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Interpretazione della legge
NB LE NORME DISPONGONO, STABILISCONO.INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE:gli ar琀椀colo dedica琀椀 sono ar琀椀colo 12 e 14 delle preleggi. La norma che iniziamo a legge oggi èar琀椀colo 12 delle preleggi. Ar琀椀colo 12 de琀琀a i criteri in base cui la giurisprudenza o do琀琀rina devonointerpretare norme, dalla le琀琀ura ar琀椀colo 12 primo comma emergono quali sono criteri usa琀椀 dalegislatore: le琀琀erale, criterio logico (il criterio logico può avere 2 accezioni, in senso psicologico oin senso teleologico. In senso psicologico non è percorribile perché il legislatore non è una unicaDiri琀琀o privato progredito 29/09/2022persona, è di昀케cile rintracciare la volontà di ciascun deputato e senatore che ha approvato lalegge, per cui il criterio logico deve essere interpretato in senso teleologico, ossia quando il criteriole琀琀erale non è su昀케ciente ad a琀琀ribuire signi昀椀cato alla norma,
interpretare la norma alla luce dei principi generali del diritto e dei valori fondamentali dell'ordinamento giuridico. Inoltre, dovrà tenere conto della ratio legis, cioè dello scopo che ha mosso il legislatore ad introdurre la disposizione nel nostro ordinamento. La congiunzione "e" e i criteri sono sullo stesso piano e orientano l'interprete insieme all'interpretazione della norma. Non dobbiamo applicare solo la lettera, ma anche il significato logico. Il secondo comma risolve il problema delle lacune del diritto attraverso l'interpretazione analogica o analogia legis. L'analogia legis impone al giudice, laddove non abbia una disposizione all'interno del nostro ordinamento idonea a disciplinare la fattispecie concreta, di ricercare se esiste una disposizione che disciplini un caso simile o una materia analoga. Solo quando il giudice non riesce a risolvere la fattispecie con l'analogia legis, allora può utilizzare l'analogia iuris. L'analogia iuris implica che il giudice dovrà interpretare la norma alla luce dei principi generali del diritto e dei valori fondamentali dell'ordinamento giuridico.decidere il caso applicando i principi generali del nostro ordinamento e in questo caso avendo come punti fondamentali di riferimento il decreto costituzionale, e anche principi di adeguamento e buona fede che troviamo nel Codice civile. Articolo 12 introduce perché giudice non può denegare giustizia, giudice non può difronte controversia decidere di non risolverla, deve deciderla. Succede che ci siano lacune del diritto, ancora istituto analogia serve.
Diritto privato progredito 05/10/2022 3 seminari orario: 13-17 13 ottobre (divieto interpretazione analogica), 27 ottobre (articolo 2645 ter), 17 novembre (ancora da decidere). Possibilità da seguire online.
ARTICOLO 14 DELLE PRELEGGI: articolo 12 e 14 delle preleggi contenute nel Codice civile, sono molto importanti, parte della dottrina in riferimento ad articolo 12 si è detto che può essere abrogata. In realtà
non è stata abrogata, anzi rimane una delle norme cardine perché di fatto costantemente quello che interprete del diritto fa (dottrina, giurisprudenza, operatore del mercato) di fatto la guida è l'articolo 12. L'articolo 12 fornisce criteri interpretativi, dicendo che l'interprete deve utilizzare tanto il criterio letterale e dall'intenzione del legislatore, ossia un chiaro riferimento al criterio LOGICO IN SENSOTELEOLOGICO, IN RIFERIMENTO ALLA RATIO LEGIS. Interpretazione analogica -> analogia che sia legis o iuris, è lo strumento per risolvere le lacune del diritto. In diritto privato pensiamo analogia, applicando norme a casi simili, noi lo pensiamo unicamente come riferimento al problema delle lacune. Parte della dottrina sottolinea che in realtà il ragionamento per analogia, si trova già nella prima parte dell'articolo 12 delle preleggi quando la disposizione fa riferimento.All'intenzione del legislatore. Secondo questa teoria, l'interprete, in applicazione dell'articolo 12 delle preleggi, deve tenere conto dell'intenzione del legislatore. Deve pensare al nostro legislatore come a un legislatore ragionevole e quindi come a un legislatore che disciplina i casi simili nello stesso modo e i casi diversi in maniera diversa ma ragionevole e proporzionata, in applicazione del principio di uguaglianza (art. 3 Costituzione).
