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ECONOMIA E GESTIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Il sistema finanziario (strutturalmente)
Il sistema finanziario è, a livello strutturale, l'insieme di:
- Strumenti finanziari
- Mercati finanziari
- Intermediari finanziari
- Ordinamento (regolamentazione e vigilanza)
Il sistema finanziario (funzionalmente)
Sono 4 le funzioni principali svolte dal sistema finanziario:
- Funzione monetaria
- Funzione di intermediazione
- Funzione di trasmissione della politica monetaria
- Funzione di gestione dei rischi
Le assicurazioni non svolgono la funzione monetaria perché non possono produrre moneta in alcuna forma e non svolgono nemmeno la funzione di trasmissione della politica monetaria. Per quanto riguarda invece la gestione dei rischi possiamo dire che le imprese di assicurazione gestiscono i rischi puri e non quelli speculativi ad esempio (tipo il verificarsi di un terremoto, morte, ecc.)
La funzione di intermediazione
Il trasferimento di risorse
può avvenire attraverso un duplice canale (o circuito) di finanziamento, ossia: 1. canale diretto 2. canale indiretto Le unità in surplus o datori di fondi sono quei settori in cui la differenza fra le entrate e le uscite correnti (ossia il risparmio) è superiore degli investimenti in attività reali. Viene anche chiamato "con saldo finanziario positivo". Le unità in deficit o prenditori di fondi sono coloro che hanno la differenza tra entrate e uscite con un saldo positivo, comunque, ma inferiore alla necessità della spesa in investimenti, oppure in deficit quando l'attivo è minore delle uscite correnti. Le famiglie sono i principali soggetti in surplus. Funzione monetaria: è la funzione di produzione della moneta bancaria, della moneta elettronica, in generale della moneta. Funzione di intermediazione: è la funzione di trasferimento di risorse dai soggetti in surplus a quelli in deficit. ECONOMIA E GESTIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARIi quali destinano parte dei loro risparmi nei 3 rami possibili, mentre le imprese ed il settore pubblico sono fra i principali soggetti in deficit. I premi di assicurazione per un'impresa di assicurazione è una forma di raccolta e l'ammontare raccolto va sui mercati ed investe nei mercati finanziari, principalmente azionari ed obbligazionari ma solo a fini di copertura e non di speculazione. Regolamentazione e vigilanza Regolamentazione: insieme di norme formulate con il duplice intento di:- definire gli obiettivi rilevanti:
- la tutela dell'assicurato e della collettività
- garantire la sana e prudente gestione delle imprese di assicurazione (a livello macro e micro)
- efficienza competitività
- trasparenza e correttezza dei comportamenti
- disciplinare lo svolgimento dell'attività assicurativa in considerazione della rilevanza sociale stessa
Della vigilanza è l'adeguata protezione degli assicurati e degli eventi diritto alle prestazioni assicurative. A tal fine l'IVASS persegue la sana e prudente gestione delle imprese di assicurazione e riassicurazione, nonché, unitamente alla Consob, ciascuna secondo le rispettive competenze, la loro trasparenza e correttezza nei confronti della clientela. Altro obiettivo della vigilanza, ma subordinato al precedente, è la stabilità del sistema e dei mercati finanziari".
L'assicurato potrebbe non essere il solo soggetto coperto, anche qualora il soggetto assicurato causi danni a terzi.
Macro: a livello macro è meno rilevante perché la stabilità deriva dall'effetto domino, ossia il fallimento per il caso bancario, e il fallimento di una determina il fallimento a catena di molte altre banche. Per quanto riguarda l'aspetto assicurativo, e non bancario, non è così perché visto che i principali.
Rapporti fra realtà assicurative sono di natura creditizia e non relativa a pagamenti, non ne sono inficiati dai fallimenti a catena (impresa di assicurazione si relaziona con quelle di riassicurazione).
Assicurarsi che il costo del trasferimento dei soggetti in surplus a quello in deficit avvenga nel minimo della funzione dei costi. Si raggiunge tale punto ponendole in concorrenza. Anche se si vedrà che sarebbe meglio che ce ne fosse solamente una.
ECONOMIA E GESTIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Vigilanza: insieme di controlli svolti dalle Autorità di Vigilanza (Supervisors a livello europeo e nazionale) al fine di verificare il perseguimento degli obiettivi e il rispetto delle norme.
Vigilanza strutturale: autorizzazione, specializzazione, partecipazioni;
Vigilanza prudenziale: requisiti patrimoniali di solvibilità (Solvency capital requirement – SCR; Minimum capital requirement – MCR), disciplina delle riserve tecniche, degli attivi.
La formattazione del testo fornito utilizzando tag HTML potrebbe essere la seguente:
a8copertura delle riserve tecniche e degli investimenti; adeguatezza della Governance;
Vigilanza informativa (e ispettiva): le informazioni fatte pervenire alle autorità di vigilanza per svolgere i controlli onside, ossia sul posto;
Fair play regulation: obblighi informativi per il mercato e la clientela;
Vigilanza protettiva: volta a gestire le situazioni di crisi (reversibili – amministrazione straordinaria e irreversibili – liquidazione coatta amministrativa).
