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DIMENSIONE VOLITIVA
Ogni istituto è una realtà unitaria e unitario deve essere il suo governo economico (principio della unitarietà del governo
economico), evitando decisioni contraddittorie o che diverse parti dell’istituto perseguano fini particolari non coerenti con
il bene comune. L’unitarietà del governo economico è realizzata con la formulazione e la realizzazione di una strategia
aziendale.
La strategia aziendale si compone di due elementi fondamentali:
– L’orientamento strategico di fondo (OSF)
– Gli indirizzi strategici in cui l’OSF si concretizza
L’OSF è l’insieme di idee-guida, di valori, e di atteggiamenti che definiscono l’identità profonda (effettiva o ricercata) e la
visione di fondo dell’azienda: ossia, ad esempio, che cosa l’azienda fa o vuol fare (es. campo di attività), come (filosofia
gestionale e organizzazione) e perché (fini) vuole farlo. È sintetizzato in “mission” (che indica ciò che l’azienda vuole fare in
modo astratto) e “vision” (concretizza ciò che l’azienda vuole fare per raggiungere la mission) statements.
Gli indirizzi strategici sono rappresentati da scelte strategiche attraverso cui l’OSF si realizza, definendo in quali arene
competitive l’azienda intende operare e in che modo intende affrontare la concorrenza, come intende gestire gli attori
istituzionali, quali decisioni strategiche prenderà a livello finanziario, tecnologico, di marketing ecc.
Ciò che interessa concretamente è il rapporto tra la parte di definizione
strategica e di controllo dell’azienda. Tale interpretazione dà un’idea
intuitiva di come le aziende procedono in questo collegamento (tra
astrattezza e concretezza). Il punto di partenza di ogni azienda è condurre
una SWOT analisi (l’azienda fa da un lato un’auto-analisi dei propri punti di
forza e di debolezza interni; e dall’altro lato fa un’analisi di quelle che sono
le minacce (chi sono i competitor e su cosa mi minacciano questi ultimi)
esterne e le opportunità (es. comprendere quali clienti target si affacciano
nel mondo e che io possono considerare miei clienti) relative ovviamente alla
propria strategia). Devono poi decidere all’interno della loro missione quali
indirizzi strategici (dai 3 ai 5 anni) darsi. Ma ciò non è sufficiente per
l’operatività di tutti i giorni (l’azienda deve comprendere se stia andando
nella direzione giusta anche nel breve periodo attraverso le performance
goals). Verranno quindi poi messe in campo le azioni concrete per arrivare
agli obiettivi definiti.
RICERCA DELLA CONCORRENZA – DIMENSIONE OGGETTIVA
I caratteri di unitarietà delle combinazioni economiche sono:
Complementarità, che si manifesta tra:
Ø Fattori produttivi, ad es. il lavoro è complementare all’impiego di impianti nell’attività di trasformazione
o fisico tecnica; Pag. 47
Insiemi di operazioni, ad es. le attività di vendita sono complementari a quelle di trasformazione per lo
o svolgimento delle combinazioni economiche.
Fungibilità (posso sostituire dei fattori produttivi) che si manifesta tra:
Ø Differenti fattori produttivi, ad es: nell’ambito di uno stesso processo di trasformazione fisico tecnica, lavoro
o e impianti possono essere tra loro fungibili;
Classi di operazioni, ad es. l’investimento nella qualità può ridurre l’incidenza di attività di assistenza post-
o vendita.
Comunanza: uno stesso fattore di produzione o un insieme di operazioni concorrono ad ottenere più risultati, ad
Ø es. un impianto di produzione può essere comune a più linee produttive.
Congiunzione: da uno stesso processo produttivo possono uscire contemporaneamente più risultati, detti risultati
Ø congiunti, ad es. processo di distillazione del petrolio (olefine, benzine…).
Interdipendenza: tra unità che compongono l’azienda (organi e persone). Questa è conseguenza in termini
Ø organizzativi dei caratteri di unitarietà delle combinazioni economiche. Tanto più essi sono forti, tanto più elevata
sarà l’interdipendenza tra unità ossia l’esigenza che ciascuna unità adatti i propri comportamenti a quelli delle altre
unità, ad es. l’esistenza di un impianto comune a più processi di fabbricazione richiederà una forte interdipendenza
tra le unità delle diverse linee produttive, ma anche con quelle che si occupano della vendita dei singoli prodotti.
Uniformità dei fattori di produzione, dei processi produttivi e dei prodotti, che si manifesta nei fenomeni di:
Ø Standardizzazione, ad es. standardizzazione dei prodotti fabbricati;
o Uniformazione, la standardizzazione non riguarda più una singola azienda, ma tutte le aziende che
o adottano standard comuni per svolgere certe attività, ad es. recepimento di norme relative a pesi e misure
da adottare nelle attività di fabbricazione di certi prodotti come la bulloneria;
Modularità, progettazione di componenti (moduli) che possono concorrere alla produzione di differenti
o prodotti complessi, ad es. i pianali delle automobili sono spesso utilizzati per diversi modelli.
