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RILEVAZIONE DEL REDDITO
Calcolo il risultato d'esercizio come differenza tra le due sezioni del CE, è un utile in questo caso. Lo iscrivo in CE nella sezione dare e chiudo il conto utile di esercizio. Trascrivo in avere del conto di capitale per rilevazione del reddito di esercizio. Causale a libro giornale.
SCRITTURE DI CHIUSURA
Ho ancora aperti:
- Utile di esercizio
- Conti non toccati in assestamento
- Conti di bilancio finali aperti in assestamento stato patrimoniale
Chiudo tutti i conti singolarmente e iscrivo il totale di attività e passività nella sezione originale. Sempre prima i conti con eccedenza in dare. Anche in questo caso la scrittura a giornale è unitaria - stato patrimoniale.
Attività: in avere la voce unica per il totale, in dare i dieci conti separati con il dettaglio delle somme, causale - stato patrimoniale.
Passività: in dare la voce unica per il totale, in avere i dodici conti separati con per chiusura.
delle passività e delle parti ideali positive del dettaglio delle somme, causale capitale netto. 15. LA LOGICA ESTIMATIVA ECONOMICO-AZIENDALE - A Le operazioni complesse in corso alla fine del periodo (si sono verificate costi ma non ancora ricavi relativi) che necessitano di un processo estimativo extra contabile sono: - Rimanenze di magazzino - Combinazioni produttive - In corso di utilizzo, quote di ammortamento - In corso di costruzione, costruzioni in economia Le rimanenze sono beni a veloce ciclo di utilizzo, le costruzioni sono beni a lungo ciclo di utilizzo. Il problema è assegnare il valore a questi beni. Durante l'esercizio ho rilevato dei costi per produrre/acquisire questo bene e ora devo stimarli e registrarli in maniera indistinta. Il processo estimativo deve essere coerente alla configurazione di reddito e di capitale di esercizio che si vuole determinare, seguendo normalmente la configurazione economico-aziendale. Il processo estimativo di fine periodo.comporta un «complesso ragionamento sull’economia dell’azienda, contemplata, bensì, in un dato esercizio, ma in quanto costituisce un momento del mutevole divenire della gestione: momento che dev’essere quindi esaminato e interpretato alla luce delle sue relazioni con l’andamento passato e col presumibile andamento futuro della gestione stessa» P. Onida= tenere presente nella valutazione dell’operazione sia i costi passati sostenuti sia una visione futura dell’impresa, stesso ragionamento fatto con gli ammortamenti, e non valutare i singoli fattori in campo in modo slegato, ma come un unico sistema-impresa che funziona tutto insieme fi fi ff fi fi fi fi fi 63
LA LOGICA ESTIMATIVA DI FINE PERIODO
Le operazioni in corso che richiedono un processo estimativo complesso possono essere sia operazioni correnti (fattori a veloce ciclo di utilizzo, rimanenze) che operazioni pluriennali, sia in fase di funzionamento (ammortamenti) che di allestimento
(costruzioni in economia)In tutti i casi si tratta di investimenti in attesa di futuro realizzo, il cui esito finale è generare ricavi. L'investimento ha determinato costi, il completamento dell'operazione è la vendita del bene (rilevamento dei ricavi) o il suo utilizzo fino a esaurirne la capacità produttiva (ammortamenti)- Fattori a breve ciclo di utilizzo: legame diretto tra costi e ricavi- Fattori pluriennali: legame indiretto tra costi e ricavi dalle merci prodotte con quel bene Il valore attribuito alle operazioni in corso, racchiuso nel capitale di esercizio, rappresenta la loro capacità futura di generare ricavi, e quindi una adeguata redditività per il soggetto giuridico. Valutazione basata sul futuro valore che possono generare = non rimandare costi al futuro che non saranno coperti dai ricavi, sarebbe come mandare perdite al futuro Assegnare valori opportuni alle operazioni Tengo presente che miglioro la redditività dell'anno
In corso retti cando dei costi, ma tutto ciò ricade nel reddito dell’anno successivo. Stiamo vincolando il futuro… avremo ussi di costi e ricavi in base ai valori che assegnamo. Remunerazione eventuale e residuale … stabilita da costi che non posso non coprire, sono imposti, non posso non pagare la manodopera per avere più utile. Vincoli di complementarietà: non posso attribuire l’utilità di fattori che necessitano di altri per funzionare, devo valutare tutto come sistema di fattori funzionante. FVCU valutazione per gruppi omogenei. FLCU valutazione per combinazioni. Fattore pluriennale comprato -> valore imposto dal mercato. Fattore pluriennale costruito -> valore stabilito dall’impresa. IL VALORE DI PRESUNTO REALIZZO. Il riferimento principale per il processo estimativo è il VALORE DI PRESUNTO REALIZZO, valore limite, prudenziale. È il valore che, in base alle previsioni compiute, si presume complessivamente di conseguire.