Secondo questo orientamento, il ragionamento analogico andrebbe utilizzato dall'interprete non solo in presenza di lacune, ma anche in altre occasioni, tenendo conto del fatto che quello che l'interprete deve fare ogni volta di fronte a una disposizione è interpretarla avendo come dato di partenza l'idea del legislatore quale entità ragionevole e uniformata dal principio di uguaglianza.
Diventa più semplice capire se parliamo dell'articolo 14 delle preleggi, divieto.
Analogia di norme penali enormi eccezionali. Parte di dottrina dice che ragionamento per analogia, è un qualcosa che è proprio non solo della seconda parte dell'articolo 12 ma anche della prima.
ARTICOLO 14: disciplina il divieto di analogia, prevede che il giudice anche in presenza di lacuna del diritto norme penali ed eccezionali non possono interpretate con analogia. La norma penale è preista come estrema ragione, quando il bene è molto importante come omicidio e bene vita. Si vuole impexire che giudice si applichi in maniera analogica norma penale, perché se abbiamo comportamento simile potrei avere stessa sanzione, secondo il principio di corretezza, dobbiamo sapere prima dell'azione quali sarebbero le conseguenze penali.
Divieto di analogia per le norme eccezionali: la norma classica è generale e astratta. Ci sono però norme che non sono indirizzate a disciplinare un numero indeterminato di
fa specie astra e non sono rivolte ad un numero indeterminato di soggetti. L'esempio è quello della norma che esonera la popolazione di un determinato luogo dal pagamento delle tasse per un determinato anno per essere stata colpita da alluvioni. Non parliamo di regole di carattere generale ed astrattezza, quindi riguardano una determinata categoria. In materia contrattuale la proposta è un atto di volontà, unilaterale, la quale in caso di morte o sopravvenuta incapacità del proponente, perde efficacia. ECCEZIONE: la proposta non perde efficacia in almeno 2 casi:
- La proposta fatta dall'imprenditore
- La proposta è irrevocabile
Eccezione all'eccezione: quando chi fa la proposta è un piccolo imprenditore.
La norma che stabilisce che la proposta non perde efficacia se fatta da un imprenditore.
Nell'esercizio di impresa o se è costruita come proposta irrevocabile, è una norma ECCEZIONALE nel senso che è una norma che deroga a una regola generale (ossia che in caso di morte o interdizione proposta perde efficacia).
Che differenza c'è tra questa e l'esenzione delle tasse? L'ultimo esempio ha le caratteristiche di generalità ed astrattezza. A fronte dell'orientamento tradizionale in base al quale le norme eccezionali, nel senso norme che derogano una norma generale, non si applicano in via analogica perché così è stabilito dall'articolo 14 delle preleggi; ne esiste un altro che invece ritiene che il divieto di analogia delle norme eccezionali previsto e descritto nell'articolo 14 delle preleggi, vada limitato alle sole norme ECCEZIONALI cosiddette CONGIUNTURALI, ossia mancanza dei caratteri propri della norma giuridica che sono la GENERALITA E L'ASTRATTEZZA.
