DARE AVERE DARE AVERE
5.000 5.000
Ratei passivi: debiti presunti per costi maturati.
■ Fitti Passivi Ratei Passivi fa corrispondere
DARE AVERE DARE AVERE
5.000 5.000
Fatture da emettere e da ricevere: riflettono il costo o il ricavo di competenza economica per transazioni non ancora fatturate.
○ Fatture da ricevere: addebito di "Merci c/acquisti" e accredito di "Fatture da ricevere".
■ Fatture da Ricevere Merci c/Acquisti fa corrispondere
DARE AVERE DARE AVERE
22.000 22.000
Fatture da emettere: addebito di "Fatture da emettere" e accredito di "Merci c/vendite".
■ Fatture da Emettere Merci c/Vendite fa corrispondere
DARE AVERE DARE AVERE
22.000 22.000
Tramite queste scritture riusciamo a rilevare il costo o ricavo di competenza economica (variazione economica) e il correlativo debito o
credito (variazione finanziaria).
2. Rettificative (o di storno): escludono dal reddito d'esercizio i costi e ricavi che, pur avendo avuto manifestazione finanziaria, non sono di
competenza economica dell'esercizio.
Rimanenze di magazzino: consentono di rinviare al futuro il costo dei beni non ancora utilizzati. La rettifica avviene mediante l'utilizzo del
○ conto "Merci c/rimanenze finali".
Materie in rimanenza Rimanenze finali fa corrispondere
DARE AVERE DARE AVERE
20.000 euro 20.000 euro
Risconti attivi e passivi: rappresentano quote di costi o ricavi con manifestazione finanziaria anticipata e competenza economica futura.
○ Risconti attivi: costi sospesi (elementi attivi del capitale di funzionamento).
■ Risconti passivi: ricavi sospesi (elementi passivi del capitale di funzionamento).
■ Risconti attivi Premi di assicurazione fa corrispondere
DARE AVERE DARE AVERE
2.000 euro 12.000 (già avvenuto) 2.000 euro
Ammortamenti: distribuiscono il costo storico di beni a fecondità ripetuta su più esercizi.
○ Quota amm.to impianti F.do amm.to impianti fa corrispondere
DARE AVERE DARE AVERE
30.000 euro 30.000 euro
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (TFR)
Il TFR è una forma di retribuzione differita che viene liquidata al lavoratore dipendente nel momento in cui si interrompe il rapporto di lavoro
subordinato. Il TFR matura lungo tutto il periodo in cui il lavoro viene prestato. Per tale motivo, al termine di ogni periodo amministrativo, occorre
imputare al reddito dell'esercizio la quota di TFR maturata nello stesso. Contabilmente, si deve rilevare un componente negativo di reddito di
competenza economica dell'esercizio (la quota di TFR) e un debito di natura presunta (il Fondo TFR). Il Fondo TFR è considerato un debito di
natura presunta in quanto l'unico elemento certo è la sua esistenza, mentre sono incerti sia la data in cui si verificherà l'uscita, sia il suo
ammontare (commisurato in base alla durata del lavoro).
Quota T.F.R F.DO T.F.R fa corrispondere
DARE AVERE DARE AVERE
12.000 12.000
La chiusura dei conti e la rappresentazione nei prospetti contabili
La chiusura dei conti e la rappresentazione nei prospetti contabili (Conto Economico e Stato Patrimoniale) è una fase cruciale per determinare il
reddito e il capitale dell’impresa al termine dell’esercizio. Dopo aver effettuato le scritture di assestamento, si ottengono i valori di bilancio che
permettono di calcolare il reddito d’esercizio e il capitale di funzionamento.
Inizia con la compilazione della situazione contabile, in cui si elencano i conti aperti durante l’esercizio, suddivisi in quelli con eccedenza dare e
quelli con eccedenza avere, verificando che la somma totale dei dare sia uguale a quella degli avere. Successivamente, si procede con l'epilogo al
Conto Economico, chiudendo i conti relativi ai componenti di reddito: i costi (componenti negativi di reddito) vengono chiusi in avere e
accreditati al Conto Economico, mentre i ricavi (componenti positivi di reddito) vengono chiusi in dare e addebitati al Conto Economico. A
questo punto si determina il risultato economico dell’esercizio (utile o perdita), e se il risultato è positivo, si calcolano le imposte sul reddito,
applicando le aliquote fiscali.
Le imposte vengono sottratte dal reddito lordo per ottenere il reddito netto. Le imposte sul reddito non vengono pagate in un’unica soluzione,
ma in più fasi: vengono versati due acconti durante l’anno, si determina il costo per imposte da imputare al Conto Economico, si evidenzia quanto
ancora dovuto all’erario sottraendo gli acconti già versati e il saldo delle imposte viene pagato nell’esercizio successivo, pur con competenza
economica nell’esercizio che si sta chiudendo. Successivamente, si epilogano i conti ancora aperti nello Stato Patrimoniale, trasferendo i saldi dei
conti con eccedenza dare (costituiti da costi anticipati, sospesi o pluriennali) nella sezione dare e quelli con eccedenza avere (costituiti da
ricavi sospesi) nella sezione avere dello Stato Patrimoniale.
Una volta chiusi tutti i conti, si redigono i prospetti finali: il Conto Economico, che mostra il risultato economico dell’esercizio (utile o perdita), e
lo Stato Patrimoniale, che rappresenta la composizione del capitale aziendale e i valori finanziari e economici. Infine, dopo aver chiuso tutti i
conti e redatto il bilancio d’esercizio, si ottiene la sintesi del reddito ottenuto e del capitale disponibile al termine dell’esercizio, in modo che il
bilancio rifletta correttamente i risultati economici e patrimoniali dell’impresa.
