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Equilibrio istituzionale ed economico

Equilibrio istituzionale

L'equilibrio istituzionale si ha quando tutti i soggetti dell'istituto condividono i valori e gli obiettivi (cioè il motivo per cui l'istituto esiste) e ricevono ricompense e benefici equi rispetto ai contributi forniti. L'equilibrio istituzionale è caratterizzato da:

  • Lungo periodo - Durabilità: Le persone che partecipano alla vita degli istituti si attendono che l'istituto perduri nel tempo.
  • Autonomia: Libertà di scegliere i propri fini e le proprie modalità di governo.
  • Inclusione parziale: Ciascuna persona partecipa contemporaneamente a più istituti ("aperti" ossia ciascuno può entrare o uscire).

Equilibrio economico (azienda)

Si ha equilibrio economico, ossia economicità, quando esiste un equilibrio tra componenti positivi e negativi di reddito che assicura rimunerazioni soddisfacenti del capitale di rischio e del lavoro. Si ha economicità quando l'istituto opera senza accumulare perdite.

  • Durabilità: L'azienda deve svolgersi secondo condizioni di vita e di funzionamento tali da consentire di durare nel tempo in un ambiente mutevole.
  • Autonomia: Si verifica quando un'azienda non ricorre ad altri istituti per la copertura delle perdite.

L'economicità è un principio cui gli istituti si ispirano per perseguire i fini economici, ossia per raggiungere le finalità per le quali è stato creato l'istituto. Esempi di economicità sono:

  • Imprese: Rimunerazioni monetarie per i prestatori di lavoro e per i conferenti di capitale di rischio.
  • Famiglie: Appagamento dei bisogni delle persone che le compongono.
  • Stato: Appagamento dei bisogni di beni pubblici dei cittadini e remunerazione dei prestatori di lavoro.
  • Istituti no-profit: Appagamento dei bisogni di varie categorie di associati e fruitori.

Economicità delle imprese

Un'azienda svolge la propria attività secondo economicità se vengono rispettate alcune condizioni necessarie:

  • Equilibrio reddituale
  • Equilibrio monetario
  • Equilibrio patrimoniale
  • Efficienza e flessibilità
  • Congruità delle remunerazioni

Al fine di comprendere le condizioni di equilibrio, va ricordato che:

  • Costi: Oneri derivanti da approvvigionamento o impiego di fattori produttivi o trasferimenti verso altri istituti.
  • Ricavi: Proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi a clienti o trasferimenti da altri istituti.
  • Uscite: Esborsi di mezzi di pagamento monetari.
  • Entrate: Incassi di mezzi di pagamento monetari.

Equilibrio reddituale

Si ottiene quando i ricavi derivanti dalla cessione di beni e servizi coprono i costi sostenuti per l'acquisto di tutti i fattori di produzione compresi il capitale di prestito e il capitale di rischio.

  • Risultato economico negativo: perdita.
  • Risultato economico nullo: pareggio.
  • Risultato economico positivo: utile.

Equilibrio monetario

È la capacità di far fronte agli impegni di pagamento. Condizione per l’equilibrio è quindi: Entrate ≥ Uscite.

Equilibrio patrimoniale

Riguarda il rapporto tra capitale di debito e capitale di rischio. Si verifica quando l’attivo immobilizzato è coperto dal capitale permanente (capitale proprio + debiti a medio/lunga scadenza), e quando l’attivo corrente copre i debiti a breve.

Efficienza

È il rapporto ottimale fra gli input effettivi e gli output effettivi. In azienda, si hanno comportamenti efficienti quando si riscontra la capacità di fare qualcosa con il minor spreco e/o il maggior rendimento (es. efficienza produttiva).

Efficacia

È la capacità di raggiungere i fini e consiste quindi nella corrispondenza fra gli output effettivi e quelli desiderati.

Flessibilità

Capacità dell'impresa di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti.