AMBIENTE ECONOMICO
La ricerca di coerenza (esterna) richiede conoscenza dell’ambiente in cui un istituto opera. Il concetto di ambiente è
interpretabile da diverse prospettive ed alcuni concetti chiave determinano le coordinate di interesse su cui l’economia
aziendale si focalizza.
L’ambiente di un istituto è l’insieme di condizioni e di fenomeni esterni allo stesso che ne influenzano la struttura e la
dinamica.
L’ambiente non economico (di cui non si occupa quindi l’economia aziendale) rilevante per la struttura e la dinamica delle
aziende è composto da fenomeni e condizioni quali:
1. Sistemi di valori e cultura caratterizzanti la collettività sociale di riferimento.
2. Normativa giuridica nazionale ed internazionale.
3. Stato e dinamica delle scienze, tecnologie e tecniche.
4. Infrastrutture.
5. Configurazione fisica e climatica del territorio.
L’ambiente economico è l’ordine economico dell’ambiente (in cui opera un istituto) e si compone di:
1. Mercati, insiemi omogenei di negoziazioni di beni privati, di rischi particolari e di credito di prestito (il mercato
dipende dalla presenza di un complesso di dinamiche di operazioni di uno stesso bene che si manifestano con una
certa frequenza. In ogni mercato in cui la negoziazione prossima zero, il prezzo è fissato e vi è un prezzo di mercato
es. mercato dei telefoni – non vi sono asimmetrie informative; dove invece contrariamente non vi è un prezzo di
mercato, vi è una negoziazione es. vendita di case di seconda mano – gravano molte asimmetrie informative –).
2. Settori, insiemi di aziende con combinazioni economiche simili ed operanti negli stessi mercati (ossia nelle stesse
strutture di domanda e offerta).
3. Strutture di domanda e offerta di lavoro, di capitale proprio, di beni pubblici.
4. Politiche economiche, monetarie, finanziarie attuate da enti politici e dalla pubblica amministrazione.
Per individuare dei confini tra ambiente e istituto si possono impiegare due criteri:
Criterio della struttura giuridica formale = i confini dell’azienda sono stabiliti dalla normativa vigente laddove si
§ definisce il campo di azione degli organi di governo economico;
Criterio dell’influenza = i confini dell’azienda si estendono fin dove gli organi di governo economico esercitano una
§ influenza nei processi decisionali.
Ambienti di insiemi di aziende= la definizione di ambiente può essere articolata non solo per l’azienda, ma anche per insiemi
di aziende come gruppi economici o aggregati interaziendali.
L’ambiente aziendale può essere scomposto in sotto-ambienti rilevanti (es. nel caso delle aziende composte pubbliche che
presentano combinazioni economiche generali articolate in combinazioni economiche parziali fortemente disomogenee –
es. sanità, regioni, giustizia; nonostante facciano parte di un’unica unità gestionale, si occupano ognuno di settori differenti).
I confini dell’azienda sono modificabili e la loro estensione è oggetto delle scelte di governo economico. Pag. 48
I MERCATI
L’esistenza di un mercato dipende dalla simultanea sussistenza di tre condizioni:
• Presenza di un complesso dinamico di negoziazioni
• Di uno stesso bene
• Che si manifestano con continuità ed elevata frequenza
Laddove queste condizioni non sono simultaneamente verificate si è in presenza di negoziazioni fuori mercato, poiché non
si osservano condizioni di scambio omogenee. Uno stesso bene può essere negoziato in mercati distinti, ad es. mercati
localizzati in diverse aree geografiche. I mercati sono complessi dinamici ovvero variano nel tempo i loro caratteri distintivi
e i loro confini. Per ogni mercato è possibile identificare domanda ed offerta che sono funzioni di molteplici variabili (es.
prezzo, volumi, ...).
I SETTORI
È importante comprendere che caratteristiche abbia il settore in cui operiamo. Un settore è inteso come un insieme
omogeneo di aziende legate da relazioni di interdipendenza (di concorrenza o altro tipo; è più semplice crescere in un
mercato con tanti e piccoli operatori piuttosto che in un mercato con grandi e pochi operatori). Esistono diverse prospettive
di analisi dei settori:
A. Dell’economia politica e della politica economica: analisi delle interdipendenze settoriali in termini di flussi di
condizioni di produzione e di consumo e di mezzi monetari (sistema ec. Come matrici di settori).
B. Dell’economia industriale (o politica industriale):
Analisi del grado di concentrazione (quindi quanto il settore è concentrato: tanto più è concentrato tanto
o più si può arrivare a oligopoli e monopoli) e degli effetti per la collettività;
Studio del contesto competitivo delle aziende di produzione e del relativo comportamento competitivo (si
o definiscono le condizioni ambientali, da cui deriva la struttura del settore (si analizzano dei parametri di
riferimento per comprendere le caratteristiche di un determinato settore).
Nell’ambito degli studi del contesto competitivo, particolare importanza ha il modello “struttura- comportamento-risultati”
(esempi di struttura: concorrenza perfetta, oligopolio non differenziato, oligopolio differenziato, monopolio). In questa
prospettiva (dove il settore ha molteplici caratteristiche), le caratteristiche del settore condizionano in modo rilevante le
decisioni e (quindi) il comportamento di un’azienda, a qualunque classe appartenga (azienda di consumo, aziend