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6.4 IL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO

6.4.1 Le attività, le passività, il capitale netto

La tavola del capitale di funzionamento ordina l’insieme delle condizioni di

produzione di proprietà di un’impresa in un certo momento (attività) e l’insieme delle

obbligazioni e degli impegni nei confronti dei vari soggetti che hanno fornito contributi

e relativi valori (passività).

Nel linguaggio corrente, gli obblighi nei confronti dei conferenti di capitale di

rischio sono denominati “netto” o “capitale netto” o “capitale proprio”; gli altri

obblighi sono chiamati “passività” o, nel loro insieme, “capitale di terzi”. Il valore

totale delle attività è sempre necessariamente pari al valore totale delle passività e

del netto.

Attività, passività e componenti del netto che appaiono con maggiore frequenza nelle

tavole del capitale dell’impresa manifatturiera: le tipiche attività disponibilità

monetarie “in cassa” o sotto forma di c/c attivo; crediti di regolamento verso clienti;

rimanenze finali; immobilizzazioni materiali; immobilizzazioni immateriali; crediti di

prestito; quote di capitale di rischio di altre imprese; partecipazioni (quote di capitale

di rischio detenute a fini di controllo e rientranti nella gestione caratteristica).

Tipiche passività: debiti di regolamento verso fornitori, debiti di finanziamento,

obblighi nei confronti dei prestatori di lavoro per retribuzioni differite, debiti nei

confronti dello Stato (per tributi).

Tipici componenti del netto (quanto pertiene ai conferenti di capitale di

rischio): capitale sociale (conferimenti dei soci al momento della costituzione e in fasi

successive) e utili maturati e non distribuiti (riserve).

6.4.2 Uno schema generale

Le seguenti tavole trattano uno schema base della “tavola del capitale di

funzionamento” che include gran parte delle attività e delle passività che

caratterizzano le imprese manifatturiere e commerciali:

Le attività sono distinte in due grandi classi:

1. Attività dedicate alla gestione caratteristica: sono di natura

varia, ne fanno parte tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali,

le rimanenze, i crediti verso clienti e le partecipazioni.

Crediti verso clienti sono diritti vantati dall’impresa nei confronti dei clienti

(diritto a riscuotere una certa quantità di moneta, ad una data scadenza e secondo

certe modalità tecniche di pagamento). Nel capitale di funzionamento si inserisce il

valore nominale dei crediti, ossia importo risultante dai documenti di vendita.

Immobilizzazioni materiali attività quali terreni, fabbricati, impianti, macchine e

attrezzature la cui vita economica utile dura per tempi lunghi così che essi partecipano

a più esercizi annuali.

Immobilizzazioni immateriali rappresentate da brevetti e da marchi che

un’impresa acquista programmando di fruirne per un certo numero di anni. Per tutte le

immobilizzazioni di proprietà dell’impresa vale la regola del processo di

ammortamento, ossia della ripartizione dei relativi oneri complessivi tra tutti gli

esercizi al cui svolgimento contribuiscono.

Rimanenze finali di esercizio nelle imprese manifatturiere sono materie prime,

semilavorati e prodotti finiti esistenti al termine dell’esercizio. Sono produzioni in corso

che non hanno terminato il loro ciclo economico con la generazione di un ricavo di

vendita.

Partecipazioni sono le quote di capitale di rischio detenute in altre imprese con

l’obiettivo di esercitare qualche forma di controllo sul governo delle stesse e realizzare

vantaggi per l’impresa. Vantaggi immediati sono dati dalle quote di utili prodotti dalle

società partecipate.

Risconti attivi della gestione caratteristica la gestione caratteristica dà luogo

a due tipi di risconti attivi originati rispettivamente dai fitti passivi e dai premi

assicurativi pagati, come di regola accade, in via anticipata; le quote di costo pagate

nell’esercizio corrente ma di competenza dell’esercizio prossimo sono risconti attivi

inseriti tra le attività in quanto diritto vantato nei confronti del proprietario

dell’immobilizzazione e dell’assicuratore.

Attività dedicate alla gestione patrimoniale: risorse non assorbite

dalla gestione caratteristica che l’impresa decide di utilizzare per realizzare risultati

reddituali addizionali a quelli provenienti dalla gestione caratteristica.

Cassa e conti correnti attivi sono le liquidità immediate di cui l’azienda dispone,

contanti sotto forma di cassa non producono rimunerazioni mentre le liquidità sotto

forma di conti correnti attivi producono interessi attivi. Se a fine esercizio il saldo finale

del conto corrente è negativo, allora il relativo importo è un debito nei confronti della

banca e appare tra le passività sotto la voce conti correnti passivi.

Le obbligazioni e le azioni (non della specie partecipazioni) per semplicità so

suppone che siano inserite in bilancio al prezzo di acquisto e che gli eventuali utili e

perdite in conto capitale siano messi in evidenza solo al momento della loro vendita. Il

valore al 31 dicembre sarà dato dal valore risultante al 1 gennaio aumentato di tutti gli

acquisti e diminuito di tutte le vendite.

