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I RATEI PASSIVI DELLA GESTIONE FINANZIARIA

Nascono in corrispondenza degli interessi passivi maturati e non ancora liquidati.

GLI IMPEGNI VERSO LO STATO

Le imprese accumulano debiti anche nei confronti dell’amministrazione finanziaria dello Stato e di

verso l’erario”).

altri soggetti pubblici (“debiti

GLI IMPEGNI VERSO I PRESTATORI DI LAVORO

Nei confronti dei prestatori di lavoro si configura l’obbligo di liquidare una parte della retribuzione

in forma differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

GLI IMPEGNI NEI CONFRONTI DEI CONFERENTI DI CAPITALE DI RISCHIO

Sono composti da:

- il capitale sociale, ossia l’importo conferito dai soci a titolo di capitale di rischio al momento

della costituzione dell’impresa e in occasione di eventuali aumenti di capitale;

- le riserve da utili di esercizi precedenti non distribuiti, ossia le parti di utili maturati sino

all’esercizio n-1 e non ancora distribuite sotto forma di dividendo;

- l’utile dell’esercizio n nella sua interezza.

6.5.1. GLI ACCADIMENTI, IL VALORE, IL PROCESSO

IL PROCESSO DI REDAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

La redazione del bilancio di esercizio è un processo che comporta la registrazione di grandi

quantità di valori e che si svolge progressivamente lungo l’intero arco del periodo amministrativo.

LE QUANTITÀ ECONOMICHE, LE STIME E LE CONGETTURE

Il sistema delle operazioni (/combinazioni) economiche nella sua espressione quantitativa dà

luogo al sistema delle quantità economiche che sono grandezze certe; esse sono il risultato della

determinazione quantitativa di combinazioni economiche e si identificano in dati incontrovertibili

espressione di fenomeni.

L’utilizzazione delle quantità economiche ed i calcoli che spesso essa comporta danno origine sia

stime di quantità economiche congetture fondate su quantità economiche.

a e sia a

Le stime sono approssimazioni ad un vero, ad un fenomeno che non si conosce ancora in modo

definito; le quantità stimate sono pertanto determinazioni approssimate di quantità economiche.

Per la stima ci si avvale di ipotesi che attengono al grado di probabilità della differenza tra il dato

stimato ed il dato effettivo.

Il dato economico congetturato non si identifica con un fatto reale, è un “immaginato” frutto di un

calcolo che si fonda su una ipotesi-finzione coerente con le esigenze di investigazione o di

operare economico. Nel calcolo delle congetture ritroviamo sia ipotesi di approssimazione al vero

e sia ipotesi-finzione che non hanno possibilità di particolare verifica.

IL SISTEMA DEI VALORI DI AZIENDA

Esso accoglie la moneta come espressione del valore e trova la sua origine nelle interrelate

operazioni di scambio che l’impresa intrattiene con terzi.

LE QUANTITÀ FLUSSO E LE QUANTITÀ FONDO

Il divenire economico complessivo dell’impresa si manifesta sia con valori riferiti ad un istante

(=quantità-fondo) (=quantità-flusso).

e sia con valori riferiti ad un lasso di tempo Dalle

combinazioni economiche scaturiscono quantità-flusso, mentre dalle condizioni produttive

quantità-fondo. La tavola del reddito di esercizio si compone di quantità-flusso; la tavola del

capitale di funzionamento di quantità-fondo.

LE VARIAZIONI NUMERARIE E NON NUMERARIE “valori

Tutti i valori che esprimono strumenti di regolamento degli scambi si denominano

numerari”; si tratta di mezzi monetari liquidi disponibili (la “cassa”) e dei debiti e crediti di

non numerari

regolamento; sono tutti gli altri valori. Tutte e soltanto le variazioni di valori numerari

“variazioni numerarie”.

si denominano

Le operazioni di gestione esterna aziendale producono vari insiemi di variazioni del tipo:

• variazioni numerarie positive o negative;

• variazioni non numerarie, positive o negative, che hanno significato sia di variazioni di

condizione di produzione sia di componenti negativi e positivi di reddito;

• variazioni non numerarie che hanno significato solo di variazioni di condizioni di produzione.

IL TEMPO DI RILEVAZIONE DEI VALORI E I CONTI

I motivi che spingono alla scelta del momento numerario come momento di determinazione dei

valori sono:

1) l’esigenza di ottenere valori con un certo grado di certezza;

2) la possibilità di effettuare un riscontro in tempi brevi, impostato sul contrasto di interessi

economici tra le parti interessate alla negoziazione.

La scelta di questo momento consente anche di inserire simultaneamente i due valori con segno

contrario (+ a dx e - a sx), scaturenti dalla stessa operazione, in tavole di raccolta di dati tra loro

CAPITOLO 7

7.1. LE ANALISI DI REDDITIVITÀ, SOLIDITÀ, LIQUIDITÀ

LE SINTESI DI BILANCIO COME MEZZI PER LA VERIFICA DEGLI EQUILIBRI DI AZIENDA

Le sintesi di bilancio vengono utilizzate per apprezzare i diversi equilibri che stanno a fondamento

dell’economicità. Dunque, illustriamo l’equilibrio reddituale avvalendoci di un conto economico “a

ricavi e costo del venduto” e l’equilibrio patrimoniale utilizzando lo “stato patrimoniale-

finanziario”. sistema di bilancio o bilancio di esercizio

Le due sintesi di bilancio formano il cosiddetto che, oltre

ad essere uno strumento conoscitivo, viene contemplato dalla legge ordinaria quale supporto

informativo periodico obbligatorio. Si tratta infatti di un equilibrio strutturale che esprime un

momento di stasi di una dinamica in corso e che esercita i suoi effetti sulla gestione reddituale e

monetaria degli esercizi futuri.

