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Principali concetti economici
Beni inferiori - se aumenta il reddito del consumatore la curva va a sinistra (e viceversa).
Modifica al prezzo dei fattori produttivi - se aumenta il prezzo dei fattori produttivi la curva va a sinistra, dunque diminuisce la quantità di equilibrio e aumenta il prezzo.
Progresso tecnologico - se le tecnologie diventano più avanzate la curva va a destra, quindi aumenta la quantità di equilibrio e diminuisce il prezzo di equilibrio.
Surplus totale - surplus del produttore + surplus del consumatore.
Vantaggio comparato e commercio internazionale
Commercio internazionale - è costituito dallo scambio tra beni e servizi fatto da soggetti in paesi diversi e spesso corrisponde ad una parte significativa del PIL.
Divisione internazionale del lavoro - è la ripartizione della produzione mondiale di beni e servizi tra i diversi paesi e aree economiche. Ogni paese si specializza nell'attività in cui è più efficiente.
Esportazione - vendita di beni e servizi da un paese a un altro.
Beni e servizi in un altro stato. Importazione - insieme di beni e servizi che uno stato acquista da altri paesi.
Ragioni che spiegano le pressioni politiche a favore del protezionismo - le politiche protezioniste hanno l'obiettivo di proteggere i produttori nazionali (tariffe, quote e restrizioni normative). Le politiche a favore del protezionismo avvengono perché con il libero scambio quando un paese è importatore, i produttori nazionali vengono svantaggiati, quando esporta sono i compratori nazionali ad essere svantaggiati. Bisogna fare in modo che coloro che ottengono un vantaggio, utilizzino parte del beneficio per andare a colmare la perdita degli altri soggetti.
(7) Elasticità della curva di domanda
Elasticità della domanda rispetto al prezzo - è un indicatore della sensibilità della quantità domandata di un bene alla variazione del prezzo dello stesso. È la variazione percentuale della quantità domandata di un bene.
derivante da una variazione dell'1% del suo prezzo.
Domanda elastica - se la sua elasticità rispetto al prezzo in valore assoluto è maggiore di 1. Vale a dire quando il numeratore (variaz. % quantità domandata) è maggiore del denominatore (variaz. %prezzo).
Domanda rigida - se la sua elasticità rispetto al prezzo in valore assoluto è minore di 1. Vale a dire quando il numeratore (varia. % quantità domandata) è minore del denominatore (variaz. %prezzo).
Domanda perfettamente elastica - quando la sua elasticità rispetto al prezzo è infinita. La curva di domanda è orizzontale e rappresenta che anche al minimo cambiamento di prezzo i consumatori cambiano bene.
Domanda perfettamente rigida - se la sua elasticità rispetto al prezzo è zero. La quantità domandata è totalmente insensibile alla variazione del prezzo. La curva di domanda è verticale.
Domanda a elasticità unitaria -
se la sua elasticità è pari ad 1. La quantità domandata varia in termini percentuali allo stesso modo del prezzo. Determinanti dell'elasticità della domanda: (1) la possibilità di sostituzione (2) la quota destinata a un bene nel bilancio preventivo di casa (3) il tempo. Andamento dell'elasticità lungo la curva di domanda di un bene: L'elasticità al prezzo assume un valore diverso in ciascun punto lungo una curva di domanda lineare e diminuisce con regolarità quando il prezzo diminuisce e la quantità aumenta. L'andamento dell'elasticità lungo una curva di domanda lineare in un punto qualsiasi è dato dalla formula: P/Q(1/pendenza). L'elasticità della domanda si riduce regolarmente mentre ci si sposta verso il basso lungo la curva di domanda lineare. Elasticità della domanda al prezzo e politica fiscale: Teoria della tassazione indiretta: l'aliquota fiscale grava.su un bene a domanda rigida, la spesa complessiva del consumatore aumenta edunque aumenta la base imponibile; se invece viene imposta su un bene a domanda elastica, l'aumento del prezzo implica una riduzione complessiva della domanda e quindi della base imponibile. Tassare beni a domanda rigida è più efficiente, ma grava sul consumatore, al contrario applicare un'imposta su un bene a domanda elastica grava sul produttore. Tassando un bene a domanda rigida basterà un'aliquota minore. Relazione tra elasticità della domanda al prezzo, spesa del consumatore e ricavo del venditore - la spesa totale di un prodotto è data dal numero di unità vendute moltiplicato per il prezzo unitario. Se il prezzo si riduce la quantità domandata aumenta. Se l'aumento della quantità domandata è proporzionalmente maggiore della riduzione del prezzo, la spesa, quindi il ricavo, aumenta (e viceversa). (8) La produzione Funzione diproduzione - è il fenomeno in base al quale si trasformano gli input (fattori produttivi) in output (prodotto). È dunque il processo di trasformazione. Può servire ad ottenere beni destinati subito al consumo, oppure beni che verranno impiegati in un ulteriore processo per la creazione di un altro bene.
Output - prodotto finale del processo produttivo.
Input - fattore produttivo. Si possono classificare in due grandi categorie: (1) lavoro (2) capitale.
Q=f (L,K) che associa a ogni possibile combinazione di lavoro e capitale la massima quantità di prodotto che si può ottenere.
