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PARTE TERZA: SITUAZIONI GIURIDICHE
B. Situazioni reali di godimento
I beni sono le cose che possono formare oggetto di diritti (810).
I beni si distinguono in
• corporali, ovvero le entità percepibili mediante l’uso dei sensi;
materiali, a cui si riferiscono le cose
• immateriali, cui si ricollegano le cose incorporali, ovvero le entità che non sono porzioni di materia.
bene giuridico è l’oggetto di una situazione soggettiva;
Dunque, il
Esistono varie categorie di beni:
• Beni fuori commercio, questi non possono essere usucapiti, a differenza di quelli dei quali si può acquistare la
proprietà.
• Beni pubblici e beni privati: la distinzione tra i due dipende dal soggetto titolare della situazione sulla cosa
(stato o privato). L’articolo 822 ss. Elencano una serie di beni pubblici distinguendo i beni necessariamente
demaniali, cioè quelli che non possono appartenere se non allo stato, da quelli accidentalmente demaniali, cioè
quei beni che diventano demaniali quando appartengono all’ente pubblico.
• Beni immobili, cioè quei beni che sono, naturalmente (albero) o artificialmente (edificio), incorporati al suolo
(812); e beni mobili, cioè tutti quei beni che non sono immobili (812). Esistono particolari beni mobili, i c.d.
beni mobili registrati (815) iscritti in pubblici registri.
• Beni divisibili che hanno la possibilità di essere divisi in parti omogenee sì da farle conservare, nelle singole
parti, un valore economico proporzionale all’intero; e beni indivisibili.
• Beni fungibili, quando può essere indifferentemente sostituito da un altro identico per qualità e quantità; e beni
infungibili, caratterizzati da un esemplare unico e non sostituibili con un identico altro bene.
• Beni generici, che appartengono a un determinato genere e hanno rilevanza per il loro peso, numero e misura;
e beni specifici presi in considerazione per la loro individualità (es un appartamento).
• Beni fruttiferi, che producono frutti, e possono essere naturali (820), se derivano direttamente da un altro bene
a prescindere dall’eventuale intervento dell’uomo, o 3
civili (820 ), che consistono in utilità derivanti dalla
particolare utilizzazione economica del bene e che coincidono con i redditi che si traggono dal godimento del
bene concesso ad altri (es. gli interessi su una somma di denaro). I frutti naturali appartengono al proprietario
della cosa che li produce; i terzi ne acquistano la proprietà con la separazione dalla cosa madre (appartenenza).
Sino a tale momento in capo ai terzi sussiste soltanto una titolarità potenziale dei frutti (spettanza). La distinzione
tra appartenenza e spettanza non rileva per i frutti civili che si acquistano giorno dopo giorno in considerazione
della durata del diritto (821).
• con l’uso, sono destinati a trasformarsi sì da non adempiere più la funzione originaria;
Beni consumabili, e beni
non destinati a trasformarsi e l’uso dei quali è ripetibile, pur
inconsumabili, potendosi deteriorare.
• Universalità di mobili (816) sono costituite dalla relazione fra più cose, appartenenti allo stesso proprietario e
destinate a una funzione unitaria (es. biblioteca).
• Le cose composte sono costituite dalla connessione di più cose che, nella destinazione unitaria, perdono la loro
pezzi che costituiscono un’auto). La cosa composta si
funzione originaria per adempierne una diversa. (es. i
differenzia dall’universalità di mobili perché in quest’ultima non v’è coesione fisica tra i vari elementi.
Si discorre di rapporto pertinenziale, intendendosi per pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o a
ornamento di un’altra (817) secondo la destinazione effettuata dal proprietario del bene principale che deve avere la
piena disponibilità di entrambi i beni. delle cose in modo pieno ed esclusivo, nei limiti e nell’osservanza
La proprietà (832) è il diritto di godere e disporre
degli obblighi imposti dall’ordinamento. Inoltre, attraverso l’art.840-841, si intuisce che il diritto di proprietà sia
inoltre una porzione fisica materiale della realtà, dalla quale il proprietario può escludere tutti.
Il potere di godimento corrisponde alla facoltà di usare o no la cosa, di deciderne le modalità di utilizzazione o la
distruzione.
Il potere di disposizione si sostanzia nella possibilità di compiere atti giuridici, di decidere la destinazione economica
del bene, di disporre materialmente della cosa e di sceglierne il tempo di utilizzazione e di godimento della cosa.
Sono due poteri in relazione allo stesso rapporto.
Godimento e disponibilità sono pieni ed esclusivi: pieni, nel senso che della cosa o sulla cosa il proprietario potrebbe
fare ciò che vuole; esclusivi, nel senso che sarebbe vietata ogni intromissione altrui sulle scelte del proprietario.
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Sono molteplici i limiti e gli obblighi previsti dall’ordinamento, sempre maggiore rilevanza stanno assumendo i
l’ambiente, con limitazioni che portano ad annullare lo stesso
vincoli determinati dalla crescente necessità di tutelare
ius edificandi del proprietario.
