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Prodotto Nazionale Lordo (PNL) reale è superiore del 50% circa rispetto a quello ufficiale
La spesa per i consumi comprende la spesa dei consumatori e della PA. La principale componente della domanda è la spesa delle famiglie residenti. La seconda componente è la spesa delle Pubbliche Amministrazioni in beni e servizi. Per indicare le spese sostenute dallo Stato e dagli enti locali per acquistare e produrre beni e servizi si parla di acquisti pubblici di beni e servizi. Tra le uscite della PA vi sono anche i trasferimenti, ovvero le somme erogate ai cittadini che non rappresentano compensi per attività produttive correnti. La somma dei trasferimenti e degli acquisti pubblici di beni e servizi è la spesa pubblica. La spesa delle istituzioni sociali private è la spesa che queste operano al servizio delle famiglie.
Gli investimenti lordi sono acquisti di beni di durata pluriennale destinati alla produzione di altri beni. Il termine
delle componenti della domanda aggregata di un Paese. Le esportazioni nette possono essere positive, quando le esportazioni superano le importazioni, o negative, quando le importazioni superano le esportazioni. Le esportazioni nette sono influenzate da diversi fattori, tra cui il tasso di cambio, la competitività dei prodotti nazionali, la domanda internazionale e le politiche commerciali. Un aumento delle esportazioni nette può contribuire a una crescita economica sostenibile, mentre una diminuzione può avere effetti negativi sull'economia. In conclusione, gli investimenti e le esportazioni nette sono importanti componenti dell'attività economica di un Paese. Gli investimenti contribuiscono all'accumulazione di capitale fisico e umano, mentre le esportazioni nette influenzano la domanda di beni e servizi interni.delle aziende sono incluse nel PIL, in quanto rappresentano beni prodotti ma non ancora venduti. Le scorte possono aumentare o diminuire a seconda della differenza tra la produzione e le vendite. Se le vendite sono inferiori alla produzione, le scorte aumentano; se le vendite sono superiori alla produzione, le scorte diminuiscono. Le scorte possono essere considerate come un investimento, in quanto rappresentano una forma di accumulazione di capitale. Pertanto, il PIL può essere calcolato anche come la somma delle spese per consumi, investimenti e variazione delle scorte. Il PIL è un indicatore importante per valutare la crescita economica di un paese. Un aumento del PIL indica un aumento della produzione e della ricchezza del paese, mentre una diminuzione del PIL indica una contrazione dell'economia. Il PIL può essere utilizzato anche per confrontare la dimensione dell'economia di diversi paesi o per valutare la performance economica nel corso del tempo. In conclusione, il PIL è un indicatore chiave per valutare la produzione e la crescita economica di un paese. Il PIL nominale tiene conto dei cambiamenti nella quantità di beni e servizi prodotti e dei cambiamenti dei prezzi di mercato, mentre il PIL reale tiene conto solo dei cambiamenti nella quantità di beni e servizi prodotti. Il PIN è il PIL meno gli ammortamenti e rappresenta il valore netto della produzione.accumulate vengono considerate parte degli investimenti equindi tutta la produzione viene consumata o investita. Y = C + I . Il passo successivo è stabilire unarelazione tra consumo, risparmio e PIL: Y = S + C , dove S è il risparmio del settore privato. Tutto il redditoviene ripartito tra consumo e risparmio: C + I = Y = C + S . Il membro di sinistra indica le componenti delladomanda, quello di destra l’allocazione del reddito, quindi l’ammontare della produzione coincide conl’ammontare delle vendite. I = Y – C = S , in questa economia semplificata l’investimento è esattamente parial risparmio.
CAPITOLO 3
La contabilità della crescita indica in che misura i diversi fattori della produzione contribuisconoall’incremento della produzione totale. Simon Kuznets: “la crescita economica di un Paese definita come unaumento, sostenuto nel tempo, della capacità di fornire beni economici sempre più differenziati.
