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Riordinando l'identità del reddito disponibile e l'identità fondamentale:

≡YD-TR+TA C+I+G+NXL'unione dell'ultima identità e di quella precedente produce:

≡C+S-TR+TA C+I+G+NXInfine, otteniamo: ≡S-I (G+TR-TA)+NXIl primo gruppo di termini al secondo membro, (G + TR - TA), corrisponde al disavanzo del bilancio pubblico (BD). G + TR è la spesa pubblica complessiva, che è data dalla somma degliacquisti pubblici di beni e servizi (G) e dei trasferimenti pubblici (TR); TA indica le entrate fiscalidella Pubblica Amministrazione. L'espressione (G + TR - TA) rappresenta perciò l'eccesso dispesa rispetto alle entrate del settore pubblico, in altre parole il disavanzo del bilancio pubblico. Ildisavanzo di bilancio è un avanzo negativo, BS = TA - (G + TR). L'ultimo termine al secondomembro, NX, indica la differenza tra esportazioni e importazioni, cioè le esportazioni nette di beni eservizi.

NX viene anche detto avanzo commerciale se positivo e deficit commerciale se negativo. L'Identità indica quindi che l'eccesso di risparmio rispetto agli investimenti nel settore privato è parziale somma del disavanzo del bilancio pubblico e dell'avanzo della bilancia commerciale. Capitolo 3: Sviluppo, disoccupazione e inflazione: i fatti principali 3.1 Crescita economica La contabilità della crescita indica in che misura i diversi fattori della produzione contribuiscono all'incremento della produzione totale. La teoria della crescita ci aiuta a capire in che modo le decisioni economiche influiscono sull'accumulazione dei fattori produttivi. Simon Kuznets, premio Nobel per l'economia nel 1971 e uno dei padri fondatori della branca dell'economia che studia lo sviluppo economico, ha dato la seguente definizione: "La crescita economica di un Paese può essere definita come un aumento, sostenuto nel tempo, della capacità di"fornire beni economici sempre più differenziati alla popolazione. Questa crescente capacità si basa sul progresso tecnologico e sugli adattamenti istituzionali e ideologici che esso comporta". L'aumento dell'offerta dei beni è il risultato della crescita economica, attraverso il quale essa viene misurata. Il progresso tecnologico è il fattore permissivo ma è solo una potenzialità, una condizione necessaria ma non sufficiente. Per sfruttare appieno le opportunità offerte dal progresso tecnologico e per crearne di nuovo, la società deve continuamente adattare le proprie istituzioni e i propri schemi di pensiero. Kuznets attribuisce allo sviluppo economico moderno alcune caratteristiche. Due sono di carattere quantitativo, due di carattere strutturale e due si riferiscono alla diffusione internazionale della crescita economica. La prima caratteristica distintiva è l'accelerazione nella crescita del PIL pro capite.la crescita del PIL pro capite è stata accompagnata, in tutti i Paesi, da un forte aumento della popolazione. Il fenomeno della crescita accelerata della popolazione nelle prime fasi dello sviluppo economico moderno e di un successivo rallentamento nelle fasi di maturità prende il nome di transizione demografica. La seconda caratteristica quantitativa è la crescita della produttività, vale a dire dell'output per unità di input, sia che prendiamo in considerazione il fattore più importante, il lavoro, sia che consideriamo tutti gli input. Nel primo caso parliamo di produttività del lavoro, mentre nel secondo caso ci riferiamo alla produttività totale dei fattori. L'input di lavoro, qui inteso come ore medie lavorate all'anno per abitante, mostra invece una tendenza continua alla diminuzione. La riduzione è sostenuta fino al 1950 e molto più lenta nell'ultimo sessantennio. In altri termini, possiamo dire chelavoro, con l'introduzione di nuove tecnologie e l'automazione che hanno ridotto la necessità di lavoro manuale e aumentato la richiesta di competenze specializzate. Questi cambiamenti hanno portato a una maggiore efficienza nella produzione e a un aumento della produttività. Ciò ha permesso di ottenere un reddito pro capite più elevato, poiché con lo stesso sforzo si riesce a produrre una maggiore quantità di beni e servizi. Inoltre, l'aumento della produttività ha anche ridotto il numero di ore di lavoro necessarie per ottenere lo stesso livello di produzione. Questo significa che la popolazione può ottenere un reddito più elevato dedicando meno tempo al lavoro. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i settori e tutte le persone beneficiano in egual misura di questi cambiamenti. Alcuni settori, come l'agricoltura, possono essere penalizzati dalla riduzione della domanda di lavoro, mentre altri settori, come i servizi tecnologici, possono trarre vantaggio dall'automazione e dalla domanda crescente di competenze specializzate. In conclusione, l'aumento della produttività ha portato a un reddito pro capite più elevato e a un minor sforzo richiesto per ottenere lo stesso livello di produzione. Tuttavia, è importante considerare gli effetti differenziati che questi cambiamenti possono avere su diversi settori e categorie di lavoratori.strutture sociali, dei costumi e dei modi di pensare. L'urbanizzazione e la secolarizzazione sono aspetti importanti e significativi del processo di modernizzazione, così come il passaggio dalla famiglia patriarcale alla famiglia nucleare e il mutamento del ruolo delle donne nell'economia e nella società. La crescita economica moderna ha mostrato due tendenze divergenti in termini di diffusione al resto del mondo. I Paesi sviluppati hanno sempre più proiettato i loro modelli di vita verso le altre società creando effetti di imitazione e suscitando aspirazioni che hanno reso il mondo sempre più omogeneo. La diffusione dei mezzi di comunicazione di massa ha fortemente contribuito a questo risultato. Sotto il profilo economico, tuttavia, lo sviluppo ha stentato a lungo a diffondersi al di là dei Paesi che abbiamo menzionato, con la notevole eccezione del Giappone. Il risultato è stato l'aprirsi di un divario crescente, in termini di.

