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Concorrenza dei venditori e dei compratori

p > p*- La concorrenza dei venditori fa diminuire il prezzo → < quello di equilibrio e la concorrenza tra venditori lo fa scendere

p > p*- La concorrenza fra i compratori fa aumentare il prezzo: → > Δp < p* p > 0: prezzo minore di quello di equilibrio e la concorrenza tra i compratori lo fa salire

d sY Y< = le imprese L’equilibrio è STABILE non riusciranno a smerciare integralmente la quantità del bene che avevano programmato di vendere. Si verifica una reazione: i venditori inizieranno a farsi concorrenza.

d sY – Y Δp = λ ( )

concorrenza.- Statistica comparata serve a vedere come cambia l’equilibrio del modello se cambia una grandezza (prezzi dei beni, reddito dei consumatori).

Due grafici di equilibrio (uno precedente allo

shok e uno successivo):vediamo come cambia l'equilibrio se si verifica un AUMENTO del prezzo del bene succedaneo. Tale aumento ha l'effetto di spostare verso destra l'intera curva di domanda del bene y (lo spostamento provoca un cambiamento del prezzo e della quantità di equilibrio). Dopo l'aumento del prezzo del bene, la curva di domanda del bene y si sposta a destra nella posizione Dn(p) (il punto di incontro con la curva di offerta determina il nuovo equilibrio N cui corrisponde Pn → V = equilibrio vecchio e Yn. (iniziale) cui corrisponde Pv e Yv. Se la domanda è molto elastica l'effetto sulla quantità è forte e quello sul prezzo è debole (viceversa se la domanda è poco elastica). Yn > Yv e Pn > Pv. CAPITOLO 9 BREVE E LUNGO PERIODO Il comportamento dei soggetti coinvolti conduce all'equilibrio del mercato determinandone il prezzo p* e la quantità venduta y*. I comportamenti di questi soggetti (consumatori ed

Le imprese rientrano in due categorie:

  • SCELTE: parliamo di scelta quando un soggetto, dopo aver considerato tutti i dati rilevanti per la propria situazione, decide cosa gli conviene fare in modo da ottenere il massimo per la propria funzione-obiettivo.
  • REAZIONI: parliamo di reazioni quando il soggetto non si trova nella situazione che avrebbe scelto sulla base dei dati rilevanti, ma in una situazione diversa perché è cambiato uno dei dati del suo problema.

Ci sono poi altre reazioni che hanno effetti sulle scelte delle imprese e sui risultati del mercato. Per illustrarle bisogna introdurre il concetto di TEMPO: quello richiesto perché una reazione si metta in moto; e quello richiesto perché la reazione produca il suo effetto.

Chiameremo BREVE PERIODO una situazione in cui certe reazioni non si mettono ancora in moto e chiameremo LUNGO PERIODO una situazione in cui tutte le reazioni possibili si sono messe in moto.

Nel mercato:

  • Equilibrio del mercato di breve
  • periodo = situazione in cui il numero delle imprese presenti nel mercato è costante- Equilibrio del mercato di lungo periodo = situazione in cui il numero delle imprese nel mercato è variabile

    R= p•y)

    L'impresa decide di entrare nel mercato se prevede di ottenere un profitto positivo ossia se il ricavo (è maggiore del costo(C= w1•x1 + w2•x2). X1 = lavoro x2= impianto ≠

    L'impresa è PRICE TAKER sicché i 3 prezzi (p, w1, w2) sono dei dati quando l'impresa si trova già nel mercato dispone già di un

    K= w2•x2)impianto dato/costruito in precedenza, perciò l'impresa sopporta un costo fisso (Se l'impresa vuole uscire dal mercato deve riuscire a disfarsi dell'impianto: vendendolo o aspettando di averlo ammortizzato.

    Supponiamo che si verifichi una diminuzione del prezzo del prodotto p, perciò l'impresa riduce la produzione y. Può succedere che il prezzo diminuisca a

    tal punto che l'impresa subisce una perdita perché i ricavi non compensano i costi. All'impresa in perdita può convenire continuare a produrre. Il motivo è che se smettesse di farlo, dovrebbe comunque continuare a sopportare il costo fisso. Di conseguenza, finché il ricavo compensa almeno il costo variabile, all'impresa conviene continuare a produrre perché così ridurrebbe la perdita. Conviene sospendere la produzione quando il prezzo è così basso che il ricavo non compensa neppure il costo variabile e in questo caso l'impresa non produce nulla. PROFITTO: - EXTRAPROFITTO (P= Cm) = eccedenza del profitto rispetto al profitto normale (distanza tra costo e ricavo) - PROFITTO NORMALE (costo-opportunità) = profitto che l'imprenditore potrebbe ottenere dalla migliore alternativa COSTO UNITARIO = misura quanto costa ogni singola unità prodotta, può essere calcolato dividendo il costo.

    totale per la quantità prodotta: Cu= C(y) Cm= CY Y

    Quando si produce poco il costo è molto alto

    Quando si produce tanto il costo diminuisce

    Il costo unitario è una funzione della quantità prodotta, essa può essere ricavata dall'andamento della funzione C(y).

    Il grafico del costo unitario ha un andamento a U

    Il costo unitario diminuisce finché è maggiore del costo marginale; mentre aumenta quando diventa inferiore al costo marginale.