Con l’espropriazione, ad esempio, si sottrae o si condiziona coattivamente la proprietà allo scopo di destinare il
bene espropriato ad una finalità reputata di interesse generale (ci sono numerose leggi speciali che disciplinano
l’espropriazione). Per l’espropriazione è necessario che risponda ad una funzione socialmente utile e che al
proprietario espropriato sia corrisposto un indennizzo per la perdita subita, quantificato in denaro o in lotti edificabili.
Sono presenti anche i limiti relativi o assoluti inerenti all’espropriazione dei beni (838).
I rapporti di vicinato si sostanziano in una serie di limiti alla proprietà specifici da rispettare per regolare i rapporti
tra proprietari vicini. Essi si dividono in:
• atti emulativi (833) che riprendono il divieto di abuso del diritto;
• (844) ovvero l’impossibilità da parte del proprietario, si impedire le immissioni di fumo o di calore
immissioni
provenienti dal fondo del vicino, se non superano le soglie di normale tollerabilità (criterio oggettivo che mira
anche alla difesa dall’inquinamento acustico e ambientale).
Una specifica disciplina regola inoltre le distanze (873) in quanto si propone di salvaguardare il godimento di diritto
altrui.
Analoga funzione ha la comunione forzosa del muro di confine (874): il proprietario di un fondo contiguo al muro
può chiedere la comunione del muro e diventarne contitolare, indennizzando però il vicino. Specifiche distanze
inoltre sono applicate per i pozzi, i fossi, le cisterne, ecc. ecc. (889) e anche per piantare un albero, dipende da che
tipo di pianta si tratta (892).
cioè l’apertura, senza possibilità di guardare sul fondo del vicino, che consente l’accesso di
Quanto alla luce (902), è l’apertura che consente di vedere in ogni
luce naturale e aria nella propria costruzione, mentre la veduta (903),
modo sul fondo del vicino.
Il codice per la proprietà fondiaria (840), considera la proprietà rurale (846), la proprietà edilizia (869) e i diritti sulle
acque (909).
Dall’art.840, la proprietà fondiaria è illimitata in altezza e profondità, ma non può opporsi ad attività di terzi che si
svolgano a tale profondità nel sottosuolo o a tale altezza nello spazio sovrastante (8402).
Il proprietario ha poi il diritto di chiudere il fondo in ogni momento (841), non può impedire sul fondo da chi esercita
la caccia (842) o a chi ha necessità di ricostruire o riparare un muro in comune (843).
nata per regolamentare lo sviluppo edilizio creatosi con l’urbanizzazione dei centri e ai
La proprietà edilizia è
comuni si è attribuito il potere di classificare il territorio comunale in zone al fine di destinare ciascuna di esse alla
realizzazione di specifiche opere.
Gli strumenti utilizzati dai comuni per stabilire i vincoli di zonizzazione, sono i piani regolatori.
Alcune lacune presenti nella legislazione urbanistica sono state colmate definitivamente con la legge Bucalossi, dove
si è sostituita la precedente licenza con una concessione edilizia rilasciata dai comuni nei limiti della conformità
dell’urbanizzazione ed ha trasferito sul proprietario i costi dell’urbanizzazione. Con questo sistema, non si è voluto
eliminare la facoltà di costruire (ius aedificandi) dai poteri del proprietario, ma si è cercato di accertare la ricorrenza
delle condizioni previste.
Un particolare limite della legislazione urbanistica è costituito dal rapporto tra superficie e volumetria: questo
rapporto, è stabilito solo in parte dai piani regolatori, in quanto, la volumetria spettante ad un’area, può essere
utilizzata su un’altra superficie. Il consenso di quest’azione da parte dei proprietari, si manifesta con il trasferimento
di volumetria o di cubatura.
La proprietà rurale è la proprietà dei terreni agricoli: essa subisce diverse limitazioni, aventi finalità sociali, quali
ad esempio la trasformazione dei terreni (857), i vincoli idrogeologici (866), e la minima unità colturale.
L’acquisto può avvenire mediante atti di autonomia negoziale, l’acquisto è
della proprietà a titolo derivativo
perché l’acquisizione della proprietà si realizza in forza di un trasferimento della situazione giuridica soggettiva del
precedente titolare (dante causa) al nuovo (avente causa).
L’acquisto a titolo originario non implica alcun trasferimento, ma si consegue o con semplici fatti naturali, o
mediante atti giuridici compiuti dal soggetto che diviene il proprietario.
a titolo originario
L’acquisto fa nascere il diritto pieno, cioè privo di vizi e vincoli preesistenti.
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modi d’acquisto della proprietà a titolo originario
I sono:
• L’occupazione (art. 923) consiste nel materiale impossessamento di una cosa accompagnato dalla volontà di
farla propria. Essa riguarda solo l’acquisto delle cose mobili che non sono di proprietà di alcuno o perché non
lo sono mai state o perché sono state volontariamente abbandonate.
• Le cose smarrite possono essere acquistate per invenzione. Lo smarrimento non fa perdere il diritto ma soltanto
l’impossessamento e la cosa deve essere restituita al legittimo proprietario.
Dato che il proprietario non è sempre conosciuto, colui che trova il bene deve consegnarlo al comune del luogo
dove è stata trovata (927) affinché venga resa pubblico il ritrovamento (928): se il proprietario reclama la cosa
smarrita, il