.

Il sistema di azioni si richiamano le diverse attività da avviare o realizzare in

prima persona ed i processi che si intende promuovere.

I sistemi spazio temporali rigurdano la definizione di tempi e luoghi del

progetto e la previsione di tappe.

Un progetto non funziona se vi è scarsa parzialità nel bersaglio o indefinitezza

nei tempi. L'as deve acquistare la limitazione come forma mentis.

Quando si definisce un progetto la cui realizzazione si traduce in esiti

trasformativi, occorre prevedere da subito gli strumenti di verifica del

cambiamento e il sistema di monitoraggio del processo attivato.

In particolare andranno registrati e identificati gli eventi che accadono nel corso

del tempo, per potersi seguire insieme alla persona, per cogliere gli scostamenti

e valutare alla fine se si sono raggiunti gli scopi in relazione

all’accompagnamento che è stato offerto. (documentazione adeguata).

Capitolo VIII Il contratto

È un esplicito accordo tra due (o più) parti, relativo allo sviluppo

dell’intervento. Costituisce la parte pubblica e visibile del progetto, di cui è

responsabile l’As.

L’uso del contratto si sviluppa nel campo del servizio sociale solo a partire dagli

anni sessanta, in un momento in cui dalla diffusa sfiducia nel trattamento

prolungato si sono moltiplicate le sperimentazioni di un impegno vincolante tra

le parti, all’interno di casi assunti a tempo breve, in quanto finalizzati al

raggiungimento di obiettivi parziali. (influenza dell’impostazione

comportamentista e cognitivista).

La professione di As per le caratteristiche che nel suo sviluppo storico ha

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A.A. 2015-2016
29 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elerina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e tecniche del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Capra Ruggero.