    Perciò l'incontro tra costo unitario e costo marginale avviene nel punto di minimo della curva del costo unitario.

    yπ → CR Cm = C/y → C = Cm •= – Cy = (p – Cu) • y= pyπ p – Cu) → EXTRA PROFITO= = yi (Pb = prezzo del benei= impresaP = scelta ottimale- L'equilibrio di breve periodo: Questo è il grafico che si verifica quando entrano le imprese nel mercato,perciò la curva di offerta si sposta verso destra = l'incontro

    Con la curva identifica un prezzo di equilibrio più basso (per via della concorrenza) e la quantità venduta è maggiore.

    B = equilibrio di breve periodo = la curva di offerta incontra la curva di domanda

    PB = è lo stesso prezzo che viene assunto come un dato dalle imprese per la loro scelta

    YB = YiB è la somma delle quantità prodotte da ciascuna impresa nel mercato

    L = PL in è l'equilibrio di lungo periodo in cui il prezzo è sceso fino al livello cui P = Cm = Cu gli extraprofitti si sono annullati

    Equilibrio del mercato > Cu dell'impresa rappresentativa

    La presenza di extraprofitti nell'equilibrio di breve periodo fa entrare nel mercato nuove imprese ed il prezzo comincia a scendere

    - L'equilibrio del prezzo nel lungo periodo:

    - Variazioni della domanda: effetti di breve e lungo periodo:

    Supponiamo di partire da un mercato concorrenziale in equilibrio di lungo periodo, con il prezzo pari a PL in corrispondenza del (Lv)

    quale i profitti delle imprese sono nulli. Supponiamo si verifichi uno spostamento a destra della curva di domanda. Il punto di incontro tra la vecchia curva di offerta e la nuova curva di domanda identifica un equilibrio di breve periodo (B), in cui il livello del prezzo è salito rispetto all'equilibrio di lungo periodo (PB > PL). Dato che il prezzo è salito, le imprese consegnano extra profitti ed il P > Cu. In questa situazione nuove imprese cominciano ad affluire nel mercato (attirate dagli extra profitti). Il loro ingresso fa spostare a destra la curva di offerta, sicché il prezzo comincia a diminuire. Il processo finisce quando il prezzo torna al livello PL in corrispondenza del quale gli extra profitti si sono annullati. Si arriva così ad un nuovo equilibrio di lungo periodo LN determinato dal punto sulla nuova curva di domanda in cui i profitti sono (π = 0): nulli il prezzo è lo stesso del vecchio equilibrio (PL) mentre la quantità.venduta è maggiore (è) perché la curva di domanda si è spostata a destra. Se la curva di domanda si sposta a sinistra nell'equilibrio di breve periodo il prezzo PB diminuisce (PB < PL) sicché le imprese π < 0) subiscono una perdita o c'è un extraprofitto negativo (In questo caso si mette in moto il processo di uscita delle imprese dal mercato che sposta a sinistra la curva di offerta e fa salire il prezzo. Il processo termina quando il prezzo è risalito fino a tornare al livello di lungo periodo PL in cui gli extraprofitti tornano a zero. CAPITOLO 10 - I MERCATI DEI MEZZI DI PRODUZIONE - Mercato di un INPUT e cioè dei beni impiegati per produrre altri beni. Nel mercato la domanda viene effettuata dalle IMPRESE ma, anche l'offerta. La curva di offerta viene ricavata dalla condizione che identifica il massimo profitto (P = Cm). - Curva di domanda di un input: In concorrenza perfetta il costo marginaledell'input è costante (coincide con il suo prezzo), mentre il ricavo marginale è decrescente, perché il contributo produttivo apportato da dosi successive dello stesso input è sempre più piccolo. X = quantità domanda e offerta → W w = Cmx = prezzo del fattore produttivo → costo marginale dell'input = c'è un incremento di costo se l'impresa decide di utilizzare un input in più. Rmx = indica il ricavo marginale dell'input = c'è un incremento del ricavo se dx = D(w) l'impresa utilizza un'unità in più di input → (= andamento della curva). Per ogni livello del prezzo w, qual è la quantità che la singola impresa è disposta ad acquistare. A destra del punto D si ha Cmx > Rmx quindi all'impresa conviene ridurre l'impiego dell'input. A sinistra del punto D si ha Cmx < Rmx quindi all'impresa conviene

    accrescerel'impiego dell'input

    Quando il prezzo dell'input cresce, la retta orizzontale Cmx si sposta in alto e il punto di incontro D si sposta in alto a sinistra = la quantità domandata dell'input diminuisce (il contrario si verifica quando la quantità domandata dell'input aumenta quando il prezzo dell'input diminuisce)

    Curva di offerta di un input: si ricava dalle scelte di massimo profitto delle imprese = S(w)

    Il mercato di un input: per modellarne il funzionamento serve:

    • la descrizione del comportamento degli acquirenti (curva di domanda)
    • la descrizione del comportamento dei venditori (curva di offerta)

    d sx = x - l'equilibrio del mercato → D(w) = S(w)

    La soluzione dell'e

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A.A. 2020-2021
40 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rachelecosta_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia Politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Piergallini Alessandro.