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Modelli di struttura organizzativa

Due sono i principali modelli di struttura organizzativa: la struttura semplice e la struttura formale.

Nella struttura semplice, la gestione dell'impresa è nelle mani di una sola persona o di un gruppo ristretto di persone (i proprietari), il personale svolge più mansioni contemporaneamente e le procedure operative e informatiche sono molto informali (semplici). Tale struttura è diffusa soprattutto nelle imprese di piccole dimensioni.

La struttura formale, invece, viene utilizzata quando aumentano le dimensioni dell'impresa e quando si complica il coordinamento del lavoro. Essa stabilisce, inoltre, funzioni, responsabilità e poteri all'interno dell'impresa e prevede la suddivisione dei compiti al di sotto dell'amministratore delegato. Si divide in: struttura funzionale e struttura divisionale. La prima suddivide la gestione per funzioni, ossia per gruppi di compiti interdipendenti.

Le funzioni aziendali sono le diverse attività che un'impresa svolge per raggiungere i suoi obiettivi. Le principali funzioni aziendali sono: marketing, produzione, personale e amministrazione. Queste funzioni sono essenziali per il corretto svolgimento dell'attività aziendale e si caratterizzano per:

  1. Universalità: sono presenti in tutte le imprese dello stesso tipo;
  2. Essenzialità: sono irrinunciabili per raggiungere gli obiettivi dell'impresa;
  3. Divisibilità: possono essere suddivise per importanza;
  4. Impossibilità di disaggregarle con altre funzioni.

La struttura funzionale è adatta soprattutto a imprese con una gestione ripetitiva e che producono e vendono un unico prodotto. La struttura divisionale, invece, è più complessa e prevede il frazionamento dell'impresa in più parti, ognuna delle quali potrebbe rappresentare un'impresa a sé stante e costituire un centro di profitto. Tale struttura stimola la competizione tra le unità divisionali (Alfa, Gamma e Beta).

Accresce la loro specializzazione. Inoltre, essa deve conoscere continuamente le performance come ROI e MOL (investimenti nel settore informatico), dunque si concentra maggiormente sui risultati anziché sui compiti. Può prevedere la centralizzazione di alcune funzioni: si accentrano le funzioni che non creano profitti (come la finanza e il personale) o che consentono maggiori economie di scala o d'interrelazione (come gli approvvigionamenti e la R&S) e si decentrano quelle che creano profitti. Infine, tale struttura si addice a imprese di grandi dimensioni e a imprese che operano in mercati complessi.

2. Le strutture organizzative flessibili e innovative: l'organizzazione per processi, a rete, per progetto e per matrice.

I cambiamenti avvenuti nella gestione dell'impresa hanno creato nuove organizzazioni. Per via della flessibilità del lavoro si preferisce spesso adottare un'organizzazione per processi che consente di ottimizzare i diversi compiti.

Es: processo di sviluppo di un nuovo prodotto (vedi immagine). Altro tipo di organizzazione è quella a rete, fondata su relazioni molto strette tra più parti dell'impresa e tra fornitori e clienti, in modo tale da rendere veloce, flessibile ed efficiente l'attività aziendale. Esso è poi adottato solamente da imprese molto innovative dal punto di vista produttivo. Altri tipi di organizzazioni sono quelle per progetto e per matrice. La prima costituisce una suddivisione della struttura funzionale poiché vengono costituiti dei gruppi di lavoro che hanno il compito di elaborare e attuare determinati progetti. In particolare, si procede con la nomina di un capo-progetto aiutato da un gruppo di specialisti nella produzione, nella vendita e così via, questi lavorano alle dipendenze del capo-progetto fino al completamento del progetto stesso dopodiché il gruppo si scioglie. L'organizzazione per matrice, infine, costituisce un

Intreccio di quella perprogetto e di quella funzionale. Si avrà, dunque, un legame tra i diversi direttori di linea (produzione, commercio, amministrazione e risorse umane) e tra le diverse direzioni dei prodotti. L'impresa, per funzionare, ha bisogno di procedure o routine organizzative. Queste possono essere programmate nella fase di avviamento ma evolvono principalmente grazie alle conoscenze accumulate durante tutta l'attività. Distinguiamo 4 tipologie di procedure o routine organizzative:

  1. le procedure operative che regolano le attività che si ripetono nell'organizzazione;
  2. le procedure di controllo che monitorano la gestione;
  3. le procedure di informazione che arricchiscono la conoscenza all'interno dell'impresa;
  4. le procedure decisionali che permettono l'assunzione di importanti decisioni.

CAPITOLO 9: IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE DELLA GESTIONE

Il termine programma deriva dal greco e significa letteralmente "scrivere prima".

Il programma è infatti inteso come processo di predeterminazione di obiettivi, di politiche e di attività da svolgere entro un determinato periodo di tempo. Occorre, però, chiarire che cosa si intende per previsione e che cosa si intende per programmazione: la previsione è il tentativo di anticipare gli andamenti futuri di alcune variabili (sociali, economiche...) al fine di ottenere delle informazioni utili per le scelte e i comportamenti aziendali. La programmazione, invece, la predeterminazione di azioni e decisioni future. Essa si è trasformata da processo prevalentemente intuitivo a vero e proprio processo definito da una serie di piani. Questi ultimi possono riguardare singoli settori oppure tutta l'attività aziendale e si distinguono secondo: 1) contenuti (parliamo in questo caso di piani scritti); 2) ambito gestionale (piani globali, piani di funzioni, piani di aree di affari); 3) orizzonte temporale (piani di breve e lungo.