Regolamentazione e Vigilanza a livello europeo:
European System of Financial Supervisors (ESFS)
European Systemic Risk Board (ESRB – macroprudential)
European Banking Authority (EBA)
European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA)
European Securities and Markets Authority (ESMA)
National Supervisory Authorities.
Compiti delle Authorities:
Definire standard tecnici, linee guida e raccomandazioni in materia di regolamentazione e vigilanza per le singole autorità.
Nazionali così da assicurare l'applicazione uniforme dellanormativa europea.
Farsi promotrici della coerenza di comportamento delle singole autorità di vigilanzanazionali assicurandone la risposta coordinata in caso di situazioni di crisi e interveniredirettamene in caso di applicazione non corretta o di inerzia degli organismi nazionali.
Raccogliere informazioni di tipo microprudenziale necessarie per la valutazione deirischi del sistema finanziario anche in collaborazione con il ESRBI modelli teorici di vigilanza
Una delle principali criticità relative all'esercizio della funzione di vigilanza risiede nella necessitàdi adottare opportuni criteri per la ripartizione dei poteri e dei compiti tra le diverse Autorità diVigilanza.
6 SCR: Per le imprese di assicurazioni è di fondamentale importanza nella regolamentazione, come funzione, comecalcolarlo.
7 MCR: È un sottoinsieme dell'SCR e se un'impresa non soddisfa
i requisiti minimi dell'SCR ma se scende sottol'MCR ciao8 riserve tecniche: sono la passività tipica di un'impresa di assicurazione, noi andremo a calcolarci le riserve tecniche del ramo vita con metodo attuariale e lo vedremo meglio e sono un elemento del passivo che contengono le perdite attese.9 Vigilanza protettiva: per le banche riguarda ECONOMIA E GESTIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI I quattro principali modelli teorici sono:
- vigilanza istituzionale (o per soggetti);
- vigilanza per attività;
- vigilanza per finalità (o per obiettivi);
- vigilanza accentrata.
Gli ambiti di competenza in materia di vigilanza delle Autorità di Vigilanza presenti in Italia sono:
- CICR: "alta vigilanza in materia di
- D. Lgs. 7 Settembre 2005, n. 209 Codice delle Assicurazioni Private→
- Codice Civile
- D. Lgs. 26 Maggio 1997, n. 173 bilancio delle imprese di assicurazione→
- D. Lgs. 30 Maggio 2005, n. 142 vigilanza supplementare (conglomerati finanziari)→
- Legge 7 agosto 2012, n. 135 istituzione IVASS→
- Regolamenti, provvedimenti, circolari ISVAP/IVASS
- Direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 inmateria di
1. Banca d'Italia: banche e altri intermediari creditizi;
2. CONSOB: mercati e intermediazione mobiliare;
3. IVASS: imprese di assicurazione;
4. COVIP: fondi pensione;
5. Antitrust o AGCM: concorrenza;
6. FSA: è stata un'autorità indipendente del Regno Unito che aveva compiti di vigilanza sui mercati finanziari definiti dal Financial Services and Markets Act 2000, che ne determinava anche i poteri sanzionatori. I poteri di controllo della FSA si estendevano a tutte le società o persone che agisce sui mercati finanziari, quali banche, compagnie di assicurazione, emittenti di moneta elettronica, intermediari finanziari e del credito. Tra i compiti della FSA c'era inoltre la pubblicazione e l'aggiornamento della UKLA Official List, l'elenco completo dei titoli emessi e destinati ad essere negoziati in Borsa o comunque sui mercati regolamentati del Regno Unito. L'FSA è stata abolita con il
Financial Services Act 2012 del 19 dicembre 2012, con effetto a partire dal 1º aprile 2013. I suoi compiti sono stati assegnati adue agenzie di nuova istituzione, la Prudential Regulation Authority (PRA) e la Financial Conduct Authority (FCA),quest'ultima controllata dalla Banca d'Inghilterra.
ECONOMIA E GESTIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARIÈ una via di mezzo fra il modello per istituzione il modello per obiettivi quello italiano.
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Le fonti normative
Le fonti normative europee
accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione (SolvencyII), integrata dalla Direttiva Omnibus II (Dir. 2014/51/UE)
Regolamento delegato (UE) 2015/35 del 10 ottobre 2014 (Atti delegati Solvency II)
Direttiva 2016/97/(UE) del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 gennaio 2016 sulla distribuzione assicurativa (IDD)
Regolamento delegato (UE) 2017/2358 del 21 settembre 2017 (Atti delegati IDD - Product Oversight Governance o POG)
Regolamento delegato (UE) 2017/2359 del 21 settembre 2017 (Atti delegati IDD - Comportamento della rete distributiva)
Linee guida EIOPA
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La normativa Solvency II
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Il codice delle assicurazioni private