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CAPITOLO 3: DIRITTI REALI DI GODIMENTO SU COSA ALTRUI

La tutela.

I diritti reali fanno parte della categoria dei diritti assoluti (come il diritto al nome), ma si differenziano dagli altri diritti assoluti perché hanno ad oggetto cose. I diritti reali di godimento conferiscono al titolare la possibilità di esercitare sulla cosa di proprietà di altri facoltà di godimento che tipicamente rientrano nel contenuto del diritto di proprietà, determinando una compressione. Per questo vengono anche definiti come diritti reali limitati o parziari.

Caratteristiche:

  • assolutezza: possono essere fatti valere nei confronti di tutti i consociati sui quali incombe solo un generico dovere di astensione
  • immediatezza: il titolare realizza il diritto direttamente senza che sia necessaria la collaborazione di altri soggetti, come accade nei diritti di credito
  • tipicità: i diritti reali sono solo quelli previsti dalla legge. Costituiscono, quindi, una

categoriadidiritti composta da un numero chiuso•

I diritti reali di godimento su cosa altrui comprimono il diritto di proprietà con una intensità diversa secondo il tipo di diritto. La compressione del diritto di proprietà può essere massima in alcuni casi, come nell'ipotesi dell'usufrutto. I diritti reali di godimento sono: superficie, enfiteusi, usufrutto, uso e abitazione e servitù.

La tutela del titolare dei diritti reali limitati é affidata all’azione confessoria, la quale tende a far riconoscere l’esistenza del diritto stesso, tanto nei confronti del proprietario, quanto nei confronti di chiunque ne contesti l’esercizio. Tale azione risulta espressamente prevista solo in materia di servitù prediali, ma la sua portata viene estesa, alla tutela di tutti i diritti reali su cosa altrui. I diritti reali limitati, inoltre, sono suscettibili di tutela possessoria, attraverso l’esercizio delle relative

soggetto che ha il diritto di superficie sulla costruzione. Il diritto di superficie permette al soggetto beneficiario di utilizzare e godere dell'edificio costruito sul suolo di un'altra persona, mantenendo la proprietà separata dell'edificio stesso. Questo significa che il proprietario del suolo non ha alcun diritto sulla costruzione e può alienare il suolo senza influire sulla proprietà dell'edificio. Il diritto di superficie può essere concesso attraverso un contratto tra il proprietario del suolo e il soggetto beneficiario. Questo contratto stabilisce i termini e le condizioni del diritto di superficie, compreso il periodo di validità e le eventuali limitazioni sull'utilizzo dell'edificio. È importante sottolineare che il diritto di superficie è un vero e proprio diritto reale, che può essere trasmesso e trascritto nel registro immobiliare. Ciò significa che il diritto di superficie può essere oggetto di compravendita o di ipoteca, garantendo così una maggiore sicurezza giuridica al soggetto beneficiario. In conclusione, il diritto di superficie permette di separare la proprietà del suolo da quella dell'edificio, consentendo al soggetto beneficiario di godere dell'edificio senza essere proprietario del suolo stesso.titolare del diritto di superficie, che ha avuto il diritto di costruire sul suolo del proprietario. Un'altra ipotesi di diritto di superficie è quella prevista dal secondo comma dell'art. 952, secondo cui il proprietario può alienare la proprietà della costruzione già esistente, separatamente dalla proprietà del suolo. In questo caso il proprietario del suolo aliena la proprietà superficiaria. È chiara la differenza tra i due tipi di diritto di superficie, perché il primo riguarda una costruzione non ancora eseguita, mentre il secondo riguarda una costruzione già edificata. Secondo l'art. 953 c.c. è anche possibile costituire il diritto a tempo determinato, con la conseguenza che alla scadenza del termine il diritto di superficie si estingue e il proprietario del suolo diventa proprietario della costruzione. Potrebbe quindi essere questa una ipotesi di proprietà temporanea, cioè di

proprietà (della costruzione) che si estingue alla scadenza del termine del diritto di superficie. Il diritto di superficie si costituisce per contratto avente forma scritta ad substantiam, per testamento, per usucapione anche se insistono dubbi sulla effettiva possibilità di poter usucapire il diritto di edificare. Il diritto di superficie si estingue per:

  • a) scadenza del termine
  • b) prescrizione; in questo caso bisogna distinguere tra il diritto ad edificare e quello relativo alla proprietà superficiaria.

1 diritto ad edificare: si estingue per prescrizione ventennale per non uso

2 proprietà superficiaria: è imprescrittibile

Enfiteusi. L'istituto della enfiteusi, di origine romana, molto diffuso per lo sfruttamento del latifondo, fu radicalmente escluso dal code civil il quale vi vedeva il residuo di una organizzazione economico-produttiva da superare. Fu disciplinato invece, seppur con un certo sfavore dal codice civile del 1865. Il c.c. non

Definisce l'enfiteusi, pur regolando minuziosamente i vari aspetti di tale rapporto. Non è finalizzata esclusivamente all'assetto produttivo di fondi rustici, ma può avere ad oggetto anche fondi urbani per assicurarne lo sfruttamento edilizio.

Il proprietario (concedente) cede il godimento di un immobile ad un altro soggetto (enfiteuta), che acquista su di esso facoltà e poteri corrispondenti a quelli spettanti al proprietario, con l'obbligo di migliorare il fondo e di pagare un canone.