Il reddito pro capite varia tra i Paesi sviluppati e il resto del mondo. Molte ipotesi sono state avanzate per cercare di spiegare questo fenomeno. Un tentativo di spiegazione generale è l'ipotesi della convergenza, sviluppata da Moses Abramovitz e Paul A. David.

Abramovitz e David partono dalla constatazione che un Paese povero ha più probabilità di crescere rapidamente rispetto a un Paese ricco. Un Paese alla frontiera dello sviluppo, che usa già le migliori tecnologie disponibili, per crescere ulteriormente deve creare nuovo progresso tecnologico. Un Paese povero, al contrario, si trova a disporre di tutta la gamma delle tecnologie sviluppate dai Paesi ricchi. Se adotta queste tecnologie e i relativi modelli organizzativi, può quindi ottenere grandi guadagni di produttività e di reddito pro capite. Gli Autori in particolare citano quattro motivi per cui un Paese ritardatario può crescere più rapidamente del Paese leader:

  • innovazione tecnologica
  • adozione di modelli organizzativi efficienti
  • trasferimento di conoscenze
  • investimenti in capitale umano
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Un Paese ritardatario il capitale fisico è vecchio e obsoleto da un punto di vista tecnologico. Se lo si sostituisce con capitale che incorpora gli ultimi ritrovati della tecnologia, il potenziale di crescita della produttività è molto elevato;

Un Paese povero ha un basso livello di capitale per addetto e i rendimenti di tale fattore sono pertanto elevati. Ciò costituisce un incentivo ad aumentare la dotazione di capitale;

Nei Paesi in via di sviluppo molte persone sono impiegate in occupazioni marginali nell'agricoltura e nei piccoli servizi. Lo spostamento di questi occupati nell'industria e nei servizi a più alto valore aggiunto contribuisce alla crescita della produttività media del sistema economico;

La crescita del reddito pro capite dovuta alle tre cause precedenti allarga le dimensioni del mercato dei beni e servizi e rende più conveniente l'adozione di metodi di produzione di massa.

dell'arretratezza sono tuttavia un potenziale, una possibilità che si realizza solo se l'unica differenza tra Paesi poveri e Paesi ricchi è il livello di produttività. Nella realtà possono esistere altre cause che differenziano i Paesi sviluppati da quelli in via di sviluppo. Queste cause possono essere divise in due grandi categorie: congruenza tecnologica e capacità sociale.