Questa teoria seguita dal professor CARUSI. Chi segue questo ulteriore orientamento sottolineano come sarebbe assurdo nell'ambito del nostro diritto oggi dove troviamo tantissime norme che derogano a regole generali, assurdo limitarne l'applicazione analogica, perché in verità una lettura attenta dell'articolo 14 delle preleggi, emerge con chiarezza che il legislatore non voleva riferirsi a tutte le norme eccezionali, ma solo a quelle destinate ad essere applicate ad un numero DETERMINATO DI SOGGETTI E DI SITUAZIONI (NORME CONGIUNTURALI). Non è un caso che nell'articolo 14 il legislatore facendo riferimento alle norme eccezionali abbia stabilito che non si applicano oltre i CASI E I TEMPI IN ESSI CONSIDERATI, significa dire che sono norme con un ambito applicativo PREDETERMINATO E LIMITATO. Le proposte irrevocabili o proposta di imprenditore è norma eccezionale nel senso chederogaregola generale, ma è des琀椀nata ad applicarsi ad un numero indeterminato di proponen琀椀 e difa琀�specie astra琀琀e, è una norma generale ed astra琀琀a al pari della regola generale.
Questa teoria dice inoltre che è giusto, anche per un altro mo琀椀vo, quando noi siamo difronte aduna norma che oltre ad essere una norma eccezionale è anche una norma congiunturale, nonsiamo in grado di rintracciare la RATIO LEGIS della disposizione difronte ad una normaeccezionale congiunturale interprete non è in grado di capire qual è lo scopo che il legislatorevoleva perseguire, quindi una sua interpretazione analogica sarebbe totalmente irragionevole econtraria al principio di uguaglianza che deve ispirare legislatore e interprete.
Genova è stata colpita da 2 alluvioni una nel 2012 e l’altra 2014. Ipo琀椀zziamo che dopo 2014,legislatore ha emanato norma in base alla quale genovesi non dovranno pagare tasse per anno2015.
Di per sé potremmo sostenere che norma potremmo applicare nel 2020 se si verifica un'alluvione a Pesaro, ma è irragionevole, perché il legislatore nel 2014 ha scelto di esonerare i cittadini genovesi proprio perché erano cittadini che erano già stati colpiti da danni enormi poco prima. Noi Diritto privato progredito 05/10/2022 non sappiamo la RATIO che ha usato il legislatore, se un'alluvione a Pesaro è la prima e mai successa, non è ragionevole e non è in applicazione del principio di uguaglianza. Quindi non solo la norma congiunturale manca di requisiti propri della norma, come generalità e astrattezza, ma inoltre in aggiunta per l'interprete è impossibile rintracciare la RATIO LEGIS che ha spinto il legislatore a fare quella scelta; quindi, sarebbe contrario al principio di uguaglianza. Non a caso chi aderisce a questo orientamento, sono gli stessi che quando interpretano l'articolo 14 lo interpretano.a non riconosce l'applicazione del principio di non discriminazione in base al colore della pelle. Tuttavia, la maggior parte della dottrina e della giurisprudenza riconosce che il principio di non discriminazione si applica anche al colore della pelle, in conformità con gli standard internazionali dei diritti umani. Il principio di non discriminazione è sancito in diversi strumenti internazionali, come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici. Questi strumenti stabiliscono che tutte le persone devono essere trattate in modo equo e senza discriminazioni, indipendentemente dal loro colore della pelle. Inoltre, molti paesi hanno adottato leggi nazionali che vietano la discriminazione basata sul colore della pelle. Queste leggi prevedono sanzioni per chi commette atti di discriminazione e promuovono l'uguaglianza di trattamento per tutte le persone. È importante sottolineare che il principio di non discriminazione si applica a tutti i contesti, compreso quello lavorativo, educativo, abitativo e sociale. Tutti gli individui hanno il diritto di essere trattati in modo equo e senza discriminazioni, indipendentemente dal loro colore della pelle. In conclusione, sebbene ci sia ancora una parte della dottrina e della giurisprudenza che non riconosce l'applicazione del principio di non discriminazione in base al colore della pelle, la maggior parte degli studiosi e dei tribunali riconosce che tale principio si applica anche a questa forma di discriminazione. È fondamentale promuovere l'uguaglianza e combattere ogni forma di discriminazione, compresa quella basata sul colore della pelle.