Breve periodo - convenzionalmente periodo durante il quale alcuni fattori sono fissi e le scelte non sono reversibili. L'analisi economica vuole che il capitale non sia variabile mentre il lavoro sì, anche nel breve periodo.
Funzione del breve periodo - massima quantità di output che è possibile ottenere in funzione delle diverse quantità di input.
variabile.Prodotto marginale - maggior prodotto (variazione del prodotto totale) dovuta alla variazione diun’unità dell’input variabile. E’ il rapporto tra la variazione della quantità prodotta e la variazionedel lavoro.Relazione di portata generale tra prodotto medio e prodotto marginale - regola del libretto. Se ilprodotto marginale è maggiore del prodotto medio, il prodotto medio aumenta. Se il prodottomarginale è uguale, il prodotto medio è costante. Se il prodotto marginale è minore, il prodottomedio diminuisce. 5
Legge dei rendimenti decrescenti del prodotto marginale - il prodotto marginale di un fattore èsempre positivo, se la quantità impiegata di un fattore aumenta, anche il prodotto aumenta. Apartire da una determinata quantità di fattore utilizzata, il prodotto marginale di un fattore èdecrescente. Tanto più grande è la quantità del fattore, tanto più piccola.
La funzione di produzione nel lungo periodo rappresenta la massima quantità di output che è possibile ottenere con i fattori che nel lungo periodo sono tutti variabili. Il soggetto deve stabilire come fissare la quantità complessiva del fattore capitale e del fattore lavoro, in modo tale da ottenere una quantità massima di prodotto. Per rappresentarla si usano gli isoquanti.
Un isoquanto è una curva di livello che in un grafico le cui coordinate sono date dai fattori produttivi utilizzati, unisce tutte le combinazioni a cui è associata la stessa quantità massima di output.
I rendimenti di scala rappresentano la relazione fra l'aumento degli input impiegati in un processo produttivo e la corrispondente variazione dell'output. Oggetto dell'analisi è dunque il comportamento produttivo (rendimento) del processo a fronte di modificazioni delle
propriedimensioni (scala), mantenendone al contempo immutata la struttura. Si parla sempre di lungoperiodo. I rendimenti di scala sono costanti se i fattori aumentano e anche l'output della stessaproporzione. Sono crescenti se l'output è maggiore e decrescenti se l'output è minore.(9) I costi
Funzione di costo - è la funzione che a ogni livello della quantità prodotta associa il minimo costoche un'impresa sopporta per la più efficiente combinazione di input per raggiungere quellaquantità Q. E' attraverso questa che gli economisti rappresentano la tecnologia.
Funzione di costo nel breve periodo - il costo che un'impresa che un'impresa sopporta perremunerare il fattore fisso è anch'esso fisso, non dipende dalla quantità prodotta. Il costo inveceche vuole remunerare i fattori variabili, varia anch'esso e dipende dalla quantità prodotta, crescecon essa.
Costo fisso - è
Il costo necessario a remunerare i fattori fissi, non varia nel breve periodo.
Costo variabile - ammontare di tutte le spese affrontate dall'impresa per i fattori variabili di produzione, varia al variare dell'output.
Costo totale - l'insieme dei costi fissi e di quelli variabili.
Costo medio - costo totale per ogni quantità prodotta diviso per il numero di unità. Costo totale medio è dato dalla somma di costo variabile medio (rapporto tra costo variabile complessivo e unità, andamento crescente) e costo fisso medio (rapporto tra costo fisso complessivo e unità, andamento decrescente).
Costo marginale - indicatore dell'entità di come il costo totale cambia al variare dell'output. È il rapporto tra variazione del costo totale e variazione del prodotto. Si può calcolare solo in relazione al costo variabile.
Relazione tra costo medio e costo marginale - il costo medio misura quanto sono costate in media le
unità prodotte, mentre il costo marginale la variazione nel costo totale derivante dalla produzione dell'ultima unità di output. Quando il costo medio è decrescente, MC>AC, il costo di un'unità aggiuntiva è maggiore del costo medio delle unità finora prodotte. Quando il costo medio è minimo, AC=MC, il costo dell'ultima unità è pari al costo medio delle altre.
Tipica forma a U - nel breve periodo la funzione di costo totale medio rispetto alla quantità prodotta assume questa forma. La quantità Q in corrispondenza di cui la curva di costo medio totale assume il valore minimo e rappresenta la dimensione di impresa di minimo costo del breve periodo.
Funzione di costo nel lungo periodo - qui tutti i fattori produttivi possono essere modificati, non c'è più la distinzione tra costo fisso e costo variabile. E' strettamente legata alla natura dei rendimenti di scala della
costanti, o decrescenti. I rendimenti di scala costanti si verificano quando un aumento proporzionale di tutti i fattori produttivi porta ad un aumento proporzionale della produzione. I rendimenti di scala crescenti si verificano quando un aumento proporzionale di tutti i fattori produttivi porta ad un aumento superproporzionale della produzione. I rendimenti di scala decrescenti si verificano quando un aumento proporzionale di tutti i fattori produttivi porta ad un aumento subproporzionale della produzione.