Rilevazioni contabili di riapertura
Alla fine dell’esercizio, che idealmente si chiude il 31 dicembre, l'attività riparte il 2 gennaio. La gestione dei conti nell’anno nuovo dipende dal
tipo di conto: alcuni conti si azzerano con il nuovo anno, mentre altri mantengono il saldo per rappresentare un valore accumulato fino a quel
momento. I conti che si azzerano sono quelli legati ai flussi dell’anno precedente, mentre quelli che rappresentano valori a stock (cioè una
quantità in un dato istante) restano aperti e vengono trasferiti nel nuovo esercizio. Un esempio di conto a stock è rappresentato dagli impianti e
macchinari, che nel bilancio di Stato patrimoniale sono indicati per 100 euro, con una scrittura che registra l'importo sia nel Dare che nell'Avere.
Per quanto riguarda i ratei passivi, questi si riferiscono a importi da pagare nell'esercizio successivo ma di competenza dell’esercizio in corso.
Per esempio, se sappiamo che nel n+1 verranno pagati fitti passivi per 15.000 euro, di cui 5.000 euro sono di competenza dell’esercizio in
chiusura, il conto fitti passivi si azzera, iniziando da zero (contabilità senza ripresa di saldo) e viene registrato un importo di 10.000 euro in Dare
come variazione economica negativa. I ratei passivi, che invece sono conti con ripresa di saldo, iniziano con un saldo di 5.000 euro nel Dare (che
rappresenta la competenza dell'esercizio) e un saldo di 5.000 euro nell'Avere (come debito da risanare). Quando il pagamento è effettuato, il
conto Ratei passivi si estingue. Per quanto riguarda la Banca c/c, il saldo di 15.000 euro in Avere rappresenta la variazione finanziaria passiva.
Infine, nei risconti, se al termine dell’esercizio si è pagato un premio di assicurazione di 12.000 euro, di cui 2.000 euro si riferiscono all’esercizio
successivo (n+1), si registra un risconto attivo di 2.000 euro sia nel Dare che nell'Avere. Per quanto riguarda i premi di assicurazione, i 2.000
euro che si riferiscono all'esercizio successivo vengono registrati nel Dare.
Il bilancio d’esercizio rappresenta uno strumento di comunicazione economico-finanziaria di fondamentale importanza. Si tratta di un sistema di
documenti che ha lo scopo di informare i destinatari circa la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un’impresa con riferimento a un
determinato periodo amministrativo. La sua funzione principale è quella di fornire un quadro chiaro e completo delle performance aziendali,
facilitando la comprensione da parte di tutti gli interessati e permettendo di acquisire informazioni dettagliate sull'azienda.
I destinatari del bilancio sono molteplici, con interessi e finalità diversi. Tra questi troviamo:
Proprietari dell’azienda, che necessitano di monitorare il rendimento e la solidità dell’impresa.
● Management, per il quale il bilancio è uno strumento indispensabile per guidare le decisioni strategiche.
● Lavoratori, interessati alla stabilità e sostenibilità dell’azienda.
● Banche e intermediari finanziari, che valutano il rischio prima di concedere finanziamenti.
● Obbligazionisti, che effettuano investimenti sotto forma di prestiti all’azienda.
● Agenzie di rating, che valutano l’affidabilità dell’impresa per gli investitori.
● Clienti e fornitori, interessati alla continuità operativa dell’azienda.
● Amministrazione finanziaria dello Stato, per determinare le imposte dovute.
● CONSOB, nel caso di società quotate, per garantire trasparenza nei mercati finanziari.
●
I documenti del bilancio
Il bilancio d’esercizio è un documento composito che si differenzia tra società quotate e non quotate. Le società non quotate seguono il regime
ordinario basato su due fonti normative principali (Codice Civile, che prescrive disposizioni legislative sulla redazione del bilancio e Principi
contabili nazionali, emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità). Per le società di capitali, i principali documenti che compongono il bilancio
ordinario sono Stato patrimoniale (espone la composizione quali-quantitativa del patrimonio aziendale), Conto economico (sintetizza i costi e i
ricavi determinando l’utile o la perdita dell’esercizio), Nota integrativa (fornisce informazioni aggiuntive qualitative e quantitative per
comprendere meglio i dati del bilancio), Rendiconto finanziario (obbligatorio dal 2016, che evidenzia i flussi di cassa derivanti da attività
operative, di investimento e di finanziamento) e Relazione degli amministratori sulla gestione (descrive l’andamento del settore, i rischi e le
politiche aziendali). Per le società quotate, il bilancio deve essere redatto secondo i principi contabili internazionali (PCI) emanati dallo IASB, e
include ulteriori prospetti come le variazioni del patrimonio netto e un commentary gestionale.
La clausola generale
Il bilancio deve rispettare l’articolo 2423 del Codice Civile, che impone chiarezza, attraverso la trasparenza e la comprensibilità delle
informazioni e una rappresentazione veritiera e corretta, con stime accurate e conformi alla reale situazione economica e patrimoniale
dell’impresa.
Postulati del bilancio
I principi generali di redazione includono:
Prudenza, per evitare di sovrastimare ricavi o sottostimare costi.
● Continuità aziendale, considerando che l’attività proseguirà nel fu
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