"allapopolazione; si basa sul progresso tecnologico e sugli adattamenti istituzionali e ideologici che essocomporta”. L’aumento dell’offerta di beni è il risultato della crescita economica, ma la diversificazione dibeni permette di renderli sempre più appropriati e adatti. Il progresso tecnologico è il fattore permissivoma è solo una potenzialità, una condizione necessaria ma non sufficiente. Kuznets attribuisce allo sviluppoeconomico alcune caratteristiche. Caratteristiche quantitative, la prima è l’accelerazione nella crescita delPIL pro capite, che è stata accompagnata da un forte aumento della popolazione. Il fenomeno della crescitaaccelerata della popolazione nelle prime fasi dello sviluppo economico moderno e di un successivorallentamento nelle fasi di maturità prende il nome di transizione demografica. La seconda è la crescitadella produttività, dell’output per unità di input,
sia che prendiamo in considerazione il lavoro, sia tutti gli input. Nel primo caso parliamo di produttività del lavoro, nel secondo ci riferiamo alla produttività totale dei fattori. L'estendersi del lavoro dipendente, l'affermarsi dei contratti collettivi e la crescita del lavoro a tempo parziale sono tra le cause principali della diminuzione del carico di lavoro per occupato. Caratteristiche strutturali, la crescita economica moderna comporta trasformazioni della struttura economica, come la diminuzione della quota dell'agricoltura a favore dell'industria e dei servizi, il passaggio da piccole imprese a grandi società di capitali e il connesso incremento del lavoro dipendente rispetto al lavoro autonomo. Altri aspetti sono, i mutamenti della composizione dei consumi, l'espansione dei servizi di istruzione, sanità e servizi alla persona. L'urbanizzazione e la secolarizzazione sono aspetti importanti e significativi del processo.di modernizzazione. La crescita economica moderna ha mostrato due tendenze divergenti in termini di diffusione al resto del mondo. I Paesi sviluppati hanno sempre più proiettato i loro modelli di vita verso le altre società. Sotto il profilo economico lo sviluppo ha stentato a lungo a diffondersi. Il risultato è stato l'aprirsi di un divario crescente tra i Paesi sviluppati e il resto del mondo. Ipotesi della convergenza in base alla quale, sotto certe condizioni, un Paese ritardatario ha la possibilità di crescere più rapidamente del Paese leader. I vantaggi dell'arretratezza sono tuttavia un potenziale, una possibilità che si realizza se l'unica differenza fosse a livello di produttività. Nella realtà possono esistere altre cause, divise in due grandi categorie: la congruenza tecnologica che sta a significare che le tecnologie messe a punto dai Paesi sviluppati devono essere adatte alle caratteristiche del Paese inseguitore,
ma in molti casi questo non può verificarsi; e la capacità sociale, ovvero una vasta gamma di caratteristiche. Queste cause hanno ritardato a lungo lo sviluppo. La crescita del PIL reale non procede in modo uniforme ma per fasi cicliche di espansione e recessione. Recessione quando i livelli di attività produttiva sono più bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando tutti i fattori produttivi a disposizione. Durante le fasi di contrazione la domanda di lavoro diminuisce e quota di occupati perde il lavoro. La disoccupazione ha dei costi economici e sociali. Il principale costo economico della disoccupazione è la perdita di produzione: la disoccupazione riduce la quantità di beni a disposizione della collettività. La perdita di produzione ha un costo notevole: la recessione può far perdere dal 3 al 5% del PIL potenziale. La legge di Okun afferma che, per ogni punto di aumento della disoccupazione, il PIL diminuisce del 2%.La disoccupazione inoltre incide notevolmente sulla distribuzione del reddito e i suoi costi sono ripartiti in modo tutt'altro che omogeneo.
In qualunque momento esiste un determinato numero di persone disoccupate, che costituiscono il bacino della disoccupazione, caratterizzato da un flusso in entrata e uno in uscita. Le ragioni per cui un individuo può essere considerato disoccupato sono quattro:
- Può essere alla ricerca della prima occupazione, oppure può rientrarci riprendendo a cercare lavoro dopo non averlo fatto per 4 settimane;
- Può darsi che abbia lasciato volontariamente il suo impiego;
- Può darsi che sia stato allontanato temporaneamente;
- Può aver perso l'impiego.
I modi in cui un individuo può uscire dal bacino della disoccupazione sono tre:
- Trovare un impiego;
- Essere richiamato al proprio posto di lavoro;
- Smettere di cercare un impiego e uscire dalla forza lavoro.
La disoccupazione aumenta quando il flusso
in entrata è più consistente di quello in uscita. In ogni periodo esiste un certo livello/tasso di disoccupazione. La variabilità della disoccupazione può determinare variazioni nel tasso medio di disoccupazione nazionale, che è la media ponderata dei tassi relativi ai vari gruppi. Può variare o perché variano i tassi di disoccupazione dei singoli gruppi o perché aumenta il peso di un particolare gruppo caratterizzato da alti tassi di disoccupazione.
Differenza tra disoccupazione frizionale e disoccupazione ciclica. Frizionale è la disoccupazione dovuta alla rigidità e alle imperfezioni del sistema economico e che non può essere ridotta nel breve periodo; dipende dalla struttura del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione frizionale è anche chiamato "tasso naturale di disoccupazione". Si definisce disoccupazione ciclica quella che eccede il tasso frizionale.
Il turnover all'interno del
mercato del lavoro, ovvero il numero di persone che passano da un'occupazione all'altra e dal gruppo dei disoccupati al gruppo degli occupati e viceversa, è rilevante, perché i flussi lordi in entrata e in uscita dal lavoro sono elevati e variano con il ciclo economico. Il concetto di piena occupazione, e di tasso frizionale, ha importanza ai fini della politica economica. I fattori che determinano il tasso frizionale sono la durata e la frequenza della disoccupazione. Si definisce "periodo di disoccupazione" un intervallo di tempo consecutivo durante il quale un individuo rimane senza lavoro. Per durata della disoccupazione si intende il tempo medio per il quale ciascun individuo rimane disoccupato. La durata della disoccupazione è normalmente associata al suo livello, e dipende da fattori ciclici e dalle seguenti caratteristiche strutturali del mercato del lavoro: - l'organizzazione del mercato del lavoro; - la composizione demografica e ladislocazione geografica della forza lavoro; - la possibilità o volontà dei disoccupati di continuare a cercare un impiego migliore, infatti è possibile che un lavoratore si licenzi per poter disporre più tempo alla ricerca di un impiego migliore, si parla di disoccupazione di ricerca. Per