dall'operazione in corso, al netto degli oneri ancora da sostenere per portarla a compimento (può essere che per arrivare alla vendita l'impresa debba sostenere altri costi). Il valore di presunto realizzo si declina in modo diverso in base al tipo di operazione in corso: - diretto: Operazioni correnti, valore di presunto realizzo - indiretto: Operazioni pluriennali, valore di presunto realizzo La logica estimativa economica aziendale - Brimanenze di magazzino Le imprese mercantili che comprano e vendono merci hanno solo processi conservativi in atto, sequenza semplificata perché ci sono un costo e un ricavo finale da mettere in correlazione. Le imprese industriali invece hanno varie fasi, con merci in varie forme: - Acquisto di materie prime - Impiego e trasformazione, trovando semilavorati - Vendita di prodotti finiti Il disinvestimento lo vedo solo.con le rimanenze di prodotti niti<p>Come stabile il valore delle merci? Al 31/12 ho a disposizione solo il costo di acquisto. Lo scopo è rimandare al futuro un costo in attesa che si confronti con il ricavo, ma devo fare in modo che il costo non superi il ricavo. Posso rinviare l'intero costo solo se presumo che non superi il futuro ricavo. Oltre al costo di acquisto ci sono anche i costi ancora da sostenere, da confrontare sempre con il ricavo futuro. Devo fare il paragone tra il costo passato e il ricavo futuro AL NETTO di questi costi ancora da sostenere.</p> <p>ES ricavo presunto 100, costi futuri 20 -> valore di presunto realizzo 80</p> <p>Non posso rinviare al futuro più di 80, limite massimo non superabile di rinviabilità dei costi</p> <p>LA DOMANDA ESTIMATIVA</p> <p>Trattandosi di investimenti in attesa di realizzo per i quali sono già stati sostenuti i costi per i fattori a veloce ciclo di utilizzo impiegati nei processi produttivi/conservativi, ci si chiede: "Tenendo contoproduzione comprende i costi diretti e indiretti sostenuti per l'acquisto di materie prime, la manodopera impiegata nella produzione e i costi generali di fabbrica. VALORE DI PRESUNTO REALIZZO Il secondo fattore da considerare è il valore di presunto realizzo, che rappresenta il prezzo al quale si stima di poter vendere il prodotto o il semilavorato. Questo valore dipende da diversi fattori, come la domanda di mercato, la concorrenza e le condizioni economiche generali. SITUAZIONE DEI POTENZIALI COMPETITOR Infine, la situazione dei potenziali competitor può influenzare la determinazione del valore della scorta. Se un competitor è in grado di acquistare le stesse scorte a condizioni più vantaggiose, potrebbe essere in grado di offrire il prodotto a un prezzo inferiore, mettendo a rischio l'equilibrio economico dell'azienda. In conclusione, la determinazione del valore della scorta dipende da una valutazione accurata dei costi di produzione, del valore di presunto realizzo e della situazione dei potenziali competitor. Questi fattori devono essere presi in considerazione per garantire l'equilibrio economico dell'azienda.produzione deve essere:
- Diretto = riguarda solo fattori coinvolti esclusivamente in quella ASA, non comuni a altre aree
- Variabile = riguarda solo fattori il cui impiego è legato alla quantità di beni prodotti (se voglio produrre li compro, se non devo produrre non li compro, variano in base al volume di beni prodotti), sono esclusi i fattori il cui utilizzo non risente, entro certi limiti, della quantità prodotta
ES PANE costi diretti/indiretti:
- Materie prime e sono costi diretti
- Manodopera fa diverse operazioni, ma si può isolare la parte per la produzione del pane
- Forno e impastatrice si ipotizza siano dedicati solo al pane, rientrano nei costi diretti
- Fabbricato e gestione sono comuni a tutte le ASA
Costi variabili/ssi:
- Materie prime sono costi variabili
- Impastatrice e forno sicuramente ssi, li ho comprati, restano anche se non produco più pane
- Manodopera costo "misto": i lavoratori sono ssi, ma variano le ore di lavoro impiegate
Per convenzione si colloca tra i costi variabili.
INSUFFICIENZA DEL COSTO DI PRODUZIONE
Non è sufficiente conoscere i costi per stabilire il valore delle merci, ma prima di rinviare al futuro il costo di produzione (seppur diretto e variabile) sostenuto nel periodo per le fasi produttive o conservative svolte occorre chiedersi:
- Se nel prossimo l'investimento in corso sarà ultimato... se l'operazione non verrà ultimata non posso rinviare costi, non ho ricavi da confrontare e devo rilevare tutto nell'esercizio in chiusura
- Se l'investimento porterà all'ottenimento di beni da essere immessi nel mercato... i panini andranno a male, non ho ricavi
- Se il presunto ricavo di vendita sarà sufficiente a coprire tutti i costi, sia quelli già sostenuti che quelli ancora da sostenere
- Se i competitor cercheranno a ne periodo di condizioni di mercato migliori rispetto alla nostra impresa...
se hanno accesso alle stesse materie prime/fattori produttivi a costi inferiori,partono da costi più bassi, possono ottenere lo stesso nostro margine praticando prezziinferiori, rischiamo di non vendere il bene o di doverlo fare marginando meno del previsto
VALORE DI PRESUNTO REALIZZO DIRETTO
Il VPRD è il massimo valore teoricamente assegnabile alle rimanenze di magazzino, rappresentatodai ricavi che si prevede di conseguire direttamente dalla vendita dei beni in rimanenza — costi diproduzione, diretti e variabili, da sostenere per ultimare il ciclo produttivo
VALORE DI MERCATO (COSTO DI RIPRODUZIONE)
Il valore di mercato è il costo di riproduzione, diretto e variabile, della scorta in magazzinorideterminato alle condizioni di rifornimento e di riutilizzo dei fattori a veloce ciclo di utilizzo allane del periodo amministrativo, ossia in base alle situazioni del mercato al 31/12.Questa