I ratei attivi della gestione patrimoniale: si producono quando la gestione

patrimoniale2 si attua mediante investimenti in obbligazioni e in titoli di stato. Tali

investimenti producono interessi attivi da riscuotere in via posticipata e alla fine

dell’’esercizio quando si redige il bilancio possiamo trovarci in presenza di interessi già

maturati ma non ancora riscossi. Nella tavola del capitale si inserisce ratei attivi

mentre in quella del reddito lo stesso importo appare come componente positivo di

reddito sotto la voce interessi attivi.

Per quanto concerne i risconti attivi o passivi (costi o ricavi sostenuti in anticipo)

della gestione caratteristica vale il discorso fatto in precedenza e che può essere

riassunto di seguito

Passiamo alla seconda sezione del capitale di funzionamento costituita da impegni,

obbligazioni nei confronti delle varie categorie di soggetti. Nel linguaggio corrente si

usa l’espressione “passività e netto” che vuole evidenziare la distinzione tra le

obbligazioni verso i conferenti di capitale di rischio e le obbligazioni nei confronti di

tutti gli altri soggetti.

Impegni verso i fornitori di beni privati: si configurano come debiti verso fornitori

o debiti commerciali che appartengono alla categoria dei debiti di regolamento. Stessa

origine e natura dei crediti verso clienti e si inseriscono in bilancio secondo stesse

modalità. L’importo da inserire in bilancio a fine esercizio è dato dall’ammontare di

debiti esistente all’inizio del periodo aumentato di tutti i debiti sorti e diminuito di tutti

i pagamenti effettuati ai fornitori nel periodo stesso.

Debiti sotto forma di conti correnti passivi e di mutui bancari passivi: debiti di

prestito. I conti correnti appaiono nella tavola del capitale di funzionamento come

conti correnti attivi o conti correnti passivi a seconda del saldo positivo o negativo.

L’importo dei mutui passivi che appare in bilancio a fine periodo è pari all’importo dei

mutui in essere all’inizio del periodo aumentato degli eventuali nuovi mutui accesi nel

periodo e diminuito del totale dei rimborsi effettuati nel periodo.

i ratei passivi della gestione finanziaria: nascono in corrispondenza degli interessi

passivi maturati e non ancora liquidati.

impegni verso lo Stato: si usa l’espressione di debiti verso l’erario. Di particolare

rilevanza è il debito per le imposte sul reddito che si forma a fine esercizio. Si calcola il

risultato reddituale prima delle imposte e sullo stesso si calcola quanto dovuto

all’erario come imposta sul reddito. L’importo così calcolato è un componente negativo

di reddito e un debito nei confronti dello Stato che sarà pagato nel corso dell’anno

successivo.

impegni verso i prestatori di lavoro: si configura l’obbligo di liquidare una parte

della retribuzione in forma differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

l’obbligo nei confronti di ciascun prestatore di lavoro matura progressivamente nel

tempo e in ogni momento l’impresa ha un obbligo complessivo nei confronti dei

prestatori di lavoro pari all’importo totale che dovrebbe liquidare in quel momento se

tutti i prestatori interrompessero contemporaneamente il loro rapporto con l’impresa.

impegni nei confronti dei conferenti di capitale di rischio: alla fine di un certo

esercizio sono composti da capitale sociale, ossia l’importo conferito dai soci a titolo di

capitale di rischio al momento della costituzione dell’impresa e in occasione di

eventuali aumenti di capitale; le riserve da utili di esercizi precedenti non distribuiti,

ossia le parti di utili maturati sino all’esercizio n-1 e non ancora distribuite sotto forma

di dividendo; l’utile di esercizio n nella sua interezza poiché le decisioni in merito alla

sua destinazione saranno prese in tempi successivi a quello della redazione del

bilancio.

6.5 DAGLI ACCADIMENTI AL BILANCIO DI ESERCIZIO

6.5.1 Gli accadimenti, i valori, il processo

Di seguito uno schema dei processi di redazione del bilancio d’esercizio che

devono svolgersi secondo logiche e tecniche che permettano di redigere il bilancio in

modo efficiente e corretto. La redazione è un processo che comporta la registrazione

di grandissime quantità di valori. Per la redazione del bilancio di esercizio occorre

determinare valori che non sono derivabili dalle operazioni giornaliere e che devono

essere configurati secondo logiche e tecniche particolari.

Il sistema degli accadimenti è l’insieme di azioni e di fenomeni che si manifestano

nell’azienda e nel suo ambiente. Una particolare categoria di accadimenti è il sistema

di operazioni.

Il sistema delle operazioni, che abbiamo denominato combinazioni economiche,

è formato dalle attività di produzione economica svolte dalle persone che compongono

l’organismo personale dell’azienda (registrazione giornaliera di ordini,

contratti...). tale sistema dà luogo al sistema delle quantità economiche che sono

grandezze certe.

Le quantità economiche sono il risultato della determinazione quantitativa di

combinazioni economiche e si identificano in dati incontrovertibili espressione di

fenomeni come per esempio prezzi-costo, saggi di interesse, retribuzioni, crediti di

regolamento e di finanziamento, numero dei dipendenti. La loro utilizzazione dà

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A.A. 2023-2024
140 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cindy28 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Di Toma Paolo.