La riclassificazione delle sintesi di bilancio consiste nel riesporre i valori in esse contenuti in modo

diverso da quelli che abbiamo utilizzato in precedenza con l’obiettivo di ottenere ulteriori

informazioni rispetto a quelle offerte dagli schemi originari.

IL CONTO ECONOMICO A RICAVI E COSTO DEL VENDUTO E L’EQUILIBRIO REDDITUALE

Il conto economico è la sintesi dalla quale non solo si ottiene la misura del reddito prodotto nel

periodo, ma si ricavano anche le informazioni per valutare se il risultato reddituale del periodo è

tale da consentire un giudizio positivo sull’economicità dell’azienda.

Le diverse “gestioni” costituiscono le fonti primarie dalle quali scaturiscono i flussi reddituali dalla

cui analisi è possibile formulare un giudizio sulla potenzialità di reddito dell’impresa.

struttura a ricavi e costo del venduto,

Una struttura di conto economico è una che mette in luce i

risultati parziali relativi alle singole gestioni o ai raggruppamenti d gestioni.

Da questa struttura si possono così cogliere i seguenti risultati:

1- il risultato operativo della gestione caratteristica;

2- il risultato operativo che assomma il risultato operativo della gestione caratteristica ai proventi

netti derivanti dalla gestione patrimoniale;

3- il risultato lordo di competenza, che tiene conto del risultato operativo e degli oneri finanziari

(interessi passivi) derivanti dalla gestione finanziaria;

4- il reddito prima delle imposte che considera le sopravvenienze e le insussistenze attive e

passive, intese come componenti di reddito correlate ai costi e ai ricavo di più esercizi trascorsi;

5- il reddito netto (=risultato reddituale).

Se il reddito netto proviene fondamentalmente dal reddito operativo della gestione caratteristica si

ha ragione di ritenere che l’equilibrio conseguito poggi su basi solide e possa permanere.

IL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO E L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE

Lo stato patrimoniale finale, è la fonte primaria di informazioni per l’analisi finanziaria.

Il criterio di riclassificazione adottato è quello finanziario, secondo il quale si cerca di capire come

gli investimenti rappresentati dalle voci dell’attivo sono stati finanziati dalle varie forme di

finanziamento, rappresentate dalle voci del passivo e del netto. In particolare, gli elementi

dell’attivo esprimono investimenti dai quali in futuro si attendono flussi di entrate monetarie.

Per classificare gli elementi dell’attivo si adotta il criterio della liquidità, cioè della loro attitudine a

trasformarsi in mezzi monetari senza danneggiare la gestione operativa. Per gli elementi del

passivo e del netto si adotta l’equivalente criterio della scadenza, cioè del termine entro il quale

occorre far fronte agli impegni.

L’attivo corrente si classifica in:

1- liquidità immediate (ex. banca c/c);

2- liquidità differite (ex. crediti di regolamento);

3- disponibilità (classi di rimanenze).

L’attivo fisso si suddivide in:

1- immobilizzazioni finanziarie (ex. partecipazioni);

2- immobilizzazioni materiali nette (ex. impianti);

3- immobilizzazioni immateriali nette (ex. brevetti).

Il passivo netto comprende:

1- il passivo corrente (ex. debiti di regolamento);

2- il passivo consolidato/a medio e lungo termine (ex. TFR);

3- il capitale netto/capitale proprio.

La differenza tra attivo corrente e passivo corrente evidenzia il capitale circolante netto che è un

indicatore di equilibrio monetario.

Da uno stato patrimoniale riclassificato possono trarsi tre fondamentali tipi di giudizio

sull’equilibrio patrimoniale:

1) composizione e struttura degli impieghi;

2) composizione e struttura delle fonti di finanziamento e consente di apprezzare il rischio

finanziario che è determinato anche dalla tipologia dei debiti utilizzati.

3) equilibrio strutturale, cioè l’equilibrio tra natura e variabilità delle fonti e natura e variabilità

degli investimenti.

LA SINCRONIA DEGLI EQUILIBRI DI AZIENDA

Gli equilibri aziendali vanno interpretati in modo dinamico; un’azienda di produzione presenta

condizioni di vita duratura se gli equilibri vengono simultaneamente rispettati. Le circostanze di

azienda e di ambiente possono determinare diacronie nel conseguimento dei diversi equilibri.

collegate che si chiamano conti. I conti rappresentano pertanto il modo con cui i valori vengono

raccolti, creando un sistema di rilevazioni multiple in contrapposizione che dà luogo al metodo

della partita doppia. CAPITOLO 14

14.1 IL PATRIMONIO ED IL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO

Il patrimonio di un’azienda è l’insieme delle condizioni di produzione e di consumo di pertinenza

della stessa in un dato momento (=condizioni patrimoniali). Queste possono essere: positive o

(=prodotte internamente).

negative, materiali o immateriali o monetarie, esogene o endogene

Il patrimonio è una variabile fondamentale delle azienda in quanto da un lato in esso si riflette

l’intera storia passata dell’azienda, e dall’altro, è la base della vita futura dell’azienda.

Il patrimonio nel suo insieme e nei suoi singoli elementi è

Dettagli
A.A. 2023-2024
52 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.prezioso04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Cattolica del Sacro Cuore - Roma Unicatt o del prof Di Martino Susanna.