Un piano è costituito da 4 elementi:

  1. Definizione degli obiettivi (cosa si vuole raggiungere)
  2. Identificazione delle azioni da intraprendere (come si raggiungono gli obiettivi)
  3. Assegnazione delle responsabilità (chi si occupa di ogni azione)
  4. Analisi (piani-progetto e piani di programma)

Questi elementi possono combinarsi tra loro dando vita ai due piani fondamentali: il piano strategico e il piano operativo. Il piano strategico rappresenta il fondamento di tutta la programmazione perché sia il piano operativo sia i piani di funzioni vengono elaborati in base a quelli che sono gli obiettivi di lungo termine fissati nel piano strategico. Quest'ultimo è costituito da piano di sviluppo, piano di investimenti e piano organizzativo. Inoltre, il piano strategico è un piano di medio-lungo termine mentre il piano operativo è un piano di breve termine (12 mesi). Infine, le caratteristiche della programmazione sono: formalizzazione (i piani sono scritti); integrazione (si fa riferimento a tutta la gestione); quantificazione (si indicano gli obiettivi e si quantificano le risorse da impiegare); pluriennalità (si fa riferimento a lungo termine).

ossia la parte del budget che riguarda le risorse finanziarie dell'impresa, è un elemento essenziale per garantire la sostenibilità delle politiche e delle attività previste nel piano. Esso tiene conto delle entrate e delle uscite finanziarie dell'impresa, consentendo di pianificare e controllare l'utilizzo dei fondi disponibili. Inoltre, il budget finanziario permette di valutare la capacità dell'impresa di generare flussi di cassa positivi e di gestire eventuali situazioni di crisi finanziaria.invece, considera fonti e impieghi del capitale e permette di preannunciare il saldo finanziario dell'esercizio. Altro tipo di programmazione (diffusa principalmente negli USA) si fonda sul gap analysis (analisi del divario). I passaggi fondamentali di tale analisi sono: - fissazione di obiettivi collegati a quelli di sviluppo stabiliti nei piani di lungo-termine; - prevedere quali obiettivi sono raggiungibili nel caso in cui si ripetano azioni già fatte in passato e nel caso in cui continuino alcune tendenze di mercato; - determinazione del divario tra obiettivi desiderati e obiettivi realizzabili data la mancanza di innovazione nella gestione; - individuare come eliminare il divario. Con il gap analysis l'impresa impone i suoi obiettivi al mercato e a seconda del divario può decidere di continuare con gli stessi comportamenti adottati in passato oppure può decidere di innovare la gestione. Le imprese operano all'interno di un sistema di vincoli sia interni sia esterni.

esterni ad esse. I vincoli interni riguardano la potenzialità produttiva, la potenzialità organizzativa, la potenzialità finanziaria e la potenzialità economico-strutturale. I vincoli esterni, invece, riguardano la crescita della domanda, la pressione della concorrenza, il progresso tecnologico e la regolamentazione pubblica. La scelta della programmazione di breve o di lungo termine varia da impresa a impresa perché, nel suo ciclo di vita, l'impresa può trovarsi di fronte a diversi cambiamenti dei mercati e a diversi cambiamenti sociopolitici. La funzione principale della programmazione a breve termine è quella di adattare l'attività della gestione ai vincoli interni ed esterni. Essa parte dall'analisi e dalla valutazione delle risorse disponibili e organizza le varie operazioni di gestione in base agli obiettivi fissati nell'esercizio annuale. Questa tipologia di programmazione è definita anche

La programmazione di adattamento prevede di modificare alcuni vincoli (impianti, organizzazione, produzione ecc.) in tempi brevi. La funzione principale della programmazione di lungo termine è quella di modificare il sistema di vincoli interni ed esterni in base agli obiettivi fissati nel lungo termine. Essa, a differenza della programmazione a breve termine, parte dagli obiettivi da raggiungere. Tuttavia, in entrambe le programmazioni, bisogna tener presenti gli obiettivi raggiunti in passato e soprattutto è necessario avere una buona capacità previsionale.

Il business plan è un documento che presenta, in prospettiva, un progetto imprenditoriale e consente di valutarne in anticipo la fattibilità (tenendo conto sia dell'impresa sia del mercato scelto), di stimare le risorse umane, economico-finanziarie e tecnologiche necessarie per ampliare tale progetto, di valutare anticipatamente gli effetti che il progetto avrà sul mercato e i suoi.

esapiano, stabilisce gli obiettivi da raggiungere e le azioni da intraprendere per raggiungerli, monitora i risultati ottenuti e confronta i dati con quelli previsti; 2) comunicazione: fornisce informazioni chiare e dettagliate sulle caratteristiche del progetto imprenditoriale, sui suoi vantaggi competitivi, sulle opportunità di mercato e sulle risorse necessarie per realizzarlo; 3) valutazione: consente di valutare la fattibilità economica e finanziaria del progetto, analizzando i costi e i ricavi previsti, i flussi di cassa, i tempi di recupero dell’investimento e i risultati attesi nel medio e lungo termine.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
91 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elp0 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Mazzoni Clelia.