Congruità delle remunerazioni

Congruità dei prezzi-costi sostenuti e dei prezzi-ricavi conseguiti e, in particolare, congruità delle rimunerazioni del capitale di risparmio e del lavoro. In particolare, questi costi e queste remunerazioni devono essere eque: non è possibile parlare di economicità se si è in presenza di condizioni particolari che rendono ad esempio più bassi i costi delle condizioni di produzione oppure che rendono molto elevati i ricavi - ad esempio a situazioni di monopolio con facoltà di fissare i prezzi a proprio piacimento. Quando ciò avviene, ci sono altri istituti o altre aziende che ne subiscono le conseguenze.

Economicità delle famiglie

Nella azienda familiare, l’economicità viene conseguita se la produzione di redditi da lavoro e da gestione patrimoniale (al netto dei tributi da corrispondere allo Stato) consente i consumi in misura “adeguata” alla posizione sociale e al progresso del tenore di vita della famiglia. Questa produzione di redditi dovrebbe anche generare un risparmio. L'equilibrio monetario assume molta importanza poiché la famiglia deve essere in grado di fronteggiare le uscite monetarie.

Economicità dello stato e della PA

Si ha economicità dello Stato e degli Istituti della P.A. se si realizzano e si rispettano le seguenti condizioni:

  • Produzione e consumo di beni pubblici soddisfacenti per lo sviluppo sociale della collettività.
  • Remunerazioni adeguate per i collaboratori e i finanziatori.
  • L'imposizione di tributi ripartiti secondo criteri di equità e utilizzati per coprire spese utili.
  • Risultato finale positivo (disavanzo contenuto) per non compromettere la stabilità del sistema economico nazionale.

Economicità degli istituti no-profit

Vale quanto visto per le imprese, salvo il fatto che questi istituti non operano a condizioni di mercato e non distribuiscono i risultati reddituali residuali. Spesso solo una parte dei costi è coperta dai ricavi da cessione di beni a terzi e l'equilibrio reddituale si regge su elargizioni volontarie, donazioni, lasciti, quote associative, lavoro. Il vero problema dell'economicità degli istituti non profit risiede nella loro durabilità.

Il bilancio

Gestione aziendale

La gestione è l’insieme delle operazioni che l’azienda compie per raggiungere i suoi obiettivi. Le operazioni che costituiscono la gestione si dividono in 4 gruppi:

  • Operazioni di finanziamento: Con le quali l’azienda si procura i mezzi monetari da impiegare nello svolgimento della propria attività.
  • Operazioni di investimento: Mediante le quali l’azienda impiega i mezzi monetari raccolti nell’acquisizione di fattori produttivi.
  • Operazioni di produzione diretta o indiretta.
  • Operazioni di disinvestimento: Con le quali l’azienda vende sul mercato i beni e i servizi prodotti, stabilendo rapporti di scambio con i clienti.

Sistema informativo contabile

Il sistema informativo contabile si occupa delle informazioni di tipo numerico, riguardanti fatti interni ed esterni alla gestione, che si trovano nei documenti originari (es. fatture, ricevute, assegni, cambiali etc.). Dalla rilevazione ed elaborazione di questi dati hanno origine:

  • Contabilità generale (CO.GE): Registra tutte le operazioni di gestione che avvengono tra l’impresa e i soggetti terzi (es. acquisti, vendite). Il suo scopo è raccogliere tutte le informazioni necessarie alla redazione del bilancio d’esercizio e quindi determinare il reddito d’esercizio e il patrimonio netto esistente al termine del periodo di riferimento.
  • Contabilità analitica (CO.AN).
  • Contabilità finanziaria (CO.FI).

Competenza economica

Principio di competenza economica

È un principio contabile per cui, per calcolare il risultato economico di un dato periodo, è necessario considerare solo i costi e i ricavi che si riferiscono e hanno effetto in quel periodo di tempo, a prescindere dalle manifestazioni finanziarie già avvenute o che devono ancora avvenire.

  • Conto economico: Costi e ricavi di competenza.
  • Stato patrimoniale: Attività e passività.
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Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IlariaMarche di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Marzo Giuseppe.
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