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LE CRISI E LA FINANZA
Il denaro è il centro del mondo della finanza, ed è il mezzo che ha trasformato l’economia reale da economia
di baratto a economia monetaria. Da un lato avvertiamo le funzioni necessarie e positive che la finanza
esercita per soddisfare importanti bisogni di individui e gruppi presenti ella società (mezzi di pagamento,
investimento di risparmi, finanziamenti); dall’altro lato possiamo percepire come molto negativi alcuni
aspetti (avidità, tracotanza, prevaricazione) che portano con sé disuguaglianza, benefici per pochi e costi per
molti (speculatori). La reputazione del mondo della finanza in epoca moderna non è mai stata così bassa dai
tempi della crisi del 1929; difatti la crisi iniziata nel 2007 è stata caratterizzata da frodi e scandali di banche,
operatori finanziari, società di auditing e società di rating; e inoltre da errori e sottovalutazioni in cui sono
incorse le autorità di controllo.
La crisi di fiducia nei confronti del sistema finanziario è stato il punto fondamentale dal 2007 nell’agenda
delle autorità di regolamentazione e di supervisione, dei governi, dei vertici delle società di gestione dei
mercati e degli intermediari finanziari. Solo ricostruendo tale fiducia è stato possibile evidenziare i benefici
prodotti dal sistema finanziario; quindi attraverso interventi sui profili tecnici e operativi, su normative e
valori presenti nel mondo della finanza.
Quali sono le possibili interpretazioni della crisi?
La crisi può essere interpretata da diversi punti di vista: economici, normativi e culturali. Analizzando il
punto di vista economico possiamo in primo luogo distinguere le due crisi che hanno caratterizzato gli
ultimi anni: infatti mentre la crisi pandemica è una crisi di origine esogena, quindi non limitata al mondo
della finanza, che ha avuto una portata globale; la GCF (Grande Crisi Finanziaria) si è manifestata
inizialmente come crisi finanziaria, legata in particolare all’eccessivo indebitamento privato (famiglie e
imprese) e all’esposizione in strumenti derivati collegati al credito (in particolare CDOs - Collateralised Debt
Obligations) degli intermediari finanziari.
La grande disponibilità di liquidità, in particolare nei quindici anni precedenti la crisi, la crescita delle attività
finanziarie e del credito ha finito per distribuire in modo sbilanciato costi e benefici per via di una non
corretta e spesso fraudolenta valutazione dei rischi fronteggiati che ha provocato lo scoppio delle bolle
finanziarie createsi. Difatti i benefici erano adatti a pochi, e i costi alle fasce più deboli della popolazione e in
genere ai contribuenti e ai governi dei Paesi i cui intermediari erano stati più coinvolti dalla crisi. In tal senso
la crisi finanziaria ha contribuito a rafforzare le ineguaglianze economiche e sociali ed è poi sfociata in una
crisi dei debiti sovrani (il nesso tra queste due stiri è giustificato dalla necessità dei governi di soccorrere gli
intermediari fi
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Dettagli
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Scienze economiche e statistiche
SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del
Publisher lauraferracuti11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni
di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione
dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale
dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Torluccio Giuseppe.
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