La congruenza tecnologica sta a significare che le tecnologie messe a punto dai Paesi sviluppati devono essere adatte alle caratteristiche del Paese inseguitore.

L'altro insieme di limiti che può ritardare il processo di inseguimento dei Paesi ritardatari riguarda la capacità sociale. Con questo termine si intende una vasta gamma di caratteristiche, quali il livello di istruzione e di qualificazione della popolazione, la qualità delle istituzioni commerciali, industriali e finanziarie che sono necessarie per gestire le attività moderne.

L'assetto giuridico e le istituzioni politiche.

3.2 Input di lavoro e disoccupazione

La crescita del PIL reale non procede in modo uniforme ma per fasi cicliche di espansione e di recessione. Si parla di recessione quando i livelli di attività produttiva sono più bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando completamente e in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione. Durante le fasi di contrazione la domanda di lavoro diminuisce e una quota di occupati perde il posto di lavoro entrando nella condizione di disoccupati.

Il principale conto economico della disoccupazione è la perdita di produzione, che ha un costo notevole. Negli anni sessanta Okun ha evidenziato una relazione empirica tra occupazione e livello di produzione: la legge di Okun afferma che, per ogni punto di aumento della disoccupazione, il PIL diminuisce del 2%. La figura, nella quale il tasso di crescita del PIL reale è rappresentato in funzione dell'andamento del tasso di disoccupazione,

ione: rapporto tra gli occupati e le forze di lavoro; Tasso di disoccupazione: rapporto tra i disoccupati e le forze di lavoro; Tasso di inattività: rapporto tra la popolazione non in età lavorativa e la popolazionetotale. Utilizzando i dati della tabella, possiamo calcolare i seguenti tassi per l'Italia nel 2018: - Tasso di attività: (25.970 / 52.027) * 100 = 49.9% - Tasso di occupazione: (23.215 / 25.970) * 100 = 89.4% - Tasso di disoccupazione: (2.755 / 25.970) * 100 = 10.6% - Tasso di inattività: (23.036 / 60.092) * 100 = 38.3% Questi tassi ci permettono di analizzare la situazione del mercato del lavoro in Italia nel 2018. Possiamo notare che il tasso di attività indica la percentuale di persone in età lavorativa che sono effettivamente inserite nel mercato del lavoro. Il tasso di occupazione ci mostra la percentuale di persone occupate rispetto alla forza lavoro. Il tasso di disoccupazione indica la percentuale di persone disoccupate rispetto alla forza lavoro. Infine, il tasso di inattività rappresenta la percentuale di persone che non sono in età lavorativa rispetto alla popolazione totale. La legge di Okun sostiene che esiste una relazione inversa tra la variazione del prodotto interno lordo (PIL) e la variazione della disoccupazione. In altre parole, quando il PIL aumenta, la disoccupazione tende a diminuire e viceversa. Questa relazione è stata osservata negli Stati Uniti e in molti altri paesi nel corso degli anni. Per dimostrare che la legge di Okun descrive correttamente la relazione tra disoccupazione e PIL per gli Stati Uniti, è necessario analizzare i dati relativi a entrambe le variabili nel corso del tempo. Utilizzando grafici e analisi statistica, è possibile evidenziare la correlazione tra queste due variabili e verificare se la legge di Okun si applica anche agli Stati Uniti.
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Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aleevaccaroo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Di Maio Michele.
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