L'art. 959 riconosce all'enfiteuta "gli stessi diritti che avrebbe il proprietario" su frutti, tesoro e sottosuolo.

Non c'è da meravigliarsi che ci sia da sempre materia di discussione sul fatto che il proprietario possa essere identificato nel concedente o nell'enfiteuta, ambedue definiti come verititolari di un dominio sulla cosa.

La durata può essere perpetua o temporanea. La minima è fissata a 20 anni.

L'enfiteuta ha innanzitutto l'obbligo di migliorare il fondo, obbligo considerato strettamente connesso con la funzione economica dell'istituto. L'enfiteuta può pagare il canone o con una somma di denaro o in una quantità fissa di prodotti naturali senza modificazioni. Tale canone è considerato come ipotesi di onere reale. L'enfiteusi può essere costituita per contratto o testamento. Nel caso di contratto l'enfiteusi richiede la forma scritta, pena la nullità, ed è soggetta a trascrizione. L'enfiteuta può disporre del proprio diritto sia per atto tra vivi che per testamento (965). Nell'atto costitutivo può essere pattuito il divieto di cessione per atto tra vivi per un tempo non maggiore di venti anni. Nell'ipotesi di alienazione del proprio diritto da parte dell'enfiteuta, il nuovo enfiteuta resta obbligato in solido col precedente per il pagamento dei canoni non soddisfatti (967). Non

è ammessala subenfiteusi (968). Il concedente ha diritto di richiedere la ricognizione del propriodiritto a chi sitrova nel possesso del fondo enfiteutico un anno prima del compimento del ventennio (969), perevitare l’usucapione.

Cause di estinzione:

  • decorso del termine eventualmente stabilito,
  • perimento totale del fondo nonché la prescrizione per uso non protratto per 20 anni.

Alla cessazione dell’enfiteusi, all’enfiteuta sono dovuti rimborsi per i miglioramenti apportati alfondoe per le addizioni fatte (975).

Nello schema dell’enfiteusi, assumono un ruolo centrale, quali modi di cessazione del rapportol’affrancazione e la devoluzione.

  • Il diritto di affrancazione (o riscatto) è il potere dell’enfiteuta di conseguire la proprietà delfondo, mediante la corresponsione al concedente di una somma di danaro. Se esercitataconsensualmente richiede la forma scritta. Ai sensi dell’art. 972,

L'affrancazione prevale attualmente in ogni caso sulla devoluzione. Esso può essere fatto valere indipendentemente da qualsiasi considerazione della pregressa durata del rapporto o dall'effettuazione dei miglioramenti. L'enfiteuta paga una somma pari a 15 volte il canone annuo (art. 1 comma 4 l. n 607\66) (art. 971 c.c.). L'atto di affrancazione costituisce un diritto potestativo contro il quale il proprietario non può opporsi.

Diritto di devoluzione: art. 972, potere di far cessare il rapporto di enfiteusi sul fondo. Esercitato in via giudiziale, è un diritto potestativo giudiziale. Può essere chiesta quando l'enfiteuta deteriora il fondo o non lo migliora e se l'enfiteuta è in mora nel pagamento di due annualità del canone usufrutto.

Per quanto riguarda il contenuto, secondo l'articolo 981, l'usufrutto è il diritto reale che permette all'usufruttuario di godere della cosa e di trarne ogni

utilità rispettando, però, la destinazione economica del bene: non può, cioè, mutare la organizzazione produttiva e di sfruttamento della cosa rispetto quello operato dal proprietario. L'usufrutto è un altro diritto reale che limita in maniera quasi completa le facoltà del proprietario sul bene. La temporaneità è caratteristica fondamentale dell'usufrutto. La sua durata non può eccedere la vita dell'usufruttuario. Usufrutto, quindi, non è mai ereditariamente trasmissibile da parte dell'usufruttuario e, se ceduto, si estingue con la morte del soggetto. Con riguardo alla costituzione, l'articolo 978 stabilisce che l'usufrutto si costituisce per legge o volontariamente (per atto tra vivi, a titolo oneroso o gratuito) e può acquistarsi anche per usucapione. Ipotesi di usufrutto legale è l'uso frutto dei genitori sui beni dei figli minori. Se relativi ad immobili, il contratto.

Il costitutivo di usufrutto richiede la forma scritta e deve essere trascritto. Lo usufrutto può avere ad oggetto qualsiasi bene, mobile o immobile. In caso di miglioramenti, l'usufruttuario ha diritto a un'indennità, ove essi sussistono al momento della restituzione della cosa. Se l'usufrutto comprende cose deteriorabili, l'usufruttuario può servirsene normalmente, dovendole, alla fine dell'usufrutto, restituire nello stato in cui si trovavano. A tutela del suo diritto, l'usufruttuario può esercitare l'azione confessorie, competenti, anche, in quanto possessore, l'esercizio delle azioni possessorie. L'estinzione del suo frutto si verifica: per scadenza del termine eventualmente a posto adesso, per prescrizione per non uso ventennale, per riunione dell'usufrutto e della proprietà nella stessa persona, per perimento totale della cosa.

Uso e abitazione. Per quanto riguarda l'uso si tratta di un diritto.

reale dal contenuto più limitato dell&

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SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucia.delsole96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Quadri Enrico.